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martedì 21 febbraio 2017

113– Il falso Jahvè. La Bibbia in controluce 5

Negli episodi legati alla storia, le incongruenze, le contraddizioni e le falsificazioni sono numerose. Ne citerò solo uno a mo' di esempio.
La conquista della città di Gerico da parte di Giosuè, da lui narrata nel libro che porta il suo nome, sembrerebbe un fatto storico ineccepibile ancorché fantasioso. Togliendo tutti gli aspetti mirabolanti del racconto, che vogliono farci credere che la città venne presa miracolosamente mediante il suono delle trombe dei sacerdoti d'Israele e le grida del suo popolo, resterebbe comunque credibile la sua conquista. E invece no. L'archeologia ci fa sapere che quando Giosuè, verso il 1200 a.C., giunse davanti a Gerico, la città non esisteva più, in quanto distrutta qualche secolo prima. Il crollo delle potenti mura al suono delle trombe da guerra non fu che un miraggio romantico, ha scritto l'archeologo Israel Finkelstein (The Archaeology of the Iasraelite Settlement, pagg. 295-302). Ma cosa potrebbe essere successo a Gerico? Trovandosi gli israeliti davanti a una città fantasma, ridotta cioè a un mucchio di rovine, abitata da gruppi di sbandati, bastò loro provocare un po' di rumore per farli fuggire; e ciò fece nascer la leggenda delle trombe e delle grida.
Abbiamo accennato anche ad episodi stravaganti e assurdi che suscitano nel lettore sorpresa, disgusto e orrore. Vediamone alcuni. Al profeta Ezechiele, per punizione Dio fa mangiare un rotolo scritto (Ezechiele 2,8-9) e poi gli impone di cuocere le sue ciambelle sopra escrementi umani. Di fronte alle sue proteste Jahvè viene a più miti consigli: "Ebbene, invece di escrementi umani, ti concedo sterco di bue: lì sopra cuocerai il tuo pane" (Ezechiele 4,9-15).
Ai filistei che avevano catturato l'Arca, il Signore fa arrivare un'epidemia singolare: fa insorgere in loro delle dolorosissime emorroidi che suscitarono in tutta la popolazione un terrore mortale (1 Samuele 5,1-10).
A David, affinché gli sia consentito di sposare Mikal, la figlia di re Saul, viene imposto di portare in dote cento prepuzi di nemici uccisi. David supera brillantemente la prova: uccide in battaglia duecento filistei e davanti al re conta i loro prepuzi alla stregua di moneta sonante. E Saul, in premio, gli concede in moglie la figlia Mikal (1 Samuele 18,20-27).
Certi episodi, oltre che disgustosi ci appaiono anche decisamente immorali, per esempio il comportamento incestuoso delle figlie di Lot che ubriacano il vecchio padre per unirsi a lui e generare figli (Genesi 19,30-36).


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)