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domenica 31 ottobre 2010

Oggi occorre sapere che un teologo, un prete, un papa, non appena
aprono bocca a pronunciare una frase, non solo sbagliano ma mentono...
Le nozioni di aldilà, quella stessa di anima, sono arnesi di tortura usando
i quali il prete diventò padrone e padrone rimase... -
F. Nietzsche

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 42^ Puntata

La notizia del ritrovamento di quel documento importantissimo si sparse immediatamente in tutto l'edificio e lo riempì d'intensi brusii, mentre prima, a causa del profondo silenzio che vi regnava all'interno, sembrava quasi disabitato. Si avvertiva dovunque una profonda gioia e una commozione diffusa, che investiva tutti i membri della comunità.

Giuda e Davide furono introdotti in una stanza vicina, molto più ampia e tutta rivestita di scaffali sui quali erano allineati centinaia di rotoli dagli aspetti diversi, alcuni dei quali mostravano una forte usura a causa del loro eccessivo uso, e vennero fatti sedere con gran rispetto, in attesa che fosse loro preparato un bagno ristoratore.

Due copisti già si erano messi al lavoro per un'immediata trascrizione, ritenuta d'importanza fondamentale, di quell'antico testo ritrovato. Erano impazienti di averne molte copie a disposizione e di inviarne alcune alle altre comunità essene, per metterle al più presto al corrente della sconvolgente scoperta.

Mentre Davide osservava con attenzione tutto quanto avveniva intorno a sé, ecco entrare nella stanza, richiamato forse dall'annuncio della scoperta, un membro della comunità alto, magrissimo, dall'espressione ascetica, nel quale egli riconobbe immediatamente il suo vecchio amico Giovanni.

Sorpreso e felice stava per alzarsi e correre ad abbracciarlo quando Giuda, che n'aveva intuito le mosse, lo prevenne e con un forte strappo lo rimise a sedere, bisbigliandogli all'orecchio: "Gli esseni non ammettono il contatto fisico. Nessuno può toccare un altro o farsi toccare".

Intuita la situazione, Davide si alzò con calma, si avvicinò a Giovanni, che non avendolo riconosciuto si era immerso totalmente nella lettura del manoscritto, e quando s' avvide che stava per staccare lo sguardo dalla pergamena: "Ciao, Giovanni" gli disse con un dolce sorriso. "Come vedi, ho mantenuto la mia promessa".

L'esseno, colto di sorpresa, fissò intensamente, per qualche istante, il giovane che aveva davanti a sé, cercando di richiamare alla memoria qualcosa che ne rivelasse l'identità e improvvisamente, ricomponendo i lineamenti del piccolo amico che aveva conosciuto durante il rientro dall'Egitto, s'illuminò di un gran sorriso e disse: "Tu sei Davide!". E i suoi occhi, per un attimo fuggente, s'inumidirono di lacrime.

"Siete stati voi a portare il rotolo?" chiese con evidente ammirazione.
"Sì" rispose prontamente Giuda. "Ma il merito della scoperta di questo prezioso testo è tutto di Davide. È stato lui, o meglio, la sua sapienza che mi ha spinto all'acquisto. Io, nella mia profonda ignoranza, lo avevo rifiutato perché lo ritenevo inutilizzabile".

"Davvero questo giovane è così preparato?" chiese stupito il vecchio Simone, che aveva assistito alla scena.

"Quando l'ho conosciuto durante il rientro dall'Egitto, aveva poco più di dieci anni e conosceva l'egiziano, il greco, il latino e l'antico ebraico" spiegò Giovanni.
"Sarebbe un ottimo membro della nostra comunità" fece Simone guardandolo con attenzione, come se lo scoprisse soltanto allora. "Anche il suo fisico mi sembra perfetto" concluse al termine del suo esame.

"Comunque", proseguì il vecchio capo con accento commosso, "vi siamo tutti immensamente grati. Questo giorno, per merito vostro, sarà considerato il più importante della nostra vita comunitaria perché la scoperta del manoscritto del nostro venerabile Maestro di Giustizia determinerà per noi tutti, ne sono certissimo, una forte rinascita spirituale".

E, dopo una breve pausa, continuò: "Naturalmente, sapremo ricompensarvi secondo il vostro merito". "Macché, macché" rispose prontamente Giuda che appariva anch'egli commosso. "Ci pagherete i papiri come il solito e la pergamena è un omaggio di Davide. Al massimo ci ospiterete per qualche giorno. Abbiamo bisogno di un po' di riposo e il mio amico vuole conoscere qualcosa della vostra comunità".

"Saremo felicissimi di ospitarvi per quanto vorrete" rispose Simone e cogliendo un piccolo cenno della mano del giovane Esrom appena sopraggiunto "il bagno è pronto", disse " andate a ripulirvi e a rinfrescarvi".

sabato 30 ottobre 2010

Gli atei devoti piacciono sempre di più in Vaticano e avranno un cardinale tutto per loro.

Dopo il sorprendente discorso di Ratzinger il 21 dicembre 2009 rivolto alla Curia per promuovere il dialogo coi non credenti, il Capo del Pontificio Consiglio per la Cultura, mons. Gianfranco Ravasi, si è messo a caccia di atei di comodo da inserire nell’austero consesso.

Mons. Ravasi, dopo aver creato nel suo dicastero un’area privilegiata da dedicare al “dialogo” con i non-credenti. da lui denominata “Cortile dei Gentili” ha subito escluso l’unica organizzazione ufficiale italiana di atei e agnostici, la UAAR, perché “folkloristica”. Per lui gli unici atei che gli interessano sono quelli conosciuti come atei devoti.

Ma che cosa s'intende con questo termine coniato da uno di loro, Giuliano Ferrara? Come gli atei-atei, anche quelli devoti hanno raggiunto la certezza che tutte le religioni sono invenzioni umane e dio una chimera per gli allocchi. Ma ciononostante sono convinti che solo pochi eletti possono sopravvivere senza le false illusioni della religione, capaci cioè di accettare che la morte per l'uomo sia la fine di ogni cosa.

Il popolo bue, no. Quello, chissà ancora per quanto tempo, non saprà accettare una fine dell'uomo così ignominiosa. Meglio farlo abbarbicare ad un un qualche aldilà, fasullo fin che si vuole, ma che dia una qualche speranza.

E chi meglio di Santa Romana Chiesa, col suo corredo di riti sontuosi, con la sua miriade di santi, madonne-patacca, reliquie necrofile, miracoli e superstizioni varie può vendere più a buon mercato la fasulla immortalità paradisiaca? Ecco perché, secondo gli atei devoti, la Chiesa va difesa, sostenuta, protetta. E la Chiesa ne è molto riconoscente.

Infatti nel treno in arrivo carico di 24 nuovi Principi della Chiesa è quasi certa la nomina a cardinale di mons Rovasi dopo il successo che si è costruito abilmente nel mondo dello spettacolo e con la sua geniale trovata di creare una Riserva indiana di atei devoti.

Tra questi non ci sarà certamente l'atea di ferro Margherita Hack, ma senz'altro Giuliano Ferrara, l’inventore della definizione di “ateo devoto” , poi Marcello Pera, il massimo esponente degli ammiratori di Ratzinger e anche Massimo Cacciari, che in tante occasioni ha rivendicato una sua personale ateità anti-laicista.

Per ultimo, ma non da meno, Massimo D’Alema, che solo pochi giorni fa si è prodotto in un esaltante panegirico sulla insostituibile funzione pubblica della religione cattolica.

Ma chissà quanti, secondo l'andazzo servile della nostra casta culturale, aspireranno ad assidersi, come gli antichi cortigiani rinascimentali, nel Cortile dei Gentili.

Monsignor Gianfranco Ravasi

L'oscurantismo culturale in Italia con l'”indice” e la controriforma (“L'invenzione del cristianesimo”) 208

Tutte le religioni, pretendendo di trasmettere una verità derivata direttamente da dio e quindi non soggetta a revisioni e critiche, sono nemiche di ogni libertà di pensiero che potrebbe originare idee e visioni del mondo in contrasto con esse. Ma di tutte, la massima nemica di ogni libertà, la propugnatrice del massimo oscurantismo culturale, politico e scientifico, è la Chiesa.

In questo capitolo prenderemo in esame tre argomenti che illustrano im modo lapalissiano l'oscurantismo da essa imposto al mondo occidentale, e soprattutto all'Italia, nei riguardi della cultura, della politica e della scienza. Cominciamo dalla cultura perlando dell'”Indice”.

Per la massa degli italiani il termine “Indice” risulterà del tutto incomprensibile. Di che indice si tratta, si chiederanno stupefatti! L'indice di che cosa? Invece, questa parola racchiude tutto l'oscurantismo culturale, politico e sociale che si è abbattuto sull'Italia (e in minor parte anche in Europa) dal 1559 fino al XX secolo, e che è alla base della nostra enorme arretratezza in molti campi, rispetto ai più importanti Paesi europei.

Si tratta dell'Indice dei libri proibiti (Index librorum prohibitorum) emanato dal Sant'Uffizio dell'Inquisizione sotto papa Paolo IV, e rimasto in vigore fino al 1996.

Sappiamo che fin dalle sue origini la Chiesa fu totalmente ostile alla cultura, laicamente intesa, e perfino anche a quella cristiana, intesa come libero accesso ai testi sacri (vedi il Concilio di Tolosa del 1229 che proibì ai laici il possesso della Bibbia, e quello di Terragona del 1234 che ordinò il rogo per le Bibbie tradotte in volgare).

L'unica cultura che la Chiesa riservava al credente riguardava la conoscenza, possibilmente mnemonica, del Catechismo Romano, vero manuale semplice e popolare delle cose fondamentali in cui credere, dei dieci comandamenti, del Credo, dell’Ave Maria e del Pater noster (in latino per capirli poco).

Le Sacre Scritture, e ogni analisi critica che le riguardasse, erano riservate agli ecclesiastici e a qualche laico, su dispensa papale. Quindi l'intera produzione letteraria, che non riguardasse questi elementi fondamentali della fede, era ritenuta inutile, anzi dannosa, per la Chiesa.

