Ma
allora come avvenne la conquista della terra di Canaan? Gli
studiosi propongono tre modelli storici per spiegarla.
Il
modello della conquista mediante immigrazioni, a ondate successive,
di nomadi guerrieri provenienti dal deserto. Questa tesi è
sostenuta prevalentemente dagli archeologi americani William Foxwell
Albright (Archaeology and Religion of Israel) e George Ernest Wright
(Biblical Archaeology), ed è considerata poco attendibile.
Il
modello di una lenta infiltrazione, con progressiva sedimentazione
di nomadi allevatori di bestiame ai margini della steppa e del
deserto. Modello reso plausibile dalla transumanza (cambio del
pascolo dovuto alle estati senza pioggia).
Il
modello di un rivolgimento interno della Palestina nella tarda età
del bronzo (1220 a.C.) sostenuto dai sociologi George E.Mendenhall
(The Hebrew Conquest of Palesatine) e Norman K. Gottwald (The Tribes
of Yahweh: a Sociology of the Religion of Liberated Israel
1250-1050).
Si
tratterebbe quindi di rivolgimenti più o meno pacifici, di
schermaglie locali,
comunque non molto cruente, tra
pastori nomadi, mercenari
e "fuorilegge" israeliti
dell'altopiano con i contadini cananei per il possesso della terra
e il diritto all'acqua, trasformati dagli scribi di Giosia in
leggendari scontri epici.
Quindi
l'esattamente opposto di quello che viene rappresentato nella Bibbia.
La formazione dell'antico Israele fu la conseguenza, e non la causa
del collasso delle città cananee, e la maggior parte degli israeliti
non arrivò a Canaan con un esodo di massa dall'Egitto ma emerse al
suo interno nell'età del bronzo e in quella del ferro. Ironia della
sorte: i primi israeliti erano originari di Canaan!
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