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domenica 31 luglio 2011

Bisogna mettersi d'accordo sulle premesse: è l'uomo solo uno sbaglio di dio o dio solo uno sbaglio dell'uomo?
(F.Nietzche)

Lenigma svelato (Il lato oscuro della verità) 78

Risalendo lungo il Giordano incontrarono alcuni discepoli di Giovanni che annunciarono loro che il Battista era stato arrestato dalle guardie del tetrarca Antipa, su sobillazione della moglie incestuosa Erodiade, e rinchiuso nella fortezza di Macherio, sul Mar Morto. Si vociferava anche che a dar man forte ai soldati del tetrarca fossero state alcune guardie del Tempio, mandate dal sommo sacerdote di Gerusalemme.

L'impressione di Davide fu enorme anche se la cosa era nell'aria.
“Non ne uscirà vivo” fece Giuda scuotendo il capo.”Sono in troppi a volerlo morto. Oltre ad Erodiade e alla corte del tetrarca, è tutta la Gerusalemme bene che vuol farlo tacere per sempre. Ha rotto troppo”.

E di fronte a Davide che lo difendeva: “Gratta, gratta” sbottò, “è un fanatico della peggior specie. Tutto quel cancan per il matrimonio di Antipa con la nipote e cognata! Sono cavolacci suoi! Piuttosto l'Antipa rischia grosso per un motivo ben più grave. Per sposare Erodiade ha dovuto ripudiare la bella Ismailia, figlia del re dei nabatei Areta IV. Costui, però, non è mica uno che ingoia un rospo senza sputarlo. Prima o poi l'Antipa la pagherà cara”.

Ormai erano giunti alle prime case di Cana. Alla vista del suo villaggio, che non vedeva da molti anni, Davide fu preso da una forte emozione parendogli di condividere due diversi sentimenti. Da un lato sentiva di nutrire ancora un certo legame con la famiglia che lo aveva allevato, e dall'altro provava la strana sensazione di esserle del tutto estraneo. Non riusciva a dare una spiegazione plausibile a questi suoi opposti sentimenti.

Giunse nella sua casa verso il tramonto. Solo la madre e il fratello Giacomo l'abitavano ancora. Isacco, come del resto aveva saputo da Giuda, era morto da alcuni anni; il fratello Joses si era sposato e viveva per conto suo ma continuava a lavorare nelle vecchia bottega del padre assieme a Giacomo, ancora celibe.
Giuditta, quando lo vide apparire sulla soglia di casa, pensò subito ad un'apparizione e per poco non svenne.

Lo aveva visto partire quasi ragazzo e se lo ritrovava uomo dall'aspetto austero, solenne e radioso insieme. Davide l'abbracciò con infinita tenerezza e mentre la stringeva a sé rivide, come in un lampo, tutto il dramma che era stato all'origine della sua nascita e si sentì stringere il cuore.

Anche con Giacomo l'incontro fu commoventissimo. In breve la notizia del suo arrivo si sparse per l'intero villaggio e i parenti accorsero premurosi. Joses si limitò a pochi convenevoli e presentò la moglie e i bambini. Lia, al colmo della gioia, si precipitò col figlio Giacomo. Con le lacrime agli occhi abbracciò e riabbracciò il nipote più volte e tra un abbraccio e l'altro si soffermava a rimirarlo estasiata.

sabato 30 luglio 2011

La comunità gay minaccia dure rappresaglie contro i politici che hanno affossato la legge contro l'omofobia.

Per la seconda volta la Camera ha fermato la legge contro l'omofobia accogliendo le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Udc, Pdl, Lega ed ex Responsabili. L'approvazione 'affossa' il disegno di legge è passata con 293 sì, 250 no e 21 astenuti.

Hanno votato contro l'affossamento i partiti di opposizione (Pd, Idv, Fli e Api). In una nota, Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center ha dichiarato:«La bocciatura della legge contro l'omofobia di oggi è un atto vergognoso di questo parlamento, che pone chi l'ha votata fuori dal dettato costituzionale.

"Per la seconda volta i partiti anti-gay affossano un provvedimento utile per contrastare le discriminazioni e si coprono di ridicolo verso l'Europa e il resto dell'Occidente. La comunità lesbica, gay e trans risponderà non ammainando le bandiere e, in occasione delle prossime elezioni politiche, lavoreremo per un vero e proprio boicottaggio di quei parlamentari che hanno votato a favore delle pregiudiziali di costituzionalità».

Quindi,dopo la delusione, la voglia di rispondere nelle urne nelle prossime elezioni, per far pagare il conto a che si è opposto. Perché i voti dei gay pesano, eccome. Anche a destra, come ricorda Enrico Oliari, presidente di GayLib, l’associazione delle “persone omoaffettive di centrodestra”.

Oliari è chiaro: “Il Pdl è inesistente sul tema dei diritti dei gay, e martedì ha dimostrato di non tutelare le libertà, anche se le richiama nel nome. La verità è che non hanno approvato la legge, anche se fatta di norme minime, perché non vogliono riconoscere l’esistenza degli omosessuali”.

E allora, i gay che votano a destra potrebbero cambiare partito. “Penso che diversi voti potrebbero spostarsi verso Fli – spiega Oliari – perché, ad eccezione di tre deputati, ha votato contro le pregiudiziali che hanno affossato la legge anti-omofobia. Avrebbe votato contro anche Fini, come ha detto lui stesso. E poi dei diritti dei gay Fli parla sin dalla sua fondazione, in tutti i suoi convegni: la dimostrazione che non tutto il centrodestra è monolitico su questi temi”.

Fabrizio Marazzo, coordinatore del Gay Center di Roma, su un punto è chiarissimo: “Noi abbiamo già lanciato il boicottaggio di tutti i politici che hanno approvato le pregiudiziali. L’obiettivo è di non farli eleggere, in qualsiasi elezione in cui si presentino. Naturalmente poi terremo conto dei programmi dei partiti, e della loro credibilità. Ma si partirà dai nomi in lista e dal loro curriculum”.

Ma c'è chi, come Aurelio Mancuso, per molti anni presidente dell'Arcigay e ora a capo della associazione, minaccaia rappresaglie ben più dure, prospettando di rivelare pubblicamente i nomi di tutti i politici gay. «Pdl e Lega sono covi di politici che fanno sesso con gay e trans. Ne abbiamo le prove attraverso la nostra rete capillare di informazione. Abbiamo testimonianze e persone che hanno visto direttamente questi politici praticare sesso con gay e con trans di notte e poi di giorno attaccano gay e lesbiche e osteggiano la legge contro l'omofobia».

Egli tende però a precisare: «Sia chiaro che non intendiamo praticare la delazione né sputtanare nessuno. Ma costringeremo all'outing quei frequentatori assidui di gay e trans che poi in parlamento si fanno paladini dell'omofobia e della famiglia tradizionale e ostacolano la legge.» E alla domanda «Come raccogliete questo genere di informazioni?»

Mancuso risponde: «Attraverso una rete ampia e capace di comunicare cose di questo tipo. Questa rete ha accumulato in tutti questi anni informazioni rispetto a tanti politici di varia natura. Metteremo alla berlina però solo gli omofobi. Questa ipocrisia deve finire».

I partiti più colpiti? «Diciamo che il popolo di Pontida rimarrà scioccato su qualche abitudine segreta di alcuni loro big e idem vale per il Pdl». E per concludere: «Non sono io che ho scelto di fare questa operazione. Ci sono una serie di siti italiani e internazionali che stanno lavorando su questo progetto. Quando le informazioni usciranno si capirà che non scherziamo e che non ci sarà da parte nostra nessuna intenzione di alimentare gossip e chiacchiericcio. Sono notizie certe».

Marazzo Fabrizio

Perversioni e superstizioni. I miracoli. (La “mala” religione) 143

Infatti, Gesù ebbe i chiodi piantati nei polsi per rimanere appeso. Da allora si sviluppò in molti mistici, o pseudo tali, la sindrome delle piaghe sanguinanti alle mani (ma mai nei polsi come a Gesù), considerate dalla Chiesa un sintomo di santità.

Clamoroso il caso di Padre Pio (un mistificatore per papa Giovanni XXIII, un santo per il papa polacco che la ha elevato agli altari) che mai volle sottoporre ad esame le sue presunte piaghe sanguinanti, prodotte pare da certi acidi, nemmeno a padre Gemelli fondatore della Cattolica di Milano.

Queste piaghe si dileguarono al momento della sua morte lasciando con un palmo di naso i suoi veneratori. Comunque lo scaltro frate con le sue leggendarie mistificazioni, avvalorate dalla credulità popolare, è riuscito a diventare un santo all’italiana e ad originare, con intrighi e affari, un enorme giro di denaro intorno alla sua fantomatica "santità". A quanto pare, papa Giovanni aveva colto nel segno giudicandolo un mistificato

Padre Pio

venerdì 29 luglio 2011

Il “National Catholic Reporter” del 5 luglio 201 evidenzia la sconfitta della Chiesa cattolica negli Stati Uniti.

Il “National Catholic Reporter” del 5 luglio 2011, trattando dell'approvazione del matrimonio omosessuale a New York, evidenzia in modo lampante che la Chiesa cattolica negli Stati Uniti, a causa del comportamento irresponsabile della gerarchia, ha perso gran parte della sua credibilità nei confronti della cultura dominante in materia di sessualità e di moralità, perché la forte reazione dei vescovi contro una legge come quella emanata a New York non solo è stata sbagliata, ma anche controproducente.

L'esito del voto ha messo in evidenza che né la maggior parte del mondo cattolico, né la società in generale, hanno fatto propria la dottrina della Chiesa riguardo al ritenere l’omosessualità come un disordine, relegando di fatto i gay ad una vita di continenza sessuale per poter rimanere dentro la comunità cristiana.