Perciò papa Paolo IV Carafa pensò bene di emanare l'elenco di tutti i libri allora conosciuti, che fossero anche marginalmente in dissenso con la religione cattolica, per vietarne, nel modo più assoluto, il possesso e la lettura. Chi veniva pescato con un libro proibito rischiava la galera, il processo per eresia e magari il rogo.

Papa Paolo IV

venerdì 29 ottobre 2010

La Chiesa polacca sempre più oppressiva sui temi etici.

Non accade solo in Italia che la Chiesa, potendo condizionare pesantemente la classe politica, diventi sempre più oppressiva sui temi etici, nel tentativo di imporre come legge di Stato la sua morale antidemocratica e antiumana. In Polonia sta succedendo la stessa cosa.

Questo Paese finché faceva parte del blocco comunista, prima del crollo della cortina di ferro, aveva una legge sull’aborto molto liberale. Poi, nel 1989, con il ritorno alla democrazia, la Chiesa polacca, che coi soldi del Vaticano (IOR e Marcinkus) aveva aiutato le opposizioni anticomuniste per decenni, prese il predominio sulla nuova classe politica e impose al parlamento di approvare sull'aborto una delle leggi più restrittive d’Europa, consentendolo solo in caso di rischio per la salute della madre, malformazione del feto o gravidanza per abuso sessuale.

In seguito però al boom economico che ha investito il Paese in questi ultimi anni e l'ha trasformato da Paese agricolo a potenza industriale, i costumi della popolazione sono rapidamente cambiati per cui “la legge sull’aborto è diventata ormai totalmente contrastante con il comune sentire delle donne polacche”.

In un lungo reportage del tedesco Der Spiegel veniamo ora a sapere che sempre più donne di questo Paese fuggono oltrefrontiera, per abortire nelle regioni della ex-Germania est, dove la legge per l’ interruzione di gravidanza riconosce l'autodeterminazione della donna.

Ma se la donna polacca non può permettersi le costose operazioni di IVG oltre il confine, con viaggio e tariffe a carico, deve ricorrere all'aborto clandestino: una piaga che prende sempre più piede nel Paese. “Le attiviste dei diritti delle donne stimano che oltre 200.000 sono gli aborti illegali praticati in Polonia ogni anno”, scrive il magazine tedesco.

I ginecologi polacchi, pronti a mettere in atto tali pratiche, non hanno scrupoli e si fanno pubblicità sui giornali, tanta è la richiesta, ma operano in condizioni igienico-sanitarie pessime, spesso senza neanche strumenti sterili.

L'oppressività della Chiesa, però, nel campo etico è in progressivo aumento. Infatti è di questi giorni un'altra pessima notizia che riguarda le donne polacche. La conferenza dei Vescovi sta mettendo in campo ogni arma possibile per fermare il processo legislativo che dovrebbe regolamentare la fecondazione assistita.

“Chiunque voterà leggi a favore della fecondazione in provetta” ha recentemente minacciato monsignor Henryk Hoser, primate del Paese, “si metterà automaticamente fuori dalla Comunità della Chiesa”, cioè andrà incontro alla scomunica automatica. Per la Chiesa la fecondazione assistita, accettata in quasi tutto il mondo, viene considerata “la sorellina minore dell’eutanasia”.

Il premier Donald Tusk, succeduto al super cattolico Kaczyński , ha fatto sapere di non voler farsi intimidire da un clero così oppressivo. “Sono sorprendenti le minacce e i tentativi di pressione messi in campo per fermare quella legge” ha dichiarato. “Ovviamente la Chiesa ha il diritto di esprimere la propria posizione, ma non dovrebbe mai farlo con toni così drastici”.

Dimentica che la Chiesa, la nemica più implacabile di ogni libertà, in base ai suoi assurdi principi derivati da una chimerica divinità, è sempre pronta a calpesta tutti i diritti civili, soprattutto quelli democratici e umani.

Donald Tusk

Le mistificazioni della realtà scientifica da parte della Chiesa. (“L'invenzione del cristianesimo”) 207

La Chiesa, che fin dai tempi di Paolo ha fatto della menzogna la sua dottrina, continua ogni giorno a mistificare la realtà scientifica per i propri scopi.

Recentemente (Corriere della Sera del 12 novembre 2008 e del 24 gennaio 2009), due autorevoli esponenti vaticani: il cardinale Javier Lozano Barragan e Monsignor Rino Fisichella, che si autoproclamano guide morali, hanno negato l’evidenza scientifica del lavoro in corso di migliaia di ricercatori, affermando che le cellule staminali adulte, e quelle soltanto, fanno miracoli, e quelle embrionali, invece, non servono a nulla.

Esattamente il contrario di quanto affermano compatti tutti gli scienziati del mondo (“Science, Dogmas and the State”, Nature, 456, pp. 444-445, 27 Nov. 2008). Perché questa spudorata disinformazione, spacciata per realtà scientifica?

Per due scopi eticamente riprovevoli. Il primo: per impedire l'utilizzo degli embrioni congelati, che sono un dono preziosissimo per ricerche di utilità universale, cosa assolutamente osteggiata dalla Chiesa.

Il secondo: per giustificare i lauti fondi pubblici destinati in Italia alle ricerche sulle cellule staminali adulte, volute fermamente dalla Chiesa. Penso che ogni commento al riguardo sia superfluo.

Monsignor Rino Fisichella

giovedì 28 ottobre 2010

“Le lacrimazioni” delle Madonne patacca producono in Italia un business di 4 miliardi l'anno.

In Italia i "viaggiatori religiosi", cioè i pellegrini che scorrazzano per la penisola alla ricerca di luoghi di culto dedicati alle decine di Madonne che lacrimano o sudano sangue (rigorosamente di dna maschile) non riconosciuti dalla Chiesa o ancora "sotto osservazione", sono 40 milioni l'anno.

Anche se molti di loro sono mordi-e-fuggi o frequentano pullman dei "viaggi delle pentole", una buone fetta (oltre 19 milioni) pernottano nel luogo del pellegrinaggio e producono il fatturato di un'industria potente: all'incirca 4 miliardi di euro l'anno.

Questi nuovi pellegrini non hanno più bisaccia, bastone e mantello, come un tempo. Viaggiano in aereo o su pullman con ogni comfort e dormono in accoglienti hotel. I tour operator in simbiosi con la Chiesa stanno facendo ottimi affari. Secondo un'indagine dell'università Iulm di Milano la maggioranza è femminile (60%) e per di più senza figli.

Le apparizioni di Madonne sono quindi un vero e proprio business per quanti sanno sfruttare la credulità del popolino. Ad un attento esame del fenomeno, riscontriamo che alcune di queste pseudo apparizioni sono derivate per clonazione da quella di Mejugorje che ha fatto scuola e che tuttora è ancora molto seguita nel nostro Paese. È il caso, ad esempio, della Madonna di Civitavecchia la cui statuetta è stata acquistata a Mejugorje.

Anche la Madonna dell'amore di Schio è di chiara derivazione mejugorjana e il veggente che l'ha inventata era uno psicotico che bazzicava il santuario erzegovino. Venti secoli di imbonimento religioso hanno inciso profondamente sulla psiche degli italiani e li ha trasformati nel popolo più credulone del pianeta.

Appena uno psicopatico rivela di aver visto la Madonna, subito il popolino grida al miracolo e crede ciecamente al nuovo veggente anche se le autorità religiose non gli danno il loro avvallo e, in taluni casi, addirittura lo sconfessano.

Ma poi, se il fenomeno attecchisce, anche la Chiesa viene a compromessi, perché per essa si tratta sempre di un buon affare. La morbosità pietistica e superstiziosa che suscitano le pseudo apparizioni è per la Chiesa l'humus più fertile della fede.

A San Martino di Schio, ad esempio, ci sono ancora i cartelli della curia di Vicenza che vietano "pellegrinaggi e celebrazioni", perché le annunciate apparizioni della Regina dell'Amore al veggente Renato Baron sono considerate prive di un carattere soprannaturale.

Ma siccome i pellegrini continuano ad arrivare e l'associazione “Opera dell'Amore” che è nata per gestire il business maneggia parecchi milioni l'anno, la Chiesa è arrivata a un tacito accordo e ha inviato "un sacerdote diocesano come assistente spirituale del movimento". Il classico colpo al serchio e alla botte.

La cosa più singolare è che i proclami delle Madonne patacca sembrano desunti da rotocalchi femminili e sono di una ovvietà sconcertante. Ad un veggente la Madonna ha rivelato: “Il mondo si salverà se saprete tenere i figli lontano dalla televisione”.

Purtroppo,però, il livello infantile di queste rivelazioni non incrina minimamente la fede del popolino troppo abituato per secoli a credere per credere.

La Madonna dell'Amore a S.Martino di Schio

La repressione religiosa ostacola la salute pubblica (“L'invenzione del cristianesimo”) 206

Vediamo ora come la repressione della sessualità, voluta dalla religione, sia anche una minaccia che incombe sulla salute pubblica mondiale. Una recente e importante scoperta medica consente oggi a milioni di donne di evitare il cancro al collo dell'utero mediante la somministrazione di un vaccino che uccide il papillomavirus, responsabile della malattia, che si tramette sessualmente.

Una meravigliosa scoperta che libera la donna da un pericolo mortale. Ebbene, la somministrazione del vacino viene ostacolata dai fondamentalisti religiosi di molti Stati perché potrebbe indurre le donne ad una maggiore libertà sessuale. Quindi, meglio una donna morta che libera. Ancora una volta è contro le donne che si esercita la più feroce attività criminale delle religioni totalitarie e totalizzanti.

Non occorre spendere parole per spiegare come l'Aids sia oggi una delle malattie più devastanti del pianeta. Fortunatamente sono state trovate, di recente, efficaci cure che consentono di contenere l'evolversi della malattia. Ma per impedirne la diffusione serve soprattutto la prevenzione che può essere aiutata enormemente dall'uso dei profilattici.

Secondo il cardinal Alfonso Lopez Trujillo, presidente vaticano del Pontificio consiglio per la famiglia, però, e per molte altre figure ecclesiastiche di rango elevato (vescovi dell'America latina e dell'Africa) i profilattici trasmettono l’Aids perché, secondo loro, vengono fabbricati con molti fori microscopici, attraverso i quali può passare il virus.

