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sabato 21 aprile 2012

Il falso Jahvè. Il paradigma reale. 97


Nel periodo dei Giudici era diffuso un forte sentimento d'ostilità verso il sistema di governo monarchico. Le tribù erano ancora fiere della loro indipendenza e del loro governo patriarcale, guidato dal consiglio degli anziani o da un capo carismatico, e ciò sebbene stesse diventando sempre più stretto tra loro il rapporto religioso imperniato sull'unico Dio e sul Patto dell'Alleanza.

Si sentivano sempre più il popolo di Jahvè ma nel contempo vedevano Dio come il Signore delle famiglie, dei clan e delle tribù, non ancora come il sovrano dell'intero popolo d'Israele. Il giudice Gedeone affermava rivolto alla sua tribù: “Io non regnerò su di voi né mio figlio regnerà; il Signore regnerà su di voi” (Giudici 8,23).

Tuttavia, quando i cananei divennero una vera minaccia per il popolo ebraico, le tribù dovettero unirsi in maniera più stabile e formare un esercito unito sotto la guida di un re. È il primo libro di Samuele che ci racconta la nascita della monarchia: un giovane di nome Saul riuscì a radunare tre tribù contro gli ammoniti e fu in seguito unto re.

La figura di Saul, il primo re d'Israele, ci è stata tramandata dalla Bibbia in modo distorto a causa dei suoi alterni successi militari e del suo forte antagonismo con David, che ereditò il trono alla sua morte. Certamente fu una figura tragica, che dopo una pesante sconfitta coi filistei, finì suicida sul monte Gelboe.

Il suo successore, David, viene presentato dalla Bibbia come il mitico uccisore del gigante filisteo Golia che terrorizzava Israele. Il racconto biblico in questo caso, come in quello riferito a Sansone, è pura mitologia. Comunque, per l'enorme carisma che lo accompagnò durante la sua lunga vita, David è passato alla storia come il re ideale d'Israele.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)