Un recente sondaggio della Quinnipiac University sugli elettori registrati a New York ha scoperto che il 70% di loro afferma che le proteste contro la legge da parte delle Chiese cristiane non ha influito minimamente sull'esito del voto.

Secondo Maurice Carroll, direttore del Quinnipiac University Polling Institute: “Sul matrimonio gay, molte delle persone praticanti sono in netto contrasto con i loro vescovi”. L’idea che un gruppo di uomini possa pretendere di conoscere la mente di Dio, in maniera così perfetta da proclamare con certezza incrollabile che Dio ritenga una parte significativa della Creazione (gay, lesbiche, bisessuali e transgender) come qualcosa come “disordinata”, non solo ha dell’assurdo ma non ha alcuna risonanza con il cuore stesso del Vangelo.

Ad Albany, i vescovi dello Stato sono stati vergognosamente scavalcati dal governatore Andrew Cuomo, un cattolico divorziato e genitore, dalla lobby pro matrimonio gay, e sono stati pure scavalcati equamente sia dai democratici che dai repubblicani. L’apparato della lobby dei vescovi rappresenta ormai solo un residuo medievale e oppressivo, inteso a rendere sempre più difficile la già penosa vita dell'uomo, e quindi a non incidere più nella società.

Il comportamento esagitato e ostile dei vescovi di fronte all’opinione pubblica negli ultimi anni – scomuniche a destra e a manca, messa al bando di esponenti politici, negazione di lauree honoris causa, l’Eucaristia brandita come un manganello politico, il rifiuto di rispondere a qualsiasi domanda o opinione dissenziente, negazione financo dei funerali religiosi - ha portato a una sorta di caricatura del ministero episcopale, un diffuso rigetto del mondo della religione, quasi ritenuto il caustico partito dei “no”.

Sul matrimonio omosessuale i vescovi devono quindi cedere, seguendo semplicemente il Gesù dei Vangeli, che oltre a dirci di non agire in base alle nostre paure, ci ha detto anche di rendere a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio. Il matrimonio civile è di Cesare, cioè dello Stato, e la Chiesa non deve interferire,

Andrew Cuomo

Perversioni e superstizioni. I miracoli. (La “mala” religione) 142

A proposito di San Gennaro, uno dei santi più famosi della Chiesa, come mai nessun documento storico attendibile può dimostrarne l'esistenza, nonostante vanti a Napoli un tesoro inestimabile, frutto dei doni di sovrani e di principi?

Secondo la tradizione fu martirizzato nel 305 ma fino al 1389 nessuno l'aveva sentito nominare. Poi, improvvisamente, è esplosa la sua venerazione. È esistito veramente o è stato inventato dalla fantasia popolare, come oggi è costretta ad ammettere la Chiesa a propositi di altri santi leggendari, come San Giorgio col dragone e San Cristoforo?

E che dire del miracolo delle sacre stimmate? Nell'antichità non esistevano, hanno cominciato ad apparire solo nel tredicesimo secolo, quando le chiese di tutta Italia si riempirono di artistici affreschi che spesso rappresentavano le scene della Crocifissione.

Gli ingenui pittori dell'epoca (ma spesso sommi artisti) raffigurarono Gesù coi chiodi piantati nelle mani, ignorando che così queste non avrebbero potuto reggere il peso del corpo.

giovedì 28 luglio 2011

Ammazza ammazza so' tutti 'na razza.

“La strage di Oslo compiuta da un estremista cristianista non è diversa da quelle compiute a New York, Londra, Madrid e in mille altri luoghi del mondo dagli estremisti islamisti.

"Hanno tutte origine dalla interpretazione integralista di  ideologie religiose fondate su "verità" assolute, totalitarie e totalizzanti che possono diventare criminali e assassine come alcune ideologie politiche che hanno funestato in passato l'umanità, nazi-fascismo e comunismo. Con una differenza, che le ideologie politiche possono essere verificate, sconfessate e condannate dalla realtà storica.

"Invece quelle religiose che fanno parte della Menzogna Globale, fondate su leggende e bugie, e su presunte rivelazioni da parte di immaginarie entità soprannaturali ai cosiddetti profeti, vengono credute fino in fondo, soprattutto dalle menti malate dei credenti integralisti.

"Menti malatissime quando per assicurarsi di credere nel dio "giusto" e nella "vera" religione hanno bisogno di costringere tutti gli altri a crederci, anche con le stragi.

"Non dimentichiamo che la violenza comincia anche da piccoli e inquietanti segnali come per esempio imporre il crocifisso a martellate sulla testa di tutti anche nei luoghi non destinati ai culti della propria religione, o peggio ancora attraverso la violenza e la condanna a morte attraverso la "fatwa", come fanno le autorità religiose musulmane per eliminare i non credenti e quelli che abbandonano l'islam per seguire un'altra religione”. (No god del 24.07.11)

Perversioni e superstizioni. I miracoli. (La “mala” religione) 141

Secondo gli studiosi di statistica le guarigioni miracolose che avvengono nei santuari, tipo Lourdes, in cui affluiscono milioni di ingenui pellegrini, sono molto inferiori (una su un milione di pellegrini) rispetto quelle che avvengono spontaneamente (una su diecimila ammalati) al di fuori di essi.

Quindi, osserva ironicamente il matematico Piergiorgio Odifreddi, a un malato di cancro converrebbe cento volte di più starsene a casa che fare un pellegrinaggio a Lourdes, oltre tutto faticosissimo.

Altrettanto ironicamente lo scrittore francese Anatole France, in visita al santuario dei Pirenei osservò: «Vedo molte stampelle, ma nessuna gamba di legno», cioè molti pseudomiracoli e nessun miracolo vero.

Alcuni santi rinnovano ogni anno il loro miracolo.Il più famoso è San Gennaro che a Napoli, nel giorno della sua festa, compie il prodigio di far passare il suo sangue, custodito in una teca, dallo stato solido a quello liquido, e viceversa.

La Chiesa ha sempre impedito l'esame della sostanza che subisce la trasformazione, ma gli scienziati non hanno dubbi: si tratterebbe di un materiale tissotropico, ovvero mutante di stato grazie al movimento.

Miracolo di S.Gennaro

mercoledì 27 luglio 2011

Grandi manovre in Germania per soffocare le proteste contro la visita “di Stato” di Benedetto XVI.

“Sembra proprio che si voglia evitare che il popolo si renda conto di quanto sia assurdo che il papa tenga un discorso davanti al Bundestag tedesco“ dichiara Dieter Potzel, rappresentante dei Freie Bürger für demokratische Werte (cittadini liberi per valori democratici), commentando la notizia che nessuna delle agenzie contattate abbia avuto il coraggio di affiggere un manifesto dei Freien Bürger con il quale veniva pubblicizzato un libretto gratuito sul tema e sul quale si sarebbe potuto leggere quanto segue: “Niente discorso del papa al Bundestag! Il papa non è un vero e proprio Capo di Stato, bensì una guida religiosa che detiene un potere dittatoriale e che non ha nulla a che fare con un parlamento eletto democraticamente. Egli è responsabile per l’occultamento di crimini sessuali commessi a livello mondiale. Questa visita del papa costerà ai contribuenti tedeschi almeno 100 milioni di Euro”.

Come in Italia anche in Germania la Chiesa Cattolica detiene un considerevole potere economico e politico che influisce in modo determinante sui media. Come afferma Dieter Potzel: “Il fatto che le opinioni critiche nei confronti della Chiesa e quelle laiche non trovino più alcun forum in cui potersi veramente esprimere è una prova di incapacità per la libertà di opinione nella nostra democrazia.

Per chi crede sinceramente nella democrazia si presenta la domanda: nella Repubblica Federale Tedesca la democrazia sta forse diventando una demon-crazia? In tal caso il papa potrebbe portare con sé dal Vaticano anche il suo capo-esorcista Gabriele Amorth, per esorcizzare il “diavolo” dal Bundestag”.

E conclude: “Il 22 settembre sarà comunque una giornata nera per la democrazia. A molte persone che ci osservano dall’estero sembrerà che nel Bundestag il predominio sia dei reazionari bigotti!”

Il libretto gratuito (in lingua tedesca) può essere richiesto e letto nel sito www.freie-buerger.org

Perversioni e superstizioni. I miracoli. (La “mala” religione) 140

Tra i miracoli possiamo ascrivere anche le apparizioni di Madonne e santi, così frequenti in passato e purtroppo anche ai nostri giorni.

Dobbiamo chiederci a questo riguardo: perché le Madonne-patacca appaiono solo ed esclusivamente nei Paesi cattolici e mai in quelli protestanti e tanto meno nei Paesi non cristiani e, infine, perché appaiono sempre a bambini analfabeti, caratterizzati da una forte condizione di arretratezza culturale, sociale e religiosa, e mai a gente colta e dotata di una certa apertura mentale?

Inoltre, perché i contenuti di fede di questa apparizioni sono sempre di una banalità e ovvietà sconcertanti? I segreti di Fatima si sono rivelati di nessunissima rilevanza e a Medjugorje la Madonna, oltre a vietare di bere e fumare, per poco non si è fatta promotrice di una dieta di bellezza.

Una cosa è certa, le apparizioni, oltre ad incrementare la superstizione morbosa del popolino, si traducono spesso in un grosso business economico, perché determinano un lucroso indotto commerciale nelle zone arretrate in cui avvengono e per la Chiesa che lo gestisce.

Santuario di Medjugorje

martedì 26 luglio 2011

“Questa è una Repubblica, non il Vaticano”. L'Irlanda contro il papa sulla pedofilia.