Una criminale menzogna, avvallata anche da papa Benedetto XVI nella sua prima visita in Africa il 17 marzo 2009, scatenando le ire dei governi di Francia, Germania, Spagna e dell'Unione Europea, nonché della prestigiosa rivista scientifica londinese Lancet che lo ha accusato, senza mezzi termini, di aver "pubblicamente distorto le prove scientifiche” per mascherare la criminale decisione della Chiesa di vietare l'uso dei profilattici, considerandoli peccaminosi strumenti anticoncezionali.

Solo il governo italiano, totalmente appecorato al Vaticano, ha difeso le devastanti affermazioni papali, assieme all'opposizione, chiusasi ipocritamente in un assordante silenzio.

Cardinale Alfonso Lopez Trujillo

mercoledì 27 ottobre 2010

La peripezie di una coppia gay italiana per avere un figlio con l'utero in affitto.

Valter, 46 anni, e Mario, 50 vivono insieme da 24 anni in provincia di Livorno e entrambi lavorano nel sociale. La loro massima aspirazione è stata sempre avere un figlio di coppia.

Cosa impossibile in Italia col Vaticano che impedisce al governo di emanare i più elementari diritti civili, fra i quali anche il matrimonio gay e la possibilità di adottare figli.

Ma nell'epoca del globalismo tutto è possibile, basta avere intraprendenza e fantasia. Così Valter e Mario sono andati in Spagna per sposarsi e poi in America per far nascere il figlio.

In California hanno affittato l'utero di una trentenne messicana che vive a San Diego ed è gia madre di tre figli. Valter ha donato il seme e così il 10 agosto è nato il bebè. Dal momento della nascita la madre non ha avuto più nessun diritto sul piccolo. Le hanno consentito di tenerlo in braccio subito dopo il parto ma non di "attaccarlo al seno".

Ad allattarlo con il biberon sono i due uomini, alle prese con pannolini e sveglie notturne.  Ma non sono del tutto sprovveduti al riguardo. Infatti Mario è nel direttivo di "Famiglie arcobaleno", l’associazione che aiuta le famiglie omosessuali che hanno avuto figli da precedenti unioni o nati tramite fecondazione artificiale, mentre Valter è stato anche assessore comunale.

Non hanno mai avuto problemi di omofobia, dicono in un'intervista al Tirreno, "ma non c’è solo quella delle botte - spiegano - c’è anche la negazione dei diritti”.

Si tratta di un caso isolato? Neanche per sogno. In barba al Vaticano omofobo in Italia ci sono 100 mila bambini di coppie gay, 3 mila famiglie arcobaleno.

Coppia gay

Il massimo della ferocia? La nutrizione e la idratazione forzate volute dalla Chiesa.(“L'invenzione del cristianesimo”) 205

La scelta di decidere del nostro corpo è un fondamentale diritto democratico proclamato dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, firmata da tutti gli Stati occidentali, all'infuori del Vaticano, ma ignorata da molti Stati totalitari del mondo.

Se il cittadino è libero nelle sue opinioni e nel suo voto, si deduce che egli è anche sovrano su una sfera privata, dove i suoi valori di coscienza sono insindacabili. Questo diritto è anche sancito dalla nostra Costituzione che all'articolo 32 prescrive che, in presenza di esplicito rifiuto del paziente capace di intendere e di volere, il medico deve desistere da qualsiasi atto diagnostico e curativo che avvenga contro la volontà del paziente.

Dove, però, la Chiesa raggiunge il massimo della ferocia è nell'imporre che si tenga in vita, artificialmente, mediante la nutrizione forzata, chi si trova in uno stato vegetativo permanente, applicandogli sonde di ogni genere e facendo soffrire le più atroci torture ai congiunti che devono assitere, per anni, un corpo degradato e privo di ogni dignità, dichiarato dai medici psichicamente morto.

Questa disumana ferocia, degna del mostro Jahvè in nome del quale viene imposta, è ancora ferma al concetto antiscientifico che la vita è data dal battito cardiaco e non, invece, dalla funzione cerebrale.

In base a questo principio si dovrebbe, oggi, mantenere in funzione, per un tempo indeterminato, anche per decenni, un corpo senz'anima, inteso come un ammasso di cellule puramente vegetative. Una mostruosità che solo una religione aberrante può concepire.

L'autodeterminazione del proprio corpo è voluta da tre cittadini su quattro in Italia, ma assolutamente impedita dai nostri politici, su dettatura vaticana. In alcuni Paesi liberi e laici, però. essa comincia a diffondersi. Attualmente è permessa in Australia, Belgio, Canada, Cina, Colombia, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Stati Uniti (tre Stati) e Svezia. Sono gli Stati più democratici del mondo.

Paziente in stato vegetativo

martedì 26 ottobre 2010

L'on. Franco Frattini più ateofobo di Ratzinger?

Franco Frattini, ministro degli esteri italiano, ha pubblicato un articolo sull’Osservatore Romano, organo di informazione della Santa Sede, che denuncia in modo lapalissiano il degrado civile e democratico in cui versa gran parte della classe politica italiana.

In questo articolo, violentissimo nei confronti di chi non crede, questo ateofobo per eccellenza scrive che «l’ateismo, il materialismo e il relativismo» sono «fenomeni perversi», caratterizzati da «fanatismo e intolleranza», che «minacciano la società», e vanno pertanto combattuti con un’alleanza tra cristiani, musulmani ed ebrei.

Più papale di Ratzinger questo ministro, che dovrebbe conoscere un po' di Costituzione italiana e qualche principio di democrazia, incita alla ‘Santa Alleanza’ contro una minoranza (peraltro ragguardevole) dei cittadini del suo paese, colpevole di esercitare i più elementari diritti democratici, tra i quali anche il libero pensiero, e la addita spudoratamente come fomentatrice di atti destabilizzanti o terroristici.

Circostanza ancora più grave, l’articolo in questione è stato pubblicato sull’Osservatore Romano, organo di informazione della Santa Sede, uno Stato estero, e ripubblicato sul sito del ministero degli esteri come voce ufficiale del nostro Governo.

Giustamente l’UAAR ha inviato oggi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano un messaggio con il quale chiede che il ministro ritiri le sue dichiarazioni, oppure si dimetta perché le sue idee sono chiaramente incompatibili con la carta costituzionale e suonano come un chiaro incitamento alla guerra di religione.

Con questo aberrante e demenziale articolo l'on. Frattini oltre non dimostrarsi degno di ricoprire la carica di ministro di uno Stato che individua nella laicità e nella libertà di coscienza due supremi principi costituzionali, si manifesta anche come un chiaro esempio di fanatismo e intolleranza quando, ipocritamente, definisce gli atei intolleranti e perversi semplicemente perché non credono nelle immaginarie entità soprannaturali dei tre monoteismi abramitici, responsabili di tutte le più bestiali stragi e guerre di religione che hanno insanguinato l’umanità intera fino ad oggi.

In una delle perle che abbondano nell'articolo troviamo: “Credo che occorra un nuovo umanesimo per contrastare questi fenomeni perversi (l’ateismo, il materialismo e il relativismo), perché soltanto la centralità della persona umana è un antidoto che previene il fanatismo e l’intolleranza”.

Avete capito? Gli atei, i più strenui difensori di ogni libertà di pensiero e di coscienza, sarebbero fanatici e intolleranti, mentre i credenti che vogliono imporre le loro chimere con la coercizione realizzerebbero appieno la personalità umana.

A quando on. Frattini la sua proposta di legge di mettere un bel triangolo giallo con una grande A nera sulla giacca degli atei?

On. Franco Frattini ministro degli esteri

I fanatici pro vita in nome del sanguinario Jahvè (“L'invenzione del cristianesimo”) 204

I fanatici “pro vita”, da perfetti Torquemada, si accaniscono anche a vietare l'autodeterminazione dei cittadini sulla propria salute, sul proprio corpo, sulla propria vita e impongono l'accanimento terapeutico ai malati terminali o a quanti non riescono a sopportare la sofferenza psichica per aver perso la loro indipendenza.

L'eutanasia non solo attiva (suicidio assistito con l'aiuto di un medico) ma anche passiva (sospensione delle cure) secondo la Chiesa Cattolica è un omicidio, perché la vita è stata donata da dio e solo lui può disporne.

A quale entità soprannaturale si riferisce la Chiesa come donatrice di vita? Al mostro Jahvè che ordina a Israele: «Nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà in eredità non lascerai in vita nessun essere che respiri; ma li voterai allo sterminio come il signore tuo Dio ti ha comandato di fare» (Deuteronomio 20,16-17)?

Sarebbe questo il dio che ci vieta di smettere di soffrire inutilmente per salvaguardare il dono irrinunciabile della vita che ci ha dato? O, invece, questo ente mostruoso, invocato dalla Chiesa, serve a mascherare il fatto che se ciascuno di noi fosse libero di decidere della propria salute, del proprio corpo e della propria vita, crollerebbe il potere di ogni religione?

E come giustifica la Chiesa questo suo accanimento “pro vita” di oggi con la posizione da essa assunta nel passato nei confronti della vita di milioni di persone che non condividevano o mettevano semplicemente in dubbio i suoi comandamenti e dogmi, condannandoli perciò alle torture e agli omicidi di massa?

E, infine, si può considerare “morte naturale” mantenere artificialmente in vita una persona mediante macchinari inventati dall’uomo solo recentemente? E prima di tale invenzione, cosa intendeva la Chiesa per “morte naturale”?

Tetragramma di Jahvè

lunedì 25 ottobre 2010

Ecco perché non si può credere al Vaticano.

Alla procura di Bruxelles, secondo i quotidiani in lingua fiamminga Gazet van Atwerpen e Het Belang, sono giunte, in questo mese di ottobre, 103 nuove denunce contro preti pedofili. Queste si aggiungono alle cinquecento denunce già raccolte dalla Commissione indipendente Adrianssens tra le quali 13 culminate col suicidio.

Scrive Paolo Bancale sulla rivista “Non Credo” anno II n.5
“I pedofili nel clero cattolico dilagano, ma rimangono insostituibili nell’Organizzazione a causa del marcato calo degli organici dovuto all’assenza di vocazioni, e perciò è certo che essi continueranno ad esistere e ad essere coperti e riciclati per le necessità territoriali e di potenza dell’Impero.

