Visualizzazioni totali

martedì 13 marzo 2012

Facezie ecclesiastiche


La Chiesa Cattolica diventa sempre più reazionaria e restrittiva e i suoi divieti sconfinano spesso nella demenzialità. Non solo ci vieta di morire in santa pace, secondo natura, imponendoci obblighi inaccettabili come l'accanimento terapeutico relativo all’alimentazione e all’idratazione obbligatoria (che i nostri politici appecorati al Vaticano vogliono tradurre in legge dello Stato) ma ficca il naso anche sul destino del nostro misero corpo, una volta divenuto cadavere.

La Chiesa, da sempre, ha imposto l'inumazione, cioè il seppellimento dei defunti, vietando, pena la scomunica, la cremazione, considerata (chissà perché) contraria ai principi della fede. Da qualche decennio però, obtorto collo, è stata costretta ad accettare la cremazione perché si sta diffondendo a macchia d'olio in tutti gli strati sociali, essendo ritenuta più igienica ed altamente ecologica.


Ora sentite, a questo proposito, l'ultima strabiliante invenzione della Chiesa: spargere le ceneri di un defunto, o conservare l’urna in un luogo diverso dal cimitero, può mettere a repentaglio la salvezza dell’anima e può costringere la Chiesa a rifiutare i funerali religiosi.


Lo ha decretato la nuova edizione del "Rito delle esequie", in un'apposita Appendice con le preghiere "in caso di cremazione". L'annuncio è stato dato in una conferenza stampa della Commissione Cei e dell'Ufficio liturgico competenti, ribadendo che la sepoltura resta la forma "più idonea a esprimere la fede nella resurrezione" e confermando il no allo spargimento delle ceneri e alla conservazione in luoghi diversi dal cimitero.


E perché un simile assurdo divieto? Pare che la risurrezione, nel giorno del Giudizio, risulti molto più difficile in caso di spargimento delle ceneri. Il buon dio, infatti, anche se onnipotente, deve faticare parecchio a mettere insieme, ordinatamente, tutte le faville di cenere necessarie per la ricostruzione del nostro corpo, mentre, se questo viene ridotto in polvere con l'inumazione, risulta più facile riplasmarlo.


Davvero, la demenzialità religiosa non ha limiti! Ma già qualche parroco, come è avvento pochi giorni fa a Valdagno, in provincia di Vicenza, ha cominciato a rifiutare le esequie al defunto che ha imposto ai familiari la dispersione delle due ceneri.


Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)