In seguito al Rapporto sulla diocesi di Cloyne la situazione della Chiesa in Irlanda si è ulteriormente aggravata Nel Paese cattolicissimo, infatti, è partito un attacco senza precedenti alla Santa Sede per lo scandalo della pedofilia.

Il primo ministro Enda Kenny, e poi il Parlamento irlandese, hanno censurato il papato dopo che “per la prima volta un rapporto sugli abusi sessuali del clero ha messo in luce un tentativo della Santa Sede di frustrare un’inchiesta in una repubblica democratica e sovrana, e questo tre anni fa soltanto, non tre decenni fa”.

Mai prima di oggi il capo di un governo irlandese aveva parlato con tanta forza contro il Vaticano. Kenny, e successivamente il Parlamento, in una mozione approvata all’unanimità, hanno accusato le gerarchie cattoliche romane di aver messo gli interessi della Chiesa davanti a quelli delle vittime degli abusi.

Vicino alle lacrime, l’arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin in televisione ha ammesso che le nuove inchieste sulla pedofilia nelle diocesi rischiano di non arrivare a far luce su quanto è successo “se la gente nella Chiesa Cattolica non è pronta a dire la verità”.

Il premier Kenny ha avvertito il Vaticano che le relazioni tra l’Irlanda e la Chiesa non saranno d’ora in poi più le stesse dopo che la settimana scorsa il rapporto sulla diocesi di Cloyne – nella contea di Cork – ha messo in luce le coperture da parte di Roma nel periodo dal 1996 al 2009 sugli abusi su minori commessi da 19 sacerdoti, mettendo a nudo disfunzioni, elitismo e narcisismo che contraddistinguono a tutt'oggi la cultura del Vaticano.

“Questa non è Roma. Questa è la Repubblica d’Irlanda 2011, una repubblica fondata sul diritto”, ha detto il premier aprendo il voto alla mozione che accusa il Vaticano di aver sabotato la decisione dei vescovi irlandesi nel 1996 di cominciare a denunciare i casi sospetti alla polizia.

Finora l’unico commento arrivato da Roma è stato quello, a titolo personale, di padre Lombardi, secondo cui la pubblicazione del rapporto ‘segna una nuova tappa nel lungo e faticoso cammino di ricerca della verità, di penitenza e di purificazione, di guarigione e di rinnovamento della Chiesa in Irlanda.

Intanto il primo ministro di Dublino, Enda Kenny, ha convocato il nunzio vaticano in Irlanda e alcuni parlamentari hanno ventilato l' ipotesi di richiamare l'ambasciatore irlandese presso la Santa Sede.

Una nuova legge sugli abusi sui minori, che sarà probabilmente pubblicata a breve,dovrebbe prevedere l'obbligo per i preti di rivelare tutti i casi di abuso di cui venissero a conoscenza, anche se questo dovesse avvenire nel segreto del confessionale. Si profilano tempi duri per la Chiesa in Irlanda.

Premier irlandese Enda Kenny

Perversioni e superstizioni. I miracoli. (La “mala” religione) 139

Tutti i miracoli di cui siamo a conoscenza sono determinati dalla nostra psiche che è ancora un enorme mistero e che, quando l'avremo definitivamente esplorata, ci riserverà delle immense sorprese. Così potremo comprendere come spesso può fare ammalare il corpo, ma anche, in taluni casi, come riesce a determinare guarigioni miracolose, sempre però riferite all'ambito della psicosomaticità.

Nessun miracolo né psoicosomatico né divino potrà mai far crescere un arto perduto o guarire un bambino affetto della sindrome Down. Sono questi i veri miracoli, ma non sono mai accaduti perché avverrebbero in violazione delle leggi naturali ordinarie.

Le remissioni spontanee dei tumori e di altre malattie gravissime, date per inguaribili dai medici e quindi ritenute miracolose, che sono dell’ordine di una su diecimila, secondo i dati scientifici, possono avvenire scatenando nella nostra psiche una "corrente guaritrice" che anche i medici riconoscono, senza poterla esattamente definire, che può essere determinata da vari fattori, come ad esempiom una forte emozione di tipo religioso, o le suggestioni impartite da un guru carismatico, o una potentissima carica emotiva occasionale (che può farci anche incanutire all'istante).

Queste remissioni rientrano nel novero delle leggi della natura e solo gli ingenui le attribuiscono a dio. Concludendo, i cosiddetti miracoli sono attribuibili a reazione psicosomatica, oppure a frode o a giochi di prestigio.

lunedì 25 luglio 2011

Se la legge contro l'omofobia non sarà approvata i siti gay smaschereranno le cripto-checche, vale a dire gli omosessuali “velati”.

La discussione della legge contro l’omofobia sta per iniziare in Parlamento e se non verrà approvata il presidente di Equality Italia, Aurelio Mancuso, fa sapere che la comunità gay reagirà con forza, “smascherando tutti quegli omosessuali invisibili, politici, preti, uomini e donne di potere, che per nascondersi si accaniscono pubblicamente contro le libertà e i diritti delle persone lgbt”.

Il primo scoglio che la legge dovrà superare sono le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Lega, Pdl e Udc. “Ciò che c’è scritto in quelle orribili pregiudiziali – commenta Mancuso – è offensivo della dignità di milioni di cittadine e cittadini italiani, che a differenza di tutto il resto d’Europa, in Italia sono trattati come dei pericolosi pervertiti”.

“Non è più sopportabile – aggiunge – dopo quarant’anni di battaglie continuare ad essere pazienti e corretti, mentre ogni giorno si viene aggrediti e discriminati. Se saranno approvate le pregiudiziali di costituzionalità, è pronta una campagna che tenendo conto delle leggi in vigore, attuerà una forma intelligente di outing per far comprendere all’opinione pubblica quanta violenta ipocrisia sia presente nella classe dirigente italiana. L’operazione non sarà promossa né gestita da Equality Italia, rete trasversale per i diritti civili, ma da siti gay indipendenti”, conclude.

Non è la prima volta che l’omosessualità dei politici viene tirata in ballo nel dibattito pubblico. Il presidente onorario di Arcigay Franco Grillini annuncia in un’intervista al Giornale la presenza alla Camera e al Senato di circa cento parlamentari omosessuali, più o meno egualmente distribuiti tra centrodestra e centrosinistra, di tre ministri omosessuali nella attuale compagine di governo, e di tre ministri omosessuali nel governo Prodi.

Rincara la dose Aurelio Mancuso: «Pdl e Lega sono covi di politici che fanno sesso con gay e trans. Ne abbiamo le prove attraverso la nostra rete capillare di informazione. Abbiamo testimonianze e persone che hanno visto direttamente questi politici praticare sesso con gay e con trans di notte e poi di giorno attaccano gay e lesbiche e osteggiano la legge contro l'omofobia.»

E alla domanda «Come raccogliete questo genere di informazioni?» Mancuso risponde: «Attraverso una rete ampia e capace di comunicare cose di questo tipo. Questa rete ha accumulato in tutti questi anni informazioni rispetto a tanti politici di varia natura. Metteremo alla berlina però solo gli omofobi. Questa ipocrisia deve finire.»

Ma perché i politici nascondono la loro omosessualità? “Non si dichiarano perché sono ipocriti – afferma Nichi Vendola –, sono sepolcri imbiancati, tra l’altro sono anche ricattabili. Mi dispiace per chi vive in clandestinità la propria condizione. Uno che fa il parlamentare dovrebbe avere il coraggio di dirlo”.

Se ci sarà l'outing ne vedremo delle belle e finalmente conosceremo le cripto-checche, vale a dire gli omosessuali “velati” che per convenienza di carriera politica o ecclesiastica fanno finta di essere etero e sono in prima fila a protestare e a condannare confratelli e consorelle di pari orientamento sessuale.

Aurelio Mancuso

Perversioni e superstizioni. I miracoli. (La “mala” religione) 138

Secondo la mentalità dell'epoca, ogni malattia era frutto del peccato e di conseguenza la guarigione era prima morale e poi fisica.

Gesù, che frequentando i terapeuti esseni aveva probabilmente sviluppato una sensibilità così acuta da entrare facilmente in sintonia con questi disturbati, convinti di essere posseduti dal demonio, con estrema semplicità e senza complicati rituali, li convinceva del perdono dei loro peccati e così li liberava dalle loro ossessioni, dai loro mali oscuri.

Ma per farlo aveva bisogno di una fede cieca da parte loro nei suoi poteri taumaturgici e dell'appoggio psicologico dei presenti. In caso contrario, falliva. Ce lo conferma Matteo quando ci spiega che Gesù a Nazareth "...non fece miracoli a causa della loro incredulità" (Matteo 13,58).

Al giorno d’oggi i miracoli sono ovviamente in declino, rispetto ai tempi antichi, perché la gente si è fatta più smaliziata. La Chiesa, però, persiste a farli credere, anzi li esige quando vuole santificare qualcuno.

Ma gli scienziati, e tutte le persone dotate di un minimo di razionalità, li negano recisamente e spiegano con chiarezza i motivi della loro inesistenza.

domenica 24 luglio 2011

La fede è paradosso, la ragione è evidenza logica.
(S.Kierkegaard)

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 77

Il pranzo fu sontuoso. Per festeggiare la guarigione del figlio di Simone la mensa era stata preparata da Marta con ogni ben di Dio e la sala addobbata con festoni e candelabri. Sembrava un festino reale. Davide e Giuda rimasero abbagliati per tanto splendore. Lazzaro non sapeva come sdebitarsi per la guarigione del figlio del suo più caro amico e propose di ospitarli per alcuni giorni.

Ma Giuda, adducendo improcrastinabili impegni, decise che sarebbero partiti già nel primo pomeriggio. Era tuttavia lusingato della grande cortesia di Lazzaro, dottore della Legge tenuto in gran considerazione dal Tempio e dal Sinedrio, e promise che ogni qualvolta fossero tornati a Gerusalemme sarebbero venuti a salutarlo.