"Sono troppi, molte migliaia, e nessun papa può permettersi di rinunciare a loro. E le vittime? Sicuramente si farà più attenzione, ma prevarrà l’economia del cui prodest. Il caso paradigmatico al riguardo è dato dalla pervicace protezione e copertura ordinata da Wojtyla pe il pedofilo recidivo prete messicano Maciel, pederasta ma anche con amante e figli in Spagna, che viveva a Roma all’ombra di san Pietro, e gran portatore d’acqua al mulino vaticano con i suoi “legionari di Cristo”.

"Certo che le scuse tanto esibite da Wojtyla per i misfatti compiuti dalla Chiesa tanti secoli fa, per poi arrivar a proteggere i preti pedofili, come in buona sostanza ha fatto imponendo la segretezza degli accertamenti e la conseguente copertura dei crimini, fa pensare che quelle scuse possano anche essere state pensate come un utile maquillage di antistorico marketing religioso.

"Le vittime dell’Inquisizione di cui si è scusato non esistono più da secoli, ma quelle dei preti pedofili che lui ha protetto sono qua a chiedere disperatamente almeno giustizia.

"Oggi inchieste di stampa e televisioni di tutto il mondo ci stanno informando giornalmente sulla dimensione impensabile delle perversioni sessuali esistenti nel clero cattolico in una immensità di paesi: Stati Uniti, Germania, Svizzera, Norvegia, Olanda, Brasile e America Latina, Belgio, Austria, Messico, Irlanda e quanti altri ne stanno venendo fuori pian piano, e poi naturalmente anche l’Italia.

"La caratteristica comune di tutte queste migliaia di casi, con un numero enormemente maggiore di vittime, sta nel fatto che tutti i preti pedofili ed in tutti I paesi ove essi hanno operato, sono stati coperti, protetti, spostati a fare i pedofili in altra sede dai loro conniventi superiori e sempre sottratti omertosamente alla giustizia penale.

"Ma c’è stato anche di più: diocesi e ordini religiosi cattolici hanno pagato grosse cifre alle vittime e alle loro famiglie alla condizione che non rivelassero fatti e nomi. Insomma, invece di fare giustizia hanno comprato il silenzio”.(Paolo Bancale)

Ecco perché le recenti scuse per le colpe dei preti pedofili e dei preti che dovevano vigilarli pronunciate da papa Ratzinger, durante la tournée nel Regno Unito, sono parse a molti inglesi le solite lacrime di coccodrillo.

Le ipocrisie della Chiesa sul controllo delle nascite (“L'invenzione del cristianesimo”) 203

Naturalmente è la Chiesa Cattolica la più accanita nemica della contraccezione da essa equiparata all'aborto e quindi all'assassinio.

Ma siccome conosce bene i problemi della famiglia odierna che, per sopravvivere, deve pianificare le nascite, per salvare capra e cavoli ha escogitato un metodo, assolutamente ipocrita, che si rifiuta di chiamare anticoncezionale per definirlo eufemisticamente “atto a evitare un concepimento”- come se cambiando le parole si arrivi a modificare la sostanza delle cose - che consente di coitare senza peccare.

Per adottare questo metodo, i coniugi si devono trasformare in ragionieri della fertilità, e con tanto di termometro, alcuni attrezzi ginecologici, conoscenze del calendario e dell'aritmetica, applicare il metodo Billings o quello Rötzer (entrambi dettagliatamente spiegati dai parroci), per evitare le maternità indesiderate.

Quindi niente chimica, o, più banalmente, qualche grammo di lattice, ma calcoli ragionieristici, perché il buon dio, che a questo punto viene trattato da autentico citrullo, non s'incazzi al momento del coito.

Gli embrioni, anche se sono un aggregato microscopico di cellule, alla luce dell’assolutismo religioso sono esseri umani, e quindi, se non vengono utilizzati per la fecondazione assistita, non possono essere usati nella sperimentazione, nonostante il grande potenziale che rappresentano per la scienza medica.

Gli scienziati hanno la certezza che negli stadi iniziali gli embrioni sono privi di sistema nervoso, quindi si trovano in uno stato vegetativo che è privo di ogni sensibilità. Parlare di vita, intesa come quella di un neonato, è del tutto improprio.

Secondo Tommaso d'Aquino, il massimo teologo cattolico, la vita non comincia, come ritiene oggi la Chiesa, nell'atto del concepimento, ma più tardi, quando il feto raggiunge un determinato sviluppo. Quindi, per questo teologo gli esperimenti con le staminali sarebbero del tutto giustificati, tenendo conto anche del grande beneficio che ne trarrebbe l'umanità. Ma per la Chiesa il loro utilizzo è un assassinio

San Tommaso D'Aquino

domenica 24 ottobre 2010

È un'eresia insegnare e credere che bruciare gli eretici è contrario alla volontà dello Spirito Santo.
(Leone X, papa dal 1513 al 1521, bolla del 1520).

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 41^ Puntata

Si diressero sicuri verso l'edificio centrale sovrastato dalla grossa torre. Con la coda dell'occhio, videro qualcuno che dall'alto li stava osservando ma fecero finta di niente. L'edificio si presentava apparentemente senza porte ma Giuda, che lo conosceva bene, ne trovò a colpo sicuro l'entrata, nascosta da un muro divisorio e bussò, anche se la porta era socchiusa.

Si presentò un giovane, pulito e accurato nell'aspetto, che li invitò ad entrare in una stanzetta, molto fresca rispetto alla temperatura esterna, e a sedersi su panche di pietra.

"Chi c'è?" sentirono chiedere da un'altra stanza.
"E' Giuda " rispose uno dall'interno. Forse era quello che li aveva osservati.
Poco dopo entrò un vecchio austero e imponente, la cui barba bianca ricadeva fino a metà del petto e la criniera gli ricopriva le spalle. Era accompagnato dal giovane di prima.

Giuda lo accolse con gran deferenza e gli fece un profondo inchino.
"Ti aspettavamo" disse molto amabilmente. "Abbiamo esaurito ormai tutte le nostre scorte ed eravamo in procinto di inviare qualcuno ad Ebron. Spero ci avrai portato qualcosa di buono".
"Il meglio che offre il mercato" rispose Giuda ossequioso, " e a prezzi incredibili".
"Vediamo!" rispose il vecchio, con evidente impazienza.

Giuda si precipitò con Davide a prendere i rotoli e li depose sul tavolo di pietra che era al centro della stanza. Il vecchio, che seppero in seguito chiamarsi Simone, appena li vide sbarrò gli occhi come se avesse davanti un tesoro inestimabile e, quasi con devozione, li esaminò ad uno ad uno nel più assoluto silenzio.

Quando arrivò alla pergamena scritta, che era stata inavvertitamente consegnata con gli altri rotoli, quasi non svenne dalla sorpresa. Gli occhi gli s'inumidirono di gioia e, fatto chiamare un giovane di nome Zaccaria, gliela porse in silenzio. Dopo avervi gettato appena uno sguardo: "Ma questo è il testo originale del Patto Nuovo del nostro antico Maestro di Giustizia!" esclamò il giovane stravolto e quasi incredulo di quanto aveva tra le mani.

Si trattava, come seppero poi, di una specie di testamento spirituale che il più prestigioso capo degli esseni, vissuto molto prima, aveva scritto di suo pugno alla vigilia di essere assassinato dal Sacerdote Empio, Gionata Maccabeo, che si era proclamato re e sommo sacerdote, dopo aver liberato la Giudea dai Siriani. Di quell'antico, preziosissimo documento si era perduta ogni traccia.

Tutte le comunità essene, specie quelle di Qumran, d'Antiochia e di Mareotis avevano fatto, inutilmente fino allora, ricerche incessanti e spasmodiche, nella speranza di trovarne almeno una copia. Si riteneva che il prezioso manoscritto fosse stato trafugato dalle guardie del re, al momento dell'uccisione del Maestro di Giustizia, e finito chissà dove. Forse distrutto.

Ora il miracolo era avvenuto: il testo originale era davanti a loro, integro e perfettamente conservato. Zaccaria uscì di corsa a prendere l'unico manoscritto del loro antico capo spirituale che possedevano e che era conservato, come una reliquia, in una teca chiusa a chiave, e lo confrontò col nuovo testo che aveva davanti gli occhi. Coincideva perfettamente. Allora baciò con devozione il prezioso rotolo e pianse di gioia.

sabato 23 ottobre 2010

Sbattezziamoci a Montecitorio: giovedì alla Camera e il 25 in tutta Italia

Comunicato stampa UAAR

La Uaar annuncia la terza Giornata Nazionale dello Sbattezzo, che sarà presentata giovedì 21 ottobre prossimo in una cornice del tutto inedita: la Sala stampa della Camera dei Deputati. Il tutto avverrà per l’interessamento e con la partecipazione del deputato radicale Maurizio Turco. «Non sarà una goliardata né un controrito – spiega Raffaele Carcano, segretario generale della Uaar – ma la semplice rivendicazione di un diritto umano».

La giornata nazionale sarà poi il 25 ottobre prossimo e si svolgerà forte del successo delle edizioni 2008 e 2009 a cui hanno complessivamente aderito quasi duemila cittadini.

«Lo sbattezzo è la cancellazione degli effetti civili del battesimo, cioè il diritto riconosciuto dal Garante per la privacy di poter abbandonare una confessione religiosa», prosegue Carcano, e si stima che siano quasi ventimila i cittadini italiani che fino a oggi hanno scelto di esercitarlo.

Durante la giornata nazionale dello sbattezzo si invitano i futuri sbattezzandi a scrivere tutti insieme, nello stesso giorno, la raccomandata con la richiesta alla parrocchia, perché il messaggio alla Chiesa e alle istituzioni sia più forte. Per l’occasione, i circoli Uaar organizzano banchetti informativi in molte città d’Italia.

La presentazione della giornata nazionale avverrà giovedì alle ore 16.00 nella Sala stampa della Camera dei Deputati in Via della Missione, 4.

