Visualizzazioni totali

mercoledì 1 febbraio 2012

Gli apostoli erano tutti zeloti (“L'invenzione del cristianesimo”) 27


Ben presto si costituì, attorno alla persona di Gesù, un piccolo gruppo di fedelissimi che lo seguiva notte e giorno. Era gente umile e popolana, ma devotissima, che lo considerava un Messia. Nei Vangeli sono conosciuti come gli apostoli e le pie donne.
Su un punto di così grande importanza quale il numero e il nome degli apostoli ci sono grosse discordanze tra i Vangeli, specialmente tra i Sinottici e il quarto. In Giovanni sono assenti ben quattro apostoli che si trovano nei Sinottici: Bartolomeo, Matteo, Giacomo d'Alfeo e Simone lo Zelota.

Ma se teniamo conto che il suo ultimo capitolo - il XXI - è chiaramente un falso aggiunto posteriormente, gli apostoli assenti sono sei, perché bisognerebbe aggiungere anche Giacomo e Giovanni, citati solo in questo ultimo capitolo non per nome ma come figli di Zebedeo, senza chiarire chi era costui. In compenso troviamo un apostolo mai citato dai Sinottici: Natanaele di Cana ed anche un apostolo anonimo e misterioso chiamato "il discepolo che Gesù amava", dalla Chiesa ritenuto, erroneamente come vedremo in seguito, l'apostolo Giovanni.

Secondo lo studioso americano R. Eisenman (James the brother of Jesus, Penguin book, London, 1997) alcuni degli apostoli erano fratelli o parenti di Gesù a lui legati, oltre che dal vincolo di sangue, dalla comune militanza messianica. Ma anche gli altri apostoli appartenevano al messianismo javista, cioè alla setta degli zeloti, considerati dai romani dei ribelli spietati e crudeli, alla guisa dei briganti.

Le prove della loro appartenenza a questa setta, nonostante i tentativi di Paolo di occultarle demessianizzando Gesù, sono molteplici e trapelano in molti punti dei Vangeli. Bisogna, però, saperle leggere tra le righe e analizzare i testi evangelici nelle versioni più antiche, non in quelle recenti nelle quali i soprannomi partigiani degli apostoli sono stati nascosti con traduzioni fuorvianti, o camuffati da falsi patronimici o da innocui aggettivi geografici.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)