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venerdì 30 settembre 2011

Specchio delle mie brame, chi è il più peccaminoso del reame?

La pubblicazione sul sito listaouting.wordpress.com dei nomi di dieci politici presunti gay e omofobi, sta sollevando accese polemiche anche tra gli stessi gay.

Ma la maggior parte delle critiche sono state mosse ignorando o facendo finta di ignorare che lo scopo dell'outing non è quello di svelare, violando la privacy, le abitudini sessuali degli omosessuali che rivestono cariche pubbliche o ecclesiastiche, ma di smascherare le cripto-checche, vale a dire quei personaggi che rivestendo un ruolo pubblico importante, di notte frequentano i gay e di giorno dal parlamento, dal governo, dal pulpito o dai giornali tuonano contro la omosessualità e impediscono il riconoscimento dei diritti civili.

In altre parole, gli ipocriti, i falsi moralisti che ingannano l'opinione pubblica e mantengono l'Italia nell'oscurantismo medievale. Tutta gente, cioè, che predica bene ma razzola male. Ovviamente, non nel senso che praticare l’omosessualità sia un male, o una perversione secondo natura. Ma nel senso che loro osteggiano l'omosessualità per fini ignobili, al solo scopo di prendere i volti dei clericali e dei reazionari. Dunque, è sacrosanto che si smascheri la loro duplicità. L’outing è quindi uno strumento politico duro ma giusto.

Solo però che non può seriamente colpire l'opinione pubblica e può invece prestarsi a facili ironie se si limita solo agli elenchi senza portare almeno qualche straccio di prova, Una nuda lista sa più di delazione, che di requisitoria. Producendo invece prove inequivocabili, che certamente i gay possiedono, l'outing diventerebbe dirompente e capace di smuovere l'ipocrisia di molti politici e di altrettante eminenze vaticane.

Comunque, in attesa che l'outing possa provocare qualche crepa nel mondo omofobo, gli omosessuali dovrebbero organizzarsi in una formazione politica, né di destra, né di sinistra, ma soltanto laica e attenta ai diritti umani e civili. Diventerebbero una vera forza, capace di incidere sulla vita politica e civile.

E dovrebbero anche finirla di sbavare per la religione cattolica che con intolleranza feroce li discrimina e li addita al pubblico ludibrio, come ha fatto recentemente il vescovo emerito di Grosseto, Giacomo Babini che a Pontifex ha spudoratamente dichiarato: " Credo, da cattolico, che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e  contro natura, certamente peggiore di chi va con l'altro sesso. Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche, Vendola pecca molto di più di Berlusconi".

Ecco, finalmente, scoperto chi è il più peccaminoso del reame.

Nichi Vendola

L'ostruzionismo alla scienza. (La mala religione) 189

creazionisti più irriducibili, detti fondamentalisti cristiani (sono milioni, specie negli Usa, e spesso con tanto di laurea in tasca) affermano, con sicumerica certezza, che la Terra, in basa ad una lettura testuale della Bibbia, ha appena 6000 anni di età.

Fu creata esattamente, secondo James Ussher, uno di loro, il 22 ottobre 4004 a.C. alle ore 6 del pomeriggio. (Non è stata specificata la marca dell'orologio che ha segnato l'ora esatta).

E la massa sterminata di reperti fossili, geologici e paleontologici che dimostrano che il nostro martoriato pianeta, come minimo, ha miliardi di anni e ha visto succedersi milioni di specie diverse? False prove inventate da Satana.

James Ussher

giovedì 29 settembre 2011

Peccato e redenzione (Le due imposture su cui poggia il cristianesimo). Il mito biblico al vaglio della scienza. 11

Un'altra massima impostura della Genesi riguarda la provenienza divina dell'uomo, considerata ancor oggi il dogma più coriaceo della cristianità e difeso ad oltranza da milioni di fondamentalisti.

Fu il mitico creatore celeste, seduto al tornio del vasaio, a impastare con le sue mani la statuina di Adamo e a soffiargli in faccia l'alito della vita, recita la favoletta.

Così succede che nei libri di storia sacra troviamo Adamo ed Eva, belli e pimpanti, che scorrazzano felici nel Giardino dell'Eden, ancora ignari dell'amaro destino che incombe su di loro a causa della mela fatale, e nei libri di storia vediamo il cavernicolo con la clava che esce dalla caverna. Come conciliare queste cose lo lascio spiegare a voi.

Creazione di Adamo

L'ostruzionismo alla scienza. (La mala religione) 188

Passiamo ora alla scienza, altro campo sempre apertamente osteggiato dalla religione, e prendiamo in considerazione l'evoluzionismo, oggi molto attuale, considerato da cristiani e musulmani il nemico numero uno perché è la prova lampante della falsità di ogni religione.

La favoletta sumerica che descrive il buon dio seduto al tornio del vasaio, intento ad impastare con la creta la statuina di Adamo e soffiargli in faccia l'alito della vita, è stata fino al XVIII secolo ritenuta valida da quasi tutte le civiltà antiche. Ciò a dimostrazione che l'homo sapiens ha sempre incontrato grossi problemi con la sua razionalità.

E li sta incontrando anche ora se molti milioni di cristiani e musulmani, nonostante le inconfutabili prove geologiche e paleontologiche che la scienza ci propina, continuano a crederla.

Così succede che nel sussidiario italiano di terza elementare troviamo, nelle pagine di religione, Adamo ed Eva, belli e pimpanti, che scorrazzano felici nel Giardino dell'Eden, ancora ignari dell'amaro destino che incombe su di loro a causa della mela fatale, e poco oltre nelle pagine di storia, la scimmia bonobo, antenata dell'homo sapiens, che svolazza tra gli alberi della foresta, e poco più avanti, il cavernicolo con la clava. Come conciliare queste cose lo lascio spiegare a voi.

Adamo ed Eva

mercoledì 28 settembre 2011

GLI AUTOGOAL DI BAGNASCO

A proposito del recente intervento del card. Bagnasco riporto qui il lucido e brillante post dell'amico LUCIO PANOZZO pubblicato ieri su Uaarvicenza.

Non so a scacchi, ma certamente a calcio no, non sa giocare, il generale Bagnasco. Continua imperterrito con i suoi autogoal.
Ma come si fa, un rappresentante tra i massimi della chiesa, cadere così in basso? Mi riferisco al discorso di ieri su... non si sa bene chi, perché quando si parla di aria irrespirabile ma non si ha il coraggio di puntare un dito, significa classificarsi peggio dei conigli. Ma l’autogoal non è questo.
 
In un paese dove il premier (chiamiamolo così) tiene fermi i due rami del parlamento per farli funzionare solo per le sue odiose leggi ad personam; quando il premier in quasi tre anni pone la fiducia a difesa delle SUE leggi per circa quaranta volte; quando sempre lui, accoglie in parlamento fior di mafiosi per ottemperare ai diktate dei suoi padroni. Quando il nano chiude di fatto i tribunali per il terrore di finirci dentro.

Quando il leader maximo toglie fondi alla polizia (mancano i soldi per la benzina) e mette sotto organico i tribunali per ragioni chiarissime; quando il parlamento e i parlamentini locali sono pieni di puttane e papponi sempre per suo grazioso volere. ECCETERA.
 
Bagnasco che fa? Dopo essersi accordato con i suoi amici in parlamento per far cadere il governo (e non è la prima volta che lo fa... vero Mastella?) si sente abbastanza sicuro e sfodera i fulmini per colpire colui che più di ogni altro ha beneficato la chiesa, le scuole cattoliche, le diocesi, le parrocchie, l’opus dei, comunione e liberazione, i focolarini, le missioni, ecc. ecc. ecc.
 
Domanda: caro bagnasco (meglio minuscolo), non ti eri accorto prima? Perché parli solo del sesso, che è l’aspetto meno spiacevole di quest’uomo (eccezion fatta per l’uso di minorenni) e, se lo lasci dire, dal punto di vista teologico quasi trascurabile? Dov’era lei quando sempre il piccolo grande uomo intasava il vaticano di valuta rubata agli operai e ai pensionati? Non si sente in colpa di averli accettati?

Per lei avrei in serbo parole ben più severe delle sue balbettanti reprimenda lette sulla velina senza il coraggio di alzare gli occhi per non vedere in faccia il suo amico. Ma non voglio esagerare, non mi è mai piaciuto stravincere, mi limito solo a significarle i sensi del mio disprezzo, a lei e ai suoi compagni di merende.
 
lucio panozzo.

Lucio Panozzo

Il falso Jahvè (Genesi e involuzione del monoteismo biblico). La leggenda dei Patriarchi. Il mitico patriarca Abramo. 17

Concludendo, come possiamo considerare la mitica leggenda patriarcale di Abramo e dei suoi diretti discendenti, Isacco e Giacobbe?

Una pia preistoria, come è stata definita dagli studiosi, atta a descrivere l'inizio della storia di Israele e la genealogia del suo popolo, delinearne i confini etnici e sottolineare che gli israeliti venivano da fuori, ma discendevano da un'antica città storicamente e religiosamente importante.

Una versione javista per sottolineare l'unità del popolo d'Israele, per unire le tradizioni del Nord e del Sud sotto l'egida del Regno di Giuda. Passiamo ora a dare un'occhiata a quanto gli storici ci riferiscono sugli antichi israeliti.

