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lunedì 16 gennaio 2012

Il falso Jahvè. (genesi e involuzione del monoteismo biblico).58


Fede cieca da un lato e ferrea disciplina corporale dall'altro erano i requisiti imprescindibili della rivelazione divina, che sopperivano alla mancata comprensione a livello razionale.

 La religione egizia e le altre religioni misteriche pagane non avevano bisogno di una fede cieca e di una disciplina corporale legata ad una legislazione rituale; loro operavano tramite la fascinazione dei sensi e potevano fare a meno di prescrizioni e di cieca obbedienza. L'intolleranza assoluta del monoteismo era loro completamente sconosciuta.

Per Mosè la verità dovette invece essere imposta con la coercizione e la religione dovette assumere la forma di un'istituzione politica. La conoscenza fu sostituita con l'assoluta obbedienza e il culto misterico egizio si trasformò in teocrazia.

Ma la battaglia più dura che Mosè dovette combattere per imporre la sua nuova religione monoteistica a un popolo allevato per secoli nell'idolatria fu quella di estirpare alle radici proprio questa piaga pagana.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)