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sabato 5 marzo 2011

Un nuovo scandalo colpisce la Chiesa: religiose messe incinte da sacerdoti e costrette ad abortire.

Il marcio che si nasconde tra le pieghe della Chiesa Cattolica, tenuto nascosto dai sacri palazzi per anni nella più completa omertà, sta venendo fuori in modo sempre più palese costringendo il Vaticano ad ammettere che si sapeva tutto ma non si è mai fatto nulla.

Ai molteplici abusi sessuali contro i minori denunciati in molti Stati cattolici, che sono però solo la punta di un iceberg, si aggiungono ora innumerevoli casi di violenza ed abuso sessuale da parte di membri del clero nei confronti di molte suore costrette poi ad abortire per non fare scoppiare lo scandalo.

In un caso, una suora incinta sarebbe morta per colpa di un aborto; in un altro 29 suore di una congregazione sarebbero tutte rimaste incinte per mano di preti della stessa chiesa. La vicenda arriva dall’America. Il National Catholic Reporter sarebbe venuto in possesso di documenti che proverebbero sia gli stupri alle suore da parte di sacerdoti, sia gli aborti imposti a loro dagli stessi stupratori.

Il Vaticano ieri ha ammesso di essere stato a conoscenza degli incidenti ma ha cercato di tenere bassa l’attenzione. Un portavoce ha attribuito il problema “ad un area geografica ristretta” e ha ricordato ai reporter del buon lavoro effettuato dalla stragrande maggioranza delle suore e dei preti.

Insomma, sarebbero le solite mele marce a rovinare il lavoro di tutti i bravi operatori della Chiesa: il che non rimuove il problema. Anche perché lo scandalo si protrae da molti anni.

Significativo l'episodio accaduto 10 fa ad una suora che aveva deciso di uscire allo scoperto per raccontare del prete che la violentava.

Laura era entrata con tante speranze e ideali in un convento della sua diocesi. Aveva 17 anni quando prese i voti e 27 quando è stata violentata da un prete. “Appena sono uscita dal noviziato - confessò nella sua denuncia - era come un incubo. I preti ci chiedevano sempre sesso. Gli dicevo: “Ma sono una suora”, ho preso i voti; e loro dicevano: “Va tutto bene fino a che non facciamo figli”.Tutto questo era noto fin dal 2001.

Nonostante la sua denuncia a Roma nessuno fece niente: centinaia di donne – prima che suore, donne – continuarono ad essere violentate nelle parrocchie e nei conventi. Oggi escono i rapporti segreti, e dal Vaticano non riescono nemmeno a chiedere scusa.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)