Comunque, oggi noi conosciamo, almeno in parte, il contenuto di Antitesi per merito delle citazioni dei numerosi avversari ortodossi che lo contestarono, ma soprattutto per mezzo dei cinque libri di Tertulliano (Adversus Marcionem), il dottore della Chiesa che più implacabilmente contrastò le sue teorie.
Nelle sue Antitesi, Marcione con pensieri semplici quanto rivoluzionari, mise a nudo i contrasti fra il Vecchio Testamento e il Vangelo, per condannare radicalmente il Dio biblico Jahvé come un Dio malvagio, vendicativo e sanguinario. Se, infatti, la predicazione di Gesù era la dottrina del perdono, dell'amore universale anche per i nemici, quale rapporto poteva sussistere fra il vendicativo Dio degli Ebrei e il Dio amorevole e misericordioso, padre di Gesù?
Marcione rinnegò dunque Jahvé come vero Dio e lo relegò al ruolo di demiurgo, creatore di un mondo corrotto e immerso nel male, e proclamò Gesù Cristo quale figlio di un nuovo Dio buono, improvvisamente giunto nel mondo per predicare l'amore e contrastare il principio biblico dell’«occhio per occhio, dente per dente».
Javhé, il creatore del mondo, diveniva così addirittura «l’autore del male», un cattivo Demiurgo totalmente legato ai destini del mondo, considerato caduco e provvisorio, e del quale Marcione nutriva una concezione pessimistica, mentre il Dio buono era per lui quello permanente in eterno.
Risulta chiaro che la teoria di Marcione, intesa come "blasphemia creatoris”, determinava la caduta di ogni teodicea, il venir meno di dottrine che tentano di armonizzare il Male nel mondo con l’esistenza di un creatore onnisciente, onnipotente e misericordioso e dimostrava, con singolare lucidità, la discrepanza fra lo spirito del Vecchio Testamento. e i comandamenti di Gesù. Ma dovette trascorre un millennio e mezzo prima che le inaudite crudeltà e oscenità della Bibbia venissero messe in evidenza.
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