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domenica 29 gennaio 2012

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 102


Finalmente, in un tiepido pomeriggio di maggio, mentre si trovava nella copisteria del Foro, fu avvertito da Afro che l'amico che aspettava da Gerusalemme era arrivato. Non perse un minuto e si precipitò a casa per abbracciare Ptolomeo. Costui, oltre alle molte notizie, portava decine di rotoli scritti che aveva comperato nel covo dei ladri di Gerico per ordine di Giuda a prezzi veramente irrisori.

Dopo aver rifocillato e riassettato l'amico, Giuda lo introdusse nella sua biblioteca, con l'ordine di non essere disturbato per nessun motivo, e si dispose con Davide a sentire gli avvenimenti di Gerusalemme, dal momento della sua partenza in poi.

"La mattina, successiva alla pasqua, al sorgere del sole″ esordì Ptolomeo, “Maddalena si recò sola alla tomba provvisoria di Gesù, trovandola aperta e vuota, come s'aspettava, e con allineati in bell'ordine il lenzuolo e il sudario. Fingendo enorme sorpresa, si precipitò nei pressi della Piscina di Siloe, ove i fedelissimi di Gesù erano asserragliati con Salome, madre di Giacomo e Giovanni, e suo fratello Lazzaro. Erano disperati, angosciati, impauriti e, sentendo bussare, non volevano aprire la porta del loro rifugio nel timore che fossero le guardie del Tempio. Quando finalmente si decisero a farlo videro lei, stravolta e scarmigliata, che gridava loro che Gesù era risorto.

Dopo alcuni attimi di sbalordimento, sentirono sciogliersi quasi all'istante, l'angoscia, la paura e lo sconforto che li avevano attanagliati fino ad allora e si sentirono invadere da una forte ondata di coraggio che li trasformò da pecorelle smarrite in intrepidi leoni. Convinti che lo Spirito li avesse finalmente illuminati, corsero per la città annunciando ad alta voce la resurrezione di Gesù. Sembravano ebbri e la gente li guardava con stupore. Ma alcuni cominciarono ad ascoltarli con interesse e a lasciarsi trascinare dal loro entusiasmo.

Certi seguaci di Gesù, che negli ultimi giorni lo avevano abbandonato a causa della profanazione del Tempio, all'annuncio della sua resurrezione, si ricredettero e si unirono a loro. In breve si formò un folto gruppo di esaltati. Intanto da Gamala era giunti in città Giacomo, fratello di Gesù, con la madre Maria, e subito fu ritenuto da tutti, assieme a Cefa, uno dei capi di questo movimento che molti chiamano “la Via". Giacomo annunciò che Gesù sarebbe tornato, entro breve, tra le nuvole, come il Figlio dell'Uomo profetizzato da Daniele, e che allora la Fine dei Tempi sarebbe giunta per dare inizio al Regno imperituro d'Israele.

"E Maddalena?" chiese Giuda.
"Non si unì al gruppo. Tornò a casa per custodire il ricordo di Gesù nel suo cuore. Così mi ha detto lei, che incontro abbastanza spesso, e che mi ha pregato, con le lacrime agli occhi, di salutarvi e di abbracciarvi per lei. D'altra parte c'è da sottolineare che i capi della Via hanno subito fatto capire alle donne che, contrariamente a quando c'era Gesù, loro non possono aspirare a posizioni di prestigio. Anche Maria, madre del Messia, ha un ruolo secondario e più che altro accudisce il figlio Giacomo e gli altri parenti".
"E cosa fanno di particolare i seguaci della Via?" chiese Davide.

"Si riuniscono regolarmente nel Tempio a pregare e praticano molto le opere di carità. Soccorrono gli orfani e le vedove e alcuni hanno venduto i loro beni per distribuirne il ricavato ai bisognosi".
Sono ancora accesi messianisti?”
Sotto la giuda di Giacomo, fratello di Gesù, hanno di molto attenuato la loro carica rivoluzionaria per prediligere gli insegnamenti del Codice di Damasco che esige le pratiche di pietà nel Tempio e l'assistenza ai bisognosi".

"Cosa pensano di Gesù?"
"E' difficile rispondere a questa domanda. Io ho fatto amicizia con uno di loro, di nome Mattia, molto vicino a Giacomo. Egli ritiene che Gesù sia il Messia venuto per annunziare agli ebrei che la Fine dei Tempi è vicina e che la sua resurrezione sia il segno dell'inizio dell'era messianica".

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)