Prima di partire per Cana, Giuda fece la solita capatina nel covo dei ladri per rifornirsi di papiri, pergamene, rotoli di rame e di un nuovo tipo di libro, chiamato incunabolo. Naturalmente comperò anche, nascondendo la sua grande soddisfazione nel farlo, i rotoli scritti che i briganti consideravano di poco valore. Giuda sapeva a chi vendere tutta quella merce.

Molti scribi, dottori della Legge e rabbini erano ansiosi di comperarla per far copie delle Sacre Scritture. Per quanto riguardava i rotoli scritti, li avrebbe portati nella sua casa a Damasco dove Mordekai aveva creato per lui una fornita biblioteca.

“Come mai hai comperato una casa a Damasco?” chiese Davide mentre risalivano verso la Galilea. “Non m'avevi detto che il tuo sogno era una casetta sul lago di Tiberiade, circondata da un poderetto?”.

“Sogno tramontato da quando ho capito che qui in Palestina le cose stanno precipitando. Le teste calde sono sempre più numerose e le rappresaglie dei romani sempre più feroci. La resa dei conti non tarderà ad arrivare e allora si salvi chi può. Ma a quel punto, noi saremo a Damasco. Siamo purtroppo il popolo più fanatico e maniacale del mondo”,concluse amareggiato.

“Anche Qumran è radicalmente cambiata” riprese subito dopo. “Era un'oasi tranquilla e serena ancorché dominata dal fanatismo religioso. Ora non più. Attorno sono sorti accampamenti di zeloti e sicari, veri santuari della ribellione, nei quali si studiano contemporaneamente il Documento di Damasco e il Rotolo della Guerra.

"Nel Documento di Damasco viene annunciata la utopica restaurazione del Regno di Jahvè, inteso come una comunità imperniata sulla perfetta uguaglianza sociale, la povertà intesa come scelta di vita, la glorificazione degli umili e degli oppressi. Col Rotolo della Guerra si annuncia un imminente scontro militare apocalittico e risolutivo che scaccerà definitivamente i romani. Tutte farneticazioni”.

“Ti chiederai sorpreso”, riprese dopo una breve pausa, “come uno sparuto gruppo di fanatici male armati ritenga di poter sopraffare le armate di Cesare! Nessun problema, ti rispondono. Saranno le schiere celesti inviate da Jahvè a far trionfare il Messia e i suoi zeloti. Infatti”, concluse sarcastico, “i Messia fino ad ora sorti, e sono stati tanti, son tutti finiti appesi alla croce assieme ai loro seguaci”.

sabato 23 luglio 2011

La pederastia pretale sta emergendo anche in vari Paesi africani.

Dopo una serie di casi di abuso in Europa e Nord America, stanno emergendo rivelazioni di abusi sessuali da parte di sacerdoti in vari paesi africani. Secondo molti osservatori, gran parte dei missionari bianchi sono coinvolti in reati sessuali.

Il caso di Padre Renato Kizito, accusato di aver stuprato giovani in Kenya, alla ribalta in questo momento, è sintomatico e si presta ad alcune considerazioni.

Anzitutto che il cancro della pederastia pretale non ha confini geografici ed è diventato una metastasi che che sta ammorbando sempre più il mondo cattolico.

Secondariamente, che l'omertà goduta per decenni dal clero colpevole su imposizione del Vaticano ha coinvolto le strutture di potere di molti Stati sia a livello centrale che a livello locale.

In terzo luogo che le vittime degli abusi sessuali del clero sono state costrette con la forza, il terrore, la denigrazione e il ricatto a non denunciare le violenze subite e quindi a non ottenere giustizia e adeguati risarcimenti.

Guardate la foto di questo prete seduto nella parte posteriore di un veicolo della polizia. Ha i capelli bianchi, barba bianca e le sopracciglia folte e sembra un guru tutto pietà e misticismo.

Invece Padre Renato Kizito, di 67 anni, forse il prete più noto del Kenya. è accusato di essere un pluristupratore, È stato arrestato ancora una volta, dopo che il suo segretario Collins Ochieng, 26 anni, alla polizia lo ha accusato di ripetuti abusi sessuali.

Il giovane, dopo aver subito l'ultima violenza, è andato in ospedale e poi alla polizia. Il referto medico ha concluso che “la violenza sessuale, “sodomia”, era avvenuta. Il sacerdote è stato arrestato.

Ma un alto funzionario di polizia del Kenya si è fatto avanti e ha insistito sul rilascio di Kizito.

Kizito è ben noto a Nairobi essendo a capo della Comunità Koinonia, un progetto cristiano che cerca di aiutare i bambini di strada. Il progetto offre ai giovani – soprattutto ragazzi – alloggio e istruzione. Padre Kizito è stato al centro della comunità negli ultimi 15 anni.

È un italiano che è venuto in Kenya dallo Zambia alla fine degli anni 1980. Le accuse di abusi sessuali da lui perpetrati sono molteplici. Nell’estate del 2009, ad esempio, tre giovani avevano dichiarato, sotto giuramento, che avevano subito abusi sessuali da lui per un lungo periodo.

Uno di essi, S. Benson, affermò che il sacerdote lo aveva stuprato quando aveva meno di 15 anni. I tre giovani hanno testimoniato che il sacerdote li avrebbe costretti a fare sesso orale e anale. Una videocamera era sempre in funzione durante gli abusi. A volte c’erano anche altri uomini bianchi.

Uno degli abusati ha ammesso: “Ho perso anche la fede nella Chiesa cattolica come conseguenza del trauma e dell’abuso”. Le vittime, alla fine, furono costrette a ritirare le loro accuse perché sottoposte a pressioni fortissime e a serie minacce di morte.

Padre Renato Kizito

Perversioni e superstizioni. I miracoli. (La “mala” religione) 137

Quando Giovanni Battista, imprigionato da Erode Antipa, mandò i suoi discepoli a chiedere a Gesù se fosse colui che doveva venire – ignorando di aver dichiarato al momento del battesimo che riconosceva in Gesù il Messia (Matteo 3,11-17) - egli rispose: "Andate a riferire a Giovanni quello che voi udite e vedete: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i morti risorgono... " (Matteo 11,2-5; Luca 7,18-22).

Qui è indubbio che ci troviamo di fronte a delle chiare invenzioni mitologiche, anche se possiamo ammettere che Gesù, fin dall'inizio della sua vita pubblica, oltre alla predicazione messianica, si dedicasse alle pratiche di esorcismo e di guarigione, facoltà da lui apprese dagli esseni, che erano considerati dei terapeuti.

Il clima di esaltazione e di fanatismo dell'epoca favoriva il proliferare di forme estreme d'isterismo, spesso di origine religiosa. Gli indemoniati e i posseduti erano molto diffusi, specie tra la gente più povera.

Si trattava, in realtà, di individui psichicamente disturbati che, per un fenomeno che oggi potremmo definire di psicosomatismo, accusavano disturbi fisici di vario genere: dal rattrappismo degli arti, alla cecità, al mutismo, al delirio di autopunizione e così via.

San Giovanni Battista

venerdì 22 luglio 2011

La Chiesa cattolica influenza oppressivamente le decisioni politiche del nostro Paese.

In molti Stati occidentali la Chiesa cattolica condiziona pesantemente larghi settori delle forze politiche allo scopo di influenzare le decisioni governative a suo vantaggio e impedire in tutti i modi la concessione delle fondamentali libertà umane e civili.

In Italia questo gioco è lapalissiano e la casta politica lo proclama spudoratamente senza vergogna. Quasi se ne fa vanto. Giorni fa, al esempio, il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, alla festa del partito che si è conclusa a Mirabello, ha dichiarato: «Io pongo un problema di contenuti. Cosa direbbe il fronte cattolico se in Italia vincesse di nuovo il centrosinistra e, di conseguenza, si cominciassero a fare leggi a favore dei gay o delle coppie di fatto? Non sarebbe meglio che si unisse il fronte moderato che ha anche valori cattolici per tentare di vincere il 2013?».

Per questo politico, quindi, i contenuti non riguardano gli interessi dei cittadini, cioè la politica sociale ed e economica del Paese, i progetti per il lavoro e contro la disoccupazione, in parole povere proposte per sollevare l’Italia dal baratro economico, sociale, culturale in cui stagna da tempo.

No, la vera strategia politica sta nell'assecondare la Chiesa non solo nei suoi inesauribile appetiti economici ma anche, e soprattutto, nell'imporre, per legge, la morale cattolica a tutti indistintamente i cittadini, magari violando, spudoratamente la Costituzione, come sta avvenendo col Ddl Calabrò.

Quanto poi ai valori cattolici richiamati da Gasparri, dopo Noemi, la D’Addario, il Rubygate, l’Olgettina e il Bunga Bunga, accennare ad essi può provocare solo una amara risata. La verità nuda e cruda è un'altra.

Per la stragrande maggioranza della casta politica nostrana è la Chiesa il ferro su cui battere per ottenere il favore elettorale degli italiani e continuare quindi a malgovernare il Paese.

La Chiesa lo sa perfettamente e quindi, ricattando i politici di destra e di sinistra, persegue i suoi scopi oppressivi, cioè succhiare enormi risorse pubbliche, pari quasi ad un terzo delle entrate statali, e ostacolare in tutti i modi i più elementari diritti civili già goduti in quasi tutta l'Europa (tranne Grecia e Italia) e perfino in molti Paesi del terzo mondo.

