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lunedì 28 febbraio 2011

Una singolare scoperta ha spostato indietro di un milione di anni l’epoca della transizione dalla vita sugli alberi a quella terrestre degli ominidi.

Un gruppo di ricercatori dell'Università del Missouri e Arizona State University guidati da Carol Ward ha trovato le prove che l'arco plantare dell'Australopithecus afarensis, specie vissuta fra 3,7 e 2,9 milioni di anni fa, a

Quindi questo ominide che, rispetto a noi, aveva un cervello più piccolo e una mandibola molto più massiccia, camminava già su due gambe e quindi era un buon camminatore e aveva un'andatura bipede eretta."Gli archi plantari sono un elemento chiave della camminata come quella dell'uomo, dato che assorbono gli shock e forniscono una salda piattaforma per spingere il piede in avanti.

Oggi si sa che chi ha i 'piedi piatti' con uno scarso sviluppo dell'arco risente di problemi che si ripercuotono su tutto lo scheletro." "Ora che sappiamo che Lucy e i suoi parenti avevano l'arco plantare, possiamo inferire più cose su di essi: dove vivevano, che cosa mangiavano e come sfuggivano ai predatori", ha detto Ward firmatario dell'articolo pubblicato su Science.

In base a questa scoperta la nostra antenata Lucy era dunque in grado di vagare per il territorio e abbandonare la foresta quando era necessario procurarsi altro cibo. Con le sue forti mascelle, poteva sfruttare diversi tipi di cibo, come frutti, semi, noci, radici. Ma la nuova capacità di vivere negli spazi aperti le apriva anche nuove possibilità di approvvigionamento alimentare.

Questa importantissima scoperta, basata sull’analisi di un piccolo osso del piede ritrovato, in ottime condizioni, in Etiopia, ha praticamente spostato indietro di un milione di anni l’epoca della transizione dalla vita sugli alberi a quella terrestre.

Un altro pugno nell'occhio ai creazionisti incalliti che si ostinano, nonostante la massa sterminata di reperti fossili, geologici e paleontologici che vengono continuamente scoperti, a credere che l'uomo è stato impastato con la creta dal mitico vasaio biblico a sua immagine e somiglianza.

Quando invece la scienza ci dimostra che è un mammifero pensante derivato da una variazione casuale nell'esplosione del vivente in conseguenza di un'evoluzione durata milioni di anni.

Il nuovo Eden: un mondo senza religione. (La “mala” religione) 14

Al termine di questo capitolo, pregno di incombenti pericoli e minacce sull'intera umanità, abbandoniamoci per un attimo ad una meravigliosa utopia, immaginando il mondo senza più religione e governato da regimi democratici.

La Terra si trasformerebbe, ipso facto, in un specie di paradiso. Infatti, tutte gli attuali conflitti che insanguinano il nostro pianeta sparirebbero all'istante.
Non ci sarebbe più la minaccia di nuovi 11 settembre, 11 marzo e 7 luglio e nessun timore, quindi, ad usare treni, metro, autobus e aerei e tutti viaggerebbero tranquilli e spediti, senza subire controlli umilianti.

Non dovremmo più assistere a decapitazioni pubbliche per il reato di bestemmia o di apostasia, a fustigazioni per donne ree di avere mostrato un centimetro di pelle o di aver fatto la permanente, a lapidazioni per adultere, ad impiccagioni per omosessuali.

Cesserebbero in Occidente le lucrosissime rapine da parte delle Chiese (cattoliche e protestanti) che spillano quattrini agli allocchi e ai governi succubi per permettere ai loro ministri di vivere in modo satrapesco, e con le somme così risparmiate potremmo aiutare veramente i bisognosi.

Non assisteremmo inorriditi alla distruzione di statue millenarie e ad altri scempi di opere d'arte invise a qualche religione. Non dovremmo subire norme assurde e demenziali in campo alimentare (come il divieto di mangiare un buon panino al prosciutto o di bere un bicchiere di vino nel mondo musulmano), né sottostare a disumane penitenze e assurdi digiuni e ancor peggio sottoporci a pericolose pseudo castrazioni come la circoncisione per i maschi o all'infibulazione per le femmine. Queste ultime poi non sarebbero più obbligate a girare per le strade acconciate come fantasmi imbacuccati.

Ma soprattutto cesserebbero tutte le discriminazioni che oggi dividono gli uomini in normali e diversi e verrebbero riconosciuto il sacrosanto principio che tutti gli stili di vita, tutti i comportamento e gli ideali che non producono danno al prossimo e non ledono i diritti altri, sono legittimi.

Infine, verrebbe disinnescata per sempre la minaccia di un conflitto universale che potrebbe determinare la fine della nostra specie o una sua radicale involuzione.

Vi sembra poco? Questo sarebbe il vero Eden, il nuovo paradiso terrestre in cui l'umanità, bandite le assurde e puerili invenzioni religiose, potrebbe dedicarsi finalmente a costruire la sua felicità terrena, anziché perseguire quella fasulla di un aldilà chimerico.

domenica 27 febbraio 2011

"Potete dimostrare quello che vi pare, ma io credo in quel che credo"
(moneta corrente dell'uomo bue)

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 57

Trascorsero alcune settimane durante le quali Davide sentì che la sua tecnica meditativa si andava raffinando. Riusciva ormai a fare il vuoto mentale per periodi abbastanza lunghi e a cancellare, sempre più spesso, il senso della sua identità personale per dilatarsi nel tutto.

Piccole ma significative modificazioni avvenivano intanto dentro di lui. Guardava la realtà che lo circondava con occhi diversi. Stranamente gli appariva ora più raggiante e luminosa, quasi più intensa e viva, ora come un sogno apparente che nascondeva sotto un'altra realtà misteriosa e sconosciuta. Provava momenti d'intenso stupore ed altri frammisti a sottili sgomenti e ad incerte paure. Esteriormente si era fatto più assorto, quasi ieratico e trasmetteva a chiunque lo avvicinasse una sensazione d'intensa empatia e di struggente intimità, come se la sua mente riuscisse istintivamente a fondersi con la mente dell'altro e a condividerne tutti i sentimenti.

Accadde allora un fatto straordinario che suscitò in tutti un'immensa impressione. Mentre passeggiava nei grandi giardini del parco, Davide scorse in lontananza uno strano albero che lo colpì in modo particolare per la sua forma inconsueta. Affrettò il passo per raggiungerlo ma Kabila, fattasi improvvisamente e inspiegabilmente ansiosa, cercò di impedirglielo.

Egli s'arrestò sorpreso, con una manifesta delusione sul volto per quello strano divieto. Allora lei si sentì in obbligo di spiegare il motivo del suo comportamento. Quella parte del parco era proibita a chiunque perché racchiudeva, in una specie di prigione vigilata, un suo fratellastro da alcuni anni completamente uscito di senno e che menava la vita di un selvaggio.

Suo padre Ibrahim, che aveva un affetto morboso per quel suo figlio infelice, lo andava a trovare quasi tutti i giorni quando si trovava nella villa, ma non voleva che altri lo avvicinassero, all'infuori della servitù preposta alla sua sorveglianza. Davide ascoltò commosso il racconto di Kabila ed espresse il desiderio di incontrare il povero giovane.

Lei si mostrò irremovibile nel rifiutare la sua proposta, adducendo il motivo che, alla presenza di qualsiasi estraneo, il fratellastro Cleone, così si chiamava il povero giovane, diventava immediatamente furioso e, emettendo alte grida di rabbia, si scagliava contro l'intruso con violenza distruttiva. Solo il padre poteva avvicinarlo impunemente ma senza riuscire in alcun modo a comunicare con lui.

Davide s'informò sulle cause che avevano provocato quella malattia ma Kabila rispose che erano misteriose e incomprensibili e che nessun medico, dei tanti che lo avevano visitato, era riuscito a capire perché quell'improvvisa follia si fosse abbattuta su di lui.

Con gentilezza, ma anche con una specie di fermezza inconsueta da parte sua, Davide insistette per poterlo avvicinare e questa sua richiesta ricevette un deciso appoggio da parte di Nefer. Kabila allora, molto a malincuore e con evidente disappunto, ordinò alle guardie di aprire il cancello e di farlo entrare. Era visibilmente angosciata ed anche le guardie sembravano restie ad ubbidire al suo ordine e cedettero solo dopo una sua ripetuta richiesta.

Il cancello fu aperto e Davide entrò con un incedere lento ma sicuro e intanto gli altri, rimasti fuori, seguivano la scena con viva trepidazione. Il luogo recintato era piuttosto piccolo e comprendeva un boschetto, molto ombroso e disseminato qua e là di panche e tavolini di pietra, un piccolo laghetto con sponde sabbiose e un capanno. Su una di quelle panche giaceva sdraiato Cleone. Era completamente nudo e aveva il volto quasi irriconoscibile a causa del groviglio che formavano la barba e i capelli incolti.

Sembrava apparentemente assopito e non cosciente che un estraneo gli si stava avvicinando. Davide, che già era entrato in sintonia psichica con lui, lo sentiva vigile e fremente. Con calma gli si sedette accanto, in un'attesa silenziosa. Fuori tutti trattenevano il fiato. Kabila era in preda ad una visibile angoscia e anche Nefer tremava per l'emozione. Ciù Quo, invece, sembrava impassibile, come se nulla stesse per accadere.

Le guardie, coi muscoli tesi, erano pronte ad intervenire. Per alcuni minuti non accadde nulla. Sembrava che il tempo si fosse fermato. Poi.. .Cleone si alzò lentamente e si pose a sedere accanto a Davide. Appariva tranquillo e normale. Il silenzio continuò ancora per qualche minuto, quindi, con naturalezza, cominciarono a parlare, ma così sottovoce che nessuno di quelli che si trovavano all'esterno, riuscì a percepire una parola.

Sembravano due vecchi amici in vena di confidenze. Ad un certo punto, all'unisono, si alzarono e si avviarono lentamente verso il laghetto. Si sedettero sulla calda sabbia che lo lambiva, uno di fronte all'altro, continuando la loro sommessa conversazione per un tempo che a Kabila parve senza fine.

