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sabato 21 gennaio 2012

La famiglia di Gesù (“L'invenzione del cristianesimo”) 18


A conclusione del capitolo sulla nascita di Gesù parliamo brevemente della sua famiglia, come possiamo ricostruirla dai Vangeli.

Secondo il costume della Palestina di quel tempo, questa era piuttosto numerosa. Oltre a Gesù, il primogenito, c'erano altri quattro fratelli: Giacomo, Giuda, Giuseppe e Simone, e alcune sorelle delle quali una, di nome Maria come la madre, seguì costantemente il fratello durante la sua attività pubblica. La documentazione di quanto affermato è ricavata dai Vangeli, dai Padri della Chiesa e da fonti storiche. Vediamo le testimonianze tratte dai testi canonici che parlano di Gesù e della sua famiglia.

Scrive Luca: "Diede (Maria) alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo" (Luca 2,6-7). Se Gesù era il primogenito, significa che dopo di lui nacquero altri fratelli.

Matteo conferma le parole di Luca e va oltre ammettendo implicitamente i rapporti coniugali tra Maria e Giuseppe: "E (Giuseppe) non la conobbe (non ebbe rapporti coniugali con Maria) finché ella non ebbe partorito il suo figlio primogenito, e gli dette nome Gesù" (Matteo l,25). Questo però lo leggiamo nel testo antico, che in latino suona così: "Et non cognoscebat eam donec peperit filium suum primogenitum: et vocavit nomen eius Iesum" (Novum Testamentum Graece et Latine, Ist. Bibl. Pont., Roma 1933, Secundum Matthaeum).

Ma questo versetto, ipocritamente, viene tradotto dalla CEI, Ed. Paoline (CEI, Ed. Paoline, Roma, 1982), così: "...la quale (Maria), senza che egli (Giuseppe) la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù", cancellando due parole fondamentali: "finché" e "primogenito" e con ciò travisando pienamente il contesto.

Anche il Nuovo Testamento interlineare greco-italiano pubblicato nel sito Internet "La Parola" di emanazione cattolica (www.laparola.net), omette vistosamente i due termini “finché” e "primogenito” E' chiaro che questi stravolgimenti nella traduzione non sono di poco conto perché per mezzo di essi si afferma, arbitrariamente, che Giuseppe non ebbe mai rapporti coniugali con Maria (e non semplicemente finché ella non ebbe partorito Gesù), e inoltre che il termine "primogenito" era del tutto superfluo, dal momento che, di sicuro, per la CEI, non esistevano altri figli. 

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)