Visualizzazioni totali

venerdì 29 agosto 2014

Tutti i grandi dottori della Chiesa abbracciarono in pieno la misoginia paolina.164

Tutti i grandi dottori della Chiesa abbracciarono in pieno la misoginia paolina e furono concordi nell'affermare che la donna era un essere puramente zoologico perchè doveva servire solo alla propagazione della specie. Ma per altro, secondo le farneticazioni di Tommaso d'Aquino, anche in questo ruolo essa trascinava in basso dalla sua sublime altezza l’anima dell’uomo, portando il suo corpo in «una schiavitù più amara di qualsiasi altra».

Le affermazioni di questi sommi dottori riguardo all'inferiorità della donna arrivano alla pura demenzialità. Alberto Magno affermava con sicumerica supponenza che dovrebbero essere generate solo persone perfette, cioè uomini. Tuttavia, «affinché l’opera della natura non vada completamente distrutta, essa plasma un essere femminile». La qual cosa poteva dipendere da una «corruptio instrumenti», vale a dire da una errata operazione del sesso maschile. Quindi, secondo lui, anche la Madonna, idolatrata dai cristiani come madre di Dio, sarebbe nata per una carenza funzionale del pene di suo padre Gioacchino.

Un altro grande misogino e sessuofobo fu sant'Agostino per il quale solo «Cristo fu concepito senza piacere carnale, esente dalla macchia derivante dal peccato originale», mentre tutti noi veniamo al mondo con una natura decaduta. Da notare che fino ai trent'anni Agostino condusse una vita tutt'altro che morigerata, anzi decisamente peccaminosa, accompagnandosi con più donne e perfino con bambine. Oggi sarebbe stato giudicato un pedofilo. Dopo la conversione, però, arrivò a disprezzare la donna a tal punto da definirla, demenzialmente, un essere inferiore, creato da Dio non a sua immagine e somiglianza (mulier non est facta ad imaginem Dei).

Non solo aborriva il sesso ma anche il matrimonio in quanto lo considerava, spregiativamente, il veicolo di trasmissione del peccato originale. Scrisse: «Mariti, vogliate bene alle vostre mogli, ma amatele nella castità (sic). Insistete nelle opere della carne nella misura in cui è necessario per la procreazione. Dal momento che non è possibile generare figli in altro modo, dovete vostro malgrado, degradarvi perché è questa la punizione di Adamo».

Quindi il sesso è aborrito come piacere e visto soltanto come degradato dovere procreativo, di livello zoologico. A lui risale la condanna dei metodi di contraccezione che oggi la Chiesa, che ha fatto suoi tutti gli insegnamenti di Agostino, equipara ad autentici omicidi. Agostino li definiva «veleni della sterilità» e considerava le donne che ne facevano uso come le «meretrici dei propri mariti».



Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)