Erano così distesi che, di tanto in tanto, a turno o insieme, raccoglievano un sassolino e lo gettavano nell'acqua placida. Alla fine si alzarono e si diressero verso il capanno. Quando uscirono subito dopo, Cleone non era più nudo ma indossava una rozza tunica. Si avviarono all'uscita. Appena scorse Kabila, il fratellastro corse ad abbracciarla teneramente. Nonostante il groviglio di peli che mascherava il suo volto, appariva bellissimo e il suo sguardo era diventato dolce e sereno.

Kabila piangeva di gioia. Tutti, anche le guardie, apparivano commossi. Solo Ciù Quo manteneva la sua inalterata impassibilità; rotta appena da un enigmatico sorriso.
"Sei ridiventato il mio fratellino di prima", ripeteva Kabila continuando ad abbracciarlo, incredula del miracolo. "Dovrò subito accorrere a preparare nostro padre", aggiunse "perché non sia sopraffatto dalla troppa gioia"

sabato 26 febbraio 2011

La base cattolica si ribella ma la gerarchia vaticana continua a palpeggiare il satrapo.

La rivolta morale sul caso Ruby e sui festini di Arcore serpeggia su molti settimanali cattolici. Molti editoriali sono severi e indignati atti d'accusa contro l'assordante reticenza di Bagnasco e Bertone a condannare la condotta del premier nel palese, ma sottaciuto intento, di approfittare dell'occasione per ottenere un simoniaco poderoso vantaggio a favore della Chiesa.

Esaminiamone alcuni. La Voce del Popolo (Brescia) pubblica una lettera-appello al segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone ("Cardinale, non incontri il premier") per chiedergli di non partecipare con Berlusconi alla celebrazione dei Patti Lateranensi, perché "la situazione morale e politica, i dubbi (poco dubbi per la verità) sulla moralità e il rispetto della legge della nostra classe politica impongono scelte coraggiose da parte di chi dovrebbe guidare i fedeli...".

Bertone invece, come ben sappiamo, ha visto il premier il 18 febbraio in un incontro apparentemente freddo e senza faccia a faccia ma, in realtà, anticipato da una sveltina segreta che sembra sia costata al nostro disastrato Paese un altro miliardo di contributi alla Chiesa, subito concessi dal premier in affanno.

Il settimanali di Torino “Il Nostro Tempo” elogia l'intervento di suor Eugenia Bonetti al palco di piazza del Popolo ("Nelle parole di una suora il senso di un grande basta!"); e l'altro settimanale “La Voce del Popolo”, dedica al premier due articoli su Ruby, parlando di "Mubarak, e sua nipote", e sul rinvio a giudizio.

Il Corriere di Saluzzo titola "Se non ora quando, migliaia in piazza" e parla di una "manifestazione rigorosamente apartitica e senza bandiere, ma inevitabilmente caratterizzata da slogan e battute con espliciti riferimenti alla vicenda Berlusconi-Ruby e al bunga-bunga", col premier "additato più come cattivo esempio da non imitare che come avversario politico da sconfiggere".

La Cittadella (Mantova) titola "Fermiamo la macchina del fango" criticando i giornali del gruppo Berlusconi per le inchieste denigratorie contro gli avversari del premier col vituperato "metodo Boffo”.

Il Popolo (Pordenone) si chiede nell'editoriale "Doppia morale pubblica e privata", se si può "scindere la politica dalla morale" o "se è separabile la vita privata di un politico dalla sfera pubblica", partendo proprio da Berlusconi. E la risposta che dà il giornale è "no.

Infine è da segnalare la grande attenzione alla manifestazione delle donne del 13 febbraio mostrata da molti testate tra le quali quella dell'Unione Monregalese (Mondovì) che titola "Dignità al femminile per risalire" un servizio in cui chiede di vedere restituita la dignità piena all'universo femminile deturpato da messaggi insistiti sulla bellezza esibita in modo sfacciato, sulla sessualità irresponsabile, sulla compravendita del corpo".

Purtroppo tutte queste sincere e legittime proteste della base cattolica, per la gerarchia vaticana affarista e interessata a sfruttare al massimo la situazione di ricatto verso il premier, sono soltanto voci declamanti nel deserto.

Suor Eugenia Bonetti

Sull'orlo dell'apocalisse (La “mala” religione) 13

Quindi la religione, qualsiasi religione, è la negazione di ogni intelligenza razionale, una specie di cancro mentale che ha disseminato la storia dell'uomo di massacri, genocidi, crimini di ogni genere; che ha rallentato ogni progresso sociale, politico e culturale; che ha ostacolato (e ostacola tuttora) in tutti i modi il progresso scientifico; che impone all'uomo norme morali spesso assurde a antiumane; che nega all'uomo il suo bene supremo: la libertà di decidere della sua vita. Tutto quanto l'uomo ha conquistato faticosamente in millenni di storia lo ha ottenuto lottando ferocemente contro la religione, subendo intolleranze, persecuzioni, torture e morte.

venerdì 25 febbraio 2011

La pillola? Per la Chiesa il male. Per la medicina un salvavita. Per la donna la libertà.

È stata ostracizzata dalla Chiesa che considera tutta la contraccezione un male. È stata paragonata da essa ad un omicidio perché impedisce il concepimento. Ecco spiegato perché dopo cinquant'anni dal suo arrivo solo una minoranza delle donne italiane ne fa uso.

Le donne, causa la Chiesa, sono state male informate o non informate, o meglio sono state sempre ingannate. Mai è stato loro spiegato che la pillola non ha nessuna controindicazione per la loro salute, che anzi le protegge dal temibile tumore femminile dell'ovaio.

La pillola anticoncezionale, infatti, è lo strumento in assoluto più efficace che le donne hanno a disposizione per evitare questa malattia, che colpisce quasi cinquemila donne ogni anno in Italia, con una mortalità ancora elevata. È dimostrato che il rischio si riduce del 60% non solo durante l'assunzione, ma anche anni dopo la sospensione.

Perché tanta avversione contro la pillola? Perché la pillola è uno strumento offerto dalla scienza alla donna per sottrarsi ad un asservimento millenario al maschio. Inoltre, permettendo di scindere il rapporto sessuale dalla procreazione, ha consentito la cosiddetta rivoluzione sessuale femminile, invisa non solo alla Chiesa ma anche a tutti i misogeni e ai maschilisti.

La contraccezione permette ad ogni donna di scegliere liberamente di amare un uomo, e fino a che punto amarlo, e di decidere insieme a lui, come sua pari, se avere un figlio oppure no.

Le donne sono state tradite non solo perché tenute all'oscuro delle potenzialità della pillola ma anche perché la legge 194, nata per "garantire il diritto alla procreazione cosciente e responsabile", è stata in gran parte disattesa per non dire impedita.

Il suo obiettivo era ridurre gli aborti clandestini (che sono un grave pericolo per la salute, oltre che un dramma per la psiche), spostando l'obiettivo da una cultura punitiva ad una cultura preventiva. Infatti il numero di aborti, dalla sua introduzione nel 1978, è drasticamente diminuito.

Ma in realtà quella legge non è stata applicata nella sua totalità. Stato, Regioni e enti locali, spesso condizionati da pressioni religiose, non hanno voluto sviluppare servizi, informazione ed educazione per la prevenzione dell'aborto. Occorreva potenziare subito la diffusione dell'educazione sessuale e della conoscenza dei metodi anticoncezionali nelle scuole e nei media.

La pillola andava favorita, le sue proprietà anticancro andavano ben spiegate, e il preservativo, che difende da molte malattie veneree e infettive, doveva essere considerato un elemento integrante del rituale del rapporto sessuale e un segno di rispetto e di amore nelle coppia, soprattutto se occasionale.

Ma tutto ciò significava libertà sessuale, che per la Chiesa è la massima perversione quindi da ostacolare in tutti i modi.

Pillola anticoncezionale

Sull'orlo dell'apocalisse (La “mala” religione) 12

Quindi, le religioni hanno dilacerato il mondo in passato e lo stanno dilacerando ancor più al giorno d'oggi e ostacolano la possibile costruzione di una civiltà globale che potrebbe, finalmente, determinare la fine delle guerre e la pacificazione universale.

In un mondo come l'attuale, in cui le armi di distruzione di massa (nucleari, biologiche e chimiche) saranno, prima o poi, a disposizione di molti Stati, potrebbero bastare solo poche vignette infantili per scatenare orde di musulmani a scandire slogan di morte contro le nazioni democratiche e portare l’Islam e l’Occidente a un passo dall’annientamento reciproco.

Già più volte gli occidentali sono rimasti esterrefatti e increduli di fronte a manifestazioni parossistiche e deliranti, provocate nel mondo islamico da insignificanti offese nei riguardi della loro religione, a causa dell'incapacità musulmana di capire che nei regimi democratici, in cui vige la libertà di critica e di opinione, sono assolutamente ammesse e considerate legittime.

Ma, se per un musulmanno è lecito proferire slogam offensivi e irridenti verso Israele e l'Occidente e bruciare sulle pubbliche piazze i loro simboli politici e religiosi, senza che questi reagiscono in un qualsiasi modo, non è ammissibile, invece, per noi occidentali muovere il ben che minimo accenno critico alla religione islamica.

L'incapacità dell'Islam di riconoscere le regole democratiche dell'Occidente che considerano come sacra la libertà di pensiero, di parola e di stampa, è la miccia più pericolosa che può scatenare conflitti immani.

giovedì 24 febbraio 2011

Calano le presenze in classe durante l’ora di Religione, mentre è boom di prof con la certificazione del vescovo.

Nell'ultimo anno le presenze degli alunni che frequentano l'ora di religione cattolica sono calate di quasi il 2 %. Il numero di insegnanti della materia, invece, è cresciuto del 14 %.

La scuola italiana sta subendo di anno in anno drastiche riduzioni che compromettono la sua già scarsa funzionalità. Tutti i segni riguardanti il personale sono negativi: meno insegnanti di ruolo, meno supplenti e meno unità di personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario).

