Visualizzazioni totali

venerdì 30 marzo 2012

Le regole ascetiche dei nazirei (“L'invenzione del cristianesimo”). 77


 Lo zelo dei nazirei nel rispettare rigorosamente la Legge, il loro amore per la povertà e la dedizione ai bisognosi favorirono la crescita costante, anche se lenta, del loro numero, che rimase pur sempre limitato (G.Thiessen, Gesù e il suo movimento, Claudiana, Torino, 1979, p. 150) e coinvolsero anche farisei e parte del basso clero. Probabilmente, usavano come strumento di evangelizzazione una raccolta di epitomi scritti in aramaico che diede poi origine al Vangelo degli Ebrei o Protovangelo di Matteo, fatto distruggere dalla Chiesa e sostituito dai quattro Vangeli oggi considerati canonici

Gesù era sempre rimasto un ebreo fedele alle prescrizioni della Legge e la sua predicazione si era rivolta esclusivamente ai figli d'Israele. Infatti, sopravvivono nei Vangeli tracce inequivocabili che mettono in bocca a Gesù dei detti, senz'altro autentici, in cui egli dichiara che la sua missione era rivolta esclusivamente alle pecore smarrite della casa d'Israele e non ai pagani, paragonati in modo rozzo e sprezzante a “cani e porci” (Matteo 7,6 – 15,22-26).

Egli non aveva mai tentato di convertire i non ebrei, non li aveva mai indotti a lasciare il politeismo per il monoteismo. Ciò in accordo con la concezione javista, che avendo un carattere inequivocabilmente etnico-religioso, non ammetteva che nella causa messianica potessero essere coinvolti anche i non ebrei. I suoi primi seguaci, quindi, seguendo la sua linea, continuarono a diffondere la nuova dottrina esclusivamente tra gli ebrei.

Per quanto riguarda l'osservanza della Legge, considerata imprescindibile per i cristiano-giudei di Gerusalemme, ma rinnegata da Paolo, essa trova una chiara conferma nei Vangeli. "Non una iota, non un apice cadrà dalle legge" (Matteo 5,18), concetto che viene ribadito anche nella Lettera di Giacomo (Giacomo 2,8).

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)