La demonizzazione della democrazia e dei diritti civili. (La mala religione) 187

A riprova di quanto la Chiesa sia implacabile nemica della libertà basti dire che lo Stato della Città del Vaticano, assieme a pochi altri Stati totalitari, non ha firmato la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.

Perché? Perché essa riconosce il diritto di ciascuno di cambiare religione o di non averne alcuna. Vogliamo scherzare che la Chiesa autocratica e teocratica firmi una simile principio! Giammai. Rinnegherebbe se stessa e tutto il suo passato oscurantista.

Da quanto fin qui esposto appare chiaro, anche al più sprovveduto, che la conquista della democrazia e di ogni altra emancipazione sociale e politica dell'età moderna, nonché di tutte le strutture e le leggi più umane della convivenza civile, sono state ottenute in Occidente da movimenti che hanno operato fuori e contro la Chiesa.

Perché la Chiesa, fin dai tempi di Paolo, ha sempre nutrito un totale disprezzo dell'uomo come essere morale e l'ha ritenuto incapace, da solo, di usare una qualsiasi forma di libertà e, perciò, bisognoso di essere totalmente sottoposto alla sua guida e autorità.

martedì 27 settembre 2011

L'assordante e omertoso silenzio della Chiesa sulla condotta privata di B.

Molti si chiedono perché i vertici della Chiesa continuano a dare a Berlusconi il loro sostegno nonostante gli scandali sempre più numerosi e devastanti che affiorano di ora in ora riguardo la sua vita privata. Questo assordante silenzio, chiaramente omertoso, sta sfiorando l'incomprensibile.

Che altro deve fare il capo di governo, perché i custodi del cattolicesimo dicano la nuda parola: "Ora basta"?

Perché questa complice omissione della Chiesa mentre sta accadendo l'intollerabile dal punto di vista morale, politico economico e il Paese, diretto da un leader che non governa la crisi ma si occupa di come evitare i propri infiniti processi nei quali è accusato di essere corruttore o vittima-complice di ricatti, è ormai in pieno marasma?

E, ancora, perché la Chiesa si dice, ipocritamente, "impressionata" dalle cifre dell'evasione fiscale, ma non dà risposta alla vecchia domanda di Prodi: "Perché, quando vado a messa, questo tema non è mai toccato nelle omelie?"

Perché, infine, per il Bagnasco di turno, tutto il marasma può essere risolto con un po' di sobrietà e limitando gli eccessi dei magistrati troppo solerti nell'indagare?

Tutte queste pesanti domande hanno una sola devastante risposta: i vertici ecclesiastici considerano Berlusconi un uomo della provvidenza a similitudine di Mussolini, Franco, Pinochet e di tutti gli altri politici infami, i quali concessero alla Chiesa mille privilegi, sotto forma di esenzioni fiscali e di sovvenzioni, facendola così arricchire a dismisura e, per di più, hanno impedito e combattuto con ferocia tutti i diritti civili e umani proclamati dalla democrazia per imporre al loro posto i pseudo-principi, non derogabili, del più becero oscurantismo clericale.

Berlusconi ha garantito tutto questo alla Cei e al Vaticano, ma da mercante, e mercanti sono quelli che con lui mercanteggiano, adducendo spudoratamente lo spauracchio di un possibile regime ateo-comunista.

Ecco la risposta limpida e chiara dell'omertoso silenzio della Chiesa che le sta causando, assieme alla sua ambigua gestione dello scandalo della pedofilia, una colossale perdita di autorevolezza e di prestigio, tanto grave e seria che si è arrivati addirittura a denunciare il Papa al tribunale dell’Aja, un passo impensabile solo qualche tempo fa.

Card. Angelo Bagnasco

La demonizzazione della democrazia e dei diritti civili. (La mala religione) 186

Gli Stati furono costretti a trasformarsi nel braccio secolare della Chiesa, per soffocare sul nascere ogni tentativo di libertà.

Ci sono voluti secoli di lotte dure e spietate, contrassegnate da torture, roghi, condanne a morte e ignominie di ogni genere, per abbattere l'assolutismo politico e religioso, voluto dalla Chiesa in combutta coi sovrani assoluti e per riconquistare le più elementari libertà civiche. Lotte che si sono combattute fino quasi a tutto il XIX secolo.

o Stato Pontificio, durato in Italia fino al 1870, oltre che teocratico, è stato il più arretrato, crudele e oppressivo d'Europa e ha represso, con il carcere e il capestro, ogni tentativo di democrazia da parte dei suoi sudditi.

Solo nel XX secolo la Chiesa ha accettato, obtorto collo, il consolidarsi della democrazia e del laicismo di Stato nel mondo occidentale, continuando a considerarli emanazioni sataniche e ad ostacolarli in tutti i modi.

Infatti, non appena sono sorti dittatori di stampo fascista, con Mussolini in Italia, Franco in Spagna e Pinochet in Cile, non ha esitato ad appoggiarli, considerandoli inviati dalla provvidenza divina, e a giustificare i crimini da essi perpetrati. La complicità con i regimi fascisti è una macchia indelebile sulla storia della Chiesa.

Benito Mussolini

lunedì 26 settembre 2011

Il falso Jahvè (Genesi e involuzione del monoteismo biblico). La leggenda dei Patriarchi Il mitico patriarca Abramo 16

Com’è noto, l'episodio più significativo della storia di Abramo, a dimostrazione della sua totale sottomissione alla volontà divina, riguarda il sacrificio del figlio Isacco. Se la storia è talmente conosciuta che è inutile qui riferirla, c'è però una curiosa scoperta archeologica che indirettamente si collega a quest'avvenimento e che vale la pena di riferire.

L'archeologo C.L. Wooley riferisce di avere rinvenuto in una cripta mesopotamica, nota come cripta PG 1237, situata in una necropoli reale, una statuetta cerimoniale d'oro e lapislazzuli raffigurante un caprone ritto sulle zampe posteriori e con quelle anteriori avvinte ad un arbusto.

Sembra la raffigurazione dell'ariete impigliato nel cespuglio che Abramo immolò al posto di Isacco. Ma la statuetta risale a parecchie centinaia d'anni prima (C.L. Woolley, Ur dei Caldei, pag. 87).

Statuetta singolare davvero, che potrebbe significare una semplice coincidenza o, magari, qualcosa di più.

C.L.Wooley

La demonizzazione della democrazia e dei diritti civili. (La mala religione) 185

Per la Chiesa l'ideale supremo da essa perseguito fin dai primi secoli della sua nascita fu la teocrazia, cioè l'accentramento del potere politico e religioso nelle sue mani e la conseguente negazione di ogni forma di libertà.

Dopo la caduta dell'impero romano e la nascita degli stati barbarici, essa tentò di fare dell’Europa un vasto impero teocratico, sotto la sua dominazione. Pretese, rifacendosi al motto di san Paolo "omnis potestas a Deo", di nominare e deporre re e imperatori.

Quando vide fallire il suo tentativo, non esitò ad allearsi ai sovrani che aveva tentato di sottomettere, per favorire l'assolutismo politico e religioso più integrale. Trono e altare, spada e croce, era il suo motto.

Essa impose allora agli Stati europei di perseguitare con rigore i delitti d’opinione, ricorrendo alla scomunica, che obbligava i sovrani a infliggere la prigione, la confisca dei beni e la pena di morte.

domenica 25 settembre 2011

La demonizzazione della democrazia e dei diritti civili. (La mala religione) 185

Per la Chiesa l'ideale supremo da essa perseguito fin dai primi secoli della sua nascita fu la teocrazia, cioè l'accentramento del potere politico e religioso nelle sue mani e la conseguente negazione di ogni forma di libertà.

Dopo la caduta dell'impero romano e la nascita degli stati barbarici, essa tentò di fare dell’Europa un vasto impero teocratico, sotto la sua dominazione. Pretese, rifacendosi al motto di san Paolo "omnis potestas a Deo", di nominare e deporre re e imperatori.

Quando vide fallire il suo tentativo, non esitò ad allearsi ai sovrani che aveva tentato di sottomettere, per favorire l'assolutismo politico e religioso più integrale. Trono e altare, spada e croce, era il suo motto.

Essa impose allora agli Stati europei di perseguitare con rigore i delitti d’opinione, ricorrendo alla scomunica, che obbligava i sovrani a infliggere la prigione, la confisca dei beni e la pena di morte.

Peccato e redenzione (Le due imposture su cui poggia il cristianesimo). Il mito biblico al vaglio della scienza 10

La Chiesa cristiana considerò il geocentrismo come verità assoluta di fede e mandò al rogo Giordano Bruno che la pensava diversamente.

Galileo, che osservando le fasi di Venere con il suo rudimentale telescopio dedusse che il pianeta dovesse trovarsi tra la Terra è il Sole, e che quindi fosse il Sole al centro del nostro sistema, non la Terra, dovette rigettare la sua scoperta sotto la pressione dell'inquisizione ecclesiastica per non finire sul rogo come Giordano Bruno.

Dovette fingere di non credere ai suoi stessi occhi, mentre i suoi inquisitori si rifiutavano di osservare Venere col cannocchiale per il timore di essere smentiti.