Gli unici insegnanti che non conoscono affatto la scure della coppia Tremonti-Gelmini sono proprio loro: i prof di religione. Adesso sono in 9.369, rispetto allo scorso anno che erano 8.232 e ci costano quasi un miliardo di euro.

Ma perché uno Stato laico come l'Italia impartisce a sue spese (e che spese!) questo insegnamento, abolito in quasi tutti Paesi europei e in fase di abbandono anche nella cattolicissima Irlanda?

Un insegnamento che, secondo il celebre biologo Richard Dawkins, non trasmettendo una conoscenza oggettiva e provabile ma mitica , come per esempio la creazione biblica, rappresenta una violazione dei diritti dell'infanzia, un vero abuso? Perché per l'attuale ministro della Pubblica Istruzione, “l’ora di religione ha una valenza educativa maggiore delle altre discipline” (Mariastella Gelmini, 24.04.09).
Per questa ministra, infatti, insegnare come verità, delle favole assurde, vere circonvenzioni di minori, è il massimo dell'educazione.

Ma, oltre all'aspetto negativo di questo insegnamento ce n'è uno ancora più grave. Esso, infatti, non viene esercitato dallo Stato medesimo ma appaltato alla Chiesa, la quale formula i programmi, recluta gli insegnati, li nomina, senza concorso, con diritto di revoca (se entrano in disaccordo col vescovo) e fa concedere loro lo stipendio più alto, rispetto agli insegnati delle altre materie.

Al di là degli iniqui aspetti giuridici della situazione, il tutto avviene in piena e assoluta violazione della Costituzione Italiana che all'articolo 33 recita che “l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento”, mentre invece la catechesi confessionale, conforme al sistema teologico e dogmatico della Chiesa, che l'insegnante di nomina vescovile deve impartire, non è assolutamente libera, tanto è vero che se costui mettesse in dubbio un qualsiasi aspetto dell'ortodossia (ad esempio, postulando la creazione di Adamo come allegorica), verrebbe immediatamente revocato.

Quando si farà strada in Italia l'idea che l'ora di religione cattolica è una grossa spesa inutile per lo Stato ed è un'ora in meno per l'educazione dei nostri figli?

Sull'orlo dell'apocalisse (La “mala” religione) 11

Onde dimostrare in modo lapalissiano la negatività della religione accennerò ad un fatto storico, che ritengo paradigmatico allo scopo. Riguarda l'indipendenza dell'India dal protettorato britannico, avvenuta nel 1947.

La grande colonia britannica era allora composta da una maggioranza indù e da una minoranza musulmana che però appartenevano alla stessa etnia in quanto avevano lo stesso colore della pelle, parlavano la stessa lingua, apprezzavano le stesse cose e avevano costumi molto simili. Solo la religione li differenziava.

Ebbene, al momento dell'indipendenza si scoprì che la secolare convivenza tra indù e musulmani, fino ad allora garantita dal protettorato inglese, era diventata improvvisamente impossibile, e che quindi bisognava separare la popolazione in due Stati indipendenti: l'India per gli indù e il Pakistan per i musulmani.

Ma, data la promiscuità religiosa, l'operazione risultò catastrofica perché costrinse 15 milioni di individui a spostarsi, come profughi, da uno Stato all'altro, e durante questa migrazione forzata ben un milione di essi fu massacrato. Questo spaventoso esodo, con tutti gli enormi lutti che comportò, non sarebbe stato necessario se non ci fosse stata la divisione religiosa.

mercoledì 23 febbraio 2011

Nonostante le forti interferenze dell'”Avvenire” e del sindaco di Alassio, don Luciano Massaferro è stato condannato

Il tribunale di Savona, dopo circa due ore di camera di Consiglio ha condannato don Luciano Massaferro a sette anni e otto mesi di reclusione, 190 mila euro di risarcimento alla vittima e alla madre, interdizione perpetua dai pubblici uffici e di conseguenza interdizione perpetua a fini educativi.

Don Luciano, 46 anni, parroco di San Giovanni e San Vincenzo di Alassio, in provincia di Savona, era stato arrestato nel 2009 con l'accusa di molestie sessuali nei confronti di una chierichetta di 11 confermate dai medici del Gaslini di Genova, dove la bambina era stata ricoverata all’epoca della violenza subita. Il fatto merita alcune considerazioni.

All'arresto del sacerdote nel 2009 e al rifiuto del magistrato inquirente di concedergli la libertà provvisoria, il giornale dei vescovi l'”Avvenire” si era scagliato violentemente contro la Procura con argomentazioni chiaramente assurde e false accusandola di aver proceduto “all’arresto di un sacerdote, che sembra essere condannato di un reato infamante, prima ancora che le indagini siano terminate”.

In realtà la Procura non aveva pronunciato nessuna condanna ma solo avviato delle indagini che si rivelavano fortemente indiziarie. Poi l'Avvenire aveva denunciato che: “Sulle locandine alle edicole, sui quotidiani nazionali e locali, sui siti internet e social network più diffusi sono scorsi, in questi giorni, titoli strillati a mo' di sentenze con rito accelerato”, con ciò volendo disconoscere, ipocritamente, che un reato tanto infamante, come quello di cui era accusato il sacerdote, non facesse scalpore, non provocasse scandalo e indignazione nell'opinione pubblica.

Infine, il giornale tingendosi d infame cinismo, di abietta disumanità, magari cattolica ma per niente cristiana e ancor manco evangelica, si era scagliato senza carità contro l’unico soggetto realmente debole, l'unica vittima di questa storia, la giovane chierichetta liquidandola frettolosamente e senza indugi, come una visionaria, come soggetta a fantasie definite “ricorrenti in casi di degrado ambientale e morale”. Una insinuazione così sprezzante da sconfessare i più elementari principi della dignità umana.

Anche il vescovo di Imperia e Albenga, monsignor Mario Olivari, in polemica con la magistratura, aveva letto in chiesa un documento in difesa del sacerdote e il sindaco di Alassio, Marco Melgrati (Pdl), aveva dichiarato: «tutto si fonda solo sulle parole di una bambina facilmente suggestionabile» e che si era «fatto di don Luciano un mostro».

Di fronte a comportamenti così arroganti e sprezzanti della Chiesa e di certi politi nei confronti della giustizia e delle vittime della pedofilia dobbiamo riconoscere amaramente che se un prete in Italia viene accusato di abusi sessuali, la Chiesa. il vescovo, i politici e il popolo bue lo difendono a spada tratta perché è prassi convenuta che i preti non devono mai essere inquisiti e tanto meno condannati.

Don Luciano Massaferro

Sull'orlo dell'apocalisse (La “mala” religione) 10

L'isolamento politico ed economico, cui è costretto il mondo musulmano, e il totale vuoto culturale che ne consegue, riempito solo dai proclami infuocati di mullah, iman e ayatollah contro gli occidentali “nemici di dio”, ha fatto insorgere negli islamici, anche moderati, la convinzione che la civiltà musulmana è ben superiore ad ogni altra nel mondo ma che l’imperialismo occidentale, col suo materialismo, offende la loro dignità, il loro orgoglio, il loro onore e la loro cultura, determinando un senso d’inferiorità e di rabbia per lo scarso potere politico che detengono nei confronti dell'Occidente materialista e peccaminoso.

Ciò li porta ad un odio viscerale verso l'Occidente e ad un incondizionato appoggio agli attacchi terroristici dei kamikaze musulmani. Ecco quindi dove ci stanno portando, su scala planetaria, le religioni tra loro in conflitto.

martedì 22 febbraio 2011

Quanto costa agli italiani il bunga bunga

Il card. Bagnasco, che durante la cerimonia celebrativa dei Patti lateranensi stava seduto imbarazzato a lato del Caimano, a fine cerimonia ha precisato alla stampa che il suo contatto col premier era stato soltanto un “incontro istituzionale, di prassi, nella norma dell’incontro e del rapporto tra le istituzioni”.

Queste sue parole volevano avere il chiaro valore di una precisazione dopo che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a fronte di una palpabile freddezza, aveva riferito di un incontro andato "benissimo".

Ma nonostante la presa di distanza di Bagnasco, il premier aveva ragione di dichiarare che per lui l'incontro era andato benissimo stante il fugace contatto, una palpatina, che il cardinale aveva avuto con lui per chiedere notizie sull’intervento dell’Italia a Strasburgo in sostegno della esposizione del crocifisso cattolico nei luoghi pubblici.

E stante, soprattutto, il contatto segreto precedente a quello ufficiale per i Patti lateranensi, un abboccamento, o una sveltina discreta col card. Bertone, per sfuggire al giudizio di chi “attenziona” le pratiche sessuali del Caimano, ma con reciproca soddisfazione: garantire a papi la licenza di prostituirsi di notte con diritto alla cialda sacra al mattino dopo, e per Bertone altri contributi per le scuole private cattoliche,

l'approvazione immediata della Legge sulla tortura obbligatoria di fine vita anche se la rifiutiamo, e il divieto di qualsiasi provvedimento che consenta ai bambini abbandonati di essere adottati anche dai single. Questo pacco regalo di Berlusconi a Bertone per farsi perdonare il bunga bunga appare chiaro che saremo noi cittadini a pagarlo.

Così il Vaticano ci imporrà di tenere in vita i già morti o chi vuol morire, disporrà in nome di dio della loro/nostra esistenza, ci costringerà ad usare il crocifisso per marcare il territorio come i gatti con la loro urina, continuerà a violentare la nostra Costituzione e a contrastare i nostri più elementari diritti civili persguendondo i fasti dell’inquisizione.

Gli enormi favori, già concessi dal governo Berlusconi e da Tremonti per quel che riguarda il 5 per mille, le esenzioni fiscali, e gli infiniti rivoli di contributi di varia specie non bastano mai. Perché gli “appetiti” delle eminenze si accrescono ad ogni bunga bunga.

Patti Lateranensi - cerimonia

Sull'orlo dell'apocalisse (La “mala” religione) 9

Questa invasione inarrestabile è determinata del ristagno del mondo islamico che ha fallito sia nei suoi tentativi riformatori, sia nello sforzo di integrarsi nell’economia globale in modo significativo come, invece, stanno facendo rapidamente le altre parti del mondo.