I fondamentalisti contro le libertà civili (“L'invenzione del cristianesimo”) 202

La morale religiosa si ammanta di ferocia non solo nella sessualità, ma in molti altri campi della vita umana. Qui esamineremo alcuni aspetti che riguardano la contraccezione, l'aborto, l'uso degli embrioni per ricerche mediche, l'eutanasia e il vaccino contro il papillomavirus.

Gli stessi bigotti che, in base al loro assolutismo religioso, mortificano in mille modi la sessualità, si trasformano nei più feroci paladini della vita umana allo stadio embrionale e terminale. Sembra un paradosso, ma è la pura verità.

Mettono a morte i giovani omosessuali nel fiore della vita per una colpa, che possiamo definire “reato senza vittime”, e si scagliano contro l'aborto e l'uso degli embrioni, allo scopo di salvare delle vite che non sono mai nate.

I più fanatici antiabortisti degli Usa, che fanno capo all’Army of God, aizzati da certi pastori protestanti che sognano la nascita di una teocrazia americana che ripristini la legge veterotestamentaria, si sono dati la missione di incendiare le cliniche dove si praticano gli aborti e uccidere i ginecologi che li praticano. Quindi, nel nome del loro dio buono e misericordioso, uccidono i vivi per salvare i non nati.

Arrivano al punto di denunciare la contraccezione come moralmente equivalente all’aborto, per cui un profilattico o una pillola vengono considerati strumenti di morte. E perché allora non consideriamo un omicidio ogniqualvolta non cogliamo l’occasione di avere un rapporto sessuale possibile, dal quale potrebbe nascere un bambino?

Secondo questa stupida logica, lo stupro e tutte le altre violenze contro le donne non dovrebbero più essere puniti come delitti della persona ma benedetti come occasioni di vita.

venerdì 22 ottobre 2010

I catto-talebani italiani

È successo a Ravenna. Il parroco benedice un nuovo asilo comunale e i due assessori all'Istruzione e alle Pari opportunità, Electra Stamboulis e Rosa Giovanna Piaia, assistono alla cerimonia in disparte e in dignitoso silenzio.

Da laici non credenti, tengono un comportamento riservato e rispettoso ma staccato in quanto non si uniscono a quanti biascicano preghiere e applaudono alla cerimonia religiosa, che ritengono a livello di superstizione feudale. Apriti cielo!

I consiglieri comunali ravennati dell'UDC (vera quinta colonna vaticana) vanno su tutte le furie e protestano vivacemente perché i due assessori non si sono uniti al coro di approvazione per lo scaramantico rito del prete.

In Italia, non solo dobbiamo accettare il crocifisso obbligatorio a martellate sulla testa di tutti; non solo siamo costretti in tutte le cerimonie pubbliche a dover subire la benedizione cattolica, impartita dallo stregone di turno, ma abbiamo addirittura l'obbligo di esprimere pubblica approvazione, anche se non siamo credenti, a questi riti superstiziosi. E poi andiamo a Kabul a insegnare la laicità ai talibani.

I due assessori si sono comportati nel modo più dignitoso e rispettoso possibile e senza ipocrisia, la virtù più preclara di molti connazionali, sono stati coerenti con la loro laicità. Quindi l'accusa rivolta loro dal collega Gianfranco Spadoni (Udc) di nutrire "Pregiudizi ideologici da soviet" oltre che plateale è anche espressione di meschina intolleranza.

Ma la questione è un'altra. L'Italia, in base alla sua Costituzione, è uno Stato laico, quindi non dovrebbe in nessun luogo e in nessuna occasione assumere i segni e le liturgie proprie di una fede religiosa, anche se dominante nel Paese.

Invece avviene tutto l'opposto. In ogni ricorrenza pubblica, in tutte le cerimonie civili celebrate dallo Stato, la Chiesa la fa da padrona e surclassa le autorità politiche, vere rappresentanti del Paese.

E se applicassimo la morale sessuale della vecchia Bibbia? (“L'invenzione del cristianesimo”) 201

Ma se dovessimo applicare la morale sessuale della Bibbia ebraica, considerata parola di dio, come dovremmo comportarci? Secondo il Levitico, dovremmo lapidare gli adulteri e gli omosessuali, ed anche chi ha rapporti sessuali con la matrigna o con la nuora, o sposa una donna e sua figlia.

In base al Deuteronomio, poi, se un uomo scopre, la prima notte di nozze, che la sua sposa non è illibata, deve lapidarla a morte sulla soglia della casa di suo padre. Se applicassimo queste leggi mosaiche al giorno d'oggi, il mondo sarebbe veramente un deserto!

Però in Numeri, Mosè concede il sesso più immondo come riposo per il guerriero israelita. Al termine di una battaglia dice ai suoi eroi : “ uccidete ogni maschio tra i piccoli, e uccidete ogni donna che ha conosciuto l’uomo giacendo con lui. Ma tutte le bambine che non hanno conosciuto l’uomo per aver giaciuto con lui, tenetele vive per voi”.

Bella preda di guerra e bella orgia sessuale col beneplacito divino!
Che nel XXI secolo gli atti sessuali liberi tra persone adulte debbano essere trattati come delitti da punire in conformità alla morale derivata da un modello inumano e mostruoso come Jahvè, ci fa comprendere chiaramente che la religione è qualcosa di insensato.

La vera e unica morale sessuale che dovrebbe vigere in un Paese libero e laico è che ognuno possa godere la sua sessualità come meglio gli aggrada, purché nel privato e senza danneggiare nessuno, e consentire che chiunque altro possa usufruire del suo stesso diritto. Né religione, né Stato dovrebbero occuparsi del problema.

giovedì 21 ottobre 2010

Una ovvia previsione

Nel post del 13 di questo mese intitolato “L'Europa finalmente indaga sui privilegi fiscali del Vaticano in Italia”, dopo aver brevemente riepilogato la vicenda che dà il via libera all'inchiesta Ue per verificare la compatibilità con le norme comunitarie dell’esenzione concessa dall'Italia al Vaticano, giudicata «aiuto di Stato», concludevo il pezzo con queste testuali parole: “Credete che la nostra casta politica approvi l'indagine Ue? Che sia lieta che lo Stato possa incassare finalmente quanto la Chiesa gli ha usurpato e che tanto gioverebbe alle sue casse esauste? Ma neanche per sogno! Ostacolerà in tutti i modi le indagini di Bruxelles e se l'Italia verrà condannata Inventerà i codicilli più vergognosi per perpetuare i privilegi alla Chiesa che, poverina, da sempre sguazza letteralmente nell'oro!”

Purtroppo, sono stato, mio malgrado, un profeta anche se, conoscendo il livello morale della nostra classe politica, ci vuol ben poco ad esserlo. Pochi giorni fa, infatti, l’auto blu del ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha varcato i confini vaticani dove ad attenderlo c'era il principale collaboratore del papa, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone.

All’ordine del giorno un giro d’orizzonti sulla situazione politica italiana sempre più ingarbugliata e nella quale la Santa Sede vuole ficcare il naso, considerando il nostro Paese un suo protettorato. E poi la recente inchiesta sui conti dello Ior, finito nel mirino della magistratura italiana col sospetto di non aver mai rispettato le leggi internazionali antiriciclaggio, e di essersi prestato anche al lavaggio dei soldi sporchi e a qualsiasi altra operazione da paradiso fiscale.

Ma soprattutto la riapertura da parte della Commissione europea di Bruxelles del caso, già in precedenza archiviato, riguardante l’esenzione dal pagamento dell’Ici riconosciuto alla Chiesa cattolica e che l'Ue giudicata «aiuto di Stato» incompatibile con le norme europee sulla libera concorrenza.

Il nostro superministro dell'Economia, artefice a suo tempo della legge dell'otto per mille a favore della Cei, è sempre più stimato nei sacri palazzi per la sua inesauribile disponibilità a prodigare prebende di ogni genere alla Cei e allo Stato d'Oltretevere, a spese del contribuente italiano.

Il presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, ha recentemente dichiarato: «Non posso esprimere giudizi sulla classe politica italiana in generale ma credo che Giulio Tremonti sia il ministro dell’Economia più apprezzato e stimato da tutti in Europa». Il che è tutto dire.

Non potendo il Vaticano assegnargli la porpora cardinalizia, con queste parole del presidente dello Ior auspica quanto meno l'investitura ufficiosa ad una possibile successione. Comunque, una cosa è certa, il duo Tremonti-Bertone farà vedere i sorci verdi ai ficcanaso di Bruxelles e con la loro artiglieria ad alzo zero venderanno cara la pelle dell'Ici.

Hanno già fatto insabbiare le altre due inchieste. Ci riusciranno anche con la terza. E il popolo bue italiano continuerà a perdere due miliardini di euro all'anno. Tanto se lo può permettere allegramente!

Il superministro dell'Economia Giulio Tremonti

La repressione sessuale favorire l'estrema lascivia anche nel clero (“L'invenzione del cristianesimo”) 200

Gli assurdi divieti sessuali imposti dalle religioni hanno determinato una repressione che ha avuto, come conseguenza, di favorire l'estrema lascivia.

Infatti, tutte le proibizioni sessuali, che alla fine acuiscono i desideri morbosi, vengono al lato pratico sistematicamente violate mediante mille sotterfugi, che l'ipocrisia generale finge di non vedere. Per cui, più il sesso sano e libero viene represso, più si trasforma in vizio.

Ne abbiamo la prova nella pedofilia e nella omofilia del clero cattolico, conseguente alla repressione sessuale imposta dal celibato.

Già nei seminari, prettamente maschili, dove viene imposta la più spietata sessuofobia e dove viene esclusa come demoniaca la presenza femminile, i giovani aspiranti al sacerdozio sviluppano le cosiddette amicizie particolari, che sfociano, spesso, nell'omosessualità.

Quando poi diventano sacerdoti e si trovano di continuo in contatto nelle loro parrocchie con giovani e giovanissimi, questa si trasforma in pedofilia. D'altra parte il rinunciare completamente alla sessualità, infligge una forzatura violenta e innaturale al nostro corpo e alla nostra psiche, tale da generare scompensi mentali e sofferenze inaudite.

Di fronte a questa situazione, tutti i preti (ma anche vescovi e cardinali) si arrangiano come possono, spesso purtroppo nel peggiore dei modi. I più fortunati sono quelli che riescono ad organizzare la loro doppia vita in modo tale da non ingenerare scandalo.

