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martedì 24 gennaio 2012

Gli anni oscuri di Gesù (“L'invenzione del cristianesimo”) 20


Della vita di Gesù, prima del battesimo per opera di Giovanni, non sappiamo nulla all’infuori del racconto di Luca che ce lo presenta a dodici anni nel Tempio a discutere coi dottori, meravigliati della sua saggezza. Ma Luca è il più mitologico degli evangelisti, infatti gli altri tre ignorano completamente quell’episodio.

Gesù crebbe tra contadini e pescatori, e, stando ai Vangeli, esercitò il mestiere del carpentiere. Era allora consuetudine per tutti, anche per i dottori della Legge, esercitare una professione o un lavoro manuale. Paolo, ad esempio, faceva il costruttore di tende per l’esercito romano.

Tutti i fanciulli ebrei imparavano a conoscere nelle sinagoghe i testi sacri, ma solo i pochi che frequentavano scuole di tipo teologico diventavano dottori o scribi. Costoro erano tenuti in gran considerazione dalla gente comune. Gesù non fu mai un dottore e i suoi concittadini erano molto stupiti dei suoi discorsi, sapendo che non aveva frequentato scuole speciali, e si chiedevano perplessi: “Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data?” (Marco 6,2).

Infatti, Gesù appare sempre istruito in maniera compiuta quando parla e sembra possedere una conoscenza completa della Legge sì da poterla interpretare in modo originale e sapiente e di essere in grado di discutere apertamente nel Tempio, alla pari, con scribi e farisei.

Come spiegare il fatto che Gesù ci appare così preparato nella cultura religiosa del suo tempo? Una possibile risposta a questa domanda possiamo darla ammettendo che egli abbia trascorso un periodo, più o meno lungo, presso gli esseni di Qumran e che la sua attività pubblica abbia avuto inizio dopo l'incontro col Battista, che era sicuramente un esseno. L'evangelista Giovanni scrive che Gesù, due giorni dopo il suo battesimo, partì per la Galilea, dove fece il suo primo miracolo trasformando l'acqua in vino, durante le nozze di Cana (Giovanni 2,1-10).

Matteo (4,1-11), in accordo con gli altri due Sinottici, dice invece che Gesù, ricevuto il battesimo, si ritirò per quaranta giorni nel deserto di Giuda, esattamente dove vivevano gli esseni, e lì fu sottoposto alle tentazioni di Satana. Il numero quaranta è molto usato nei testi biblici e ha sempre un significato simbolico in quanto annuncia un cambiamento radicale dopo una lunga prova.

È chiaro che la permanenza di Gesù nel deserto, dato il simbolismo del numero quaranta, si protrasse per un periodo molto più lungo. Le tentazioni di Satana, cui fu sottoposto, potrebbero alludere all'iniziazione ascetica che egli ricevette nella comunità essena che si concludeva con una cerimonia battesimale nella quale il nuovo addetto doveva, con solenni giuramenti di rottura, rinunciare all'Angelo delle Tenebre (Satana) e abbracciare l'Angelo della Luce.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)