E ciò a causa della sua arretratezza culturale, derivata da una religione che non ammette la più piccola libertà di pensiero e di critica e che esige il totale isolamento per preservare intatti fede e costumi.

Infatti di tutta l'enorme cultura prodotta nel mondo, rapidamente compartecipata dagli Stati occidentali, nei Paesi islamici non esiste quasi traccia, perché gli islamisti, per rimanere fedeli alle proprie credenze, ritengono indispensabile soffocare la modernità e ogni influenza di origine occidentale.

lunedì 21 febbraio 2011

La Legge Torquemada fortemente voluta dagli eredi morali e politici del Grande Torturatore della Santa Inquisizione in votazione alla Camera

Il disegno di legge sul biotestamento, che prevede, su imposizione vaticana e in aperto contrasto con la nostra Costituzione, obbligatoriamente l'idratazione e la nutrizione forzate, approderà alla Camera il 21 febbraio prossimo ma "prima della fine della discussione in Aula - ha spiegato Massimo Cozza, segretario nazionale Funzione Pubblica Cgil Medici - presenteremo un appello con le nostre firme al presidente Gianfranco Fini".

In quest'appello i medici sottoscrittori dichiarano che "non vogliono una legge che costringa a mantenere in vita con tecnologie straordinarie o sproporzionate chi ha deciso di rifiutarle in modo consapevole e non ha più una ragionevole speranza di recupero".

E ancora: "Non vogliono calpestare, per scelte legislative ideologiche, la deontologia professionale e la stessa Costituzione che garantiscono il rispetto della volontà dell'individuo sulle terapie da effettuare". L'assurdità di questa legge è che impone ai laici e ai non credenti la morale cattolica.

Il cattolico, se lo vuole, può, allo stadio terminale della sua vita, chiedere l'alimentazione forzata, la respirazione artificiale e la somministrazione di farmaci anche se inutili, ma non può impedire al laico che non condivide i suoi principi religiosi, di rifiutare ogni accanimento terapeutico, compresa la nutrizione e l'idratazione forzata e consentire che che la natura faccia il suo corso solo somministrando sedativi per alleviare in parte le sofferenze.

La nostra Costituzione lo prevede, laddove recita: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge (cioè in caso di malattia contagiosa per evitare epidemie). La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Chiaro? Chiarissimo.

Umberto Veronesi, il celebre oncologo, già ministro della Sanità, con un messaggio appoggia in pieno l'iniziativa dei medici che difende "la libertà dell'uomo, in vita come in malattia". Ma purtroppo, questa legge anticostituzionale fermamente voluta dal Vaticano, riceverà in Parlamento il voto di gran parte della classe politica, disposta a tradire la volontà popolare per ottenere l'appoggio della Chiesa cui è sempre appecorata .

Oltre alla destra, che spera, nonostante il disagio profondo che ha determinato in gran parte della popolazione la condotta disinvolta del Premier, di ottenerne l'assoluzione, sicuramente voteranno a favore anche i clericali in forza al PD-Partitus Dei, i catto-integralisti dell'UDC di Casini e del FLI di Fini.

Una maggioranza schiacciante, decisa a difendere i valori non negoziabili della Chiesa (negoziabilissimi solo per i preti pedofili) e a tradire i valori della nostra Costituzione sulla quale ha giurato fedeltà. L'unica arma che resterà in mano ai laici sarà il ricorso alla Corte Costituzionale nella speranza che abroghi questa legge che il Grande Torturatore della Santa Inquisizione del Vaticano vuole imporci e che perfino molti credenti ritengono oppressiva e crudele.

Sull'orlo dell'apocalisse (La “mala” religione) 8

Dichiarazioni terribili quelle di Gheddafi che si commentano ampiamente da sole.

Le conseguenze che deriverebbero al nostro piccolo continente sarebbero inimmaginabili: la fine di ogni libertà e di ogni democrazia per l'incapacità dei musulmani di assimilare i concetti fondamentali di libertà a tutti i livelli, in quanto incompatibili con la loro religione e con la loro visione del mondo; l'imbarbarimento dei costumi (matrimoni combinati, delitti d’onore, stupri punitivi di gruppo, persecuzione degli omosessuali e dei diversi, sottomissione della donna con l'imposizione di severi limiti alla sua libertà personale, del burqa e di crudeltà fisiche come l'infibulazione); il totale degrado culturale col divieto assoluto di ogni libertà di pensiero e di espressione; terrificanti obblighi religiosi e, dulcis in fundo, l'Europa ridotta a califfato.

Si realizzerebbe il sogno di ogni musulmano di vedere i minaretti di Allah sulla Basilica di San Pietro, trasformata in moschea. Sarebbe la fine della nostra civiltà e l'inizio di un nuovo tenebroso Medio Evo.

domenica 20 febbraio 2011

La maggiore felicità possibile per il maggior numero di persone: questo è il fondamento
della morale e quindi delle leggi.
Jeremy BENTHAM, filosofo

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 56

Dopo il tramonto, Davide chiese di far visita al suo amico nel quartiere ebraico della città. Fu prontamente esaudito. Arrivò sul cocchio lussuoso guidato dal nubiano e suscitò gran meraviglia in tutto il quartiere. Non fu difficile trovare Giuda perché era già diventato popolare presso le donne della zona a causa del suo prodigioso profumo d'Antiochia. Peccato, dicevano amareggiate, che ormai era già del tutto esaurito.

La vedova Naomi, presso la quale si era sistemato Giuda, all'inizio si mostrò piuttosto imbarazzata ad ospitare nella sua casa un personaggio così importante e non sapeva come comportarsi. Ma Davide, coi suoi modi gentili e affettuosi, la mise subito a suo agio. Dopo aver abbracciato Giuda, che trasudava gioia da tutti i pori della pelle, abbracciò anche lei e si sedette con loro accettando un po' di vino e della frutta.

Si divertì un mondo a farsi raccontare dall'amico lo strepitoso successo del profumo d'Antiochia e dell'accorrere di donne da tutti i quartieri vicini, disposte a spendere qualsiasi cifra per averlo. Lo consideravano alla stregua di un potente afrodisiaco e più di una andava raccontando che, con quel prodigioso profumo, aveva riconquistato i favori del marito distratto.

Passarono assieme un paio d'ore allegre e serene e Davide trovò che la vedova Naomi era una donna meravigliosa, piena di buon senso e di spirito, e che, anche se non bella, era molto affascinante e simpatica. Sarebbe stato un partito ideale per Giuda. Era vedova da qualche anno e soffriva molto della sua solitudine perché non aveva figli. Il marito le aveva lasciato un'eredità più che discreta e, grazie alla sua gestione oculata, poteva vivere con agiatezza.

Aveva avuto più di una proposta di matrimonio ma, accorta com'era, aveva subodorato da parte dei pretendenti più interesse per il suo denaro che per la sua persona. In Giuda aveva trovato l'uomo dei suoi ideali: fisico prestante e vigoroso, molto villoso e virile, animo appassionato e sincero e, cosa altrettanto importante, uomo abile e scaltro negli affari.

Ma Giuda difficilmente avrebbe accettato di stabilirsi definitivamente in Egitto. Il suo sogno era un poderetto fiorito e una casetta sul lago di Tiberiade. Comunque, non c'erano decisioni immediate da prendere e intanto egli stava trascorrendo giornate meravigliose.

L'indomani Davide espresse il desiderio di visitare la biblioteca della città, considerata la più importante del mondo per la quantità e la qualità delle opere che racchiudeva, e il suo desiderio suscitò l'interesse e la curiosità anche di Kabila e di Nefer che, cosa veramente incredibile, ancora non aveva avuto l'occasione di conoscerla.

Fu invitato anche Ciù Quo che espresse subito vivissima riconoscenza per quest'invito e fece capire che il motivo principale per cui aveva accettato di trasferirsi ad Alessandria era proprio quello di poter accedere a quell'importante tempio della sapienza.

La presenza di Kabila sarebbe stata indispensabile, a causa dell'enorme influenza che esercitava la sua famiglia, per poter entrare in tutti i più angusti recessi dell'edificio e poter consultare qualsiasi opera, anche la più preziosa e rara.
Seduti su di un cocchio dall'aspetto regale, e seguiti dalla scorta armata, i quattro giunsero davanti all'imponente edificio che racchiudeva tutta la sapienza del mondo.

Accolti con gran deferenza dal maestro della biblioteca, che appariva molto lusingato di far gli onori di casa alla figlia del grande sceicco, amico intimo del faraone, furono introdotti in tutte le sale del maestoso edificio, annesso al palazzo reale, e invitati a consultare liberamente, fra le centinaia di migliaia, le opere di loro gradimento.

Davide e Ciù Quo rimasero impressionati dal perfetto sistema di classificazione dei rotoli che consentiva un rapido e sicuro accesso all'opera desiderata. C'erano molti studiosi nelle sale, intenti a consultare quell'immenso materiale conoscitivo e a trascriverne parte per proprio conto.

C'era anche, ma Davide se l'aspettava, il filosofo greco Callisto, interamente affogato in un mare di rotoli che andava consultando febbrilmente. Ci volle un bel po' per attirare la sua attenzione. Quando alla fine si decise, con disappunto, di alzare gli occhi letteralmente incollati su un antichissimo testo persiano, prima li strabuzzò sbalordito, poi, con un amabile sorriso corse ad abbracciare sia Davide che Ciù Quo. Aveva del tutto perso la sua aria di provocatore e d'attaccabrighe e pareva immerso in una perfetta beatitudine.

Disse che benediceva il giorno in cui aveva deciso di trasferirsi ad Alessandria e che stava trascorrendo i momenti più felici della sua vita. "Qui" concluse, "s'inala sapienza ad ogni respiro".

La visita durò parecchie ore. Ciù Quo riuscì a trovare antichi testi, scritti in un linguaggio sconosciuto a tutti ma che lui riusciva perfettamente a capire, che parlavano di Buddha. Ne rimase affascinato e decise che già dall'indomani avrebbe cominciato a trascriverli e magari a tradurli in egiziano.