"Mantenere una posizione privilegiata della Terra al centro dell'universo era assolutamente necessario perché l'uomo fosse ritenuto apice e fine della creazione", spiega il fisico, premio Nobel, Steven Weinberg. "L'idea che la Terra si muova intorno al sole fu più difficile da accettare.

"Dopo tutto, la Bibbia colloca l'umanità al centro di un grande dramma cosmico di peccato e salvezza, e quindi come potrebbe la nostra Terra non essere al centro dell'universo? Fino al diciannovesimo secolo, l'astronomia copernicana non si poteva insegnare a Salamanca o in altre università spagnole”.
E nemmeno in quelle italiane dominate dal clero.

Giordano Bruno

L'enigma svelato. (Il lato oscuro della verità) 86

Nei giorni successivi evitarono di entrare nella zona in cui avevano saputo che s'aggirava il nuovo presunto Messia, ma alla porte di Tiberiade Giuda ebbe il sospetto che qualcuno li seguisse. Non disse niente all'amico per non spaventarlo ma Davide, appena misero piede nella locanda, con un cenno del capo gli fede capire che aveva intuito la cosa. Appariva calmo e sereno, come sempre, e per nulla preoccupato. Giuda, invece, era in preda a viva preoccupazione.

“Che vorrà quello da noi?” chiese sottovoce accennando ad un tipo che se ne stava fermo sulla strada, incerto sul da farsi.
“Posso provare a chiederglielo” disse Davide. “Non serve giocare a rimpiattino. Meglio vedere subito di che si tratta”.
E senza lasciare il tempo a Giuda di reagire, uscì dalla locanda e con noncuranza si avvicinò all'intruso, attaccando subito discorso. L'incontro durò parecchi minuti che a Giuda, sempre più sulle spine, apparvero un'eternità. Finalmente Davide rientrò e l'altro si allontanò velocemente.

”Il Messia vuole incontrarci” fece allargando le braccia. “Lazzaro gli ha fatto sapere di noi e lui si è convinto che potremmo essere utili alla sua causa. Probabilmente c'è anche lo zampino di Maddalena in questa storia”.
“Sono fregato” esclamò Giuda allargando le braccia sconsolato. “Vorranno farci entrare nella loro banda. Ma io non ci sto. E neanche tu ci devi stare. Ci porteranno a sicura rovina. Meglio scappare subito a Damasco”.

“Dai, non fare lo sciocco!” rise Davide divertito. “Si tratta solo di un breve incontro, dopo il quale ognuno per la sua strada. Ho parlato chiaro con l'inviato”.
Giuda era molto contrariato e non la finiva di lamentarsi della mala sorte che gli era capitata.

“Quando dobbiamo incontrarlo?” chiese, mentre mangiava di malavoglia un appetitoso piatto di quaglie farcite.
“Si ferma alcuni giorni a Betsaida e ci aspetta li”.
“E allora ci andremo domani. Non vedo l'ora di chiudere la faccenda”.

sabato 24 settembre 2011

Il falso Jahvè (Genesi e involuzione del monoteismo biblico). La leggenda dei Patriarchi Il mitico patriarca Abramo 15

Nella lingua ebraica il terebinto era denominato elon, o elah, o semplicemente el. Ma El era proprio l'Ente supremo senza nome dei patriarchi, che nella sua accezione semitica significava "Colui che è potente". El è la radice primitiva dì Elia, Eloah, Elohim, Allah e di Isra-el (Dio lotta) (Vedi: Encyclopaedic Dictionary, Oxford. 1994 pag. 37).

Sigmund Freud, autore dell'importante saggio "L'uomo Mosè e la religione monoteista" che verrà più volte richiamato in queste pagine, mette in relazione la radice del nome Iovis, genitivo di Iupiter, con quello di Jahvè, e afferma che quest'ultimo fosse un Dio sconosciuto ai patriarchi se non addirittura una semplice creazione della fantasia popolare semitica.

Dal momento che il Signore fa sapere a Mosè di non essersi mai manifestato ad Abramo, né ad Isacco o a Giacobbe sotto l'appellativo di YHWH o Jahvè che fosse (Esodo 6,3) è ipotizzabile che si fosse manifestato sotto l'altro nome El, "colui che è potente".

Sigmund Freud

La demonizzazione della democrazia e dei diritti civili. (La mala religione) 184

Nella sua allocuzione poi del 22 giugno1868, sempre questo papa funesto per noi italiani (beatificato dal papa polacco, nonostante l'opposizione di molti intellettuali cattolici che hanno considerato questa canonizzazione un affronto alle libertà democratiche e una sfida alla civiltà moderna) definì la Costituzione austriaca dell'anno precedente, nella quale tutte le associazioni religiose venivano equiparate e riconosciute dallo Stato, «una legge detestabile» (infanda).

Il capolavoro di questo papa, però. fu la proclamazione del dogma dell'infallibilità papale che fece inorridire la maggior parte degli Stati europei, alcuni dei quali protestarono per la protervia implicita nel fatto che con questa proclamazione, la figura di ogni pontefice diventava oggetto di una devozione che sfiorava l’idolatria e che, come ebbe e dire San Giovanni Bosco, metteva il papa al di sopra degli angeli e allo stesso livello di dio.

S.Giovanni Bosco

venerdì 23 settembre 2011

Oggi il sito “Listaouting”dovrebbe denunciare le prime cripto-checche del mondo politico italiano.

Come aveva promesso dopo la bocciatura in Parlamento della legge contro l’ omofobia, Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, ha annunciato che il 23 settembre, equinozio d’autunno, sarà resa pubblica la prima lista di politici, circa una decina (e forse tra loro anche qualche ministro), nascostamente gay ma ufficialmente omofobi che con dichiarazioni ufficiali e spesso con battutacce volgari offendono gli omosessuali e soprattutto ostacolano il loro diritto a costituire una famiglia legalmente riconosciuta dalla legge.

L' outing di massa è una "pratica violenta" oppure un "atto dovuto e responsabile”? Secondo il sito www.listaouting.wordpress.com gli anonimi (per sfuggire a rappresaglie legali) che attueranno l'outing dichiarano che esso è uno strumento politico duro ma giusto», molto diffuso nel mondo anglosassone, e consiste «nel dichiarare pubblicamente la pratica omosessuale o di altre differenti sessualità di politici (single, sposati, conviventi), preti, ecclesiastici di alto livello e persone note e influenti, che attraverso azioni concrete e prese di posizione offendono e discriminano le persone gay, lesbiche e transessuali».

A questo primo elenco, promettono, «ne seguiranno altri nei prossimi mesi e anni: disponiamo dei nominativi di una decina di alti prelati, di altre personalità del mondo dello spettacolo e della tv». Non tutti i gay,però, approvano l'uso di uno strumento così dirompente.

Paolo Patané, presidente di Arcigay, non solo "si dissocia dall'operazione", ma la "condanna nella maniera più totale", arrivando a parlare di una "macchina del fango". Decisamente negativo anche il giudizio del vicepresidente del Pd e militante Glbt, Ivan Scalfarotto.

Ma Giuseppina La Delfa, storica presidente dell'associazione Famiglie Arcobaleno, sulla sua pagina Facebook, difende, senza mezzi termini, l'operazione del gruppo di internauti anonimi: "Mentre noi arranchiamo o moriamo uccisi o feriti da fratelli omofobi, mentre noi siamo rifiutati da genitori leghisti o cattolici integralisti, altri, seduti sui banchi del parlamento e del senato, quelli e quelle che votano leggi contro di noi o che ignorano le nostre difficoltà o le negano, vivono di nascosto la loro omosessualità.

" E nel buio delle stanze, nella vergogna e la paura, come topi di fogna, fanno compagnia a preti, vescovi e prelati di ogni tipo che quando non sono pedofili, rasando i muri come fantasmi o scendendo nelle cantine della vergogna, quelle delle loro teste malate, consumano sesso senza il coraggio di creare legami aperti e degni e facendo danni a se stessi e a tutti noi. Personalmente, verso questa gente, non avrei nessuno rimorso a trombettare alto e forte la loro omosessualità al pubblico".

La demonizzazione della democrazia e dei diritti civili (La mala religione) 183

Non fu da meno Pio IX, l'ultimo papa teocratico, nemico acerrimo dell'Italia e degli italiani, che con bolle ed encicliche, emesse a raffica, tentò di ostacolare in ogni modo il riconoscimento del Regno d'Italia in Europa e nel mondo.

Questo papa, con l’enciclica “Quanta cura” dell’8 dicembre 1864, proclamò, senza mezzi termini, che la democrazia distrugge la giustizia e la ragione.

A questa enciclica accluse anche il Syllabo, che condannava, come “errori dell’età nostra”, le più significative conquiste della civiltà, tra le quali, in primis: democrazia, razionalismo, liberalismo, matrimonio civile, libertà di pensiero e di coscienza e, ciliegina sulla torta, la teoria nefanda che la Chiesa non dovesse possedere uno Stato per diritto divino.

Fu, il suo, un disperato tentativo di riportare l’umanità indietro di due secoli, a prima dell’Illuminismo e della Rivoluzione Francese.

Papa Pio IX

giovedì 22 settembre 2011

Peccato e redenzione (Le due imposture su cui poggia il cristianesimo) Il mito biblico al vaglio della scienza. 9

A questa macroscopica bufala dobbiamo aggiungere quella ancora più grande che considerava la nostra Terra il centro dell'universo.

