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martedì 8 gennaio 2013

La storiografia ebraica del primo secolo ignorò Gesù. 3


Dei circa quaranta storici contemporanei di Gesù, nessuno lo menzionò nelle sue opere, nonostante lo scalpore che, secondo i Vangeli, egli suscitò in Galilea e a Gerusalemme. Il silenzio tombale su di lui riguarda anche i tre massimi storici ebrei che narrano, fin nei minimi dettagli, gli avvenimenti della Palestina da Erode il Grande alla caduta di Gerusalemme. Mi riferisco a Filone Alessandrino, Giusto di Tiberiade, e, infine, a Giuseppe Flavio.

Che lo storico ebreo Giusto di Tiberiade ignori totalmente Gesù è un fatto tanto più singolare, in quanto si tratta non solo di un contemporaneo di Gesù, ma anche di un suo conterraneo, che abitava a Tiberiade, non lungi da Cafarnao, dove Gesù ebbe spesso il modo di dimorare. Eppure, nella sua cronaca, che va da Mosé agli anni in cui vide la luce il Vangelo di Giovanni, non compare nessun Gesù. Ce lo conferma Fozio, patriarca di Costantinopoli, che ci ha tramandato tutta la sua delusione dopo averlo attentamente letto. Oggi della cronaca di Giusto di Tiberiade non esiste nessun esemplare. La Chiesa non potendola alterare l'ha fatta sparire.

Giuseppe Flavio, nato poco dopo la crocifissione di Gesù, intorno al 93 pubblicò le sue Antichità Giudaiche, che vanno dalla creazione del mondo fino ai tempi di Nerone, nelle quali registra tutto ciò che gli sembra interessante. Ora, benché menzioni anche Giovanni il Battista, Erode e Pilato, e dia notizie dettagliatissime anche nei minimi particolari della vita politica e sociale del tempo, omette completamente qualsiasi
accenno a Gesù e a Nazareth.

Non solo. Nel 64 egli si trovava a Roma in qualità di avvocato difensore di due rabbini, accusati dalle autorità romane di Gerusalemme di connivenza coi ribelli che già cominciavano a devastare la Giudea. Ora, in nessuna delle sue opere vi è il pur minimo accenno alla persecuzione di Nerone e all'incendio che in quell'anno distrusse 10 dei 14 quartieri in cui si articolava la città. Poteva, uno storico pignolo come lui, ignorare completamente un fatto del genere che riguardava molti suoi connazionali?

Quindi sicuramente la persecuzione di Nerone, fu inventata dalla Chiesa manipolando gli Annali di Tacito. Sono sempre più numerosi gli storici che tendono a crederlo. Ignora totalmente Gesù anche il dotto ebreo Filone di Alessandria, di cui possediamo circa cinquanta scritti. Era un profondo conoscitore della Bibbia e delle sétte giudaiche e sopravvisse a Gesù di circa vent’anni. Nei suoi scritti ci fornisce informazioni sugli Esseni, e menziona perfino Pilato, ma di Gesù, di Paolo e della setta cristiana non parla mai.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)