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venerdì 3 febbraio 2012

Secondo The Lancet (rivista medica inglese): proibire l’aborto non ne diminuisce l’utilizzo e ne aumenta i rischi.



Ci opponiamo in modo categorico a ogni tentativo di legalizzare l’aborto, un sinonimo di omicidio. Pertanto, chiediamo al governo di non procedere con questa legge, dal momento che l’ omicidio è un crimine abominevole, in ogni sua forma”. E’ questa la posizione assunta dalla Conferenza episcopale cattolica dello Sri Lanka circa la proposta di legge sull’aborto.

Per la Chiesa cattolica, sessuofoba incallita, si deve sempre punire e vietare, mai prevenire e regolamentare. Ma la sua crociata antiabortista (non in funzione salvavita ma solo contro la libertà sessuale) viene smentita nell’ultimo numero della prestigiosa rivista medica inglese The lancet che presenta un ampio studio sull’aborto nel mondo.

Le conclusioni sono che gli aborti totali nel mondo hanno smesso di diminuire tra il 2003 e il 2008 in seguito al riaccendersi delle campagne antiabortiste e che i tassi più alti di utilizzo dell’aborto si riscontrano in America latina, Africa, Asia e altri paesi molto condizionati da Chiese e religioni che impongono leggi molto restrittive, o che lo proibiscono del tutto. Allo stesso tempo, nelle regioni con leggi più liberali, l’incidenza di aborti è minore.

Nei paesi che si oppongono all’aborto sono anche più alti i casi di complicanze conseguenti all’aborto, che invece sono più rari nei paesi dove è regolato. Per esempio in Sud Africa, entro tre anni dalla legalizzazione dell’aborto nel ‘96 le morti correlate alle interruzioni di gravidanza sono diminuite del 90%.

Ma quali misure per ridurre l’incidenza delle gravidanze non volute e dei conseguenti aborti che ne derivano sa proporre la Chiesa per la pianificazione familiare? Solo la castità, totalmente innaturale perché in contrasto con i nostri istinti più genuini e che nessuno è in grado di rispettare, nemmeno i clericali sempre più coinvolti in scandali sessuali.

E allora? Oggi la scienza mette a disposizione delle donne molti prodotti che consentono di esercitare la loro libertà sessuale evitando gravidanze non volute e quindi di ridurre enormemente il numero degli aborti che sempre determinano profondi traumi psichici in chi è costretto ad attuarli. Questa è la vera prevenzione ma la Chiesa e altre confessioni religiose non la accettano, anzi la contrastano in tutti i modi accusando chi la favorisce di empietà.

Ecco perché nei Paesi a maggioranza cattolica gli aborti sono in continua crescita. La prova che le Chiese sessuofobe (cattolica ed evangelica) favoriscono l'aumento degli aborti lo deduciamo, in questi giorni, dall'opposizione che esse fanno al provvedimento della Casa Bianca che obbliga le assicurazioni sanitarie ad includere, nelle loro coperture, anche i sistemi contraccettivi per le donne.

Durissime le critiche dei vescovi americani ed anche dall’Osservatore Romano, soprattutto per la scelta di inserire tra i servizi minimi obbligatori anche quelli abortivi. I programmi assicurativi prevedono, infatti, interventi chirurgici per la sterilizzazione oltre che la prescrizione dei contraccettivi presenti negli elenchi del Food and Drug Administration.

Il segretario per la Salute e i servizi umani del governo americano, Kathleen Sebelius, ha detto che questo provvedimento "bilancia correttamente la libertà religiosa e l’aumento dell’accesso a importanti servizi di prevenzione". Insomma per la nostra Chiesa oscurantista e oppressiva non si deve abortire ma non si deve neanche prevenire l'aborto a meno che non si ricorra alla castità forzata o alla castrazione.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)