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lunedì 15 ottobre 2012

L'antisemitismo (“L'invenzione del cristianesimo”) 231


L'antisemitismo, che ha seminato milioni di vittime tra i figli d'Israele dal Medioevo ai nostri giorni, è stato voluto e imposto dalla Chiesa. La tendenza antiebraica si sviluppò in essa durissima fin dal II secolo. Già allora Giustino, Padre della Chiesa, definì gli ebrei: «uomini cattivi, spiritualmente malati, idolatri, scaltri e astuti, iniqui peccatori, assolutamente duri di cuore e privi di ragione». Esultando per la distruzione della Palestina ad opera dei romani e per la legge che vietava agli ebrei di rimetter piede a Gerusalemme, scrisse: «E’ giusto e buono che vi sia capitato... a voi figli degeneri, genia di adulteri, figli di prostitute» (Giustino, Dialogo con l'Ebreo Trifone 12 sgg; 16 sgg.; 26 sgg.). Tutti gli altri Padri seguirono il suo esempio e, accusando gli ebrei di aver condannato a morte Gesù, il figlio di dio, li esecrarono coi peggiori epiteti.

Innocenzo III nel 1205 definì gli ebrei «schiavi maledetti da dio» e, anticipando Hitler, impose loro di indossassero determinati vestiti o di portare precisi contrassegni che li distinguessero dai cristiani. Per la Chiesa tutti gli ebrei avevano ereditato non solo il peccato originale ma anche la colpa del deicidio, quindi erano più rei dei comuni eretici.

Così, in tutta l’Europa cristiana i figli di Israele vennero uccisi a migliaia e migliaia, con le più atroci torture: annegati, bruciati, posti alla ruota, impiccati, squartati, strangolati e sepolti vivi. Su ordine del clero venivano trascinati con funi o per i capelli al fonte battesimale per una conversione coatta.

Nel XV secolo, per sottolineare il ribrezzo della cristianità nei confronti degli ebrei, furono istituiti i ghetti, prototipi dei futuri lager nazisti. Insomma tutta la cristianità, plagiata dalla Chiesa, odiò a morte gli ebrei e coi pogrom diede loro la caccia fino al secolo scorso (C. Mannunci, L’antisemitismo cristiano e le sue radici, Mondadori, Milano 1993)

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)