Sen. Maurizio Gasparri

Perversioni e superstizioni. I miracoli. (La “mala” religione) 136

Contemporaneo di Gesù visse il filosofo neopitagorico Apollonio di Tiana che percorse l’Asia Minore, la Siria, la Grecia fino a Roma, operando prodigi e miracoli come un inviato divino, e dopo la morte, secondo i suoi discepoli, resuscitò e salì al cielo. Una controfigura di Gesù.

Erano rari gli uomini totalmente estranei all’atmosfera di psicosi religiosa di massa, come Luciano di Samosata (il Voltaire del suo secolo), i cinici Enomao di Gadara e Diogene Laerzio, che schernivano spietatamente l’esercito dei bigotti e degli stupidi.

Invece, Cicerone e Strabone, che non credevano negli dèi e nei miracoli, ritenevano che fosse necessario condurre al timore di dio le donne e il popolino, mediante favole e storie miracolose. Cioè attribuivano, saggiamente, alla religione una funzione politica.

All’interno di questo clima di superstizione primitiva possiamo ammettere alcuni dei cosiddetti miracoli di Gesù, riconducendoli a influenze di natura psicologica per le guarigioni di malattie psicogene, neurasteniche, isteriche o schizofreniche.

Comunque tutti i miracoli attribuiti a Gesù erano già avvenuti in età precristiana e presso ogni altra antica religione, come nel Brahmanesimo, nel Buddismo, ed erano così normali al suo tempo che gli stessi evangelisti attribuiscono la capacità di compiere miracoli anche ai rivali di Gesù (Matteo 12, 27; Marco 9, 38; Atti 8, 9ss).

In tutte le religioni, infatti, la massa vuole prodigi, magie, non autentica spiritualità.

Apollonio di Tiana

giovedì 21 luglio 2011

La Grecia, come l'Italia, oltre la casta politica deve mantenere anche la casta clericale.

La Grecia sta attraversando una crisi economica gravissima che minaccia addirittura di farla uscire dell'euro. Il governo è costretto ad imporre ai cittadini sacrifici durissimi che comportano nuove tasse, la decurtazione di stipendi e pensioni, un calo significativo del potere di acquisto, nuove sacche di povertà e una disoccupazione galoppante,

Ma la crisi economica non investe la potente Chiesa ortodossa greca nazionale. perché non ne colpisce le rendite e gli assets e nemmeno intacca i vantaggi fiscali di cui gode. La Chiesa greca è una casta che oltre a possedere immensi patrimoni terrieri e immobiliari, quasi tutti esentasse, percepisce dallo Stato gli stipendi per i circa 9.000 preti attivi (oltre a quelli in pensione) con un esborso di quasi 300 milioni di euro l’anno.

Di fronte ad una situazione economica così grave sta montando, però, la rabbia contro le gerarchie ortodosse che, nonostante la crisi, continuano a navigare nell'oro. Un tam tam che sta investendo i vertici ecclesiastici, considerati dei “ricchi egoisti”, è iniziato su Facebook.

La pagina creata da alcuni giovani, che chiede “uguaglianza” e “il taglio dei privilegi”, ha raggiunto in poche ore oltre 100mila “amici”. Ne è nata ben presto una petizione per chiedere al governo una legge di iniziativa popolare che elimini tutti i benefici speciali, che rendono di fatto la Chiesa immune dall’impatto della recessione.

Anche perché l'arcivescovo di Atene Ieronymos II, che in un primo momento aveva manifestato la disponibilità della Chiesa ortodossa a cedere parte del suo vasto patrimonio immobiliare per aiutare il Paese a contrastare la crisi, ha fatto poi marcia indietro escludendo le proprietà della Chiesa ortodossa greca dal programma delle privatizzazioni.

L'arcivescovo ha poi proposto con un escamotage, di creare un ente speciale (in partnership stato-chiesa) per vendere parti esigue delle proprietà ecclesiastiche, destinando gli introiti a opere di beneficenza. Ma questa proposta è stata considerata una presa in giro.

Va detto che la Chiesa ortodossa in Grecia, registrando il 90% dei fedeli, esercita una potente influenza sulla popolazione per cui i politici si guardano bene dal chiederle dei sacrifici.

Ma oggi, mentre la rabbia monta, data la fase difficile per la nazione, la Chiesa potrebbe pagare un costo politico di immagine e di credibilità che potrebbe ferirla al cuore e generare un’emorragia di fedeli.

Ieronimos II

Perversioni e superstizioni. I miracoli. (La “mala” religione) 135

Sono un'altra colossale bufala che la Chiesa ha sempre strumentalizzato, calcando la credulità delle masse ingenue e superstiziose. Gli italiani, vivendo in un Paese fortemente cattolico, sono convinti che i miracoli siano una prerogativa della loro religione.

Ma non è così e non è mai stato così. Ai miracoli l'umanità ingenua ha creduto da sempre e nell'antichità più che ai nostri giorni. Ai tempi di Gesù, non solo in Palestina, ma in tutto l'impero romano, i miracoli erano all'ordine del giorno.

Il mondo antico era dominato dalla superstizione e da fedi apocalittiche per cui il soprannaturale e il meraviglioso erano la norma, non l'eccezione. Ovunque vagabondavano visionari, guaritori, taumaturghi, ispirati da dio, ai quali venivano attribuiti miracoli di ogni genere, anche resurrezioni.

Fiorivano i culti iniziatici più disparati, improntati alla magia e alla mantica, che spesso mescolavano atteggiamenti penitenziali e orgiastici e prevedevano la venuta di una qualche divinità celeste. Petronio Arbitro riassume in una battuta sarcastica lo spirito della sua epoca affermando che le presenze divine pullulavano così numerose al suo tempo che era più facile, per la strada, incontrare un dio che un uomo.

Tutti facevano miracoli, anche gli Imperatori. Vespasiano, come ci tramandano Tacito e Svetonio, guarì paralitici e ciechi, esattamente come faceva Gesù, spalmando sulle ciglia un miscuglio di saliva e di polvere.

Publio Cornelio Tacito

mercoledì 20 luglio 2011

L'inghippo dell'otto per mille.

La distribuzione dei fondi dell’otto per mille, scelta dai cittadini all’atto della dichiarazione dei redditi, allo Stato e a varie chiese, nasconde una forma di truffa a vantaggio della Chiesa Cattolica, che quasi nessuno conosce.

I cittadini che scelgono di dare l’otto per mille alla Chiesa cattolica sono, mediamente, il 35 % degli italiani. Ma in base al perverso meccanismo per cui vengono distribuite in proporzione alle scelte espresse anche quelle di coloro che non fanno alcuna scelta (come i cittadini che non devono fare la dichiarazione dei redditi perché possiedono solo la pensione e lo stipendio), alla Chiesa cattolica va circa l’88% dei fondi.

Ma non basta, perché ogni anno la Presidenza del Consiglio dei ministri può decidere come assegnare i fondi arrivati allo Stato. Così nel 2009, ad esempio, il governo Berlusconi decise che l'ammontare dell'otto per mille di spettanza dello Stato, anziché devolverlo ai Beni culturali (come Pompei che sta andando in rovina) e all’Abruzzo devastato dal terremoto, fosse dirottato, sottobanco, alla Chiesa per restauri di chiese ed affini. A questo punto possiamo fare due conti: la Chiesa cattolica riceve direttamente l’88% dei fondi.

Lo Stato italiano circa l'11%. Siccome però il nostro Stato rigira alla Chiesa cattolica il 70% di quanto raccoglie, quest'ultima incassa da sola quasi il 95% dell’otto per mille, pur essendo stata “scelta” dal 35% degli italiani. Ecco svelato uno dei tanti rivoli dai quali la grande piovra, la cui voracità non ha limiti, succhia enormi quantità di denaro pubblico in barba alla nostra Costituzione che lo vieta e a danno del nostro Paese.

Quest'anno l'otto per mille frutterà alla Cei ben un miliardo e duecento milioni che essa userà, quasi esclusivamente, a foraggiare lautamente il suo clero. Per la beneficenza, tanto da essa reclamizzata in TV, solo qualche spicciolo.

Perversioni e superstizioni. L'ascetismo (La “mala” religione) 134

Nella Chiesa cattolica dei primi tre secoli, la donna è vista come una creatura volgare, carnale e seduttrice dell’uomo. È Eva, la peccatrice per antonomasia (Tertulliano, De exhortatione castitatis 9,10). Anche il matrimonio venne disprezzato da Paolo che lo considerava una concessione alla carne peccaminosa, un male necessario, consentito solo «onde evitare di cadere in preda alla concupiscenza» (1 Corinzi 7,1 sgg.).

Per lui, che nella stessa Lettera (7,1) si dichiara sessualmente impotente, era proferibile rimanere scapoli giacché il matrimonio non recava con sé nulla di buono (1 Corinzi 7,28 sgg.). Agostino non era da meno e, spregiativamente, lo considerava il veicolo di trasmissione del peccato originale.

Lo scopo di tutta questa macerante penitenza, con la rinuncia a tutto quanto la vita può offrire di bello, buono, sano, utile e dilettevole? La beatitudine eterna nell’aldilà. Quale aldilà? Quello utopico, chimerico, creato da una favola infantile e che nessuno ha mai visto e dal quale nessuno ci è mai venuto a informare. Una bufala mostruosa, quindi, che ma­gnificando un mondo fittizio ci impedisce il pieno godimento di quello reale.

Oggi, nell'era del consumismo imperante, nel mondo cattolico l'ascetismo è passato di moda e la massa ne ignota l'esistenza. Ma la Chiesa persegue nella sua malsana visione di intendere la vita del fedele come una perenne sofferenza e rifiuta, in base ai suoi principi pseudodivini, tutto quanto può sollevare le tristi condizioni dell'uomo.

