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giovedì 24 febbraio 2011

Calano le presenze in classe durante l’ora di Religione, mentre è boom di prof con la certificazione del vescovo.

Nell'ultimo anno le presenze degli alunni che frequentano l'ora di religione cattolica sono calate di quasi il 2 %. Il numero di insegnanti della materia, invece, è cresciuto del 14 %.

La scuola italiana sta subendo di anno in anno drastiche riduzioni che compromettono la sua già scarsa funzionalità. Tutti i segni riguardanti il personale sono negativi: meno insegnanti di ruolo, meno supplenti e meno unità di personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario).

Gli unici insegnanti che non conoscono affatto la scure della coppia Tremonti-Gelmini sono proprio loro: i prof di religione. Adesso sono in 9.369, rispetto allo scorso anno che erano 8.232 e ci costano quasi un miliardo di euro.

Ma perché uno Stato laico come l'Italia impartisce a sue spese (e che spese!) questo insegnamento, abolito in quasi tutti Paesi europei e in fase di abbandono anche nella cattolicissima Irlanda?

Un insegnamento che, secondo il celebre biologo Richard Dawkins, non trasmettendo una conoscenza oggettiva e provabile ma mitica , come per esempio la creazione biblica, rappresenta una violazione dei diritti dell'infanzia, un vero abuso? Perché per l'attuale ministro della Pubblica Istruzione, “l’ora di religione ha una valenza educativa maggiore delle altre discipline” (Mariastella Gelmini, 24.04.09).
Per questa ministra, infatti, insegnare come verità, delle favole assurde, vere circonvenzioni di minori, è il massimo dell'educazione.

Ma, oltre all'aspetto negativo di questo insegnamento ce n'è uno ancora più grave. Esso, infatti, non viene esercitato dallo Stato medesimo ma appaltato alla Chiesa, la quale formula i programmi, recluta gli insegnati, li nomina, senza concorso, con diritto di revoca (se entrano in disaccordo col vescovo) e fa concedere loro lo stipendio più alto, rispetto agli insegnati delle altre materie.

Al di là degli iniqui aspetti giuridici della situazione, il tutto avviene in piena e assoluta violazione della Costituzione Italiana che all'articolo 33 recita che “l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento”, mentre invece la catechesi confessionale, conforme al sistema teologico e dogmatico della Chiesa, che l'insegnante di nomina vescovile deve impartire, non è assolutamente libera, tanto è vero che se costui mettesse in dubbio un qualsiasi aspetto dell'ortodossia (ad esempio, postulando la creazione di Adamo come allegorica), verrebbe immediatamente revocato.

Quando si farà strada in Italia l'idea che l'ora di religione cattolica è una grossa spesa inutile per lo Stato ed è un'ora in meno per l'educazione dei nostri figli?

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)