La Chiesa lo sa e si preoccupa solo di mettere al riparo dalla legge i suoi ecclesiastici pederasti e sadici, quando vengono scoperti, trasferendoli in parrocchie dove la scelta di creature inermi e innocenti magari è più ricca, o imboscandoli, se condannati in contumacia. Ad essa non interessa minimamente la moralità vera ma solo salvare la faccia.

Negli ultimi tempi, però, è stata costretta ad ammettere la sua complicità in un formidabile racket di violenze e torture infantili, non esclusivamente omosessuali, soprattutto negli Stati Uniti, per merito di giudici coraggiosi.

In Irlanda, Stato in cui la Chiesa, come in Italia, si comporta da padrona, dal Rapporto Governativo Irlandese del 22 ottobre 2005 veniamo a sapere che un prete della diocesi di Ferns ha violentato una ragazza sull’altare della parrocchia, e un frate, tale Sean Fortune, nel 1999, per evitare un processo per lo stupro di 29 bambini, si è suicidato. Secondo stime attendibili, i bambini non molestati nelle scuole religiose irlandesi sono probabilmente la minoranza.

Ciò non impedisce alla Chiesa di tuonare da tutti i pulpiti contro l'omosessualità, alla stregua degli ayatollah più violenti, e di non approvare la “Declaration on human rights, sexual orientation and gender identity”, presentata all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 Dicembre 2008 dall'Europa, per condannare ogni forma di violenza, soprattutto la pena di morte, nei confronti di persone omosessuali.

La Chiesa, quindi, con sommo cinismo, e in contrasto coi più elementari principi evangelici, approva le torture, le esecuzioni, i giudizi sommari, le detenzioni di massa, i lavori forzati e i processi rieducativi, cui sono sottoposti in tanti paesi del mondo gli omosessuali, le lesbiche, i bisessuali e i trans.

Padre Sean Fortune

mercoledì 20 ottobre 2010

A proposito dello sbattezzo

Un mio amico nell'inviarmi il suo gaudium magnum per avere spedito la richiesta del suo sbattezzo mi ha comunicato tre modifiche da lui apportate alla stessa che ho trovato molto interessanti. Anzitutto ha modificato il secondo capoverso del modulo che recita: "essendo stato sottoposto a battesimo... " in: "essendo stato non per mia volontà sottoposto a battesimo... ".

In secondo luogo ha aggiunto al terzo capoverso dove si chiede conferma scritta e firmata a mezzo lettera,: "che sia unita copia fotostatica del documento modificato". Infine, al termine del modulo ha aggiunto: "Quanto sopra richiesto vale anche per il registro denominato che è il documento imposto dal Concilio di Trento per il controllo della situazione reale della popolazione cattolica da parte dei parroci.

Un eccesso di zelo? Forse. Ma vale la pena di tenerle in considerazione. Mi ha spiegato anche che una volta che avrà in mano la risposta della cancellazione dalla lista dei battezzati, sarà sua cura farne copia e spedirla al parroco della sua attuale residenza per essere certo che costui sia obbligato a rifiutargli le esequie religiose.

Infine, vorrebbe inviarne copia anche alla parrocchia in cui ha celebrato le nozze religiose chiedendo l'apposizione della formula di abiura sul registro dei matrimoni.

Non è che a questo punto rischia di produrre l'annullamento del matrimonio stesso? Sarebbe un bell'affare per chi, senza ricorrere alla Sacra Rota, aspira a questo scopo. C'è qualcuno tra di voi, esperto in diritto canonico, che mi può illuminare al riguardo?

Le repressioni sessuali violano i diritti civili e giustificano violenze di ogni genere (“L'invenzione del cristianesimo”) 199

Le repressioni sessuali imposte dalla religione, e spesso purtroppo adottate da Stati teocratici e democratici (o pseudo tali) sono infinite. Il sesso orale e anale tra adulti consenzienti è un reato gravissimo, punito penalmente in tutti gli Stati a regime islamico e anche in altri Stati del mondo e perfino in 13 Stati degli Usa.

Quindi l'omosessualità è messa al bando in gran parte del mondo e in taluni casi, come in Iran, punita con la condanna a morte per impiccagione, e in Afganistan con il raffinato metodo di seppellire vivi i colpevoli. Tutto questo in nome dell'integralismo religioso che considera l'omosessualità un vizio contro natura, anche se largamente diffuso nel mondo animale e praticato in molte civiltà antiche senza scandalo.

Un altro aspetto da segnalare è che quasi tutti i Paesi che si accaniscono contro gli omofili considerano reato la sola prostituzione maschile. Perciò le donne, nei Paesi musulmani, possono prostituirsi impunemente, magari dopo aver celebrato un matrimonio formale e ipocrita della durata di un paio di ore, in case appositamente designate, con una dichiarazione di divorzio pronta a faccenda conclusa. Il tutto fornito da mullah molto comprensivi. Gli uomini invece non possono fare i cigolò, pena castighi durissimi.

Certe religioni poi, che vietano rigorosamente l'omosessualità e altre deviazioni sessuali, sono invece permissive in altri campi, consentendo vere e proprie violenze sui minori. In Iran ed in altri Paesi musulmani, ad un adulto è consentito di sposare una bambina di nove anni.

Un caso eclatante è scoppiato il 2 maggio 2009 sulla stampa mondiale che ha riportato la notizia che un tribunale di Onayza (Arabia Saudita) aveva autorizzato il divorzio di una bambina di otto anni dal marito quarantasettenne. La bambina era stata venduta dal padre per ripagare un debito di 50mila rial (13mila euro).

Per noi occidentali questi matrimoni si configurano come reati di pedofilia, ma, pur essendo noti a tutti, vengono ipocritamente ignorati dagli organismi internazionali come l'ONU, per non creare attriti con i paesi che li consentono. Matrimoni con bambine sono ammessi anche in India, mentre negli Usa viene consentito ai mormoni di sposare le figlie minorenni con zii e cognati, già coniugati con mogli più vecchie.

Tempio mormone a Salt Lake City

martedì 19 ottobre 2010

Benedetto XVI e Mahmoud Ahmadinejad uniti nella santa alleanza teocratica contro le libertà democratiche.

Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha scritto una lettera a Benedetto XVI, cui ha proposto «una collaborazione fra religioni divine» per fermare «il secolarismo e la crescente tendenza dell'uomo a concentrarsi solo sulla vita materiale».

Il presidente iraniano è preoccupato «della mancanza di riguardo dell'umanità per gli insegnamenti delle religioni e invita tutti i credenti a combattere per «instaurare la giustizia, sradicare l'oppressione e sconfiggere le pratiche discriminatorie», offrendo al Papa la disponibilità dell'Iran a creare un «cambiamento nell'attuale ordine mondiale».

È stupefacente che il capo di una nazione teocratica musulmana il cui testo sacro “Il Corano” scrive: “Sgozza gli infedeli ovunque li trovi” (2:191); “Uccidi gli ebre i e i cristiani, se non si convertono all'islam o se rifiutano di pagare la tassa jizya [tassa dell'umiliazione]” (9,29); “Gli ebrei ed i cristiani sono pervertiti; combattili “(9:30), e altre perle consimili, e che nel suo Paese applica sistematicamente l'ingiustizia, l'oppressione e la discriminazione (religiosa e sessuale) in nome del suo dio buono e misericordioso, si rivolga al “pervertito” (secondo il Corano) capo della cristianità cattolica per una santa alleanza contro i liberi pensatori, cioè tutti coloro che difendono le libertà democratiche, che combattono ogni discriminazione e ogni intolleranza.

Ma purtroppo è così. E il papa di fronte alla proposta di una simile alleanza come ha reagito? Non si è limitato a "ricevere il vicepresidente iraniano" latore della missiva ma lo ha ringraziato.

Insomma, la lettera del dittatorello iraniano sembra aver trovato orecchie sensibili in Vaticano. Traducendo la vicenda in soldoni, appare chiaro che i due più feroci e criminali sistemi di potere religioso nel mondo (cristianesimo e islam), negatori assoluti di ogni libertà, dopo essersi combattuti con inaudita ferocia nel passato (vedi le Crociate) ed essere tuttora responsabili delle massime tensioni mondiali, prima di scontrarsi fra loro per il dominio assoluto sul pianeta, tendono ad unire le loro forze contro la libertà di pensiero tutelata dalla laicità delle istituzioni democratiche dell'Occidente.

La loro più urgente esigenza, di fronte alla secolarizzazione sempre più dilagante e inarrestabile, è quella non solo di mettere definitivamente a tacere chi si ostina a rivelare all'umanità che le religioni sono false e oppressive nonché la causa principale delle intolleranze, dei conflitti e delle inimicizie tra i popoli, ma anche di spingere i poteri politici a contrastare, con leggi liberticide, tutte le forme attuali di libertà, creando, come dice Ahmadinejad un «cambiamento nell'attuale ordine mondiale».

Ovviamente, un cambiamento antidemocratico e quindi teocratico. L’appello di Ahmadinejad a Ratzinger va proprio in questa direzione.

Benedetto XVI e Mahmoud Ahmadinejad

La repressione della libertà sessuale (“L'invenzione del cristianesimo”) 198

Diamo ora un'occhiata ad alcune delle più inique imposizioni pseudomorali che ci impongono le varie credenze religiose, diffuse sul nostro pianeta.

Cominciamo dalla sessualità, il peccato che le religioni monoteiste considerano ossessivamente il più perverso. La pulsione sessuale è il motore che spinge la nostra specie a riprodursi e a sopravvivere. Ma il desiderio che essa produce è così forte da superare le finalità biologiche e da determinare gran parte dei desideri, delle ambizioni e dei conflitti, che riguardano l'umanità.

Forse saremmo mammiferi migliori se la nostra sessualità non fosse così preponderante e non occupasse tanta parte della nostra vita, ma dobbiamo accettarci come l'evoluzione ci ha fatti. Invece le religioni, campando divieti di origine divina, impongono la criminalizzazione di quasi ogni impulso sessuale, e lo vorrebbero finalizzato esclusivamente a fini procreativi, escludendo del tutto il piacere fisico, psicologico e affettivo che esso comporta.