Il versetto biblico del libro di Giosuè 10:12 «Sole, fermati su Gabaon, e tu, luna, sulla valle d'Aialon!» fu una chiara intimazione al Sole di fermare il suo moto, implicando al contrario che la Terra fosse ferma al centro dell'Universo.

Le parole di Giosuè erano confermate dal fatto che nella Genesi sta scritto "In principio Dio creò il cielo e la Terra" e solo successivamente il Sole e le stelle.

Stelle pensate non come le conosciamo noi (soli distanti e remoti) ma semplici faretti lampeggianti nel cosiddetto "firmamento" notturno, messi a mo' di decorazione per i mortali.

“Egli creò anche le stelle e le mise esattamente dove più gli piacque. Dio mise tutte queste bellissime luci nel cielo, per far luce sulla terra. Il sole illumina la terra durante il giorno, e la luna e le stelle la illuminano di notte.”

Giosuè ferma il sole

La demonizzazione della democrazia e dei diritti civili (La mala religione) 182

Poco dopo Pio VII nel 1800, nella sua prima enciclica, condannò “il mortale flagello dei libri” che avevano portato alla Rivoluzione Francese e alla deprecata “grande libertà di pensiero e di parola, di leggere e di scrivere”.

Nel 1832 Papa Gregorio XVI, un vero imbecille secondo il cancelliere austriaco Metternich, nella sua enciclica “Mirari vos” condannò, senza mezzi termini, “...quella sentenza assurda ed erronea, o, meglio, quel delirio (deliramentum), che la libertà di coscienza deve essere affermata e rivendicata da ognuno”.

L'anno successivo con l'enciclica “Singulari vos” lo stesso papa ribadì che le libertà civili e politiche erano incompatibili con la dottrina della Chiesa, soprattutto «quella pessima né mai abbastanza aborrita libertà di stampa», per concludere che solo col «freno della santa religione (cioè con l'oscurantismo) si mantiene la forza e l’autorità di ogni dominazione».

Papa Pio VII

mercoledì 21 settembre 2011

Il falso Jahvè (Genesi e involuzione del monoteismo biblico). La leggenda dei Patriarchi Il mitico patriarca Abramo 14

Quando il redattore sacerdotale, che al tempo di re Giosia fissava per iscritto le tradizioni orali, s'imbatté in un personaggio così rappresentativo, probabilmente capì che si prestava ad essere il capostipite di tutto Israele e il fondatore dell'ideologia ebraica.

Dopo averlo svestito della sua idolatria, lo mise sotto la tutela di un nume domestico e senza nome e, infine, approfittando dell'enigmatico incontro che Abramo, quasi centenario, ebbe sotto la quercia di Mamre con tre personaggi misteriosi, con grande abilità proiettò retrospettivamente nel vecchio patriarca tutti gli elementi fondamentali dell'ebraismo: la sottomissione totale dell'uomo a Dio; l'Alleanza eterna tra Dio e l'uomo secondo un rapporto di reciprocità suggellato dalla circoncisione, e la duplice promessa di Dio ad Abramo: i suoi discendenti sarebbero divenuti un gran popolo di Dio e avrebbero avuto in perenne eredità il paese di Canaan, la Terra Promessa.

Qualcuno ha ipotizzato che l'incontro con i tre sacri personaggi di Mamre (per la Bibbia, Dio e due angeli) fosse una reminiscenza politeistica ((Max Weber, Il giudaismo antico, pag. 517), il ritorno a galla cioè di aspetti del paganesimo mesopotamico che l'abile sacerdote redattore seppe trasformare nell'atto costitutivo dell'ebraismo; e che la quercia di Mamre, sotto cui Abramo servì la merenda a Dio e ai due angeli, non fosse in realtà che un più modesto terebinto (J.G. Frazer,Folk-lore in the Old Testament,.vol. III, pagg. 36-61).

Abramo a Mamre

La demonizzazione della democrazia e dei diritti civili (La mala religione) 181

In campo politico, come in quello sessuale e culturale, la Chiesa è sempre stata, e rimane tuttora, il nemico più implacabile di ogni forma di libertà. Essa, infatti, ha sempre odiato la libertà e la democrazia che ne consegue.

Nessun papa ha mai speso una parola per difenderla, anzi tutti i papi ne hanno spese molte per denigrarla. Che cosa significa democrazia? Accettazione piena di tutte le libertà fondamentali del cittadino: libertà di pensiero, di parola, di stampa, di religione, di scelta politica e così via.

Ma per la Chiesa, la libertà, qualsiasi forma di libertà, è sempre stata considerata un'invenzione satanica. Ecco perché la Chiesa è sempre stata, nel corso della storia, il massimo sostegno dell’assolutismo e della tirannia.

Quando nel 1789 la «Dichiarazione dei diritti dell’uomo» proclamò i diritti fondamentali del cittadino, non più suddito, che decretavano l’eguaglianza di tutti davanti alla legge, e la libertà di coscienza, di pensiero, di parola e di stampa, fu duramente condannata nel Breve “Quod aliquantum” del 10 marzo 1791, da parte di Pio VI, come «mostruosità» (monstra). «Che cosa si può escogitare di più insensato che decretare una siffatta eguaglianza e libertà per tutti?», scrisse il Papa inorridito.

Papa Pio VI

martedì 20 settembre 2011

Darsi la dolce morte anche da soli, in modo sereno e indolore, è possibile.

Il fatto accaduto ai coniugi Rudolph ha suscitato notevole scalpore negli Stati Uniti e ha fatto nascere molte considerazioni interessanti. Armond e Dorothy Rudolph di anni 92 e 90, vivevano in pessime condizioni fisiche.

Il primo soffriva di forti dolori da stenosi spinale, mentre la moglie era quasi completamente paralizzata. Entrambi molto provati dalle continue sofferenze e per di più messi in allarme da chiari sintomi di demenza in arrivo, decisero serenamente di lasciarsi morire finché godevano ancora di un po' di autonomia e di autostima.

Perciò comunicarono ai dirigenti della struttura assistenziale in cui erano ricoverati la loro determinazione di rifiutare cibo ed acqua fino al sopraggiungere della morte.

Ma i dirigenti, terrorizzati che i torquemada clericali del luogo li citassero in giudizio per negligenza e anche temendo la cattiva pubblicità che poteva derivare dalla vicenda, sfrattarono subito la coppia, e la trasferirono in una casa privata, dove finalmente poterono smettere di mangiare e di bere. Dieci giorni dopo a Armond morì e Dorothy si spense il giorno seguente.

Quando il fatto è stato risaputo sono spuntati i primi commenti. “Smettere di mangiare e bere è un modo pacifico e indolore di morire, e la gente in tutto il paese non sa nemmeno di potersene avvalere”, ha detto Barbara Coombs Lee, presidente di Compassion & Choices.

E ha precisato che anziché ” ricorrere a mezzi violenti e a soffrire inutilmente, questo metodo è legale e sicuro, e disponibile ogni momento. Quindi tutte l persone mentalmente in grado di prendere la decisione di porre fine alla propria vita devastata da atroci sofferenze senza via d'uscita dovrebbero avere il diritto di morire in pace e con dignità, a casa, circondati da familiari e amici.

La dottoressa Joanne Lynn, direttore del Centro di Cura per anziani affetti da malattia avanzata presso l’Altarum Institute di Washington DC, ha chiarito che il suicidio assistito trova ancora enormi difficoltà soprattutto per la forte opposizione clericale che condiziona la politica pubblica di molti Stati, mentre il rifiuto di cibo e acqua è un’alternativa percorribile perché non viola alcun precetto.

“La maggior parte dei modi per provocare la fine della vita richiedono la partecipazione attiva di qualcun altro, ma smettere di mangiare e bere no”, ha concludo la dottoressa Lynn.

Morire di fame e di sete può sembrare spaventoso per la maggior parte delle persone, ma gli specialisti spiegano che quando si è in fin di vita questo è in realtà un modo abbastanza indolore per farlo.

“La maggior parte delle persone che smettono volontariamente di mangiare, dopo molte ore non avvertono più la sensazione di fame. A volte addirittura si avverte una sensazione di euforia a causa di cambiamenti metabolici nel corpo. E questo è un modo pacifico di andarsene”.

A meno che non venga l'inviato di Ratzinger a imboccarvi con la forza in nome del dio crudele e sanguinario Jahvè.

Oscurantismo culturale (La mala religione) 180

Fu questa nuova morale a far nascere il capitalismo, secondo la celebre tesi di Max Weber (L’etica protestante e lo spirito del capitalismo).

Inglesi, tedeschi, svizzeri e olandesi, spinti da questa morale aperta e positiva, riuscirono a dare un nuovo impulso al commercio, alla ricerca, alle relazioni politiche e sociali, sviluppando la borghesia e l'imprenditoria e creando le premesse allo sviluppo economico dei loro Paesi e del mondo intero.

I Paesi cattolici, soprattutto l'Italia e la Spagna, dominati dal conservatorismo religioso e dalla nobiltà latifondista, rimasero culturalmente ed economicamente arretrati.

