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venerdì 2 marzo 2012

Se la Chiesa pagherà qualche spicciolo di Ici-Imu lo dobbiamo all'Europa che, obtorto collo, ha costretto il nostro governo fedifrago a imporglielo.


Ci son volute, da parte dell'Europa, pesanti minacce di far pagare cospicui arretrati alla Chiesa italiana per obbligare questa parassitaria istituzione, il cui vero e unico dio è Mammona, ad accettare di sganciare, dal prossimo anno, qualche spicciolo per l'Ici, perennemente da essa evasa, col correo beneplacito dei nostri politici fedifraghi. Ma anche l'Europa ha nicchiato parecchio prima di decidersi a intervenire per eliminare la sconcezza di questo privilegio ecclesiastico.

La Chiesa, con la sua millenaria astuzia (per usare un eufemismo), ha finora costantemente vanificato il pagamento dell'Ici ricorrendo al trucco di dotare i suoi edifici, adibiti a lucrose attività commerciali (alberghi, cinema, teatri, campi di calcio, piscine, scuole private, cliniche private, ecc), di una cappella, un altarino o anche una semplice foto di santo o madonna con lumino acceso, per trasformarli, ipso facto, in luogo "non esclusivamente destinato al lucro", e quindi non tassabili
.
Tutti i politici italiani ne sono stati a conoscenza da sempre ma la piovra d'oltre Tevere non si poteva toccare perché foraggera di voti. Finché il radicale on. Maurizio Turco, assistito dal fiscalista Carlo Pontesilli, non denunciò la cosa a Bruxelles. I commissari dell'Ue furono allora costretti ad intervenire. Aprirono per due volte un'inchiesta e per ben due volte dovettero archiviarla per le pesanti bordate della diplomazia vaticana che spadroneggia anche in Europa.

 Di fronte all'ennesima archiviazione, però, i denuncianti non si diedero per vinti e si rivolsero alla Corte di giustizia che costrinse il commissario Almunia ad aprire un'indagine formale dell'Ue per aiuti di Stato incompatibili con le norme sulla concorrenza.

Questa procedura sta per concludersi e allora il governo italiano si è dovuto muovere per evitare pesanti ritorsioni. Ma, non illudiamoci, sarà tutta una sceneggiata per finta. Con codicilli più o meno farisaici si troverà il modo di rendere sacre e santificanti anche le fogne ecclesiastiche. E dio Mammona trionferà ancor di più.

"L'azienda Chiesa" conta circa 100 mila fabbricati (senza contare quelli delle parrocchie che forse sono ancor più numerosi) fra i quali un centinaio di "case per ferie", "case vacanze", "rifugi per pellegrini" per un totale di quasi 10 mila posti letto a Roma e nel Lazio. Come spiega il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, ciò porta alla Chiesa " un indotto di oltre 6 miliardi di euro all'anno".

Ma godendo di un'esenzione totale dal pagamento dell'Ici e del 50% da quello sull'Ires, la Chiesa ha un risparmio annuo che si avvicina ai due miliardi di euro con vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti laici. Una cosa ignominiosa, una concorrenza supersleale e truffaldina. Se l'Europa finalmente interviene (come si aspettano tutti i cittadini laici e ossequienti alla Costituzione), dovrebbe chiudere questa esenzione infame e chiedere alla Chiesa il rimborso delle tasse non pagate. Ma una eventualità del genere è puramente inimmaginabile e senzìaltrro non avverrà in un Paese come il nostro.

Perché la Chiesa, spudoratamente ricca (oltre il miliardo e duecento milioni con l'otto per mille riceve fior di miliardi come contributi degli enti locali, da parte cioè di regione, provincia e comuni) ricorrerà a infiniti ricatti pseudomorali e pseudoreligiosi, ma in realtà soltanto elettorali, per costringere i nostri politici, in massima parte appecorati al Vaticano, ad impedire che ciò avvenga.

 E costoro, non importa da che parte stiano, con vergognose contorsioni, al limite del lecchismo, faranno di tutto per non incassare quella decina di miliardi che la Chiesa ci ha usurpato e che tanto gioverebbero alle casse esauste del nostro Stato.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)