Quindi niente sesso per puro edonismo, come il sesso manuale, il sesso orale, il sesso anale, il sesso in una posizione che non sia quella del missionario, o il sesso con metodi che impediscono la fecondazione. Tutto ciò è assolutamente interdetto da dio e perfino da molte leggi di Stati teocratici e democratici.
Perché questa proibizione? Che danno arrechiamo agli altri o a noi stessi se facciamo sesso nell'intimo, da soli o con partner consenziente ? Nessuno. E allora?

Tutto quello che facciamo senza recar danno a noi e agli altri e con reciproco diletto, dovrebbe non solo essere permesso ma anche incoraggiato. Edonismo? Perché no, se asseconda la gioia di vivere e l'amore coi propri simili. Purché, ovviamente, non si violi né la libertà dell'altro, né il decoro pubblico e lo si svolga esclusivamente in campo privato.

A smascherare l'ipocrisia delle religioni nella loro guerra contro il sesso basti osservare che esse predicano l'astinenza nella vita terrena per promettere un'eterna gozzoviglia in quella ultraterrena. Per l'islam, il paradiso è un luogo di delizie anche sessuali, come promette il Corano.

Per il cristianesimo, troppo represso, ciò non viene esplicitamente dichiarato, ma sottinteso se si ammette che nel Giorno del Giudizio rinasceremo non come puri spiriti ma in carne ed ossa e in piena forma fisica.

Cosa ci servirebbe un corpo in piena efficienza e con perfetti attributi sessuali se non potessimo usufruire di tutti i godimenti che questo comporta?

lunedì 18 ottobre 2010

La pagliuzza e la trave

(Su Vicenza Più del 16 ottobre Lucio Panozzo scrive questo esilarante articolo che riporto e condivido in pieno).

“I commenti di parte cattolica, soprattutto quelli ufficiali che la gerarchia ecclesiastica, ancorché non richiesta, gentilmente non ci fa mai mancare, sulle recenti performances bestemmiatorie del dittatore, provocano il sorriso nella maggior parte degli osservatori.

"Il motivo è semplice: coloro che pretendono di insegnare, sono poi quelli che inciampano per primi nell'errore e oltretutto non si ricordano più la storia della pagliuzza e della trave, non hanno più il senso delle proporzioni e, dispiace dirlo, neanche dell'ironia, perché evitano di ridere in pubblico sulle loro prese di posizione ridicole.

"Andiamo per ordine. Un povero diavolo (si fa per dire, perché si tratta di un diavolo molto ricco) tira una saracca, e tutti gli saltano addosso, dal Vaticano e giù giù fino ai Cattocomunisti per finire con i comunisti veri o rifondati che siano.

"Lo stesso diavolo, che non sa come passare il tempo nelle lunghe notti insonni, fa arruolare dai suoi lenoni un branco di belle ragazze che allietino le sue ore, e gli stessi di prima non lo lasciano in pace con i loro anatemi. Sempre lo stesso diavolo ricco appoggia le sporche guerre dell'America e di Israele (di cui è amico-nemico, considerato il tono delle sue barzellette) e, strano, nessuno parla, tantomeno la chiesa.

"Manda letteralmente in rovina l'Italia, e la chiesa zitta, l'importante è che le sue prebende illegali non vengano messe in discussione e non manchino mai. Ha proposto e fatto approvare, come fanno i dittatori, decine di leggi contrarie alla democrazia ma favorevoli alla sua situazione debitoria nei confronti della giustizia, chiesa zitta, opposizione consenziente e firmataria.

" Se la prende con i giudici in modo ormai apertamente dittatoriale, chiesa zitta, opposizione, di fatto, col silenziatore. E mi fermo qui, anche se si potrebbe riempire un'altra dozzina di pagine. Vorrei invece proseguire con la storia della pagliuzza e della trave.

"Con quale faccia si permette la chiesa di colpire il povero Berlusca per una bestemmia o per l'uso, ancorché spregiudicato, del sesso, quando i suoi armadi sono, a detta di quei magistrati che ovviamente ripudia, pieni di scheletri? Come concilia poi l'interessamento sui particolari, quando sull'essenziale ne avrebbe da dire fin che vuole?

"Siamo giunti al ridicolo, è proprio il caso di dire che non c'è più religione. Qui ci sarebbe veramente la necessità di tirare una saracca tutti insieme (magari il bestemmione alpino), tanto per sottolineare la gravità della contraddizione.

"Una chiesa che al tempo della Democrazia Cristiana di esecrata memoria tesseva alleanze con la mafia e la massoneria in chiave anticomunista, una chiesa che si imbranca con la finanza più torbida, in combutta con comunione e liberazione e compagnia delle opere, politicamente imbrancata con tutti i partiti e i partitini, pronta a darsi al primo venuto pur di controllarlo e mungerlo in seguito, per farsi ripagare del favore.

"Allora non era esagerato il detto, quando si poteva dire, che la chiesa era la gran prostituta, oltre che la grande bestia, aggiungo, essendosi non da ora alleata con il principe delle tenebre.
Vogliamo parlare di sepolcri imbiancati?” (Lucio Panozzo)

La morale mercantile delle religioni (“L'invenzione del cristianesimo”)197

La quasi totalità dei credenti è fermamente convinta che senza la religione gli uomini sarebbero dei bruti, immersi nella malvagità e nel crimine. Si tratta di uno stupido luogo comune, alimentato ad arte dai capi religiosi, ma sconfessato dal fatto che sono proprio le religioni, con le loro intolleranze, coi loro assolutismi, coi loro integralismi, a violare i più elementari principi morali e a rendere grama e infelice la vita dell'uomo.

Sono proprio loro che, millantando un'origine divina, ci impongono cervellotici divieti comportamentali che negano le nostre libertà, ci infliggono demenziali punizioni corporali (digiuni, astinenze, flagellazioni) e umilianti mutilazioni fisiche (circoncisione e infibulazione), coartano i sani istinti della natura con la sessuofobia, ostacolano ogni sana gioia di vivere e, perfino, mettono a repentaglio la nostra salute fisica (divieto dei profilattici, dei contraccettivi, dell'uso delle cellule staminali, delle trasfusioni) e disturbano il nostro equilibrio mentale, inventando maniacali sensi di colpa.

Insomma, sono proprio le religioni, con le loro assurde verità di fede, che ci impongono una morale spesso nociva, falsa e ipocrita, perché non derivata dalla natura genuina dell'uomo, ma dedotta falsamente da un'entità superiore, chiaramente inventata.

È risaputo, anche da individui dotati di modesta cultura, che la civiltà greco-romana, tramite i suoi letterati e filosofi, seppe elaborare una morale rispetto alla quale quella cristiana impallidisce. Quindi, non c’è nessun collegamento tra il senso umano del bene e del male e l’esistenza di una qualsiasi divinità soprannaturale.

La morale religiosa, sia cristiana che musulmana, è di tipo mercantile, un “do ut des”: devi essere buono per meritarti il paradiso, altrimenti vai all'inferno. Un'etica materialistica che fa dire a Einstein: «Se le persone fossero buone solo per timore della punizione e speranza della ricompensa, saremmo messi molto male». Questa forma di morale sfrutta sistematicamente il senso di colpa.

Difatti, i preti. più che incitare il fedele ad agire rettamente, si dedicano ossessivamente a enfatizzare i peccati (e a inventarne sempre di nuovi), per cui i credenti molto rigorosi sviluppano una bassissima autostima e si considerano dei reietti peccatori, spesso con seri turbamenti psichici.

I non credenti, invece, hanno un sistema etico più equilibrato e sereno, agiscono con migliore riflessività e, evitando di angustiarsi per molti peccati immaginari (dispetti a dio), godono di un migliore equilibrio psichico. Sono anche più morali, perché agiscono senza aspettarsi ricompense, fanno il bene per il bene e basta.

Albert Einstein

domenica 17 ottobre 2010

Nel momento in cui una religione si attribuisce il monopolio della verità, automaticamente azzera la possibilità di uno spazio alternativo e quindi di ogni dialogo.
Remo CACITTI, storico del cristianesimo

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 40^ Puntata

Giuda riprese ad esaminare la merce che lo interessava, come se niente fosse accaduto, ma sapeva bene che gli altri mercanti lo guardavano con un misto di paura e di riguardo. Gli iscarioti, cioè i sicari, erano allora i più temuti in tutta la Palestina. Alla fine comperò una grossa partita di papiri che era stata razziata da una carovana ed era giunta lì, per vie traverse, il giorno prima.

Karin lo rassicurò che la razzia era avvenuta a centinaia di leghe di distanza e quindi la refurtiva era assolutamente sicura. Aggiunse anche, come sovrappiù della merce acquistata, un grosso rotolo di pergamena che aveva in giacenza da molto tempo.

Tutti si rifiutavano di comprarlo perché era già scritto e perciò ritenuto non commerciabile. Giuda fu poco propenso ad accettare quel regalo che gli parve inutile ed ingombrante, ma Davide, lusingato dalla voglia di leggerlo, lo convinse a prenderlo, promettendo che avrebbe provveduto lui a venderlo, dopo la sua decifrazione.

Giuda uscì da quel covo di ladri convinto di aver concluso un ottimo affare perché sapeva a chi rifilare tutti quei rotoli. Poco lontano da quel luogo senza nome, sorgeva, in pieno deserto, la comunità degli esseni, insaziabili divoratori di papiri e pergamene. Da molti anni era lui a rifornirli e godeva per questo la loro massima fiducia e considerazione. Più rotoli portava, a prezzi scontatissimi, più erano felici di acquistarli. Sapendo che dagli esseni avrebbe trovato vitto e alloggio si diresse immediatamente a Qumran.

Appena si misero in marcia, ancor prima che Davide intavolasse il discorso, Giuda lo prevenne dicendo ironicamente: “Ora hai scoperto il mio scheletro nell'armadio. Sì, sono stato un iscariota, cioè un sicario. Per almeno tre anni ho combattuto nella banda di Simone, uno dei figli di Giuda il Galileo. Sono stati gli anni più terribili della mia vita. Quando Simone, che si atteggiava a Messia, è stato finalmente catturato dai romani e la sua banda si è dispersa, mi sono sentito l'uomo più felice di questo mondo avendo riacquistato la mia libertà”.