Quindi, ad esempio, obbliga il malato terminale, che aspira ad una morte naturale e possibilmente indolore, a sopravvivere all'infinito, tra sofferenze inaudite e degrado della sua dignità, col sottoporlo alla respirazione forzata e alla nutrizione innaturale con sonde naso-gastriche.

Non è il bene della persona che alla Chiesa interessa di salvaguardare quanto i suoi principi, che millanta divini, quando invece sono soltanto delle demenziali invenzioni.

martedì 19 luglio 2011

La legge truffa sul fine vita

(Post contro il DDL Calabrò, pubblicato da don Paolo Farinella sul suo blog)

La vendetta è compiuta. Il Parlamento al soldo di Bertone e, in questo caso anche della Cei, si è vendicata di Beppino Englaro e della sentenza della Corte di cassazione che ha riconosciuto la liceità di porre fine ad un dramma disumano che vita non era perché essere un vegetale non è più vita da essere umano. Il Parlamento ha votato una legge infame che obbliga il medico a staccare la spina solo se «è accertata assenza di attività cerebrale», cioè quando l’individuo ormai è morto.

E’ un delirio da qualsiasi punto di vista la si guardi e gli pseudo-legislatori non se ne rendono conto, o, se se ne rendono conto, sono doppiamente colpevoli perché la loro scelta, anzi, imposizione, è un atto di protervia, un sopruso, una violenza non solo della coscienza, ma anche di quella «legge naturale» con la quale tanto spesso fanno i gargarismi per placare gli spasmi della loro ingordigia ideologica. La legge è un atto contro la magistratura che viene esautorata completamente e senza una riforma costituzionale.

Il parlamento venduto aggira e svuota  anche l’articolo 32 della Costituzione: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizioni di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».

Il cardinale Angelo Bagnasco ha detto che «la legge non è una legge “cattolica”, ma rappresenta un modo concreto per governare la realtà e non lasciarla in balia di sentenze che possono a propria discrezione emettere un verdetto di vita o di morte». Questa è la prova che essa è una prova di forza tra il potere religioso che agisce per interposto Parlamento e un Parlamento che non rappresenta più nessuno. In caso di referendum, questa legge-truffa verrebbe spazzata via all’unanimità.

Imporre la nutrizione e l’idratazione forzate, a prescindere dalla volontà dell’individuo, significa non rispettare la natura, la quale, se non vi fosse accanimento meccanico, accompagnerebbe a morte naturale con più mitezza e più rispetto. In questo modo si prolunga all’infinito una sofferenza, anche disumana, fine a se stessa, altro che rispetto della vita.

Se fosse rispetto della vita, allora tutti costoro che hanno firmato questa legge o che l’hanno voluta o che hanno contribuito ad averla, dovrebbero, se fossero coerenti, armarsi di borraccia e saccoccia e andare in Africa, in India, in Italia, in Cina… nel mondo e, testo alla mano, dovrebbero obbligare con la forza tutti coloro che muoiono di fame e di sete a lasciarsi nutrire e a idratarsi.

Il diavolo è anche umoristico, a volte. La legge che impone di sospendere le cure quando uno è ormai morto, è stata varata quasi contemporaneamente all’approvazione della legge finanziaria, una vergognosa ammucchiata a tarallucci e vino tra maggioranza e opposizione.

Questa legge uccide l’Italia, affama i pensionati, violenta i bambini, le donne, gli operai, i poveri, i malati, i vecchi e lo stesso governo fa varare una legge per  «difendere la vita». No, non c’è più religione, non vi sono nemmeno le stagioni e Dio se ne è andato nel deserto a squagliarsi al sole, sgomento da tanto cinismo omicida. I cardinali invece plaudono, beoti.

Se non fanno questo, vuol dire che quella legge vale solo per affermare chi comanda in Italia e non per salvare una sola vita. Senza tenere presente che volere costringere a restare in vita apparente, ad ogni costo, è anche un atto che contraddice, per i cristiani, la risurrezione e la vita oltre la morte.

Se costoro che si trastullano con i principi cattolici fossero almeno religiosi, dovrebbero correre verso la morte che è «il luogo» dell’incontro con il Signore della vita, anche e specialmente oltre la morte. Se fossero religiosi dovrebbero pregare di morire, loro, perché il desiderio di Dio dovrebbe folgorarli. Invece prendiamo atto che vogliono imporre a tutti di piangere in questa valle di lacrime e vorrebbero pure che anche i non credenti vi piangano cantando.
Don Paolo Farinella

Don Paolo Farinella

Perversioni e superstizioni. L'ascetismo (La “mala” religione) 133

Paolo, nativo di Tarso (attuale Turchia) nella quale era diffusissimo il culto dei Misteri Orfici e delle divinità soteriche (Attis, Dioniso, Eracle e Mitra), introdusse nel sua cristianesimo personale le perversioni penitenziali di quelle religioni e le impose a tutto l’Occidente.

Nelle sue Lettere, che influenzarono potentemente i futuri quattro Vangeli nonché gli Atti degli Apostoli, per il suo delirio contro il corpo, da lui chiamato la “carne”, considerato la sede del peccato, egli afferma che i1 cristiano deve «spossare e asservire il corpo», «ucciderlo» (1 Cor. 9,27; Galati, 5,24; Romani, 8,13; Colossesi 3,5), in quanto esso è un «corpo di morte» e tutto ciò che vuole «significa morte» e «odio contro dio» (Romani, 7,18; 7,24; 8,6 sgg.).

In Galati scrive con veemenza: “Le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissenso, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezza, orge e così via” (Galai 5, 19-21). Un vero catalogo di nefandezze e turpitudini che rendono l'uomo più malvagio degli animali allo stato brado. Quindi la vita del cristiano, per contrastare la sua degradazione, doveva incentrarsi nell’ascesi.

L’odio di Paolo per il corpo, inteso come sede del peccato, si trasmise, come abbiamo visto sopra, nel cristianesimo primitivo e in molti Padri e dottori della Chiesa (Basilio, Gregorio di Nissa, Lattanzio, Origene, Tertulliano e così via) per i quali il mondo andava inteso come una valle di lacrime e la vita terrena un “letamaio”. Si doveva sempre vivere nel lutto e nella penitenza, vestiti di stracci e coi capelli incolti.

Questa ascesi cristiana determinò la totale mortificazione delle passioni. Conseguentemente il sesso venne aborrito e la donna, con marcato disprezzo, considerata soltanto un’entità sessuale, ignorando la grande considerazione che Gesù aveva nutrito per le molte discepole che lo accompagnavano nei villaggi della Galilea.

Tertulliano

lunedì 18 luglio 2011

Nella Chiesa austriaca più di 300 parroci lanciano un appello a disobbedire al papa.

Aderenti alla Pfarrer-Initiative – movimento nato a St. Pölten nel 2006, i 300 e più parroci vogliono riforme e cambiamenti nella Chiesa e un nuovo concilio ecumenico che superi l’«attuale struttura assolutista».

Già lo scorso anno avevano duramente contestato le misure intraprese da Benedetto XVI in ordine alla gestione dello scandalo degli abusi sessuali, giudicandole troppo blande, chiedendo a quest’ultimo di lasciare spazio ad un organismo di giudizio indipendente che investigasse sul suo operato, oppure di dimettersi dal ministero pontificio.

Ora, però, hanno formulato puntuali atti di disobbedienza, articolati in più punti. I più importanti dei quali sono: non più rifiutare la comunione ai cristiani divorziati e risposati; sopperire alla sempre più grave carenza di preti permettendo ai fedeli stessi di celebrare; da ora in poi, il cosiddetto servizio della Parola, con distribuzione della santa comunione (servizio chiamato “celebrazione eucaristica senza prete”).

Infine, promuovere pubblicamente l’ammissione delle donne e degli uomini sposati al sacerdozio. Inoltre – si legge nell’appello – riammettere quei colleghi che ora non possono più esercitare le loro funzioni a causa della loro decisione di sposarsi, e mantenere in servizio come sacerdoti anche coloro che coltivano una relazione sentimentale.

Dura la reazione dei vescovi a questa “chiamata alle armi”. Per mons. Egon Kapellari di Graz, vicepresidente della Conferenza episcopale, essa mette a repentaglio l’unità della Chiesa.

Ma l’episcopato austriaco non è unanime su questi temi, come ha dimostrato, l’anno scorso, un’intervista al vescovo emerito di Eisenstadt mons. Paul Iby, nella quale questi aveva messo in discussione il celibato obbligatorio e sottolineato la necessità di riparlare del sacerdozio femminile (Die Presse, 11/5/2010).

Certo è che il clero austriaco non ha mai nascosto il proprio scontento e la propria disponibilità a percorrere altre strade per tener viva la credibilità della Chiesa.

Un sondaggio dell'anno scorso, commissionato all’istituto di ricerca Gfk Austria dal programma della emittente televisiva Orf 2 Kreuz und Quer, poi pubblicato dal quotidiano austriaco Die Presse (28/6/2010), ha evidenziato che l’82% del campione di 500 preti interpellato era favorevole all’ordinazione di uomini sposati, e che quasi due terzi (il 62%) propendevano per l’abolizione del celibato obbligatorio; il 40% riteneva poi che avere un figlio potrebbe rappresentare un’esperienza positiva per un prete.
 

Mons. Egon Kapellari

Perversioni e superstizioni. L'ascetismo (La “mala” religione) 132

Ma chi fu ad introdurre nel cristianesimo questa forma aberrante e psicotica di penitenza? Non Gesù, che non l’ha né predicata né praticata. Nei Vangeli non ne troviamo traccia. Anzi leggiamo che i farisei lo trattavano da gaudente perché ignorava i digiuni e partecipava con gioia ai banchetti.

