Ma
accanto a questi papi, che possiamo definire splendidi e gaudenti, ce
ne furono molti altri famosi per la loro efferata crudeltà.
Uno di questi fu papa Innocenzo III (bel nome per un massacratore!),
che scatenò due crociate sanguinosissime contro gli «eretici»
Valdesi e Albigesi, e che a Simone di Montfort, condottiero della
crociata contro gli Albigesi, che gli faceva osservare che non tutti
gli abitanti del luogo erano eretici, anzi tra loro erano numerosi i
cattolici ferventi, ordinò, senza esitazione, di uccidere
tutti indistintamente, tanto dio nell’aldilà, da padre buono
e misericordioso, avrebbe saputo distinguere i suoi. Così solo
a Béziers, nel luglio del 1209, furono massacrati circa 60.000
abitanti e la città fu data alle fiamme.
Un altro papa sanguinario
fu Pio V che organizzò uno spaventoso massacro contro i
valdesi di Calabria, durante il quale interi villaggi vennero
incendiati e gli abitanti uccisi. Chi si pentiva e si confessava
godeva del privilegio di essere impiccato, o sgozzato, o buttato giù
da una torre; gli altri venivano bruciati vivi. Sotto di lui
l’Inquisizione raggiunse il culmine. Con un nepotismo avido e senza
scrupoli fece diventare la sua famiglia ricca e potente.
Siccome in Francia, durante
il suo pontificato, si combatteva una lotta durissima tra cattolici e
protestanti, questo papa, nel congratularsi col re di Francia
Filippo II per le stragi di Amiens e di Tolosa attuate da questo re
contro gli eretici, gli scrisse evangelicamente: «Non mai
pietà; sterminate chi si sottomette; e sterminate chi resiste;
perseguitate a oltranza, uccidete, ardete, tutto vada a fuoco e a
sangue purché sia vendicato il Signore». Naturalmente,
con questi precedenti, nel Settecento fu fatto santo. Anche nel
Medioevo tutti i condottieri che con stragi ed eccidi di massa
avevano imposto il cristianesimo nel nord Europa, furono fatti santi.
Nel
Concilio di Trento (1547) si impose la necessità di porre un
freno all'immoralità dilagante di papi e dell'alto clero e di
contenere il nepotismo. Ciò provocò l'instaurarsi
nella Chiesa di costumi più morigerati e meno scandalosi,
anche se spesso più apparenti che reali. Ma comportò un
aumento disastroso della pratica della sodomia, piaga tuttora molto
diffusa tra gli ecclesiastici.
I
papi saliti agli altari negli ultimi nove secoli sono stati solo
tre: Celestino V, Pio V e Pio X, a dimostrazione che la condotta
della maggioranza di essi era stata poco virtuosa. Ma oggi che la
tendenza a proclamare santi sta dilagando nella Chiesa (il papa
polacco in un paio di decenni ne ha proclamati, tra santi e beati,
oltre un migliaio) anche i papi sentono olezzo di santità.
Recentemente papa Ratzinger ha affermato che il suo predecessore,
Giovanni Paolo II, era provvisto di doti sovrannaturali, una specie
di semi-dio insomma. Infatti verrà fatto santo a furor di
popolo e questo si ripeterà probabilmente coi successori.
Perfino Pio XII, malgrado
il suo assordante silenzio per lo sterminio degli ebrei sotto Hitler
e l'accusa, da parte di molti storici, di segreta connivenza con gli
antisemiti, è in odore di santità. La sua controversa
proposta di beatificazione
fa parte di un disegno apologetico globale, quello di arrivare ad
una totale autoassoluzione della Chiesa. In pratica, si vuole
sbandierare al mondo che la Chiesa è infallibile, ha sempre
ragione e non c'è nulla nella storia ecclesiastica che
richieda un mea culpa, nemmeno la condotta immorale di moltissimi
papi.
Tanto
più che ai nostri giorni
il papa è diventato, tramite i media imperanti, una star
mondiale che può bacchettare anche l'ONU. Il culto della sua
persona sta ammantandosi di acquiescente latria a tutti i livelli,
soprattutto in Italia, ove non c’è giorno che di lui non si
parli alla televisione e sui giornali. Ma solo nel nostro Paese ogni
esternazione papale si configura come un evento epocale.
Nessun commento:
Posta un commento