Kabila, tutta presa dalla scoperta di quel tempio della cultura che fino allora aveva ignorato, per non dire snobbato, si ripropose di tornarci spesso, accompagnata da un paio di scribi della sua casa, per far loro ricopiare alcuni rotoli che l'avevano particolarmente colpita.

sabato 19 febbraio 2011

Insegnamento dell'etica laica, anziché della religione, in alcune scuole pubbliche australiane.

Una legge dello stato australiano del New South Wales (quello dove si trova Sydney) obbliga le scuole a inserire nel normale orario scolastico un'ora settimanale facoltativa di educazione religiosa detta «Special religious education» (SRE). La frequenza non è obbligatoria.

All'atto dell'iscrizione, i genitori indicano la confessione religiosa del bambino e possono ritirarlo dal corso in ogni momento dell'anno semplicemente avvisando il preside. A differenza dell'Italia, c'è da dire, qui l'ora di religione non è appannaggio di una sola religione, ma si divide tra oltre novanta diverse confessioni approvate (la maggior parte delle quali sono cristiane, sebbene vi siano anche istituzioni ebraiche e musulmane).

Per fornire un'alternativa ai genitori «che non professano alcuna delle religioni offerte o che credono che la religione sia una questione privata» nel novembre 2009 il governo del New South Wales ha deciso di sperimentare in dieci scuole l'introduzione di un'ora alternativa in etica.

Chi non segue la SRE può seguire un corso di "complementi di etica", in cui «imparare a pensare criticamente, a discutere di ciò che è giusto e sbagliato, e a trattare temi filosofici di livello adatto; i corsi evitano esplicitamente di inculcare particolari precetti morali nei bambini». In un certo senso, si tratta dell'equivalente laico della SRE (l'ora di religione australiana).

Ma cosa è successo nelle scuole in cui la sperimentazione dell'ora di etica laica è stata avviata? Il 47% degli studenti dei corsi di SRE (protestante) sono passati al nuovo corso.

 Quindi circa la metà degli studenti che prima seguivano un corso di indottrinamento in una particolare visione morale di tipo religioso ha scelto di avvalersi di un corso che insegni i fondamentali dell'etica senza inculcare alcuna visione particolare.

Ma subito ad allarmarsi per il successo dei corsi di etica laica sono state le organizzazioni religiose, quelle che avevano il monopolio dell'etica e che insegnavano agli studenti la loro versione della morale (e poi si lamentano della mancanza di libertà di educazione!).

La diocesi anglicana di Sidney ha infatti aperto un sito dedicato alla raccolta di fondi per «proteggere la SRE». Secondo questo sito, il rifiuto dell'educazione religiosa comporterebbe il rischio «di perdere la vera e fondamentale etica che ha sostenuto la struttura morale dell'Australia per centinaia di anni».

Quindi le religioni oscurantiste non vogliono accettare che possa esistere un'etica ben più umana, consapevole ed elevata di quella da loro impartita che è moralmente inferiore perché legata al mercantile e materialistico principio del premio e del castigo.

Ora immaginate un po' cosa succederebbe in Italia, se a chi rifiuta di frequentare l'ora di religione, venisse proposta un'ora alternativa di etica laica. La Chiesa reagirebbe con la più violenta e brutale opposizione.

Bandiera australiana

Sull'orlo dell'apocalisse (La “mala” religione) 7

Ad accrescere il conflitto tra Occidente e mondo musulmano sta accadendo un fatto nuovo pericolosissimo, rappresentato dalla strisciante, ma continua invasione di musulmani in Europa, i quali hanno un tasso di natalità tre volte maggiore di quello degli europei.

Siccome la matematica non è un'opinione ma una cosa assolutamente certa, a conti fatti, col minaccioso aumento demografico musulmano nel giro di in un ventennio, solo con gli attuali immigrati (escludendo quelli che ancora verranno), il nostro piccolo continente diventerà a maggioranza musulmana.


A fugare ogni dubbio in proposito riporto le minacciose dichiarazioni del presidente libico Muammar Gheddafi, pronunciate a Timbuctu il 10 aprile 2008: "Tutto il mondo deve diventare musulmano. Oggi, qui a Timbuctu, noi ridefiniamo la storia. Noi abbiamo 50 milioni di musulmani in Europa.

"Vi sono segni che attestano che Allah ci accorderà una grande vittoria in Europa: senza spade, senza fucili,.... .I 50 milioni di musulmani di Europa ne faranno un continente islamico.... L' Europa è oggetto del nostro proselitismo come l´America. Essa ha la scelta tra il diventare musulmana e dichiarare la guerra ai musulmani" (Faits et Documents, n. 216, 1-15 maggio 2008).

venerdì 18 febbraio 2011

Il Veneto sempre più teocon e fascio-leghista

Il Veneto, da sempre la Vandea d'Italia, da quando Zaia lo sta governando è diventato una specie di laboratorio cripto-fascio-leghista in cui sperimentare politiche reazionarie all’interno di un’enclave sempre più isolata dal resto d’Italia.

L’ ultimo brillante esempio è la richiesta dell'assessore regionale Elena Donazzan di rimuovere dalle biblioteche  venete i libri di autori firmatari dell’appello pro Cesare Battisti, tra i quali Saviano, Scarpa, Wu Ming, Pennac. Una palese violazione dei più elementari principi democratici di libertà.

Questo assessore sempre più a destra della destra, è recentemente assurta alle cronache quando, verso la fine di novembre, durante una seduta del consiglio regionale sulla legge a sostegno degli studi sull’antifascismo e sulla Resistenza, da essa avversati, ha affermato, tra lo sconcerto di molti, che «Sotto la bandiera dell’antifascismo militante sono caduti Marco Biagi e Sergio D’Antona…».

Quello dell’antifascismo militante, del resto, è uno dei temi preferiti dall’assessora. Nel numero di Stile Italiano (rivista della Giovane Italia, associazione giovanile del Pdl) del dicembre 2010, la Donazzan scrive indignata:

“Nell’aula del Consiglio Regionale si è consumata una brutta pagina per la nostra storia politica, ma forse e senza esagerare per la storia politica dell’Italia. È passata una legge che sancisce che l’antifascismo e la Resistenza sono i valori di riferimento che vanno valorizzati in termini di patrimonio storico e cultuale [sic]”.

Per lei,dunque, una repubblica democratica nata dall'opposizione ad un regime dittatoriale è un obbrobrio. Per quanto riguarda il versante “Dio”, anche in questo campo l’assessora non ha deluso il più sordido clericalismo veneto proponendo, due anni fa, l’ora obbligatoria di religione nelle scuole venete, insieme all’inserimento coatto di materie quali Storia del territorio e Cultura del lavoro.

E, più recentemente, ha cercato di approntare a tutti gli alunni degli elementari una copia della Bibbia (a spese della Regione, naturalmente). Se almeno avesse leggiucchiato la Bibbia qua e là, avrebbe potuto vietare i libri di chi ha “firmato per l’assassino” pur senza aver commesso nessun omicidio, per poi far distribuire gratis ai minori un libro dove il suo stesso autore, Jahvè, si vanta di essere il mandante di migliaia di omicidi eseguiti dal suo popolo eletto contro chi non lo adorava ?

Forse che è convinta che la Bibbia sia una raccolta di fiabe? O, forse, ignora la cosa più importante, che cioè la nostra Santa Chiesa (nella sua immensa saggezza o furbizia) ha tenuto la Bibbia all'indice per molti secoli, temendo che la sua lettera scandalizzasse i credenti?

Elena Donazzan

Sull'orlo dell'apocalisse (La “mala” religione) 6

Qualcuno potrebbe osservare che non tutti i credenti sono fanatici e fondamentalisti, disposti cioè a ridurre il pianeta in cenere pur di annientare la controparte infedele, che anzi la maggior parte è gente moderata e tollerante. Si tratta di una stupida illusione che può valere per una parte del mondo occidentale.

Per i musulmani, no. Per essi la religione è profondamente inserita nel loro Dna. Essi credono graniticamente che il Corano sia la parola letterale e senza errore dell’unico vero dio e l’Islam una religione votata alla conquista del mondo. Appena l'occasione divenisse opportuna, non esiterebbero un istante a sopraffare il mondo occidentale, ritenuto da loro infedele.

Se poi accadesse, e potrebbe purtroppo accadere, che una minoranza fanatica, come quella di Al Queda, riuscisse a prendere il potere in uno Stato come il Pakistan, dotato di armi nucleari, non esiterebbe un istante a provocare la vera apocalisse.
Perché? Perché perire in una conflagrazione universale, combattendo per Allah, garantisce ad ogni musulmano un paradiso speciale, molto più glorioso di quello che viene dato al comune credente.

Infatti, chi cade combattendo per Allah, anziché passare secoli, decomposto sottoterra prima di essere resuscitato nel Giorno del Giudizio, raggiunge direttamente il Paradiso, il Giardino di Allah, in carne ed ossa, dove lo attendono mille delizie.

Verità suffragata dal Corano il quale, condannando esplicitamente a morte tutti i seguaci delle religioni rivali, promette ai soldati di Allah il paradiso dei martiri. Il miraggio di questo giardino delle delizie, predicato insistentemente dai capi religiosi e anche dagli insegnanti moderati, è quanto ogni musulmano crede fermamente, disposto a morire felice per ottenerlo.

Non va dimenticato che il musulmano maschio, nelle madrasse, cioè nelle scuole coraniche, viene sottoposto ad un indottrinamento così martellante, fin dalla prima infanzia, che lo rende immune da ogni più piccolo dubbio sulla verità che la Guerra Santa apra le porte del paradiso a chi uccide e si fa uccidere in nome di Allah.

giovedì 17 febbraio 2011

Il Darwin day quasi ignorato nel mondo scientifico e cultuale italiano

Il 12 febbraio, ricorrenza della nascita del padre della biologia moderna Charles Darwin, si sono celebrati nel mondo ben 500 appuntamenti nei quali lo scienziato britannico è stato festeggiato.