E allora? È stato Paolo di Tarso, il San Paolo della Chiesa. Le sue Lettere ne rigurgitano. Dobbiamo solo a lui l’introduzione nel cristianesimo, di cui è l’assoluto inventore, di questa forma disumana e mostruosa di rinuncia alle gioie della vita e ai sani istinti del corpo.

Paolo costruì il suo cristianesimo personale, che la Chiesa ha ereditato, assemblando un po’ di giudaismo e molto paganesimo. Dal paganesimo trasse, tra le altre cose, il battesimo e l’eucaristia, ma anche l’ascesi, deducendola dai misteri orfici.

La prima religione redentrice, infatti, fu l’Orfismo, nato in Grecia nel VI secolo a.C., per opera del mitico cantore tracio Orfeo. Questa religione diede origine alla produzione di Sacre Scritture che garantivano la felicità ultraterrena a tutti coloro che attuavano il rifiuto del corpo, attraverso l’ascesi, e minacciavano un terribile destino di sofferenze eterne per chi, invece, si fosse abbandonato alle gioie della vita.

Orfeo

domenica 17 luglio 2011

Chiunque oggi si occupa di religione, se non per combatterla ed aspettarne la fine, è un cretino.
(Ardengo Soffici)

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 76

"Non sono io a guarire. È il malato che si autoguarisce col mio aiuto e, spesso, con l'aiuto dei familiari e dei presenti. Alla scuola di sapienza mi hanno insegnato che la maggior parte delle malattie, soprattutto quelle mentali, da noi considerate possessioni diaboliche, sono in realtà dovute a malesseri d'origine morale, spirituale e sociale e solo raramente a cause fisiche.

"Questi malati, perciò, se trattati con dolcezza, se resi edotti del travaglio psicologico che li disturba, se convinti del perdono delle loro colpe, riacquistano facilmente l'equilibrio perduto, la fiducia e la stima in se stessi. I ciechi, i muti, gli storpi, i paralitici spesso sono soltanto bloccati psichicamente, soffrono del sentimento d'indegnità per qualche colpa commessa o pensata che li spinge ad autopunirsi, che impedisce loro di vedere, di parlare e di muoversi.

"Ci vuole, però, una persona che sappia entrare in sintonia con loro per stimolare la loro reazione; ci vuole l'apporto di fede e affetto dei presenti e dei familiari. Io ho ricevuto dal Potere il dono di sintonizzarmi facilmente con queste persone, di cogliere i loro problemi, di spingerli a guardare dentro di sé, di chiarirsi. Poi, la scuola dei saggi mi ha perfezionato.

"Mi hanno insegnato a adeguarmi alle credenze dell'ammalato, ad usare qualche rito particolare, come ordinare ai demoni di uscire dal corpo, imporre le mani e così via. Naturalmente i demoni non esistono, o meglio esistono solo come ossessione della nostra mente Se non riesco ad entrare, però, in sintonia perché l'ammalato è scettico o i presenti sono ostili, la guarigione non avviene".

"Ma io ricordo che hai anche risuscitato una bambina morta", lo interruppe Giuda.
"Non era morta. Era soltanto caduta in un sonno simile alla morte. Succede talvolta. È successo anche a me. In quella particolare situazione in cui tutti ti credono morto, in realtà sei a metà strada tra la vita e la morte, quasi incerto tra le due alternative. Spesso devi optare da solo ma altre volte viene un essere superiore ad aiutarti nella tua scelta. Ricordati che si muore soltanto quando si è completata la missione per cui si è nati o quando non abbiamo più nulla da imparare dalla vita".
"E un neonato che muore subito dopo la nascita"?

"Tu sei convinto che un neonato sia un essere incosciente. Ti sbagli. Nella sua anima superiore, egli sa che la sua nascita, seguita subito dalla morte, ha uno scopo preciso per sé o per i genitori. Si muore anche per insegnare agli altri".
Seguirono alcuni attimi di silenzio. Giuda era frastornato. Le parole di Davide lo avevano riempito di stupore e di meraviglia.

"Non credere che le guarigioni io le faccia volentieri. Anzi, direi che mi creano molte preoccupazioni" riprese poco dopo Davide. "La mia missione non è fare il taumaturgo e la fama di guaritore potrebbe nuocere alla mia missione”.
"Potrebbe darsi che lo Spirito o il Potere lo faccia per aiutarti" fece Giuda.
"Non posso escluderlo a priori" rispose Davide, "ma sento che devo scoraggiare queste azioni spettacolari. Sono contro ogni mio modo di pensare, anche se la vista di un infelice mi turba sempre profondamente."

"Torniamo a me” fece Giuda con gravità. “Qual è il mio ruolo in questo disegno grandioso?"
"Forse più importante di quello che pensi. Non sei diventato così colto e raffinato per caso. Il Potere vuole senz'altro affiancarti a me. Ho riflettuto molto sulle persone che ho incontrato nella mia vita e ho capito che due di loro hanno avuto una parte importantissima per la mia formazione, oltre i saggi della Caldea e Mordekai: tu e mia zia Lia. Siete le due cose che amo di più al mondo e che considero parte di me stesso”.

"Certo, ora che ti ho ritrovato non ti mollerò più" fece Giuda con affetto. "Per merito tuo sono molto cambiato e sono diventato perfino ricco e posso disporre del mio tempo come voglio. Perciò uno splendido avvenire ci attende”.

In casa già si avvertivano i preparativi del pranzo. Ormai la conversazione volgeva al termine ma Giuda aveva un altro argomento da trattare che riguardava la famiglia di Davide. L'aveva contattata la settimana prima e aveva notizie fresche, anche se non tutte buone, da riferirgli.

Affrontò l'argomento con cautela, perché avvertiva in Davide una certa ritrosia a parlare dei suoi. Lo mise così al corrente che suo padre Isacco era morto da un paio d'anni; che Joses si era sposato e stava per conto suo e che la madre Giuditta viveva nella vecchia casa col figlio Giacomo, non ancora ammogliato.

Il fratello Giacomo e la zia Lia col figlio di nome Giacomo pure lui, si struggevano dalla voglia di riabbracciarlo. Gli altri membri della famiglia, invece, lo consideravano poco meno di un estraneo. Infine lo informò che Gionata, il fariseo col quale si era scontrato nella sinagoga, era diventato molto più ricco e potente. Aveva fatto riedificare a sue spese la sinagoga e dava lavoro a molta gente. Anche Joses aveva a lungo lavorato per lui rinnovando l'arredo della sinagoga. Tutti lo odiavano ma lo rispettavano e lo temevano.

“Ci fermeremo qualche giorno a Gerusalemme” concluse Giuda, “perché devo sbrigare alcune faccende ancora in sospeso, poi faremo una capatina a Cana dai tuoi. L'ho promesso a Lia e a tua madre Giuditta”.

sabato 16 luglio 2011

Spagna: mobilitazione laica contro la visita del papa a Madrid in agosto

La Spagna, che sotto il dominio franchista era diventata la sacrestia d'Europa, col governo di Aznar prima, e soprattutto con quello socialista di Zapatero poi, ha compiuto passi da gigante sulla conquista della laicità di Stato e sull'abbattimento del conservatorismo medioevale della Chiesa.

Il governo Zapatero, infatti per dimostrare la sua laicità ha stabilito che non saranno più celebrate messe ed altre liturgie religiose in occasione di manifestazioni ufficiali che riguardino lo Stato spagnolo.

Nuovo straordinario esempio di laicità, che stabilisce che il fatto religioso, pur garantito e tutelato come espressione individuale o collettiva delle varie comunità, deve essere rigidamente separato dalle cerimonie ufficiali dello Stato che non è una istituzione religiosa ma solo civile.

In conformità a questo clima il quotidiano El Pais dà notizia che la visita a Madrid di Benedetto XVI, programmata per le giornate mondiali della gioventù fra il 16 e il 21, agosto sta sollevando in Spagna vivaci proteste . Le associazioni laiche, atee e di libero pensiero hanno stilato un modello di mozione di protesta che vorrebbero far approvare con urgenza da tutti i consigli comunali.

Il testo critica l’appoggio che le amministrazioni verrebbero a dare a un evento di carattere privato: si criticano le esenzioni fiscali di cui godrebbero le donazioni delle aziende, l’appoggio dato da otto ministeri del governo centrale e la collaborazione offerta dal distretto di Madrid e dal comune della capitale.

Gli organizzatori delle giornate della gioventù prevedono un costo di 50 milioni di euro che dovrebbe essere coperto al 70% coi contributi dei pellegrini e per il resto con le donazioni. In tempi di grave crisi economica questa cifra sembra uno sperpero inutile.

La mozione proposta dalle associazioni laiche ai consigli comunali chiede loro di manifestare totale dissenso verso il programma di ricevimento, perché non ci siano celebrazioni ufficiali e non s’investa denaro pubblico. Inoltre, sostiene che si debba richiedere alla Procura di vigilare che il papa non rilasci dichiarazioni pubbliche atte a pregiudicare la salute e l’ordine pubblico.

Non si tratta del primo intervento di organismi municipali sulla questione della visita papale e va messo in risalto che la mozione proposta da laici e atei critica, oltre alle spese, anche i previsti atti di omaggio istituzionale ad alto livello nei confronti d’una ben precisa organizzazione religiosa.

Josè Luis Rodriguez Zapatero

Perversioni e superstizioni. L'ascetismo (La “mala” religione) 131

Una mortificazione così drastica e assoluta degli istinti più naturali e, soprattutto, la demonizzazione e repressione del sesso, rendevano gli asceti continuamente ossessionati da pensieri perversi e lascivi.