Fra il Seicento e il Settecento, quindi, mentre l'Europa protestante creava la strutture socio-economico-politiche dello Stato moderno, l'Italia, in piena decadenza, era intenta soprattutto ad accrescere il numero delle festività in onore di nuovi santi, nuovi culti alla Madonna, nuove rivelazioni miracolose, nuovi dogmi e nuovi riti, tutti intesi ad incrementare la già enorme superstizione popolare.

lunedì 19 settembre 2011

Il falso Jahvè (Genesi e involuzione del monoteismo biblico). La leggenda dei Patriarchi Il mitico patriarca Abramo 13

La stessa cosa si ripeté con Abimelek, re di Gherar, ma costui – avvertito in sogno – non si unì a Sara ed evitò così la punizione divina. Ciò non impedì ad Abramo di ricevere da lui pecore, buoi, servi e serve in premio della sua disponibilità (Genesi 20,2-14).

Così, la futura matriarca dell'intero popolo ebraico sarebbe stata, poco decorosamente stando alla Bibbia, una concubina di lusso del faraone e di altri regnanti col beneplacito di Abramo suo marito.

È singolare il fatto che anche Isacco, figlio di Abramo, abbia seguito un analogo comportamento, dichiarando, in determinate circostanze, che sua moglie Rebecca era sua sorella e quindi rendendola disponibile come concubina (Genesi 20,8-14).

A parte queste considerazioni, quasi sicuramente Abramo fu l'antico capo di una tribù di nomadi semiti che vagavano tra il deserto mesopotamico e i pascoli collinosi della terra di Canaan, il cui ricordo, per l'autorevolezza del personaggio, si era tramandato indelebile nei suoi discendenti, tanto da assurgere poi come preistoria del popolo d'Israele.

Isacco e Giacobbe

Oscurantismo culturale (La mala religione) 179

Ovviamente la decadenza del nostro Paese, causata dalla Controriforma e dall'Indice, non ha riguardato soltanto la cultura, la scienza e la politica, ma anche la morale e l'economia. Vediamo come.

Nel protestantesimo, la spinta culturale, derivata dalla libertà di accedere direttamente e personalmente alle verità della Bibbia, spinse ognuno ad imparare a leggere. Guai a chi non era in grado di farlo. Fu una enorme molla culturale perché l'ignoranza era considerata figlia del diavolo.

Ma al protestante non bastava saper leggere la Bibbia, gli occorreva anche poterla interpretare col proprio acume, confrontandosi, magari, con gli altri. Di qui lo stimolo alla ricerca personale e allo sviluppo del senso critico.

Il protestante divenne quindi uno strumento attivo perché sapeva costruire la sua verità con lo studio personale, con la riflessione e col dibattito; quello cattolico, al contrario, rimasto totalmente passivo, perché tenuto sotto tutela, dovette accettare la verità interpretata da altri (il clero) senza mai avere l'opportunità di verificarla.

Inoltre, il protestante sentiva come dovere morale la laboriosità, la disciplina, la frugalità, l’efficienza e la cultura. Nello stesso tempo rifiutava l'ascetismo cattolico, che disprezzava le cose buone e belle del mondo, ed esaltava la povertà e la rassegnazione ai soprusi e alle angherie dei prepotenti.

Il protestante voleva vivere, agire, operare, lavorare e sacrificarsi per la famiglia e il successo, convinto che ricchezza e benessere fossero segni della Grazia.

La Bibbia tradotta da Lutero

domenica 18 settembre 2011

Peccato e redenzione (Le due imposture su cui poggia il cristianesimo) Il mito biblico al vaglio della scienza. 8

Diamo ora una breve occhiata alle più macroscopiche assurdità scientifiche che la Genesi biblica ci propina a dimostrazione che se la Bibbia è parola di dio, questo dio ha il livello intellettuale di un bambino della scuola materna.

Cominciamo dalla forma della Terra come viene concepita nella Bibbia. Nonostante alcuni antichi sapienti, tra i quali il greco Pitagora, avessero ipotizzato in ere remotissime la sfericità del nostro pianeta, avendola dedotta dalla forma degli altri corpi celesti, la Genesi ce lo presenta piatto, come probabilmente era descritto dall'antica mitologia mesopotamica.

Questa concezione piatta della Terra, stante l'assoluta autorevolezza del testo biblico, rimase in vigore per molti secoli, nonostante le smentite degli scienziati, e per la Chiesa primitiva fu a lungo considerata verità di fede, al punto che disconoscerla poteva implicare l'accusa di eresia, con tutto quello che ne derivava.

La Terra piatta

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 85

“E Gesù?” chiese incuriosito Davide.
“E' un personaggio dotato di un notevole carisma. Proviene da Gamala, la città più ribelle della Palestina. Si è formato a Qumran studiando il Documento di Damasco e il Rotolo della Guerra. È praticamente un esseno zelota. Si considera il Messia preannunciato dai profeti e inviato da Jahvè a liberare il suo popolo dalla dominazione straniera ma anche a riportarlo nelle condizioni morali e religiose necessarie per la costituzione di uno Stato santo. Si prefigge di creare, come ha appreso dal Documento di Damasco degli esseni, lo Stato utopico della Gerusalemme Celeste nel quale regnino l’amore tra gli uomini, la povertà come scelta di vita e come perfetta uguaglianza sociale, e lo spirito autentico della fede dei padri”.

“Un programma sublime” fece Davide con ammirazione.
“Che ha il solo piccolissimo difetto di essere utopistico e irrealizzabile” fece ironico Ezechiele. “Nessuna schiera celeste verrà mai in aiuto ai nostri farneticanti ribelli e le legioni di Cesare li schiacceranno come scarafaggi”.
“E la gente comune come lo accoglie?” chiese Giuda.

“La turba che lo segue cresce di giorno in giorno e il suo passaggio tra i villaggi crea dovunque un'atmosfera di festa, che coinvolge tutti e in particolar modo le donne e i bambini che lo attorniavano gioiosi. I seguaci devono spesso faticare per contenere il grande entusiasmo che suscita il suo arrivo. Naturalmente la gerarchia templare, gli erodiani e molti scribi e farisei sono, invece, preoccupati a morte e stanno già predisponendosi di fermarlo prima che sia troppo tardi.”

“La situazione è più grave di quanto pensassi” concluse Giuda accomiatandosi dallo scriba.

“Dobbiamo scappare a Damasco il più presto possibile”, disse appena ripresero il cammino. Appariva molto preoccupato “Non vorrei che qualche mio vecchio compagno zelota mi coinvolga in questa pericolosa vicenda. Appena avremo venduto il carico, leveremo le ancore per sempre”.

“Non essere così precipitoso!” fece Davide “Aspettiamo a vedere come si mettono le cose”. Avvertiva la strana impressione che lui e Giuda c'entrassero molto in tutta quella faccenda, ma non ne fece parola con l'amico per non spaventarlo maggiormente.

sabato 17 settembre 2011

Il falso Jahvè (Genesi e involuzione del monoteismo biblico). La leggenda dei Patriarchi Il mitico patriarca Abramo 12

Mentre soggiornava nella terra di Canaan avvenne una carestia e Abramo dovette emigrare provvisoriamente in Egitto, dove fu protagonista di un episodio che ce lo fa apparire privo di scrupoli morali e ben diverso dal personaggio timorato di Dio che la Bibbia ci suggerisce.

Con il pretesto che la bellezza di Sara poteva indurre il faraone a ucciderlo per sottrargli la moglie, la rese disponibile al sovrano come concubina di lusso, facendola passare per sua sorella. In cambio dei favori della moglie Abramo ottenne dal faraone una cospicua ricchezza.

"Quando infatti Abramo giunse in Egitto, gli Egiziani videro che la donna [Sara] era molto bella. La videro anche gli ufficiali del Faraone e la lodarono davanti al Faraone e la donna fu portata in casa del Faraone. Ed egli trattò bene Abramo a motivo di lei. Così Abramo ebbe pecore, buoi, asini, servi, serve, asine e cammelli" (Genesi 12,14-16).

Ma l'Eterno, stando alla Bibbia, colpì il faraone con grandi calamità per aver approfittato delle grazie di Sara per cui il faraone, molto irritato, chiamò Abramo e gli disse:
"Che cosa mi hai fatto? Perché non mi hai detto che era tua moglie? Perché hai detto: "E' mia sorella"? Così io la presi per essere mia moglie. Ora dunque eccoti tua moglie; prendila e vattene!" (Genesi 12,18-19).

E lo fece espatriare, o meglio cacciare, lui e tutte le sue ricchezze.

Faraone

Oscurantismo culturale (La mala religione) 178

Ecco spiegate anche tante altre arretratezze nostrane, come il fatto che l'Italia non si è mai trasformata in uno Stato laico e, ancor oggi,vengono negati ai suoi cittadini i più elementari diritti civili vigenti in tutti gli altri Stati, come il riconoscimento delle coppie di fatto, la libera procreazione assistita, il riconoscimento alle donne di decidere sulla propria maternità, la facoltà per ciascuno di noi di decidere sulla propria salute e sulla propria vita, e alle persone omosessuali di ottenere la parità di diritti, e vige il divieto più assoluto su tutto quanto contrasta l'ideologia cattolica.

