Visualizzazioni totali

martedì 18 luglio 2017

Peccato e redenzione n.1


Introduzione

Venti secoli fa, con la nascita del cristianesimo, ha avuto inizio, per gran parte dell'umanità, il periodo più oscurantista ed oppressivo della sua storia. La suprema aspirazione umana alla felicità terrena e alla serena armonia di vivere, sempre perseguita dall'uomo durante la sua lunga e tormentata evoluzione, con l'avvento del cristiano-giudaismo è stata soppiantata da una religione repressiva, attribuita ad un immaginario Dio collerico e crudele, il totem tribale biblico Jahvè.

Questa nuova religione ha rinnegato ogni gioia di vivere e ha imposto l'obbedienza cieca a precetti assurdi e disumani, ipocritamente considerati principi divini. Da allora gran parte del mondo si è riempita di tenebre perché l'uomo è stato coartato a rinunciare alla sua razionalità per abbracciare una fede cieca e assurda; a ripudiare ogni gioia terrena per incentrarsi nell'ascesi e nella mortificazione delle passioni; a considerare il suo corpo, anziché l'orgoglioso strumento che gli conferisce bellezza, vigore, forza, gioa di vivere e di operare, l'ignominiosa sede del peccato, della vergogna e della perdizione; a ritenere il mondo, anziché il teatro gioioso delle mille imprese dell'uomo felice artefice del suo destino, la squallida valle di lacrime dove la vita deve essere vissuta come sofferenza, espiazione e penitenza. Ogni forma di felicità terrena è stata da allora bandita in cambio dell'illusione di un aldilà utopistico e chimerico, creato da una favola infantile. Ma, che cosa ha determinato un simile stravolgimento che ha portato l'uomo a considerare l'infelicità come il supremo valore che giustifichi la sua esistenza?

A fondamento di questa colossale impostura, che per secoli ha sottoposto gran parte dell'umanità ad ignobili oppressioni fisiche, psichiche, morali e intellettuali; che ha seminato il mondo di intolleranze, persecuzioni, crociate, guerre sante e discriminazioni di ogni genere, ci sono due concetti fondamentali, entrambi mitici e infantili, per non dire insensati: il concetto di peccato verso Dio, dovuto alla disobbedienza di Adamo, e quello di Redenzione per cancellare, con l'immolazione di Cristo, figlio di Dio, quella colpa primigenia e consentire la salvezza a tutto il genere umano.

Sono questi i due piedi d'argilla che sorreggono l'intera struttura del cristianesimo. Se non fosse esistito il mito del peccato originale di Adamo e il conseguente mito dell'immolazione sulla croce di Gesù per redimere l'umanità peccatrice, l'edificio del cristianesimo non sarebbe mai nato e l'uomo avrebbe evitato millenni di oppressività e di oscurantismo .

Il mito del peccato originale nasce nella Genesi del Vecchio Testamento, il mito della Redenzione nasce invece con le Lettere di Paolo nel Nuovo Testamento. Dimostrare la falsità di questi due miti e quindi negare ogni validità al cristianesimo che da essi derivò, è quanto si propone di fare questo libro nella speranza di aiutare il lettore a liberare la sua mente dalle tenebre religiose che la opprimono e a riscoprire la gioia di vivere in una nuova e pacifica convivenza umana.

  

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)