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venerdì 2 agosto 2013

Gli Esseni, come i Farisei, erano gli eredi spirituali dei Chassidim (i pii, i santi) d’età maccabea, ma le loro strade non tardarono a dividersi. In attesa della fine del mondo e per protesta contro la cricca clericale corrotta di Gerusalemme, nel corso del II secolo a.C. gli Esseni si ritirarono nelle grotte del deserto di Giuda, prossimo al Mar Morto, dando vita a una comunità di penitenti. In un secondo momento vissero dispersi nel territorio, ma soprattutto nei villaggi, sempre organizzati rigorosamente e guidati da un’autorità centrale.

Non si sa se gli Esseni dimorassero solo in insediamenti monastici, che sappiamo allora assai numerosi, ma in ogni caso essi vivevano come un ordine rigorosamente gerarchizzato, in comunanza di beni, dediti all’ascesi, al lavoro, alla preghiera e all’esegesi della Bibbia, come attestano i rotoli di Chirbet Qumran.
Il monastero di Qumran abitato dagli Esseni a partire dalla fine del Il secolo a.C., fu distrutto da un terremoto nel 31 a.C. Ricostruito circa trentanni dopo dai seguaci della medesima setta, venne infine raso al suolo nel 68 d.C. dalla X legione dell’armata romana in Palestina al comando di Vespasiano. Da quel momento in avanti spariscono tutte le tracce dei seguaci della setta: si suppone siano stati sterminati o ridotti in schiavitù.

Ma alla loro biblioteca, posta in salvo nelle caverne circostanti durante l’avanzata dei Romani, dobbiamo le dettagliate notizie dirette sul movimento, sulle cui basi è possibile dimostrare la priorità dell’Essenismo rispetto al Cristianesimo primitivo in numerosi e importanti punti dottrinali e morali.
Ciò è stato dimostrato dal numero degli scritti pubblicati sugli Esseni fin dal
1947 che vanta una bibliografia di alcune migliaia di titoli. Infatti, mentre
molti studiosi hanno preso atto della sensazionale rassomiglianza dei due movimenti, dell’identità delle tematiche teologiche e delle istituzioni religiose, per così dire di un Cristianesimo prima di Cristo, la Chiesa Cattolica si è sforzata in tutti i modi di negarlo.

Le sfere cattoliche, molto imbarazzate dal contenuto dei rotoli
del Mar Morto, hanno tentato di spostare, talvolta mediante speculazioni avventurose, la datazione della loro nascita dall’età dei Seleucidi a quella delle Crociate medievali, o addirittura li hanno considerati un falso, ipotesi che la ricerca scientifica ha unanimemente respinto. Analisi archeologiche, paleografiche, ma soprattutto linguistiche e contenutistiche, hanno stabilito che gli scritti essenici di Qumran sono da collocarsi circa cento o duecento anni prima della composizione dei Vangeli, e dunque - ed è la datazione più accreditata - negli anni fra il 165 e il 150 a.C.

I rapporti degli Esseni con Giovanni Battista e Gesù sono incontrovertibili. Giovanni il Battista visse nello stesso deserto degli Esseni, e appare verosimile che abbia battezzato Gesù non lontano dal loro monastero, vicino allo sbocco del Giordano nel Mar Morto. E Giovanni apparteneva senz'altro a quell’ordine, unico in Israele a praticare il battesimo come rito iniziatico alla setta.

Le coincidenze delle concezioni esseniche con quelle del Battista e di Gesù sono manifeste e numerose. Una conferma del collegamento tra Gesù e i suoi seguaci con la corrente essena, evidenziata in molti passi dei Vangeli, viene pienamente data anche dall'identità dei primi giudei cristiani della Chiesa di Gerusalemme con la comunità qumraniana, come sostiene uno dei più importanti studiosi dei Manoscritti del Mar Morto, il professor Robert Eisenman. Secondo lui infatti: esseni e nazirei (i primissimi cristiano-giudei guidati da Giacomo, fratello del Signore e da Simon Pietro, chiamati in seguito anche ebioniti), erano in pratica la stessa cosa.

AI LETTORI DI QUESTO SITO. Fino al 20 agosto Impegno Laico sospende le pubblicazioni. A tutti i gentili lettori Leo Zen augura una Buona Vacanza. 

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)