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martedì 3 maggio 2011

Il vero inventore del cristianesimo (La “mala” religione) 68

D’importanza fondamentale è la prima Lettera ai Corinzi perché ci illustra la nascita del sacramento dell’eucaristia, che è senz’altro una delle invenzioni più significative che contraddistinguono la teologia paolina.

Paolo, che mai aveva conosciuto personalmente Gesù e che quindi non aveva potuto partecipare all’ultima cena, ci spiega in questa Lettera come egli ricevesse direttamente dal Signore, durante una visione celeste (cioè una crisi epilettica), l’istituzione di questo sacramento, inteso come momento mistico della nuova alleanza di salvezza, come memoria della morte e resurrezione del Cristo.

Che l’eucaristia sia quindi un’autentica invenzione di Paolo lo deduciamo dal fatto che i Vangeli sinottici, redatti dai seguaci ellenisti di Paolo molto tempo dopo questa Lettera, quando raccontano l’ultima cena usano le stesse parole dell’apostolo, mentre Giovanni, l’autore del quarto Vangelo, ignora totalmente l’avvenimento, pur riferendo alcuni particolari ignoti ai sinottici, come la lavanda dei piedi.

Come spiegare l’incredibile dimenticanza dell’istituzione dell’eucaristia da parte di questo evangelista, considerato dalla Chiesa il discepolo prediletto di Gesù? Evidentemente col fatto che questa istituzione non venne mai fatta da Gesù ma semplicemente inventata da Paolo.

Anche la Lettera ai Galati è una delle più importanti di Paolo perché ci fa conoscere alcuni avvenimenti fondamentali della sua attività missionaria e documenta il suo scisma dal giudaismo.

Fu scritta quando Paolo, avendo deciso il distacco definitivo dai cristiano-giudei, poté dar libero sfogo alla sua nascente teologia e ribadire con fermezza che la sua autorità di apostolo gli derivava direttamente dallo stesso Gesù Cristo per rivelazione divina (ben superiore alla conoscenza carnale avuta dagli apostoli veri), e che il Vangelo da lui predicato, essendo di ispirazione celeste, era l’unico valido, e quello degli apostoli di Gerusalemme, assolutamente falso.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)