“E Manasse?”
“Era anche lui uno dei nostri. Ma più che combattere per la causa, gli interessava razziare per conto suo. Purtroppo erano molti a pensarla come lui”.
“Come combattevate?”
“Più che altro tendevamo agguati a romani singoli o a piccoli gruppi per eliminarli. Assaltavamo i depositi d'armi e i carri che portavano rifornimenti ai legionari.

"Talvolta facevamo rappresaglie contro chi collaborava con gli oppressori. Insomma ci comportavamo come una vera e propria banda armata. Simone si atteggiava a Messia come ho detto prima, cioè come al liberatore d'Israele, ma le gente comune lo temeva e viveva nel terrore perché oltre alle nostre angherie doveva subire le rappresaglie dei romani”.

“Come prevedi che andremo a finire?”
“Male, anzi malissimo finché avviene che ogni stronzo che si proclama Messia trova migliaia di teste calde che lo seguono tetragone. Sai quanti sono finiti in croce assieme a Giuda il Galileo? Ventimila. Non sono bastate le foreste del Libano a fornire tutte le travi necessarie per appenderli”.

Intanto, senza quasi accorgessene, erano entrati nel deserto, una sterminata distesa di sabbia di un intenso color ocra, cosparsa, qua e là, di aridi arbusti che in contro luce parevano neri fantasmi, e interrotta, di tanto in tanto, da basse colline rocciose, disseminate di caverne e anfratti paurosi.

Un leggero vento caldo soffiava dal sud rendendo l'aria, già pesante, ancor più insopportabile. La luce abbagliava la vista e creava, di tanto in tanto, strani miraggi all'orizzonte.Era un paesaggio di sublime desolazione e dava la sensazione di essere ai confini della terra, oltre ai quali non esisteva che il nulla.
Davide procedeva sgomento ed estasiata al tempo stesso.

Era la prima volta che, da grande, vedeva il deserto, e lo trovò sublime e terrificante. La solitudine gli penetrava nelle ossa, sembrava scioglierlo nel nulla e dilatarlo nel tutto. Ogni tanto si guardava i piedi che avanzavano lentamente sulla sabbia, per essere certo di esistere ancora materialmente.

Ad un certo punto apparve ai suoi occhi un mare di piombo fuso, immobile, come pietrificato. Sembrava un'immensa distesa di basalto. Era il Mar Morto. Nessun nome si prestava più di questo a descrivere una realtà così assurda, al limite dell'irreale.

Poi, all'improvviso, ecco apparire in lontananza, come per miracolo, un paesaggio incredibile che Davide scambiò subito per un miraggio: una piccola pianura formata di terreni coltivati con cura che apparivano come strisce verdi e brune di svariate sfumature. In mezzo a quella specie di giardino si ergeva un grosso edificio, sovrastato da una torre imponente e circondato da tante piccole costruzioni.

"Qumran!" esclamò Giuda, come risvegliandosi da un lungo torpore.
Continuando ad avanzare, cominciarono a scorgere degli uomini, vestiti di corte tuniche bianche, che lavoravano la terra curvi e silenziosi. Si erano subito accorti della loro presenza ma non vi avevano prestato attenzione.

sabato 16 ottobre 2010

La Chiesa Cattolica italiana sempre più vorace.

Lo Stato italiano, in barba alla Costituzione che lo definisce laico in quanto non professa alcuna religione, versa ogni anno alla Chiesa cattolica, attraverso mille rivoli, somme stratosferiche che corrispondono ad una grossa fetta della manovre fiscale.

Si tratta di parecchi miliardi di euro, sottratti alle tasche degli italiani anche non credenti sotto forma di finanziamenti diretti (otto per mille e stanziamenti a diversi titoli da parte di Stato, Regioni, Province e Comuni), sia sotto forma di privilegi fiscali come l'esenzione dall'ICI sugli immobili in cui svolge attività commerciali.(che ci costa da sola due miliardi e che l'Europa ritiene illegale).

Tutta questa massa di denaro pubblico, che la casta politica bipartisan elargisce alla Chiesa Cattolica per puro tornaconto elettorale, sarebbe una manna preziosa per far quadrare i bilanci dello Stato, per incrementare il welfare in precipitoso regresso e per ridurre il debito pubblico, ormai divenuto siderale (30 mila euro per ogni cittadino italiano dai neonati in su).

Invece, le cose vanno di male in peggio e la voracità pretesca non ha più ritegno. Con l'otto per mille lo Stato versa alla Chiesa un miliardo che dovrebbe servire al mantenimento del clero il quale, però, molte funzioni pastorali le fa pagare ai fedeli (battesimi, matrimoni, funerali e così via.

Ma non è tutto. Oltre a ciò molti ecclesiastici incassano lo stipendio (dallo Stato) per l'insegnamento religioso nelle scuole e per l'assistenza ai militari nell'esercito.

Siccome, però, l'appetito vien mangiando, ultimamente si è andato diffondendo nelle regioni un nuovo lauto finanziamento per il clero. In questi giorni, infatti, settantasette sacerdoti sono stati assunti a tempo indeterminato dalle Asl di tutta la Toscana, scelti dai vescovi cattolici e pagati con i soldi pubblici, per una spesa complessiva di 2.150.000 euro l’anno, tra stipendi e oneri accessori.

Quindi questi sacerdoti teoricamente sono pagati dallo Stato con l'otto per mille e contemporaneamente dalle regioni con un altro stipendio per recar conforto agli ammalati degli ospedali, attività che dovrebbe essere svolta gratuitamente come parte del loro ministero. Anche il Veneto, giustamente ritenuto la Vandea d'Italia, ha provveduto a fare altrettanto e le altre regioni seguiranno a ruota.

Da notare che dovunque i nostri ospedali sono sotto organico riguardo al personale infermieristico e in taluni casi anche con carenze gravi. Ma per nuovi infermieri non ci sono soldi.

Il Consigliere Regionale toscano Mauro Romanelli (FdS/Verdi) giustamente rileva: “Nessuno contesta il diritto all’assistenza spirituale, vogliamo anzi estenderlo anche a beneficio di chi non è cattolico, ma questo non può diventare un elemento di privilegio, un modo per trovare un lavoro e uno stipendio, sottraendo risorse alla sanità pubblica e possibile lavoro a infermieri precari o disoccupati”.

E chiede di “ estendere la Convenzione a tutte le altre confessioni religiose, cristiane non cattoliche e non cristiane, oltre che alle sensibilità laiche, agnostiche e atee, ma soprattutto di eliminare qualsiasi elemento di assunzione e retribuzione: queste attività devono essere assolutamente volontarie, fatte da persone veramente motivate, a tutela dei diritti anche spirituali del paziente”. Altro che pseudo spiritualità a pagamento!

Mauro Romanelli

Oscurantismo morale, culturale, politico e scientifico del Cattolicesimo (“L'invenzione del cristianesimo”) 196

Vantando un'origine rivelata, tutte le religioni hanno imposto divieti assurdi e irrazionali per impedire all'uomo di godere delle sue libertà fondamentali, a cominciare da quella sessuale, e hanno camuffato i loro assurdi divieti come divini precetti morali.

Anche l'innato bisogno dell'uomo di sapere, di conoscere e di sperimentare, è sempre stato condannato dalle religioni, nel timore che l'oscurantismo da loro imposto venisse smascherato dai progressi della cultura e della scienza.

Nelle prossime puntate esamineremo gli iniqui precetti morali, l'odio mortale verso la libertà e la democrazia, e l'ostruzionismo verso la cultura e la scienza, imposti dalle religioni, soprattutto da quella cattolica.

venerdì 15 ottobre 2010

Negli Usa il primo test con le cellule staminali

Entrerà nella storia il Paziente Zero ricoverato presso lo Sheperd Center di Atlanta, nello stato della Georgia. Si tratta del primo uomo al mondo curato con le cellule staminali embrionali. Meno di due settimane fa un grave incidente alla spina dorsale gli aveva distrutto la vita, paralizzando le sue gambe. Ma adesso l'uomo spera nel miracolo.

Le staminali sono il futuro della scienza. Se l'esperimento riuscirà si aprirà un'epoca radiosa per molti malati finora incurabili. Oggi la spina dorsale, domani il Parkinson, l'Alzheimer, il diabete e le malattie del cuore. Ma, praticamente, tutto il corpo umano potrebbe essere curato con queste cellule che "a comando" possono svilupparsi in meccanismi riparatrici multiuso.

C'è però l'incognita del successo di questo nuovo trattamento e di possibili implicazioni. Ma c'è soprattutto il problema etico determinato dal fatto che l'utilizzo delle staminali embrionali prevede la distruzione di embrioni: cioè di potenziali vite umane.

La Chiesa Cattolica è drasticamente contraria a questi esperimenti da essa paragonati a dei veri assassini. Ma a questo proposito dall'Harvard Stem Cell Institute arriva l'annuncio che i ricercatori avrebbero trovato "un nuovo, più sano e più etico modo di riprogrammare cellule della pelle in cellule staminali".

Sarebbe una scoperta di una portata enorme perché eliminerebbe ogni impedimento etico e metterebbe a disposizione un numero illimitato di cellule. Quelle embrionali, infatti, vengono prelevate dagli embrioni non utilizzati che non sono numerosi.

L'eliminazione di embrioni è tuttora un tema delicato, come abbiamo visto dalle polemiche degli ultimi giorni sul premio Nobel a Edwards, accusato dalla Chiesa di essere non un benefattore dell'umanità ma un pluri assassino.

La Geron, la compagnia privata che da anni lavora con le cellule impiantate e che gestisce l'esperimento, ha mostrato di non tenere in alcun conto le attuali polemiche religiose e politiche.

Il suo fondatore Thomas Orkama oggi esulta e ricorda che quando nel 1999 cominciò a lavorare sulle staminali "molti predissero che ci sarebbero voluti decenni prima che la terapia potesse essere sperimentata sull'uomo. Invece oggi ci siamo arrivati”.

Se al Paziente Zero verrà ricostruita la guaina dei nervi lesionata dall'incidente, dovremo gridare al miracolo e allora tutte le polemiche cesseranno all'istante e un futuro radioso si aprirà per la medicina.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)