Con
la procrastinazione della parusia, rivelatasi un abbaglio e
spostata al Giorno del Giudizio, la Chiesa per giustificare la
sua permanenza nei secoli fu costretta a creare un apparato
sacramentale che comportò l'istituzione di cerimonie sfarzose e
l'adozione di ricchi paramenti, copiati fin nei minimi
particolari, dalle religioni misteriche.
Già
l'apostolo Paolo, come abbiamo accennato in precedenza, aveva
inserito nel suo cristianesimo personale due riti sacri derivati dai
pagani, che non erano mai stati praticati dagli apostoli e
assolutamente ignorati dalla Chiesa di Gerusalemme: il battesimo e
l'eucaristia.
A
questi due primi fondamentali sacramenti la Chiesa, col trascorrere
dei secoli, ne aggiunse altri cinque, tra i quali il più
importante è quello della penitenza. Diamo un'occhiata a questi
tre sacramenti per analizzarne l'origine e l'evoluzione e
dimostrare le assurdità che li caratterizzano.
Il
battesimo è il primo sacramento che viene impartito al cristiano
poco dopo la sua nascita. Ha il triplice scopo di togliere la tara
ereditata in seguito al peccato di Adamo, secondo la leggenda
sumerico-ebraica del Peccato Originale; di cancellare tutte le colpe
del passato, se somministrato in età adulta; e infine, ad imprimere
il marchio indelebile di appartenenza alla Chiesa. Questo sacramento,
assieme a quello dell’eucaristia, era usato come rito iniziatico
nelle religioni soteriche diffuse in tutto l'antico mondo pagano,
sia in Oriente che in Occidente.
Le
cerimonie battesimali, prima della nascita del cristianesimo, erano
tutte uguali nell’antichità, anche se recitate in nome di divinità
diverse: in Egitto invocando la dea Iside, in Frigia Attis, a
Babilonia Marduk, in Grecia Dionisio e in Persia Mitra. Mentre
l’iniziato veniva immerso nell’acqua lustrale, il sacerdote
recitava: «Tu sei rinato e da questo momento farai parte del mondo
degli eletti a cui sono aperte le porte dell’eternità».
Tra
gli ebrei del tempo di Gesù era praticato solo dagli esseni, che lo
consideravano iniziatico alla setta. Fu introdotto nel
cristianesimo da Paolo di Tarso, in sostituzione della circoncisione,
aborrita dai gentili. Per Paolo il battesimo veniva amministrato
in età adulta. Solo assai più tardi, quando la Chiesa riscoprì il
peccato originale, fu poi imposto obbligatoriamente a tutti i
neonati.
Dobbiamo
a Tertulliano e al sommo dottore sant’Agostino, la riscoperta
dell'antico peccato di Adamo, ignorato sia da Gesù, sia dagli
apostoli, e ad imporlo come dogma fondamentale della Chiesa. Questa
riesumazione dell’antica colpa primigenia, che trasformava
l’intera umanità in una «massa dannata», per cui i neonati
venivano al mondo con una natura decaduta che, in assenza di
battesimo, li avrebbe privati dell'accesso al paradiso,
portò presto a sancire che il battesimo era indispensabile per
cancellare questa tara che escludeva i non battezzati dal regno dei
cieli.
Ecco
quindi l’esigenza di amministrarlo subito dopo la nascita e perfino
al feto, non ancora nato, se c’era minaccia d’aborto. Esigenza
mantenuta anche quando la Chiesa, riconoscendo la mostruosità
dell'inferno per i neonati morti senza battesimo, inventò per loro
il limbo (una forma di inferno quasi mite), rimasto in vigore fino
al 20/04/2007, quando Benedetto XVI, lo ha ufficialmente abolito,
"trasferendo" le anime dei pargoletti non battezzati, in un
angolo imprecisato del paradiso (nel sottoscala o in soffitta?).
Con
questo rito stregonesco (un po' d'acqua versata sulla testa e la
recita di una formuletta di rito), che come un superdetersivo
cancella ogni colpa passata, se somministrato ad un adulto, e
imprime a vita l’appartenenza del battezzato alla Chiesa, viene
violata la più elementare forma di libertà di religione, perché
questo sacramento è inalienabile, una specie di marchio a fuoco
impresso nell’anima.
Chi
volesse toglierselo, afferma la Chiesa, non lo può fare. Si può,
volendo, eliminare gli aspetti formali del battesimo, costringendo
le parrocchie, mediante una procedura prevista dalla legge, a
cancellare il nome del richiedente dalle liste dei battezzati. Ma
questi sbattezzi sono per la Chiesa solamente formali in quanto si
rimane sempre cristiani anche se, in base al diritto canonico, gli
sbattezzi sono considerati un’apostasia (abbandono della religione)
e comportano la scomunica automatica, con l’esclusione dai
sacramenti e dal funerale religioso.
L'imposizione
del battesimo ai neonati è quindi la più eclatante violazione del
diritto dei minori, nonché della libertà di religione
strombazzata in tutte le costituzioni degli Stati democratici
dell'Occidente. Dovrebbe
essere vietata anche in Italia che è costituzionalmente uno Stato
laico, perché obbligando il neonato ad aderire coercitivamente ad
una religione, si contravviene ai dettami costituzionali sulla
libertà di religione come stabilisce anche la sentenza 239/84 della
Consulta. Sentenza che sancisce che per l'adesione ad una religione
deve sussistere il pieno possesso della capacità di intendere e di
volere, cose che il neonato non possiede minimamente.
La
volontà del neonato non può assolutamente venir surrogata da
quella dei genitori o del padrino dato che la legge impedisce ai
genitori l'iscrizione dei propri figli a un sindacato, a un
partito, o ad una qualsiasi altra associazione. Iscrizione, si badi
bene, che è pur sempre revocabile, Mentre l'adesione ad una
religione si propone come irrevocabile e indelebile e quindi
andrebbe ancor più vietata. Il bello è che anche la Chiesa,
con il Concilio Vaticano II, ha riconosciuto il diritto alla
libertà di religione. Ma solo a parole. Infatti se
fosse veramente rispettosa di questa libertà dovrebbe richiedere a
tutti coloro che vengono battezzati ancora in fasce, e quindi
incapaci di intendere e di volere, di confermare l'accettazione
di questo sacramento con la cresima o confermazione, dopo compiuti i
18 anni. In caso di rifiuto, considerare il battesimo nullo. Invece
la cresima viene fatta in tenera età per impedire, ipocritamente, ai
battezzati di poter disconoscere il battesimo ricevuto a loro
insaputa e che la Chiesa considera un marchio indelebile che in
nessun caso il cristiano può togliersi.
Il tuo articolo è bellissimo complimenti, il battesimo telo dico non è indelebile nessun versetto evangelico infatti;sancisce l'indelebilita del segno, tale concezione è un puro abuso sopruso della chiesa, telo ripeto il battesimo come atto storico è nullo inquanto il segno come atto storico non è sancito dai vangeli, stesso dicasi per la ex opere operato anch'essa non è assolutamente prevista dai vangeli.
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