E’ dal 1909 che il compleanno di Darwin rappresenta un momento di riflessione per il suo fondamentale contributo alla scienza e al progresso dell’uomo. Gli eventi del Darwin Day si sono svolti in tutte le principali Nazioni occidentali e in tutti i 50 Stati degli Usa.

Nei giorni scorsi un deputato democratico della California, Pete Stark, ha proposto di rendere il 12 febbraio una festa nazionale come simbolo della ragione e del progresso umano. In Italia questo evento è stato poco celebrato negli ambienti scientifici e sui media ignorato in maniera tombale.

Charles Darwin rappresenta la ragione che batte le credenze millenarie, l’avanzata della ragione sulla superstizione, e, in Vaticalia, la nazione più arretrata d'Europa, questo non piace affatto.

Ricordiamo che l’autore delle “Origine delle Specie”, il libro che grazie alla rivoluzionaria teoria dell’evoluzione ha completamente cambiato la scienza moderna, ha smentito l’ interpretazione letterale della Bibbia per la spiegazione della genesi della vita e ha sbugiardato la favoletta della creazione in sette giorni, su cui si fondano i tre monoteismi abramitici e le spiegazioni teleologiche che la supportano.

Con Darwin, la visione materialistica e naturalistica della realtà, che con Democrito, Epicuro, e Lucrezio restava nell'ambito della speculazione filosofica, diventa teoria scientifica perché egli dimostra che i processi che si svolgono nel mondo naturale sono il prodotto di leggi immanenti al mondo stesso e quindi non hanno niente a che vedere con leggi trascendenti, riferibili ad una qualsiasi divinità.

Perciò, con l'evoluzionismo, l'uomo non è un essere creato da dio, a sua immagine e somiglianza, per essere posto al centro dell'Universo (dogma antropocentrico dei creazionisti) come tutte le religioni lo hanno lusingato a credere, ma semplicemente il prodotto di un mix di caos e determinismo che avrebbe potuto essere assemblato in qualcosa di molto diverso da quello che è. Quindi l'evoluzionismo declassa l'uomo ad una variazione casuale nell'esplosione del vivente. (È un po' dura da ingoiare, ma è così).

Ecco spiegato perché, per l'opposizione della Chiesa che nopn ha mai ammesso l'evoluzionismo, la teoria evolutiva non viene trattata nella scuola dell'obbligo del nostro Paese. Infatti nel 2004 (DL 19 febbraio n.59). l'allora ministra della Pubblica Istruzione, Moratti, fece togliere ogni riferimento a Darwin e all'evoluzione nei programmi scolastici del primo ciclo, facendoli scivolare nel pieno Medio Evo. Si doveva tornare al racconto del mitico vasaio, che imposta la statuina di Adamo, in base al dogma del primato della fede sulla ragione, sostenuto dalla Chiesa.

Quando, di fronte alle proteste del mondo scientifico, la ministra fu costretta a fare marcia indietro, obtorto collo concesse agli insegnanti, che lo desiderano, di accennare all'evoluzionismo (come si trattasse di un optional) nella speranza che non lo facessero. Per cui è rimasto spesso vistosamente ignorato in ogni ordine di scuola italiana.

Una prova che ancor oggi l'evoluzionismo viene ignotato nel nostro Paese? Il 12 febbraio, il rettore dell’Università di Bologna, Ivano Dionigi, accogliendo nel suo ateneo il ‘Cortile dei gentili’ inaugurato dal card. Gianfranco Ravasi per dialogare coi non credenti, ”ha parlato “in maniera ossequiosa” degli ecclesiastici presenti, ma “non ha nemmeno citato il fatto che quel giorno ricorreva’ il Darwin day, festeggiato in mezzo mondo”.

Insomma, “si e’ inchinato davanti alla Chiesa” snobbando la scienza vera. Questa è l'Italia di sempre, provinciale, arretrata e bigotta.

Sull'orlo dell'apocalisse (La “mala” religione) 5

Sulla stessa linea d'onda è sempre stato George W: Bush, che tutti i lunedì chiedeva per telefono consiglio al pastore Ted Haggard, di Colorado Springs. presidente della National Association of Evangelicals, forte di trenta milioni di fedeli.

Questo pastore, seguito da molti altri della sua specie, propugna la “teologia del dominio” che mira, senza mezzi termini, a creare una teocrazia cristiana in America, annullando di fatto la costituzione più liberale e laica del mondo, e a voler diffondere il cristianesimo in tutto il pianeta.

Di fronte alle minacce musulmane alcuni di questi fanatici, assunti alle cariche più importanti dello Stato, tenendo nelle loro mani spaventose armi di distruzione (chimiche, biologiche, nucleari e convenzionali), non esiterebbero, per difendere dio da Allah, a proclamare che “tutto è pronto per la battaglia dell’Apocalisse e per la seconda venuta di Cristo”.

Arrivano a considerare la guerra nucleare come l'Armagheddon, la conflagrazione che secondo l'Apocalisse annuncia il Secondo Avvento. Purtroppo, una parte della popolazione americana e mondiale crede a questo scenario delirante a causa del suo infantilismo religioso e della sua cieca fede nella Bibbia.

Una volta prese sul serio le profezie escatologiche bibliche, che prevedono un cataclisma immane, preludio al secondo avvento di Cristo, possano auto-avverarsi per la dabbenaggine di uomini folli.

mercoledì 16 febbraio 2011

Solo le cellule staminali embrionali rappresentano, per il momento, la più grande promessa della medicina del ventunesimo secolo.

Le cellule staminali embrionali sono per gli scienziati una fonte di salute e benessere per l'umanità e possono curare molte malattie finora ritenute incurabili.

Recenti sperimenti in Usa stanno tentando la guarigione con queste cellule delle fratture della spina dorsale che provocano la paralisi permanente. Purtroppo il loro uso è violentemente contrastato dalla Chiesa Cattolica e da alcune Chiese protestanti d'America perché queste cellule derivano dagli embrioni non utilizzati.

Anche se questi sono un aggregato microscopico di cellule, alla luce dell’assolutismo religioso sono esseri umani, e quindi, se non vengono utilizzati per la fecondazione assistita, non possono essere usati nella sperimentazione, nonostante il grande potenziale che rappresentano per la scienza medica. Gli scienziati hanno sempre avuto la certezza che negli stadi iniziali gli embrioni sono privi di sistema nervoso, quindi si trovano in uno stato vegetativo che è privo di ogni sensibilità.

Ma per la Chiesa sono esseri viventi a tutti gli effetti per cui essa arriva a dichiarare che se anche le cellule staminali riusciranno a curare le gravi lesioni che provocano la paralisi, il loro utilizzo è un autentico assassinio. Per essa si devono usare per le cure mediche solo le staminali adulte che possono essere prelevate dal paziente da curare e che sono abbondanti e non richiedono di distruggere embrioni.

La "pietra filosofale" per la Chiesa era apparsa nel 2007 in un laboratorio di Kyoto, quando il ricercatore giapponese Shinya Yamanaka aveva preso delle cellule adulte ed era riuscito a trasformarle in staminali "bambine". Il dibattito etico pareva sul punto di dissolversi: grazie a questo metodo era possibile ottenere staminali della stessa qualità di quelle embrionali, ma senza bisogno di distruggere embrioni.

Così due autorevoli esponenti vaticani: il cardinale Javier Lozano Barragan e Monsignor Rino Fisichella, negando l’evidenza scientifica del lavoro in corso di migliaia di ricercatori, avevano subito proclamato che le cellule staminali adulte, e quelle soltanto, fanno miracoli, e quelle embrionali, invece, non servono a nulla.

Ma sono stati subito smentiti dagli scienziati che hanno dimostrato la scarsa efficacia delle staminali adulte rispetto a quelle embrionali. Per di più oggi un gruppo di ricercatori italiani ha addirittura scoperto che le staminali ottenute con il metodo Yamanaka sono potenzialmente cancerogene. Quando si riprogramma una cellula adulta per farla tornare "bambina", la si fa in un certo senso tornare indietro nel tempo.

Quest'opera di "ringiovanimento" avviene inserendo nel Dna un gruppo di geni  -  in genere quattro - attraverso dei virus (uno dei frammenti di Dna tra l'altro è un oncogene, ben noto per la sua capacità di promuovere i tumori). Un effetto di questa operazione è che le cellule, con i nuovi geni in piena attività, iniziano a dividersi e moltiplicarsi a velocità vorticose. E dopo poco tempo mostrano i segni dello "stress replicativo" che i ricercatori conoscono bene per averlo osservato spesso nelle cellule del cancro.

"I risultati di questo studio  -  commenta Umberto Veronesi, il più famoso oncologo italiano  -  riaprono il dibattito su embrioni e ricerca scientifica. Io capisco le ragioni di chi difende la "sacralità dell'embrione" e in nome di essa invoca restrizioni sulla ricerca delle staminali embrionali, ma ripeto: esiste un'opportunità scientifica irrinunciabile, che è rappresentata dagli embrioni sovrannumerari.

"Penso sia un dovere morale utilizzarli per la ricerca: non si viola nessuna etica e si aiuta la scienza a esplorare le potenzialità delle cellule staminali embrionali, che rappresentano la più grande promessa della medicina del ventunesimo secolo".

Cellule staminali embrionali

Sull'orlo dell'apocalisse (La “mala” religione) 4

E l'occidente cristiano, quale visione del mondo persegue? Pur essendo anch'esso ancora fortemente impregnato di religiosità, ha abbracciato in gran parte gli ideali della democrazia e della laicità dello Stato, e si sforza di tutelare le libertà fondamentali del cittadino.

Ma è percorso da potenti frange fondamentaliste, specie nei paesi più cattolici e in larghi settori degli Stati Uniti, dove fanatici predicatori, vittime della sindrome dell'apocalisse e di altre deliranti chimere pseudometafiche, incitano la popolazione all'intolleranza verso i più elementari diritti civili, contrastano il laicismo di Stato e alimentano la guerra di religione, volendo imporre il cristianesimo a tutto il mondo, anche a quello musulmano.