Infatti tutti costoro erano incessantemente tentati dal sesso, identificato con Satana, e vivevano tra continui tormenti. Santa Teresa d’Avila confessava che di continuo ogni vizio era in lei risvegliato, e Santa Caterina da Siena si dichiarava perseguitata da intere schiere di demoni, che lussuriavano nella sua cella e persino in chiesa.

San Gerolamo, autore della Vulgata (la Bibbia tradotta in latino), dottore e Padre della Chiesa, confessava che, pur vivendo tra bestie e scorpioni, era continuamente tormentato da visioni di belle fanciulle danzanti che lo tentavano.

«Il mio volto era pallido per il digiuno, ma nel corpo freddo lo spirito ardeva di caldissime brame, e nella fantasia di un uomo, la cui carne era da lungo tempo pressoché morta, ribolliva ancora il fuoco di maligne libidini».

San Girolamo

venerdì 15 luglio 2011

Benedetto XVI insiste a ribadire che la teologia ha dignità scientifica.

Benedetto XVI in occasione della consegna in Vaticano del Premio Ratzinger a tre studiosi di teologia: il laico Manlio Simonetti, italiano, il sacerdote spagnolo Olegario González de Cardedal, e il monaco cistercense tedesco Maximilian Heim, ha affrontato il rapporto fra scienza e fede allo scopo di ribadire che la teologia ha dignità scientifica e statuto epistemologico.

Per qualsiasi scienziato, degno di questo nome, e per qualsiasi libero pensatore, vale il vecchio aforisma che la teologia è la scienza del nulla basata sulle favole in quanto la religione è un insieme di credenze infondate, che nessuno è mai riuscito a dimostrare come oggettivamente valide. Parafrasando, potremmo dire che la teologia è oggi una branca dell’ignoranza umana in quanto arzigogola sul nulla da essa chiamato dio.

Invece Benedetto XVI con i suoi abituali funambolismi verbali e con gli arzigogoli intellettualistici di cui è maestro, insiste a ribadire che la teologia è l'unica fonte di accesso alla "verità" la quale, ovviamente per lui, discende dall'immaginaria entità soprannaturale di cui si proclama rappresentante in Terra.

Ma i suoi proclami tipo: “Dio come limite all'onnipotenza della scienza”, continuamente ripetuti, denotano il tentativo di esorcizzare il fatto che la scienza con la sue continue scoperte e innovazioni demolisce irrimediabilmente le bufale del suo e degli altri sistemi religiosi.

Lo deve riconoscere, a denti stretti lo stesso Ratzinger quando afferma che la ragione sperimentale appare oggi ampiamente come l'unica forma di razionalità dichiarata scientifica e che ciò che non può essere scientificamente verificato o falsificato cade fuori dell'ambito scientifico.

Per concludere assurdamente che esiste tuttavia un limite a tale uso della ragione: Dio non è un oggetto della sperimentazione umana. E come no? Come possiamo credere ad una entità che nessuno è mai riuscito a dimostrare.

Se la madre delle domande è: “è vero ciò che crediamo oppure no?” come si è chiesto lo stesso Ratzinger, possiamo cavarcela affermando che le credenziali su cui poggia la fede derivano da favole infantili nate ai primordi della civiltà e tramandateci da libri privi di ogni veridicità storica?

Papa Benedetto XVI

Perversioni e superstizioni. L'ascetismo (La “mala” religione) 130

Gli storici ci raccontano che, nei primi secoli del cristianesimo, molti monaci ed eremiti che vivevano in Siria e in Mesopotamia, erano nudi o vestiti di stacci e che si nutrivano esclusivamente brucando l’erba, come ci racconta lo storico Sozomeno (Storia della Chiesa 7,15).

In Etiopia, gli eremiti del territorio di Chimezana erano diventati così concorrenti con le capre del luogo che i pastori si videro costretti a ricacciarli nelle loro spelonche, dove morirono di fame.

Sappiamo che nel VI secolo un anacoreta, che viveva presso il Giordano, era da tutti conosciuto come Pietro il Pascolatore e che Apa Sofroniade, un altro anacoreta dello stesso periodo, brucò per settant’anni, nudo, sulle rive del Mar Morto. Più vegetariani di così! Ma ci sono testimonianze di un ascetismo inimmaginabile che ci riempiono di orrore e di ribrezzo. Ecco alcuni esempi.

Santa Margherita Alacoque, vissuta nel XVII secolo, nella sua autobiografia ci narra che, per penitenza, beveva con somma sua delizia soltanto l’acqua usata nel lavaggio dei panni sporchi, mangiava pane ammuffito e non disdegnava le feci degli ammalati di diarrea. Fu fatta santa da papa Pio IX, forse come protettrice dei coprofagi.

Un’altra santa, Sant’Angela di Foligno (XIII secolo) beveva l’acqua con la quale aveva lavato i lebbrosi. Santa Caterina da Genova (XVI secolo) leccava con la sua lingua la sporcizia dagli abiti dei poveri, inghiottendo sterco e pidocchi. Più che di asceti, qui siamo di fronte a degli psicotici demenziali.

giovedì 14 luglio 2011

La Camera dei deputati ha approvato il ddl Calabrò sul testamento biologico.

É stato approvata alla Camera la legge più infame, triste, bugiarda e anticostituzionale delle legislatura, assolutamente non voluta dalla maggioranza dei cittadini e bocciata dalla maggioranza dei medici sostenuti dalla scienza medica del mondo intero.

Ma, allora, se secondo le statistiche il 75% dei cittadini non la vuole e i medici la trovano contraria al loro codice deontologico, perché la Camera l'ha approvata a larga maggioranza? Semplicemente perché i Torquemada vaticani, ricattando la classe politica, l'hanno imposta.

Purtroppo il Parlamento italiano è per la quasi totalità succube della Chiesa. Tradendo la sua missione istituzionale di interpretare e promuovere la volontà dei cittadini la nostra casta politica la disattende totalmente per imporre a tutti l'etica cattolica disumana, illiberale e anticostituzionale.

Berlusconi ha dichiarato che «sui temi etici terrà conto delle indicazioni della gerarchia ecclesiastica», escludendo quindi, a priori la volontà dei cittadini. Fra le indicazioni ricevute dalla “gerarchia ecclesiastica”, evidentemente, il testamento biologico è in prima fila.

Le altre riguardano: assegnare continui privilegi economici alla Chiesa, ostacolare gli aborti e la contraccezione, impedire la fecondazione eterologa, negare i Pacs etero e omo, così via. In parole semplici: rendere l'Italia il Paese più illiberale e medievale d'Europa. È sintomatico l'esame delle forze politiche che hanno votato la legge Calabrò.

Anzitutto la destra che si proclama eufemisticamente il partito della libertà, mentre si è sempre mostrata nemica di tutti i diritti civili. Poi la Lega che un tempo adorava il dio Po e ora si é trasformata in un partito più becero e clericale della vecchia democrazia cristiana, che una parvenza di laicità almeno la professava.

Segue l'Udc di Casini, da sempre la quinta colonna del Vaticano nel nostro Parlamento. Infine una cospicua parte del PD, da molti definito il partitus dei. Sicuramente tutti gli ex margheriti ma anche alcuni appartenenti alla vecchia Ds. Gli unici che hanno osato votare contro, oltre ad uno sparuto gruppo di Ds, sono stati l'Idv e i quattro gatti radicali.

Ecco fotografato il degrado politico del nostro Parlamento. Naturalmente i votanti pro Calabrò si proclamano a gran voce cattolicissimi e sono sempre proni a riverire le eminenze. In privato, però, razzolano in modo poco cattolico (pluridivorziati, sposati civilmente, coppie di fatto e così via) per cui sono quasi tutti fuori della Chiesa e il loro cattolicesimo è puramente ipocrita e di facciata. La Chiesa lo sa, ma le sta bene.

Più sono corrotti, più sono ricattabili. Comunque la battaglia per abolire questa legge infame è appena all'inizi. Se infatti verrà licenziata in via definitiva dal Senato in settembre, partirà una raccolta di firme per arrivare a un referendum che la abroghi.

Lo ha annunciato il senatore del Pd Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale, nel corso di una conferenza stampa con Mina Welby e Beppino Englaro.

"Se potessimo dare il voto agli italiani invece che al Parlamento - ha osservato Marino - sono sicuro che avremmo un voto ancora più plebiscitario di quello ottenuto con il referendum sul nucleare e sull'acqua".

Dottor Ignazio Marino

Perversioni e superstizioni. L'ascetismo (La “mala” religione) 129

Il disprezzo del corpo, «consideralo un immondezzaio, qualcosa che ti fa schifo al solo pensarci» secondo Giovanni d’Avila, dottore e santo della Chiesa, era tale che innumerevoli monaci lo trascuravano completamente, lasciandolo denutrito, sporco e irsuto. San Francesco addirittura considerava come fratelli i pidocchi, compiacendosi di averne in grande abbondanza per il corpo.

Dalle cronache del tempo sappiamo che, nel Medioevo. tutti si lavavano poco, ma che gli asceti erano inavvicinabili per il fetore che emanavano. Non solo loro, ma anche i grandi ecclesiastici, non si lavavano mai per non dover toccare le loro parti intime, da loro dette le “pudenda”, durante il bagno, e cadere in tentazione.

Santa Caterina da Siena insegnava, infatti, che i lavamenti del corpo non erano propri della sposa di Cristo (il quale, durante gli amplessi mistici, doveva forse turarsi il naso). Naturalmente usavano anche poco forbici e rasoi per cui avevano l'aspetto dei nostri barboni.

Tanto erano puliti e curati i pagani antichi, tanto erano sporchi e irsuti i cristiani di tendenza ascetica.

In un contesto simile la donna era vista come una tentazione, il mondo come una valle di lacrime e la vita come una perenne mortificazione.

Santa Caterina da Siena

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)