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martedì 4 settembre 2012

Carlo Maria Martini, ex arcivescovo di Milano, un santo laico?


Carlo Maria Martini, ex arcivescovo di Milano è morto pochi giorni fa a ottantacinque anni, e la sua scomparsa è stata accolta con particolare cordoglio anche dai laici. Atei, agnostici, indifferenti stanno facendo di lui una sorta di santo laico, un vero riformatore, un cattolico aperto ai diritti, al cambiamento. La qual cosa non corrisponde a verità. Non risulta che il cardinal Martini sia stato un dissidente come padre Leonardo Boff, esponente della teologia della liberazione, o un duro critico della involuzione medioevale della Chiesa come il teologo Hans Küng, ridotto dall’attuale pontefice allo stato laicale e sospeso dall’insegnamento teologico.


Anzi, Martini è stato il grande elettore dell’ultraconservatore Benedetto XVI e mai ha criticato la feroce opposizione della Chiesa ai diritti civili. Quindi è stato pur sempre un cardinale che ha accettato la negazione dei più elementari diritti umani e della libertà personale, la discriminazione verso la diversità di genere, l'ostracismo verso il progresso e la scienza, gli inaccettabili privilegi economici e legislativi di cui la sua stessa casta gode.


"Cardinale aperto al dialogo": ecco la giustificazione della santificazione laica. Ma che dialogo si può mai instaurare con chi è dogmaticamente convinto di possedere la verità assoluta e immutabile? E sui valori non negoziabili che negano i diritti umani e civili più elementari? Sui diritti non si dialoga e non si negozia: è la civiltà che li promuove, è la giustizia che li esige. I diritti non tolgono nulla a chi crede nel dio cattolico o nella Teiera celeste. Negarli, invece, toglie libertà a tutta quella popolazione che non è sotto il cappello di Santa Romana Chiesa.


L'unico gesto, che ha suscitato vero stupore nei laici, è stata la sua decisione di rifiutare l'accanimento terapeutico. Se risulta vera la dichiarazione del neurologo di fiducia che il cardinal Martini ha rifiutato la peg, il tubicino per l'alimentazione artificiale che viene inserito nell'addome, e il sondino naso gastrico, sarebbe andato chiaramnete contro la dottrina cattolica ufficiale e contro il famigerato Ddl Calabrò che nell'ultima versione redatta dalla Camera, su imposizione vaticana, recita: “alimentazione e idratazione devono essere mantenute fino al termine della vita. Esse non possono formare oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento”. Indubbiamente, questo suo rifiuto, è statoun gesto degno della massima considerazione.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)