L'ambiente in cui Paolo cresce e vive è quello tipicamente urbano. Gesù usa immagini tratte prevalentemente dalla natura, dalla vita di provincia e dal mondo agricolo: il fiore del campo, il seminatore e la semente, il pastore e le pecore, la pesca e la rete, la vigna e i vignaioli, ecc. Paolo preferirà usare paragoni caratteristici di un cittadino della Tarso di allora: lo stadio (cf 1Cor 9, 24-27; Fil 3,4; 2Tim 4, 7ss),il teatro (cf 1Cor 4,9; Rom 1, 32), i tribunali, l’edilizia, l’artigianato, il commercio (cf Ef 1, 14; 2Cor 1, 22; 2, 17; 5, 5), la navigazione (cf 1Tim 1, 19), la vita militare (cf 1Tes 5, 8; Ef 6, 10ss; Fim 2; 1Cor 9,7; 14, 8; 2Cor 2, 14; 10, 3; Fil 2, 25; Col 2, 15).
E il suo stato civile? Forse mai sposato o vedovo o separato Stando agli Atti e alla Lettere, di risposte certe non se ne possono dare. Negli ambienti rabbinici nei quali era stato educato si citava il detto: «Chi non si cura della procreazione è come uno che sparge sangue» (rabbi Eliezer, 90 d. C. circa). Ma non mancavano i celibi tra gli Esseni e altri rabbi ricordati nel Talmud babilonese e persino nel mondo greco.
Paolo, nei primi anni 50, affermerà di non avvalersi del diritto degli apostoli di mettere a carico della comunità anche le «mogli cristiane» (1Cor 9, 5). Poco prima aveva esortato i Corinzi a vivere liberi dal vincolo matrimoniale, come lui stesso era libero (cf 1Cor 7, 8). Secondo lui sarebbe proferibile rimanere scapoli giacché il matrimonio non reca con sé nulla di buono (1 Corinzi 7,28 sgg.) e condurre una vita casta come la sua. Solo che giustifica la sua castità non per virtù propria ma come conseguenza di una menomazione fisica. “Vorrei che tutti voi conduciate una vita casta come me, ma non tutti hanno il dono dell’impotenza”(1 Corinzi 7,1 sgg.).
Nessun commento:
Posta un commento