Purtroppo, le idee religiose, specialmente negli Usa, esercitano una potente influenza anche sulle politiche governative, costituendo un serio pericolo per il mondo intero.

È risaputo, come ci conferma Sam Harris1, che Ronald Reagan esaminava le vicende parossistiche del Medio Oriente con la lente delle profezie bibliche, e che un suo ministro, riferendosi alle norme da varare in riferimento alla politica ambiatale, abbia detto:«Non occorre che difendiamo l’ambiente, perché il Secondo Avvento è imminente».

martedì 15 febbraio 2011

L'associazione “Save The Children” pubblica una ricerca inquietante sui comportamenti dei minori nel web.

Alcune settimane fa, davanti al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il papa ha pronunciato alcune affermazioni molto gravi e pesanti sull'educazione sessuale dei giovani che hanno fatto il giro del mondo e suscitato non poco sconcerto per non dire indignazione.

“Non posso passare sotto silenzio – ha sentenziato - un’altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione”.

Ignobile affermazione con la quale Il papa, in ottemperanza alla sua sessuofobia che deriva dai principi non derogabili (ma derogabilissimi per i preti pedofili), esige che i nostri ragazzi restino all’oscuro, non solo del significato e del senso della sessualità, ma anche di quali conseguenze potrebbero andare incontro in tempi molto più secolarizzati di una volta.

E non parliamo di quisquilie: parliamo di malattie veneree, parliamo di Aids che porta alla morte e alla nascita di bambini malati, parliamo di aborti che aumenterebbero a dismisura senza una adeguata educazione alla sessualità e all’uso dei contraccettivi. Questo si deve insegnare ai nostri giovani per rendere la loro sessualità responsabile e priva di conseguenze negative e non arroccarsi alle pseudo virtù della castità e della verginità.

Pochi giorni, fa in occasione del Safer Internet Day (8 febbraio) l'associazione Save The Children ha pubblicato una ricerca sui comportamenti sessuali dei minori nel web che rappresenta la più evidente prova dell'assurdità dell'affermazione papale.

Il rapporto Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italiani svela, infatti, come la Rete sia la quasi unica fonte delle informazioni sul sesso che i giovani italiani ricercano a causa della latitanza della famiglia e della scuola, e inoltre, che metà degli adolescenti invia messaggi hard e foto di nudo in Rete.

Alcuni arrivano fino ai rapporti intimi con persone conosciute solo online. I pericoli sorgono quando i minori, sprovveduti e lasciati a se stessi, condividono informazioni personali con gli sconosciuti contattatati unicamente via web. Per esempio il 32% degli intervistati ammette di consegnare senza problemi il proprio numero di cellulare a qualcuno conosciuto online, il 27% dà appuntamenti di persona e il 19% riceve immagini di persone conosciute in rete nude o seminude.

Il 17% arriva ad avere rapporti intimi dopo aver conosciuto qualcun sul web e il 13% invia immagini di sé in pose osé, pratiche che coinvolgono anche molti ragazzi tra i 12 e i 13 anni. S'inizia a inviare messaggi hard molto presto, sin dai 10 anni. Il 36% degli intervistati ha infatti cominciato tra i 10 e i 14 anni, mentre il 54% ha spedito il primo messaggio "compromettente" tra i 14 e i 15 anni.

Questa è la situazione in Italia per colpa di chi, come la scuola, la famiglia e la Chiesa nascondono la testa sotto la sabbia come gli struzzi per non vedere e per non agire.

Secondo Valerio Neri, direttore di Save The Children Italia, "è ormai evidente che la sessualità dei ragazzi si esprime e si esperimenta sempre di più attraverso le nuove tecnologie" ma "il rischio è che ciò avvenga in modo improprio, dove le emozioni sono sempre più sganciate dalla fisicità e dove la sessualità è solo sesso, sperimentato con modalità e tempi inadeguati, agito, ad esempio, in età precoce o con adulti".

Parole gravissime ma per il nostro Paese solo voci nel deserto.

Sull'orlo dell'apocalisse (La “mala” religione) 3

Questi sono alcuni dei conflitti che invadono ogni giorno i nostri telegiornali e che evidenziano il sotterraneo scontro tra le varie credenze religiose che può sfociare in ogni momento in attacchi terroristici, come quelli al World Trade Center di New York, a Londra, a Madrid e a Mumbai.

Perché? Perché la visione fondamentale del mondo imposta da alcune di queste religioni, non solo è incompatibile e inconciliabile con le altre, ma ne presuppone l'annientamento.

Quale visione del mondo viene prescritta a tutti i musulmani dal Corano e dagli hadith che narrano la parola e le gesta del Profeta Maometto? Un mondo interamente e pesantemente dominato dall'ossessione religiosa, nel quale si annuncia che gli infedeli (cioè l'intero Occidente e gran parte dell'Asia) si dovranno sottomettere all'Islam oppure venir sterminati.

Mullah, iman e ayatollah, fanatici e sanguinari, dalle loro moschee eccitano ogni giorno le folle islamiche ad odiare e distruggere l'Occidente infedele, non accettando nessun compromesso coi nemici di dio e col liberalismo occidentale.

Solo la restaurazione dell'antico califfato musulmano, conforme ai fasti del VII secolo, con tutta l'umanità sottomessa ad Allah, potrà por fine ai loro incitamenti alla jihad, la guerra santa imposta dal Corano per la conquista del mondo.

Tutti i musulmani, non solo i più fanatici e integralisti, ma anche i più moderati, in cuor loro aspirano fortemente a questo sogno e sono pronti, in preda alla metafisica del martirio, a morire seminando terrore e morte tra gli infedeli, per attuarlo.

Quando l'11 settembre 2001 il World Trade Center di New York è stato distrutto, tutto il mondo musulmano, anche quello che vive in occidente, ha gioito per lo smacco subito dagli odiati americani, e ha avuto la certezza che i kamikaze assassini, in premio del loro martirio, siedono già alla destra di Allah, nel paradiso dalle mille delizie. La strage di migliaia di innocenti è stata ritenuta da loro una grande impresa di fede.

lunedì 14 febbraio 2011

Presentato a Bologna dal card. Ravasi il Cortile dei Gentili

Sabato 12 febbraio, presso l’Università di Bologna,, il card. Gianfranco Ravasi, presidente del pontificio consiglio della cultura,ha presentato ufficialmente il Cortile dei Gentili, la fondazione creata da Benedetto XVI per incontrare il mondo della non credenza i cui esponenti sono accolti in veste di ‘gentili’.

Il cardinale ha scelto interlocutori di comodo e ha escluso di farvi partecipare l’unica associazione di atei e agnostici riconosciuta dal ministero, l’unica rappresentante italiana nelle federazioni internazionali di non credenti, l’autrice del blog ‘religioso’ più seguito d’Italia, con il sito ateo più visitato d’Italia e la rivista atea più letta d’Italia.

Cioè la Uaar da lui definita “folkloristica”, “pittoresca”, “nazionalpopolare”, e le sue iniziative “carnevalate”, i suoi soci “bigotti” e “talebani”. Anche se non invitata l’UAAR ha ritenuto indispensabile assistere alla prima mondiale del Cortile dei gentili con il suo segretario nazionale, Raffaele Carcano.

Ravasi aveva inizialmente dichiarato di voler dialogare con le associazioni di non credenti e con quei non credenti che “vogliono avvicinarsi a Dio” e che credono che la teologia abbia “dignità scientifica e statuto epistemologico”.

L”evento di ieri ha mostrato la difficoltà di trovare simili interlocutori e, difatti, in pratica si è dovuto ricorrere al solo Cacciari, l’unico relatore esplicitamente ateo presente al convegno. Questo filosofo i era già un punto di riferimento di Ravasi per aver presentato in Vaticano il Gesù di Nazaret di Benedetto XVI e aver partecipato al convegno Dio oggi della CEI. Si tratta quindi di un ateo devoto, appartenente alla categoria che piace tanto alla Chiesa.

Di fronte alla secolarizzazione avanzante e alla continua crescita del numero degli atei, il Vaticano, conscio che non è possibile fermarne la crescita sul “libero mercato religioso”, cerca atei e non credenti subalterni al cattolicesimo: esaltatori delle radici cristiane e dell’autorità morale della Chiesa, allineati o quasi alla stessa sul testamento biologico, il crocifisso, l’insegnamento della religione a scuola.

I non credenti, stimati in quasi dieci milioni di italiani, non si riconoscono in queste posizioni. Infatti l’odierno ateismo di massa che fa paura al Vaticano non ha niente a che spartire con filosofi d'élite.

Il dramma della Chiesa cattolica oggi consiste nel fatto che la maggioranza delle popolazioni occidentali non va più a messa se non per celebrarvi riti di passaggio, non conosce quasi più nulla della dottrina, non sa più nemmeno bene in cosa crede, ma continua a dichiararsi cristiana.

Ravasi sarebbe molto più onesto, con chi non crede e con se stesso, se definisse “ateismo pratico” quello ‘praticato’ da costoro, molto più pericoloso di quello professato dagli atei e dagli agnostici che si autodefiniscono per quello che sono e che si uniscono in associazioni tipo UAAR.

Suona però strano, per non dire fastidioso, il fatto che un’istituzione pubblica, come l’Università di Bologna, si sia fatta complice del progetto vaticano proprio il 12 febbraio, Darwin day, giornata in cui in tutto il mondo le istituzioni culturali e associazioni come l’UAAR celebrano lo scienziato che ha sferrato il colpo mortale al vecchio creazionismo che è il fondamento dell'oscurantismo religioso.

Card. Gianfranco Ravasi

Sull'orlo dell'apocalisse (La “mala” religione) 2

Diamo una rapida occhiata al mondo d'oggi. Una mostruosa follia collettiva sta sconvolgendo l'est e l'ovest alimentando continui conflitti che, in apparenza, sembrano provocati da motivazioni politiche, ma che sono invece profondamente radicati nella religione.

