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martedì 4 agosto 2015

75- “L'invenzione del cristianesimo” - Parte quinta. I sacramenti. 3

Prendiamo ora in considerazione l'eucaristia, indubbiamente uno dei fondamentali sacramenti della Chiesa Cattolica. La sua origine, come abbiamo già accennato in precedenza, non è biblica, non è evangelica e neppure apostolica, ma assolutamente pagana. È stata inserita da Paolo nel suo cristianesimo personale, copiandola dai riti misterici eleusini.
I culti misterici risalgono ai primordi dell'umanità, quando era diffuso il cannibalismo rituale, mediante il quale si credeva che mangiando la carne di un animale identificato con un Dio, e bevendone il sangue, si incorporava la sua immortalità che avrebbe permesso di vivere una seconda vita eterna, in seguito alla resurrezione dalla morte. Il rituale più antico e più sacro, in onore del cannibalismo, fu la sacra eucaristia di Osiride risalente a ben due millenni e mezzo prima del cristianesimo.
Questa forma di teofagia, ancora oggi praticata da alcune tribù primitive dell'Africa e della Nuova Zelanda, subì una graduale trasformazione nel corso dei secoli, in quanto il sangue, non a tutti gradito, fu sostituito dal vino rosso.
Il primo utilizzo del vino in sostituzione del sangue fu fatto in Egitto 1500 anni prima di Cristo dai sacerdoti della dea Iside, come possiamo ricavare da graffiti dell'epoca.
Successivamente il rito eucaristico si trasferì nel culto di Attis e Cibele e, infine, in quello di Dionisio, i cui sacerdoti introdussero per primi il pane in questo sacramento, come sostanza trasformabile nel corpo del Dio. Progressivamente, le consacrazioni furono eseguite da tutte le religioni su questi due elementi: il pane e il vino, più o meno con le stesse formule e con preghiere e cerimonie sempre più simili a quelle usate oggi dal cristianesimo.
Ma qualcuno potrebbe obiettare che nei Vangeli Sinottici (non però in quello di Giovanni) l’eucaristia venne istituita da Gesù durante l’ultima cena. È un’autentica falsificazione, dimostrata dal fatto che questi tre Vangeli sono molto posteriori alla prima Lettera ai Corinzi nella quale Paolo dichiara di aver ricevuto l'istituzione dell’eucaristia direttamente dal Signore, durante una sua visione celeste (una delle tante allucinazioni di tipo epilettico cui andava soggetto).
“Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me» (1 Corinzi 11, 23-29).
Parole identiche a quelle che troviamo nei Sinottici, scritti molto tempo dopo, copiando Paolo. Dagli Atti noi sappiamo che gli Apostoli non conoscevano una comunione eucaristica ma si limitavano, dopo le loro preghiere nel Tempio, a consumare un misero pasto, con «gaiezza», senza sacerdoti e senza alcun apparato cultuale e nemmeno sacramentale (Atti, 2, 46; 6, 1 sg.). Negli Atti non si parla affatto di vino e di calici, ma solo di pane (Atti, 2,42-46) consumato con acqua. Infatti a dirigere la comunità della primitiva Chiesa di Gerusalemme era Giacomo, fratello di Gesù, che avendo fatto voto di nazireato non poteva bere vino, né usare forbici e rasoi. Tutta la teologia critica non trova alcun collegamento fra il pasto della comunità cristiana primitiva e il successivo atto cultuale dell’eucaristia, introdotto da Paolo, per cui il sacramento cristiano dell’eucaristia è una totale sua invenzione.
La mistica transustanziazione (il cambiamento cioè del pane e del vino nel corpo e nel sangue del Signore), divenuta dogma nel 1215, in occasione del IV Concilio Laterano, per quanto puramente simbolica, non solo era del tutto estranea alle concezione ebraiche del tempo, ma addirittura ritenuta empia e blasfema. Prova lapalissiana che derivava dai riti misterici praticati dai gentili.


I due più antichi riti cultuali cristiani, il battesimo e la comunione, non derivano, quindi, da Cristo o dagli apostoli, ma furono creati da Paolo e dalle comunità ellenistiche in strettissima relazione coi sacramenti corrispondenti delle religioni misteriche dell’Ellenismo. Anche nel caso dell'eucaristia siamo nell'orbita della stregoneria: un po' di farina impastata con acqua, la pronuncia di una formuletta magica da parte di un sacerdote-stregone, ed ecco che il tutto si trasforma nella carne e nel sangue di un Dio. Potenza della magia!

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)