Epilogo
Dopo
aver esaminato a fondo come sono nati i due miti che sono alla base
del Cristianesimo e aver identificato, sotto il profilo storico, la
vera identità del Gesù dei Vangeli che ne è ritenuto il fondatore,
e averlo scrostato da tutti i veli e le imposture escogitate dalla
Chiesa per mascherarlo, dobbiamo trarre le conclusioni.
Il
punto fondamentale, da ritenere inconfutabile, è che il
Cristianesimo, che condiziona gran parte del mondo in cui viviamo,
proponendosi come religione rivelata da Dio, è una pura invenzione
umana che non presenta alcun legame con una presunta rivelazione
divina in quanto nato ai primordi della civiltà da miti inventati
per spiegare l'origine del male e della morte. Si tratta quindi di
una utopia vera e propria che solo la dabbenaggine umana accetta
come evento divino.
Esattamente
come è un'utopia anche l'altro mito infantile, sconfessato senza
mezzi termini dalla scienza, che l'uomo abbia avuto origine da una
statuetta di creta impastata dal vasaio celeste, a sua somiglianza.
Oggi la scienza spiega in modo incontrovertibile che il mammifero
pensante, denominato uomo, è il prodotto di milioni di anni di
evoluzione. Nessun scienziato può mettere in dubbio che tutte
le specie che hanno popolato e popolano la Terra siano il frutto di
una continua e inarrestabile evoluzione retta da leggi immanenti al
nostro pianeta e determinate dal caso e dalla selezione naturale,
quindi al di fuori di ogni intervento divino.
Data
l'infondatezza del peccato originale, anche la redenzione che
avrebbe dovuto redimere l'umanità, condannata dal peccato di Adamo,
risulta del tutto vana. Essa, infatti, è nata trasformando un
fallito Messia ebreo, crocifisso dai romani, nel figlio di Dio,
immolatosi per redimere l'intera umanità, a similitudine degli dèi
soterici del suo tempo. La prova? Il fatto che il Messia cristiano
Gesù è stato condannato alla crocifissione, pena riservata dai
romani esclusivamente ai ribelli politici e mai ad un qualsiasi
altro reato. A questo si aggiunga la nuova e dissacrante ricerca
storica, ampiamente documentata in precedenza, che ci consente di
identificare il vero Gesù dei Vangeli in Giovanni di Gamala, che la
Chiesa ha da sempre e in tutti i modi camuffato e nascosto perché
ritenuto improponibile come Salvatore del mondo.
Altra
considerazione importante da rilevare è che se il Cristianesimo,
pur essendo una religione totalmente inventata, come del resto lo
sono tutte quelle tuttora esistenti, avesse avuto come ideale
supremo promuovere in ogni campo la felicità terrena favorendo la
fratellanza, la libertà individuale, la giustizia sociale, lo
sviluppo, la cultura, la scienza, la tolleranza reciproca e ogni
altra istituzione atta a rendere armoniosa e pacifica la convivenza
umana tra i popoli, avrebbe contribuito a trasformare il mondo in
un piccolo paradiso terrestre, teatro gioioso delle mille imprese
dell'uomo, felice artefice del suo destino.
Invece,
oltre ad ingannare l'uomo con la falsa prospettiva
dell'immortalità, ha considerato il nostro meraviglioso pianeta
una valle di lacrime, abitata da incalliti peccatori meritevoli di
ogni castigo divino, diventando così una religione oppressiva e
disumana che ostacola in tutti i modi la felicità terrena. Così,
gran parte dei precetti, o meglio, dei valori non negoziabili, che
questa religione ci impone come derivati da Dio, altro non sono che
violazioni di ogni diritto umano e civile e di ogni libertà
personale. Per cui ogni libertà che consente all'uomo di decidere
autonomamente del suo corpo, del suo destino, del suo comportamento
sessuale, è ritenuta il più satanico dei peccati, e tutto quanto
fa l'uomo dal momento della nascita fino alla morte va rigidamente
sottoposto a controllo divino.
Quindi
l'etica cristiana, non derivando dall'uomo ma da
precetti divini campati in aria, è un'etica disumana e oppressiva.
Quante volte abbiamo sentito ripetere dai pulpiti che senza Dio
l'uomo sarebbe un bruto. È la più colossale delle panzane, bevuta
senza fiatare dal popolo bue. Tutte
le religioni, e la cattolica in particolare, predicano un'etica nella
quale è predominante il dovere verso un ipotetico Dio anziché
verso l'uomo e la natura, e ciò conduce spesso a conseguenze
estreme.
Ricordo
a questo proposito che per la maggior parte delle religioni arcaiche
(compresa quella biblica) ammazzare
animali e perfino esseri umani per offrirli alla divinità era stato
considerato “etico”. Solo cinque secoli fa gli aztechi
sacrificavano bambini al loro Dio-sole ed estraevano il cuore ai
vinti per placare la sua sete di sangue. Per essi “etico” era
compiere tali riti per evitare il
rischio del buio cosmico.
A
molti estremi di crudeltà ha portato l'etica religiosa. Sappiamo
tutti che per la Chiesa Cattolica è stato considerato, per molti
secoli, etico praticare la schiavitù; segregare, discriminare e
perseguitare gli ebrei; distruggere i templi pagani e le sinagoghe;
mandare al rogo gli eretici; costringere intere popolazioni alla
conversione coatta con mezzi estremi; bandire crociate contro gli
infedeli; ostacolare in ogni modo la scienza e la cultura,
imprigionando e condannando a morte i liberi pensatori; e compiere
infinite altre atrocità, sempre nel nome del suo Dio,
eufemisticamente osannato come buono e misericordioso.