I Paesi dove c’è una maggiore percentuale di atei si trovano in Asia: la Cina (47%), seguita dal Giappone (31%). Sono i Paesi toccati solo marginalmente dal ciclone abramitico. Nell'Europa giudeo-cristiana la Repubblica Ceca (30%) e la Francia (29%) sono al top ten dell'ateismo. Ma anche Germania, Olanda, Austria, Islanda, e Irlanda non sfigurano del tutto aggirandosi intorno al 10-15%. Singolare quanto sta accadendo nella cattolicissima Irlanda nella quale coloro che si definiscono ‘religiosi’ risultano scesi in breve tempo dal 59% al 47%, mentre i ‘non religiosi’ salgono dal 23% a 44%. Probabile effetto dello scandalo pedofilia che ha travolto il clero locale e della perdita di credibilità della Chiesa per come ha sempre coperto gli abusi sessuali.
Secondo la ricerca i Paesi più religiosi sono: il Ghana in Africa, Macedonia e Romania in Europa (ma stante la criminalità dimostrata da tanti romeni n Italia non sembra proprio), e Perù e Brasile nel Sud America . Comunque, il calo di aderenza alla religione è sensibile in tutto il mondo. E nel nostro Paese, vale a dire nel regno di Vaticalia? Nonostante lo strapotere della Chiesa e la codardia della nostra classe politica, il nostro è sempre meno un Paese che può essere identificato come ‘cattolico’, come emerge da una recente ricerca del Cesnur sulla Sicilia centrale. Secondo il sondaggio RedC da noi ben il 15% non si dichiara religioso, percentuale a cui va aggiunto un’8% di atei dichiarati.
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