Ecco perché i nostri politici, asserviti al Vaticano, vogliono imporci come legge di Stato la morale cattolica. Ecco, infine, perché perfino molti dei nostri (cosiddetti) atei, sono atei baciapile, atei devoti che vanno in fregola quando possono mettersi al servizio di cause oscurantiste proposte dalla Chiesa.

venerdì 16 settembre 2011

La Legge sulla Tortura Obbligatoria di Fine Vita sta per essere approvata in via definitiva al Senato

La legge sul testamento biologico ha iniziato, in terza lettura, il suo iter in Commissione Sanità al Senato. Questa legge - come ribadito in più occasioni precedentemente- imposta per espressa coerciizione del Vaticano ad un Parlamento codardo e traditore della volontà del popolo italiano, trasforma le nostre dichiarazioni anticipate di trattamento in carta straccia.

"Solo una politica sorda ai bisogni degli ammalati e alle evidenze scientifiche poteva approvare una legge del genere. Si obbligano le persone, anche coloro che hanno indicato di non volere un tubo nell'intestino, a riceverlo per legge; le indicazioni che ognuno lascerà non saranno vincolanti per il medico, che potrà disattenderle. Questo è incivile e inaccettabile. Si è arrivati addirittura a inserire un articolo che prevede l'assenza di attività cerebrali per applicare il testamento biologico: in altre parole, questa legge dice ai medici che possono sospendere le cure quando una persona è morta. Davvero un bel risultato".

Così Ignazio Marino, senatore del Pd, sul testamento biologico. "Questa legge - conclude - trasforma le dichiarazioni anticipate di trattamento in carta straccia. La politica non deve né scegliere, né interrompere le terapie, deve solo permettere a ognuno di noi di decidere con i propri affetti, nell'ambito del rapporto tra medico e paziente, quali cure siano appropriate e quali no".

La battaglia per abolire questa infamia che, di fatto, impone l’accanimento terapeutico per legge, violando la libertà di scelta degli individui e negando la Costituzione che sancisce invece tale diritto, partirà subito dopo la sua approvazione con la raccolta di firme per arrivare a un referendum che la abroghi.

Lo ha annunciato il senatore del Pd Ignazio Marino nel corso di una conferenza stampa con Mina Welby e Beppino Englaro dichiarandosi sicuro che il voto degli italiani, ancora più plebiscitario di quello ottenuto con il referendum sul nucleare e sull'acqua, smentirà Parlamento e Vaticano.

On. Ignazio Marino

Oscurantismo culturale (La mala religione) 177

Nell'Ottocento poi, quando in tutta Europa la letteratura, la filosofia e le scienze conobbero un enorme sviluppo, e dovunque pullularono grandi scrittori le cui opere sono tuttora valide, nel nostro Paese ci siamo dovuti appagare di qualche narratore provinciale, totalmente sconosciuto fuori dai nostri confini.

Così, ad esempio, I Promessi Sposi, tuttora imposti alla scuola italiana su pressione cattolica, come un'insigne opera narrativa, non reggono il confronto coi romanzi dei grandi narratori francesi, inglesi e russi, di tutt'altra spazialità narrativa, e sono totalmente sconosciuti al di fuori d'Italia.

E che dire della cultura scientifica, come la fisica, la medicina, l'astronomia e persino la matematica, discipline ritenute dalla Chiesa in perenne contrasto con le Sacre Scritture? Le nostre università, censurate nei libri, spiate dagli inquisitori, dovettero barcamenarsi come potevano, costrette ad impartire un insegnamento cifrato, allusivo e dissimulato, e a ricorrere a tutti i sotterfugi per insegnare un po' di anatomia e di scienza.

Insomma una catastrofe culturale di immani conseguenze negative che ci spiega perché ancor oggi l'Italia, a causa della repellenza verso la carta stampata che ci è stato inculcata dalla Chiesa, è il Paese in cui si legge meno che in qualsiasi altro Stato europeo.

I promessi sposi

giovedì 15 settembre 2011

Peccato e redenzione (Le due imposture su cui poggia il cristianesimo) Il mito biblico al vaglio della scienza 7

Un essere umano che si qualifichi Homo sapiens, che abbia superato l'adolescenza, che possieda una minima istruzione di base, che usi appena qualcuno dei mille miliardi di neuroni che contiene il suo cervello, può credere alle immani demenzialità implicite nella favoletta della Genesi e regredire intellettualmente allo stadio del troglodita?

Purtroppo sì, se intere generazioni di esseri umani basano da secoli la loro esistenza su di esse, nonostante i molteplici tentativi della scienza di dimostrare la loro assoluta irrazionalità e le loro incoerenze logiche.

Homo sapiens

Oscurantismo culturale (La mala religione) 176

I letterati italiani come si comportarono di fronte a questo provvedimento? Si adeguarono totalmente ai dettami della Chiesa, con perfetto conformismo ipocrita, con fatalismo e rassegnazione, secondo lo spirito dell'astuzia nazionale, e si rinchiusero in accademie classicheggianti, totalmente avulse dalla realtà e dai problemi sociali del tempo, come l'Arcadia che quisquillava su temi sofisticati in una lingua arcaica e incomprensibile ai più.

Il decadimento culturale fu massiccio e si protrasse anche nei secoli successivi, e così, mentre all'estero, nel Settecento, grandi scrittori come Voltaire e Swift, usando un linguaggio semplice e tagliente, analizzavano i problemi socio-culturali del loro tempo e risvegliavano l’intelligenza civile del popolo, in Italia l'analfabetismo popolare, favorito ad oltranza dalla Chiesa, e l'acquattamento dei letterati, impedendo la nascita di vive scuole di pensiero, fecero piombare la nostra penisola nell'oscurantismo più profondo.

mercoledì 14 settembre 2011

Il falso Jahvè (Genesi e involuzione del monoteismo biblico). La leggenda dei Patriarchi Il mitico patriarca Abramo 11

L'antica città di Harran si trovava a 650 miglia a nordovest, all'altra estremità dell'Eufrate, sulle propaggini collinose delle montagne della Turchia occidentale. Ur e Harran erano due città legate sotto il profilo commerciale e religioso. Entrambe erano devote alla divinità lunare Sin, e da secoli i templi dedicati alla luna di Ur e di Harran erano famosi in tutto l'Antico Oriente e richiamavano numerosi pellegrini.

I due templi dedicati alla luna avevano probabilmente instaurato un sistema di stretti rapporti commerciali. Infatti, ad Harran affluivano le ricchezze minerarie provenienti dalle montagne della Turchia e a Ur le merci preziose dell'India (Geoffrey Bibby, Quattromila anni fa, pag 73).

Pare che la tribù d'Abramo si sia fermata a Harran alcuni anni, poi decise di traslocare verso sud. Non sappiamo perché. Forse per il fatto che gli ittiti si facevano sempre più minacciosi. Abramo era avanti nell'età quando decise di emigrare verso mezzogiorno e occidente, lungo le vie degli scambi commerciali e dei pascoli che attraverso Canaan portavano in Egitto.

"Or il Signore aveva detto ad Abramo: Vattene fuori del tuo paese, e del tuo parentado, e della casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò... (Genesi, 12, 1) […]Abramo adunque prese Sara sua moglie, e Lot figliulo del suo fratello, e tutte le loro facoltà che avevano acquistate in Charan, e si partirono per andar nel paese di Canaan" (Genesi 12,5).

Lot, nipote di Abramo

Oscurantismo culturale (La mala religione) 175

La Controriforma, associata all'Indice, ottenebrò, quindi, nel volgere di alcuni decenni, tutte le conquiste del Rinascimento e soffocò ogni anelito di libertà intellettuale e morale, ogni curiosità scientifica, ogni ricerca appassionata delle idee, e perfino la gioia di vivere. Tutto si rinsecchì e diventò sterile (G.B.Guerri, Gli Italiani sotto la Chiesa, Mondadori, Milano, 1992).

L'effetto più immediato fu l'annichilimento dell'editoria italiana, allora floridissima. Le città più colpite furono: Venezia, allora il centro più elegante e allegro d’Europa, in cui si stampavano due terzi dei libri italiani; poi Firenze e Roma.

I gesuiti, gli intellettuali della Chiesa guidati dal cardinale Bellarmino (fatto santo dal papa fascista Pio XI), scatenarono una vera e propria caccia ad ogni libero pensiero e ad ogni ricerca scientifica, a tutto quanto sapeva di nuovo.

Si arrivò al punto di vietare perfino i libri dei massimo scrittori italiani come Dante e Machiavelli.

Così, mentre in Italia, in conseguenza di questa crociata oscurantista, si bruciava Giordano Bruno, si incarcerava per trent'anni Campanella, si costringeva Galileo a negare la verità delle proprie scoperte, fuori d'Italia, e specialmente nel Nord Europa, dove la riforma protestante incitava il popolo alla libera interpretazione della Bibbia e favoriva la nascita dello spirito critico, ferveva un forte anelito culturale e nasceva la moderna filosofia.

Roberto Bellarmino

martedì 13 settembre 2011

Manifestazioni di boicottaggio e proteste clamorose per la visita di papa Ratzinger a Berlino

Giovedì 22 settembre, per la prima volta nella storia della Germania, uno dei massimi capi religiosi del mondo, papa Ratzinger, parlerà di fronte al Bundestag, il Parlamento nazionale.