Vediamone alcuni. In Palestina, Israele appoggiato da gran parte dell'Occidente, è in continua lotta coi musulmani palestinesi, sostenuti indiscriminatamente da tutto il mondo islamico. Nei Balcani, i serbi ortodossi sono in conflitto coi cattolici croati e coi musulmani bosniaci e albanesi.

Nell'Irlanda del Nord, cattolici e protestanti, dopo decenni di attentati e duri scontri, spesso sanguinosissimi, stanno osservando un fragile armistizio all'insegna dell'odio più ostinato.

In Africa, conflitti tra musulmani e cristiani stanno insanguinando Etiopia, Eritrea, Somalia, Nigeria, Costa d'Avorio e il Sudan, per cui, da decenni, milioni di negri sono costretti a subire continue persecuzioni e migrazioni forzate.

Nel Caucaso, gli scontri tra russi ortodossi e musulmani ceceni stanno provocando dei veri e propri eccidi di massa. Nella stessa regione, altri scontri sono frequenti tra azeri musulmani e armeni cristiani.

In Asia, il Kashmir, abitato da musulmani e indù perennemente in lotta tra di loro, è diventato teatro di continui attentati terroristici e di possibili scontri tra India e Pakistan, entrambi dotati di armi nucleari. In Iran e Iraq, si scontrano musulmani sunniti contro musulmani sciiti, incapaci a mettersi d’accordo per venerare lo stesso dio.

In Sri Lanka, si susseguono gli attacchi terroristici dei tamil contro i buddisti singalesi. Nelle Filippine, sono frequenti i massacri tra cristiani e musulmani, e così via.

domenica 13 febbraio 2011

Solo mettendo da parte dio si può realmente avere una vita morale. Un’etica senza dio
non pretenderà mai di imporre con qualsiasi mezzo una pretesa verità morale a coloro
che non la ritengono tale; il credere o no in dio e in quale dio sarà faccenda pertinente alla sfera privata. Accediamo all’etica quando la nostra condotta non è più spiegata con frasi come: «È giusto perché me lo ha detto mio padre, il mio confessore, ecc.».
Eugenio LECALDANO - filosofo

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 55

Quando si accomiatarono per il riposo notturno, Kabila espresse la sua gioia per aver trascorso una delle più belle giornate della sua vita.
Fu condotto nella sua camera, o meglio, nel suo appartamento perché si trattava di più stanze unite. Uno stuolo d'inservienti si prese cura della sua persona per spogliarlo, lavarlo, vestirlo per la notte e metterlo a letto. Quindi tutti uscirono per lasciarlo solo.

Ma una giovinetta, molto bella e dal portamento dolce e fine, di nome Kipa, si fermò in attesa di ulteriori disposizioni. Davide intuì vagamente di che si trattava ma volle che la fanciulla spiegasse meglio le sue mansioni. Con modi riservati e pudichi, lei spiegò che era a disposizione dell'ospite per ogni sua richiesta sessuale. Davide la ringraziò ma le fece capire che non sentiva il bisogno di prestazioni del genere e la invitò a ritirarsi.

Kipa fece un inchino e se ne andò dalla sua camera. Srotolò una stuoia per terra nella stanza accanto e vi si distese nell'attesa di eventuali ripensamenti dell'ospite.
Accortosi della cosa, non reggendo all'idea che la fanciulla passasse la notte in modo così disagiato, Davide la invitò ad entrare nel suo grande letto. Kipa accorse felice e si distese accanto a lui, in trepida attesa.

Commosso per la sua generosa disponibilità, egli la accarezzò teneramente a lungo, poi la strinse a sé e le chiese se veramente provasse il desiderio di unirsi a lui. Lei rispose che non le era mai accaduto di incontrare un giovane così bello e gentile e che desiderava intensamente farsi amare da lui. N'avrebbe tratto un immenso piacere. Tutte le altre volte era stata costretta ad accompagnarsi con uomini maturi e piuttosto scortesi.

Dopo un lungo e tenero amplesso con Kipa, la quale avrebbe continuato a baciarlo e ad accarezzarlo fino il mattino se non fosse stata invitata a riposare, Davide prontamente si abbandonò ad un profondo sonno ristoratore.

E subito gli apparve il vegliardo, con tale nitidezza da fargli dubitare di stare sognando. Gli spiegò che doveva adagiarsi, senza riserve, per alcuni giorni, in quella vita molle e lussuosa. Era un'esperienza a lui necessaria per fargli comprendere tutte le lusinghe della suprema ricchezza. Altre, significative esperienze future, gli avrebbero fatto conoscere l'infima povertà, la quasi totale indigenza. E lo avrebbero portato a diventare il difensore dei poveri, dei derelitti e degli umili. Gli disse ancora di ascoltare attentamente e di mettere in pratica i consigli del saggio Ciù Quo.

Nella seconda giornata Davide fu accompagnato da Nefer e da Kabila a visitare il gran parco che circondava la villa e che comprendeva giardini meravigliosi, abbelliti da grandi padiglioni variopinti, laghetti popolati di cigni e pavoni e uno stagno, tutto cintato, che si poteva ammirare soltanto dall'alto di un ponte arcuato, e che incuteva terrore a chiunque lo guardasse. In esso sguazzavano decine di feroci coccodrilli che drizzavano verso i visitatori le loro enormi fauci aperte, come un gesto di sfida.

Davide ricordò, rabbrividendo, le parole dell'efebo Elianteo che gli aveva pronosticato di finire in pasto a quegli animali se fosse penetrato clandestinamente nella villa. Venne a sapere infatti che a nutrire quei feroci lucertoloni erano destinati gli schiavi infedeli e chiunque altro si fosse macchiato di una grave infrazione.

La visita del parco durò alcune ore, che trascorsero piacevolissime.
Memore delle parole del vegliardo, Davide si abbandonò totalmente al piacere che provava a vivere in un ambiente di sogno, quasi irreale, in mezzo a meraviglie inconcepibile per uno come lui.

Il momento più bello della giornata fu quando il saggio Ciù Quo si presentò per la consueta meditazione. Li condusse in un boschetto dedicato alle Ninfe, fresco ed ombroso, ricco di acque zampillanti che creavano suoni sommessi come preghiere. Li fece accovacciare su dei cuscini e, dopo un breve discorso preparatorio, li invitò a socchiudere gli occhi, ad immergersi nell'osservazione del loro respiro e a vuotare la mente da ogni pensiero.

Questa volta l'impresa riuscì a Davide più facile. S'immerse così totalmente nell'osservazione del suo respiro da riuscire ad isolarsi, per periodi abbastanza lunghi, dall'ambiente circostante e da fermare in parte il flusso dei pensieri. Si sentì pervadere da una pace immensa e profonda e provò, per pochi attimi, la sensazione, mai provata prima, di perdere la sua identità e di sciogliersi nel nulla.

Il tempo volò così rapido che quando il maestro batté il palmo delle mani per indicare che la seduta era terminata, rimase dispiaciuto e incredulo e volle controllare la clessidra. Si rese conto di aver scoperto una cosa meravigliosa, che avrebbe trasformato la sua vita, ed espresse una profonda gratitudine a Ciù Quo per quanto gli stava insegnando.

"Il merito non è mio", rispose il maestro col suo sorriso enigmatico, "ma dell'Illuminato".E cominciò a raccontare, nel suo stentato egiziano, la vita di Buddha. I tre lo ascoltarono rapiti per più di un'ora, finché Ciù Quo, nonostante le loro proteste, dichiarò chiusa la seduta affermando che bisognava dare tempo al tempo e non forzare mai le cose.

sabato 12 febbraio 2011

Il bunga bunga? Colpa del Diavolo.

Ne è convinto Padre Gabriele Amorth, il più famoso esorcista del momento, secondo cui: “le Orge hanno richiamato il Demonio, serve agire”. Don Gabriele conosce Satana come le sua tasche e afferma perentorio: il Maligno non è estinto, anzi è vivo e vegeto più che mai e sta addirittura in Vaticano, nascosto nelle vesti, e sicuramente anche nelle mutande, di preti, vescovi e cardinali.

Lì, nonostante profluvi d'incenso e d'acqua santa, allignano sètte sataniche coltivate “da preti, monsignori e perfino cardinali!”.“Lo so dalle persone che me l’hanno potuto riferire perché hanno avuto modo di saperlo direttamente. Ed è una cosa ‘confessata’ più volte dal demonio stesso sotto obbedienza durante gli esorcismi”. Il Papa ne è informato? “Certo che ne è stato informato! Ma fa quello che può. E’ una cosa agghiacciante”.

Oddio! Considerando tutti gli scandali che recentemente hanno scosso la Chiesa in campo sessuale quasi quasi comincio a crederlo anch'io, nonostante abbia sempre ritenuto Satana e inferno delle bufale per gli allocchi.

Comunque, se Satana è così presente in Vaticano, dove anche nei bidè scorre acqua santa, figuriamoci a Villa Martino dove fin dagli anni ottanta il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino e sua moglie, Anna Fallarino, vecchi proprietari della casa, erano una coppia che di orgie se ne intendeva parecchio.

Camillo, infatti, amava guardare e fotografare Anna mentre si trovava in atteggiamenti intimi con altri uomini, spesso pagati da lui stesso. Una pratica di cui parlava nel suo stesso diario, dove descriveva quanto fosse appagante assistere allo spettacolo: “Oggi Anna mi ha fatto impazzire di piacere. Ha fatto l’amore con un soldatino in modo così efficace che da lontano anche io ho partecipato alla sua gioia. Mi è costato trentamila lire, ma ne valeva la pena”.

Peccato che alla fine il Marchese, scoprendo che la moglie aveva cominciato a tradirlo anche con il cuore oltre che col corpo, si vendicò uccidendo con una Browning calibro 12, la moglie, il suo drudo e se stesso, suggellando con il sangue l’arrivo di Satana nella casa.

E adesso il povero Silvio, che l'ha comprata ad un prezzo stracciato pare, è caduto, a sua insaputa, nelle spire di Satana che lo rende schiavo del bunga bunga. La soluzione? Per Padre Amorth è lapalissiana: esorcizzare la villa il più presto possibile, e, naturalmente, assolvere il Premier, perché vittima innocente.

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)