Visualizzazioni totali

martedì 18 maggio 2010

La sentenza del Tar del Lazio di escludere gli insegnanti di religione dagli scrutini, annullata dal Consiglio di Stato.

Il Consiglio di Stato, la suprema magistratura amministrativa, ha accolto il ricorso del Ministero dell’Istruzione contro la sentenza del Tar del Lazio che, in base al principio costituzionale di laicità al quale deve attenersi ogni scuola pubblica, aveva stabilito l’incongruenza ai professori di religione di contribuire alla determinazione del credito scolastico.

Con questa decisione il Consiglio di Stato ha fatto strame di una sentenza che aveva accolto il ricorso delle organizzazioni laiche, atee e di tutte le confessioni religiose riconosciute dallo Stato italiano. L’ordinanza Fioroni (Pd) è stata quindi riconfermata, riportando di fatto il nostro Paese ad una situazione pre-revisione concordataria (1984), quando la religione cattolica era obbligatoria perché di Stato.

Viene così sancita una ingiusta e grave sperequazione tra gli studenti italiani per il fatto che gli studenti che frequentano il corso di religione si troveranno con una marcia in più, un credito in più, un contributo in più che faccia «media» con le altre materie. E gli altri? Gli altri dovranno dolersi di non aver scelto l’ora di religione. Con un escamotage la sentenza del Consiglio di Stato applica gli stessi parametri ai corsi «alternativi».

Ma tutti sanno che quei corsi sono assenti nella grande maggioranza delle scuole. Lo Stato, che stanzia centinaia di milioni per pagare gli insegnati di religione cattolica, immessi senza concorso e designati dai vescovi, non riesce a trovare il becco di un quattrino per garantire l'ora alternativa, prevista dalla legge, a quegli studenti che rifiutano l'insegnamento religioso.

Cosa, questa, messa perfino in evidenza dalla motivazione del Consiglio di Stato che recita: “La mancata attivazione dell’insegnamento alternativo può incidere sulla libertà religiosa dello studente o della famiglia: la scelta di seguire l’ora di religione potrebbe essere pesantemente condizionata dall’assenza di alternative formative, perché tale assenza va, sia pur indirettamente ad incidere su un altro valore costituzionale, che è il diritto all’istruzione sancito dall’art. 34 della Costituzione”.

Quindi, la non attivazione di fondi per l’ora alternativa costituisce una vera e propria lesione di due principi costituzionali: la libertà religiosa e il diritto all’istruzione. La responsabilità di tutto ciò, ovviamente, è esclusivamente a carico del governo.

L'insegnamento della religione nella scuola pubblica mette in evidenza una incongruenza mastodontica, tipica del nostro Paese, declassato a protettorato vaticano: lo Stato non trova i soldi per finanziare l’ora alternativa alla religione, ma trova quasi un miliardo per pagare gli insegnanti di religione e un altro miliardo, con l’otto per mille, per finanziare la Chiesa.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)