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martedì 4 dicembre 2012

Der Spiegel, il più importante settimanale tedesco, denuncia i numerosi fallimenti di Benedetto XV e il suo modo tetragono di condurre la Chiesa.


Papa Ratzinger ha deluso profondamente la Germania e gran parte del mondo occidentale. Se ne fa portavoce Der Speigel il più autorevole settimanale tedesco che scrive con durezza: “Il modesto lavoratore della vigna del Signore è un uomo violento, autoritario, conservatore che non vuole sapere nulla di riforme nella sua Chiesa. Predica alle sue pecorelle una fede pura, profonda, che si basa sull’obbedienza e che respinge ogni miglioramento democratico per quanto riguarda i laici, le donne o gli omosessuali”. E continua rimarcando come durante la guida di Ratzinger la Chiesa cattolica è stata coinvolta in una serie di scandali senza precedenti, come la scoperta di decine di migliaia di abusi sessuali su minori da parte di preti, suore o altri esponenti dell’organizzazione ecclesiastica. Scandali che non hanno ricevuto una risposta chiara e onesta da parte della Chiesa a causa della rigidità e delle ambiguità del pastore tedesco e del suo modo tetragono di condurre i cattolici.
Secondo Der Spiegel, Ratzinger è rimasto imprigionato nel suo ruolo di Prefetto della Congregazione della Fede (l'ex Inquisizione) diventando il simbolo della Chiesa stanca e ormai incapace di parlare al mondo e di accogliere criticamente le istanze di un contesto sociale e culturale in costante trasformazione respingendole in blocco, spesso pregiudizialmente. La realtà storica, infatti, avanza inarrestabile. a dispetto dei reiterati tentativi ecclesiastici di arroccamento in materia etica (gli pseudo valori non negoziabili), e determina dei cambiamenti che favoriscono l'evoluzione della società.
A suffragare il forte malcontento che dilaga non solo tra i fedeli ma anche tre gli stessi ecclesiastici nei confronti della Chiesa sempre più chiusa e tetragona imposta da Ratzinger, è di questi giorni la notizia che il movimento dei “parroci ribelli” austriaci si è diffuso rapidamente in molti altri Paesi cattolici e sta concretizzandosi in un grande evento internazionale previsto nel 2013 che metterà in collegamento tra loro quei sacerdoti che, in tutto il mondo, sono insofferenti nei confronti dell'immobilismo vaticano e cercano riforme profonde nella Chiesa.
Il movimento dei “parroci ribelli” raccoglie ormai un decimo di tutto il clero austriaco, più di 500 fra sacerdoti e diaconi e chiede svolte radicali nella Chiesa su temi come la comunione ai divorziati risposati, il sacerdozio per i preti sposati, l’apertura all’ordinazione femminile, un maggior peso delle comunità di fedeli e del clero locale nella scelta dei vescovi, la richiesta di un ruolo attivo dei laici in campo liturgico, nella predicazione e nell’eucaristia laddove, per il forte calo di vocazioni, questi ultimi non diventino funzionari carichi di lavoro che devono burocraticamente dire messa e dare sacramenti da una località all’altra del Paese (preti volanti). Tutte cose che i satrapi del Vaticano, fermi al Medioevo, respingono in blocco.
Il movimento della Pfarrer Initiative,(iniziativa dei sacerdoti), guidato da Helmut Schueller, ex-vicario generale dell' arcidiocesi di Vienna, ha il suo epicentro in Austria ma si è rapidamente diffuso in Svizzera, Germania, Stati Uniti, Francia, Australia e Irlanda. In Irlanda si muove l’Association of catholic priests che raccoglie circa 850 sacerdoti, negli Stati Uniti si è sviluppata un’associazione omologa che raccoglie fino ad ora 750 sacerdoti. Analoghe iniziative sono partite in Francia e in Australia. In Germania c’è stato l’appello di solidarietà sottoscritto da 240 professori di teologia che si muove nella stessa direzione.
Helmut Schueller, capofila della Pfarrer Initiative, cui il Vaticano alcuni giorni fa ha annunciato di aver revocato il titolo di 'monsignore' (sic), si propone, col congresso che sta organizzando per il 2013 coi rappresentanti ecclesiastici di molti Paesi cattolici, di poter scuotere la Curia romana dal suo letargo medioevale e di rimettere in moto il Concilio Vaticano II affossato dal papa polacco e da Ratzinger.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)