Ma ormai è sicura una cosa: non tutti i parlamentari accetteranno la presenza del Papa e rifiuteranno, quindi, di ascoltare il suo intervento. Uno smacco, perché le visite ufficiali dei Capi di Stato – così viene giustificata la presenza di Benedetto XVI – vengono abitualmente seguite dall’intera delegazione parlamentare.

A rifiutare questo incontro sono i deputati progressisti che cavalcano il malcontento sempre più marcato di molta popolazione contro il papa tedesco a causa della sua politica criminale verso tutti i diritti civili.

A Berlino il comitato “Der Papst kommt” appoggiato da esponenti politici delle forze progressiste tedesche, Linke, Verdi ma anche Spd, ha pubblicato una risoluzione durissima “A Settembre 2001 Papa Benedetto XVI visiterà la Germania. Durante questo periodo parlerà anche di fronte al Parlamento. Noi protestiamo contro questo. Il Papa appoggia una politica che discrimina gli uomini sui temi di genere e di sesso. 

"Noi protestiamo contro il Papa perché è uno dei maggiori responsabili dell’oppressione dei gay, delle lesbiche e delle trans nel mondo. A livello mondiale il Vaticano combatte a fianco delle più brutali dittature contro i diritti per la comunità LGBT. Noi critichiamo il disprezzo dei diritti delle donne, che il Vaticano compie quando lotta contro la parificazione dei sessi e contro l’aborto.

"Condanniamo la politica sessuale e sui preservativi del Papa. Impedisce la prevenzione del virus Hiv in molti Paesi, condanna gli uomini alla malattia e porta loro alla morte. Protestiamo contro la visione antidemocratica di Papa Benedetto XVI, che definisce una società liberale come una dittatura del relativismo. Queste critiche sono condivise da molti cattolici che invitiamo a protestare insieme a noi. Ci contrapponiamo al tentativo del Papa di imporci i suoi dogmi morali come leggi delle nostre Nazioni. Una simile politica non può essere tollerata nel silenzio, per questo invitiamo a tutti a protestare pacificamente a Berlino".

Da mesi Berlino è diventata il centro della protesta contro la visita del Papa, ed anche a Friburgo in Bresgovia, altra città dove parlerà Benedetto XVI, aumentano i consiglieri comunali contrari a dare ospitalità al vescovo di Roma.

Friburgo e Berlino sono due città molto progressiste, dove normalmente le forze di sinistra vincono ad ogni elezione, e la visita papale ha risvegliato la coscienza laica. Sono previste manifestazioni di boicottaggio, e si mormora di alcune proteste clamorose.

Secondo quanto riporta la Sueddeutsche Zeitung di Monaco di Baviera, alcuni deputati della Linke potrebbero ricevere il Papa portando in mano dei preservativi, un palese modo per protestare contro le sue posizioni sugli anticoncezionali.

Papa Ratzinger

Oscurantismo culturale (La mala religione) 174

Le Sacre Scritture, e ogni analisi critica che le riguardasse, erano riservate agli ecclesiastici e a qualche laico, su dispensa papale.

Quindi l'intera produzione letteraria, che non riguardasse questi elementi fondamentali della fede, era ritenuta inutile, anzi dannosa, per la Chiesa.

Perciò papa Paolo IV Carafa pensò bene di emanare l'elenco di tutti i libri allora conosciuti, che fossero anche marginalmente in dissenso con la religione cattolica, per vietarne, nel modo più assoluto, il possesso e la lettura.

Chi veniva pescato con un libro proibito rischiava la galera, il processo per eresia e magari il rogo.

Per il popolino, totalmente analfabeta, questa proibizione ebbe conseguenze molto scarse, per non dire nulle. Ma per le persone colte, eredi dell'Umanesimo, e per la borghesia che si andava affrancando, ebbe conseguenze catastrofiche.

Siccome a giudicare l'ortodossia religiosa dei libri furono preposti ecclesiastici illeterati e ignoranti, ne conseguì che fu progressivamente vietata la quasi totale pubblicazione dell'editoria italiana, allora la più progredita d'Europa.

Papa Paolo IV Carafa

lunedì 12 settembre 2011

Il falso Jahvè (Genesi e involuzione del monoteismo biblico). La leggenda dei Patriarchi Il mitico patriarca Abramo 10

E forse fu questo il Dio che Abramo mise nella sua bisaccia, escludendo tutti gli altri, per farlo oggetto delle sue preghiere e delle sue invocazioni e proclamarlo il tutore della sua piccola tribù.

Un Dio del tutto privato e scevro di pompe cerimoniali. Il solitario Dio di Abramo e basta, colui che lo aveva fatto uscire da Ur per dargli in possesso la Terra di Canaan e per farlo diventare il capostipite di un grande popolo (Genesi 11,31).

Per inciso va notato che accenni agli dèi tutelari del focolare, o teraphim, si colgono in Genesi 31, nell'episodio che narra di Rachele, moglie di Giacobbe, che ruba gli idoli al padre Labano e li nasconde nella sella del suo cammello per portarli con sé.

Tornando alla promessa fatta ad Abramo dal suo Dio tutelare, in essa non c'era certo nulla di straordinario. Il Dio di ogni tribù proclamava, in qualsiasi occasione, di riservare un futuro glorioso ai propri fedeli, sempre che lo si trattasse come divinità esclusiva del clan. Portandosi appresso il piccolo Dio della vecchia casa di Ur, Abramo tramutò l'idolatria in monolatria (o, meglio, in enoteismo), il che non ha niente a che vedere col vero monoteismo.

Abramo non nega l'esistenza degli altri dèi, s'impegna semplicemente a venerarne uno solo, tra i tanti, e a restare a lui sempre fedele così da meritarsi la sua protezione. Un chiaro "do ut des".

Rachele e Giacobbe

Oscurantismo culturale (La mala religione) 173

Cominciamo dalla cultura parlando dell'”Indice”.

Per la massa degli italiani il termine “Indice” risulterà del tutto incomprensibile. Di che indice si tratta, si chiederanno stupefatti! L'indice di che cosa? Invece, questa parola racchiude tutto l'oscurantismo culturale, politico e sociale che si è abbattuto sull'Italia (e in minor parte anche in Europa) dal 1559 fino al XX secolo, e che è alla base della nostra enorme arretratezza in molti campi, rispetto ai più importanti Paesi europei.

Si tratta dell'Indice dei libri proibiti (Index librorum prohibitorum) emanato dal Sant'Uffizio dell'Inquisizione sotto papa Paolo IV, e rimasto in vigore fino al 1996.

Sappiamo che fin dalle sue origini la Chiesa fu totalmente ostile alla cultura, laicamente intesa, e perfino anche a quella cristiana, intesa come libero accesso ai testi sacri (vedi il Concilio di Tolosa del 1229 che proibì ai laici il possesso della Bibbia, e quello di Terragona del 1234 che ordinò il rogo per le Bibbie tradotte in volgare).

L'unica cultura che la Chiesa riservava al credente riguardava la conoscenza, possibilmente mnemonica, del Catechismo Romano, vero manuale semplice e popolare delle cose fondamentali in cui credere, dei dieci comandamenti, del Credo, dell’Ave Maria e del Pater noster (in latino per capirli poco).

domenica 11 settembre 2011

Peccato e redenzione (Le due imposture su cui poggia il cristianesimo) Allegoria o verità di fede? 6

Lo ha proclamato chiaro e tondo Pio XII (non quindi un papa medievale), con l'enciclica Humani generis del 12.8.1950.

I punti salienti di questa enciclica sono i seguenti: Adamo ed Eva sono esistiti, eccome! Da loro discendono tutti gli uomini che popolano la Terra, quindi Adamo non è il simbolo di una moltitudine di progenitori. Da Adamo discende il peccato originale che viene trasmesso a tutti gli uomini come eredità di una natura non più integra ma degenerata.

A questa enciclica dobbiamo aggiungere la Professione di fede o Credo di Paolo VI (30 giugno 1968), vincolante per tutti i credenti, che recita: “Crediamo che tutti hanno peccato in Adamo, il che significa che la colpa originale da lui commessa ha fatto sì che la natura umana, comune a tutti gli uomini, decadde in una condizione tale da portare le conseguenze del suo fallo. Crediamo che il nostro Signore Gesù Cristo con il sacrificio della croce ci ha riscattati dal peccato originale e da tutti i peccati personali commessi da ciascuno di noi. Confessiamo di credere in un solo battesimo, istituito da nostro Signore Gesù Cristo per la remissione dei peccati”.

A questo punto non ci sono più dubbi: è verità di fede il fatto che tutta l’umanità è derivata da un’unica coppia primordiale (monogenesi ) e che non si può ammettere la sua derivazione da più coppie primordiali (poligenesi ) altrimenti non si giustifica il peccato originale per trasmissione dai progenitori.

Questa è la base fondante del cristianesimo.

Paolo VI

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 84

Il nome Gesù fece sussultare Davide perché gli ricordò che Maddalena, sorella di Lazzaro, aveva sposato uno del Golan di quel nome.
“Non è che questo Gesù ha sposato una giovane di Betania di nome Maddalena?” chiese Davide con vivo interesse.
“Esattamente” rispose Ezechiele sorpreso. “Ma tu, come lo sai?”
“Io e Giuda conosciamo bene Lazzaro, il fratello di Maddalena che vive a Betania”, rispose.

