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sabato 1 dicembre 2012

Il falso Jahvè. La dominazione romana e le due guerre giudaiche. 187


Dopo la morte di Erode il Grande, nel 4 a.C., la situazione peggiorò poiché, con la deposizione di Archelao, la Giudea diventò provincia romana retta da procuratori spesso duri e crudeli i quali, allevati nel politeismo pacifico e tollerante, non riuscivano a capire la fanatica intolleranza del monoteismo ebraico.

I messianici, sempre più fanatici in campo nazionalistico, sempre più fondamentalisti sotto l'aspetto religioso e sempre più convinti che l'arrivo del Messia liberatore fosse imminente, diedero vita allora alla setta degli zeloti o sicari, pronti ad uccidere senza pietà i romani e gli ebrei collaborazionisti. A fondare il movimento zelota furono due galilei autoproclamatisi Messia: Ezechiele e suo figlio Giuda, detto il Galileo. Il primo fu giustiziato da Erode e il secondo nel 7 d.C. dai romani, assieme ai suoi duemila seguaci (Giuseppe Flavio, Bellum Iudaicum, II,4).

Serbatoio inesauribile dei messianici era la Galilea, e al tempo di Gesù essere chiamato Galileo non significava essere nato nell'alta Palestina, come vorrebbero farci credere i Vangeli, ma era sinonimo di ribelle e di brigante (oggi diremmo di terrorista). La conferma ci viene, oltre che da Giuseppe Flavio (Antiquitates Judaicae 10,5), storico di poco posteriore a Gesù, anche da Eusebio di Cesarea, Padre della Chiesa e storico ecclesiastico, il quale ci spiega come questo termine, ai tempi di Gesù, indicasse la setta degli zeloti (Eusebio di Cesarea, Historia Ecclesiastica, IV, 23, 7).

I termini riferiti ai combattenti messianici erano in latino: Sicarii, Latrones e Galilaei; in greco: Zelotes e Lestes e in ebraico: Qanana e Bariona. (Vedi: Samuel George Frederick Brandon, Gesù e gli zeloti. Vedi anche: Novum Testamentum Graece et latine, E. Nestle, Stuttgart, 1957).

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)