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giovedì 3 marzo 2016

L’influenza della filosofia greca su Paolo (Parte seconda) 250

Abbiamo visto in precedenza che nelle opere di Paolo non v’ha pensiero o espressione che non trovi un proprio parallelismo nei Misteri ellenistici o nella filosofia greca .
Ad esempio, la dottrina paolina della morte è plasmata sul modello greco, così come, fin nei particolari, quella concernente il peccato. Il concetto di «coscienza», totalmente assente in Gesù, ma elemento centrale dell’etica cristiana, fu presa dalla Stoa greco-romana Anche la formulazione, spesso ricorrente nelle sue Lettere, delle due nature: «Spirito e Carne» è stoica. Così pure la concezione di una naturale conoscenza di Dio, cioé il pensiero della lex naturae che ci inculca
un innato sentimento morale ( Rom. 1, 19 sg.; 2,14 sg.).

Deriva dalla filosofia pagana la celebre locuzione di Paolo fatta nel discorso dell’Areopago di Atene a proposito di Dio in cui lui afferma: «In lui noi viviamo, ci muoviamo e siamo della sua stirpe». Il modello pagano cui allude suona: «Tutti abbiamo necessità di Zeus, perché siamo della sua stirpe». Queste frequenti coincidenze dell'Apostolo con la filosofia stoica hanno fatto nascere nel IV secolo il falso scambio epistolare fra lui e lo stoico Seneca, ritenuto autentico dal dottore della Chiesa Girolamo e verso la fine del XIX secolo, sostenuto ancora in ambienti ecclesiastici, nonostante la falsificazione fosse dimostrata da tempo. Perfino l’Epicureismo, da sempre oggetto di scherno da parte dei cristiani, venne talvolta utilizzato da Paolo.

D'altra parte era questo l'andazzo del tempo come ci dimostra il fatto che i sacerdoti di Mitra o di Iside tramutarono in Grecia la loro dea come una donna greca, nel Norico a come una donna norica e in Etiopia come una negra etiope e contemporaneamente i sacerdoti di Iside posero al loro servizio anche la Stoa perchè ogni religione penetrata nell’Impero per guadagnare adepti e aver successo non doveva apparire troppo estranea ma mostrare grande e rapida capacità di adattamento. Col Vangelo di Giovanni la filosofia greca entrerà con più forza all’interno del Cristianesimo sulla base della dottrina particolarmente importante del Logos.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)