“Un momento!” fece subito lo scriba, manifestando una certa sorpresa. “A Betania, poche settimane fa, è accaduto un fatto eccezionale. Il figlio del fariseo Simone, mio vecchio amico, è stato liberato da una possessione diabolica che lo tormentava da anni. Non è che a liberarlo sei stato tu?” chiese visibilmente emozionato.
Davide arrossì confuso.

“E a Cana un paralitico ha riacquistato l'uso della mano destra atrofizzata”, continuò lo scriba.
Davide taceva visibilmente imbarazzato.
“Il mio giovane amico” intervenne allora Giuda con prontezza di spirito, “è un terapeuta non un taumaturgo. Essendo vissuto alcuni anni in Caldea, è stato istruito nell'arte della guarigione da alcuni saggi”.

“Infatti” spiegò Davide che nel frattempo si era completamente ripreso, “non sono io a guarire. Io soltanto promuovo l'autogarigione mobilitando le energie psichiche del paziente. I saggi mi hanno spiegato che i miracoli non esistono. Infatti nessuno mai è riuscito a far crescere un arto a chi l'aveva perduto. Questo sì che sarebbe un vero miracolo!”.

“Ciò non toglie che sei un essere straordinario” esclamò Ezechiele al colmo dello stupore. “L'ho intuito appena ti ho visto”.
“Parliamo di Maddalena” riprese Giuda per sviare il discorso. “Quando l'abbiamo conosciuta, molti anni fa, era ancora giovanissima ma manifestava già un carattere forte e passionale”.

“Infatti, esercita una notevole influenza su Gesù” riconobbe Ezechiele, “e crede ciecamente nella sua investitura messianica. È apertamente avversata da alcuni seguaci più facinorosi, come un certo Simone, soprannominato Cefa, cioè Roccia, per la sua grossa corporatura e per il carattere violento. Costui, e i due fratelli Giacomo e Giovanni, vorrebbero spingere Gesù a compiere azioni clamorose di guerriglia, ma Maddalena frena. Spera che le masse lo seguano compatte, sedotte solo dal suo carisma”.

“L'ho conosciuto questo Cefa”, intervenne Giuda. “Ai miei tempi era anche lui un sicario sotto Simone il Galileo”.

sabato 10 settembre 2011

Il falso Jahvè (Genesi e involuzione del monoteismo biblico). La leggenda dei Patriarchi Il mitico patriarca Abramo 9

E così la piccola tribù di Abramo – tre o quattrocento persone, compresa la numerosa servitù – si mise in movimento verso Harran o Charan.

I vecchi, le donne e i bambini più piccoli viaggiavano su carri a quattro ruote trainati da manzi, mentre i folti greggi di pecore e capre brucavano l'erba lungo la strada assieme alle parecchie centinaia d'asini da soma che portavano bagagli pesanti.

A quell'epoca i cammelli erano ancora sconosciuti in Mesopotamia e in Egitto.
Gli dèi sumerici erano circa cinquemila, tutti con tanto di nome proprio, e i principali anche con più nomi.

Al momento della partenza da Ur il vecchio Terah e il figlio Abramo si saranno posti il problema di quali idoli dell'immenso pantheon sumerico era opportuno portare con loro. Terah li conosceva bene perché li produceva e li vendeva.

Ne scelsero uno senza nome. Secondo C.L. Wooley (op. cit., pagg. 212-251 ) esisteva solo un tipo di divinità mesopotamica cui non era costume dare nome: si trattava del nume domestico delle famiglie di Ur.

Terah, padre di Abramo

Oscurantismo culturale (La mala religione) 172

Tutte le religioni, pretendendo di trasmettere una verità derivata direttamente da dio e quindi non soggetta a revisioni e critiche, sono nemiche di ogni libertà di pensiero che potrebbe originare idee e visioni del mondo in contrasto con esse.

Ma di tutte, la massima nemica di ogni libertà, la propugnatrice del massimo oscurantismo culturale, politico e scientifico, è la Chiesa.

In questo capitolo prenderemo in esame tre argomenti che illustrano im modo lapalissiano l'oscurantismo da essa imposto al mondo occidentale, e soprattutto all'Italia, nei riguardi della cultura, della politica e della scienza.

venerdì 9 settembre 2011

In un modo o nell'altro, l' otto per mille degli italiani finisce quasi tutto alla Chiesa Cattolica.

Se non bastasse il sistema proporzionale di distribuzione dei fondi, che finisce per dirottare quasi il 90 per cento del gettito dell'otto per mille direttamente nelle casse della Conferenza episcopale italiana (anche se quelli che scelgono la Chiesa sono il 34,5%) ci pensa poi lo Stato a girare un'altra fetta cospicua alla Cei, prelevandolo direttamente dalla sua quota.

Basta infatti andare a guardare la destinazione dei fondi percepiti dallo Stato con l'otto per mille per accorgersi che almeno un terzo della torta finisce comunque per avvantaggiare il Vaticano.

Questo finanziamento aggiuntivo viene destinato al restauro e alla conservazione di chiese, monasteri e basiliche. La fatica di firmare per lo Stato Italiano perché assegni il suo tesoretto per combattere le calamità naturali (vedi il terremoto all'Aquila) o per la conservazione e il restauro del patrimonio artistico del nostro Paese (in perenne pericolo di crolli come a Pompei), è del tutto ignorato in quanto assegnato per restauri di parrocchie e chiese della provincia italiana che con le opere d'arte non hanno niente da spartire.

Andando a sfogliare il Decreto della Presidenza del Consiglio pubblicato lo scorso dicembre si possono notare degli interventi incredibili che dovrebbero essere a carico della Cei o coperti con gli importi riscossi con la “Legge Bucalossi” (la n.10 del 1997 e successive modifiche) che obbliga i Comuni a destinare dal 7 al 9% degli oneri di urbanizzazione secondaria (pagati da chi effettua interventi di costruzione o trasformazione edilizia) per finanziare la costruzione o il riammodernamento di immobili ecclesiastici.

L'otto per mille frutta alla Chiesa quest'anno ben un miliardo e duecento milioni di euro dei quali appena il venti per cento viene destinato ad opere assistenziali (in barba alla falsa pubblicità televisiva che dimostra i soliti barboni assistiti dalla Cei) e il rimanente ottanta per cento viene utilizzato per il sostentamento del clero (in sensibile calo di anno in anno) e per l'edilizia ecclesiastica. Con la legge Bucalossi la Chiesa riscuote una cifra ingente (che il governo si guarda bene dal far conoscere), comunque più che adeguata alle sue esigenze edilizie.

Perché allora scorrendo l'elenco del Decreto del Presidente del Consiglio vediamo un milione e mezzo di euro speso per la Basilica di Sant'Andrea a Mantova, un milione e 800mila euro per il restauro della Chiesa dei santi Vittore e Carlo a Genova, un milione e 200mila euro per san Raffaele a Pozzuoli e un milione e 400mila euro per le suore Benedettine di Lecce, e una pletora di interventi da 100mila e persino 50mila euro a seguire?

Una lista lunga 52 pagine, in gran parte con nomi di parrocchie e chiese della provincia italiana beneficiate dall'otto per mille destinato allo Stato.

A questo punto una domanda è d'obbligo: perché la Cei col suo otto per mille più che abbondante e con quanto riscuote con gli oneri di urbanizzazione secondaria, altrettanto cospicui, anziché sobbarcarsi per intero il costo delle ristrutturazioni dei suoi beni, continua a mungere pesantemente dalle casse esauste dello Stato? Non vi dà l'idea di una piovra insaziabile?

Le nequizie morali della religione (La Mala religione) 171

Così la Chiesa, che fin dai tempi di Paolo ha fatto della menzogna la sua dottrina, continua ogni giorno a mistificare la realtà scientifica per i propri scopi.

Recentemente (Corriere della Sera del 12 novembre 2008 e del 24 gennaio 2009), due autorevoli esponenti vaticani: il cardinale Javier Lozano Barragan e Monsignor Rino Fisichella, che si autoproclamano guide morali, hanno negato l’evidenza scientifica del lavoro in corso di migliaia di ricercatori, affermando che le cellule staminali adulte, e quelle soltanto, fanno miracoli, e quelle embrionali, invece, non servono a nulla.

Esattamente il contrario di quanto affermano compatti tutti gli scienziati del mondo (“Science, Dogmas and the State”, Nature, 456, pp. 444-445, 27 Nov. 2008).

Perché questa spudorata disinformazione, spacciata per realtà scientifica? Per due scopi eticamente riprovevoli.

Il primo: per impedire l'utilizzo degli embrioni congelati, che sono un dono preziosissimo per ricerche di utilità universale, cosa assolutamente osteggiata dalla Chiesa.

Il secondo: per giustificare i lauti fondi pubblici destinati in Italia alle ricerche sulle cellule staminali adulte, volute fermamente dalla Chiesa. Penso che ogni commento al riguardo sia superfluo.

L'immoralità delle religioni riguarda ancora molti altri aspetti, come i crimini e le atrocità che hanno commesso e commettono tuttora nel mondo. Ma di questo parleremo diffusamente in un capitolo a parte, che ci riserverà non poche sorprese.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)