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martedì 12 febbraio 2013

Grotteschi episodi legati alla Parusia 13


Nella Didaché (10, 6) i cristiani pregavano: «Venga la grazia, e trapassi questo mondo» «Vieni, o Signore!». Erano l’invocazione e la preghiera dei primi cristiani, che mai si stancavano di levare gli occhi al cielo, sulle cui nuvole attendevano Gesù in carne e ossa.

Nel Ponto un vescovo annunciò che entro l’anno sarebbe avvenuto il Giudizio Universale, sì che la comunità si disfece di ogni avere, aspettando la fine in preghiera per molte settimane. L’imbarazzo del vescovo non dev’essere stato trascurabile, dal momento che aveva rafforzato la sua profezia con le parole: «Se non accadrà ciò che vi ho detto, d’ora in avanti non crederete nella Scrittura, ma ciascuno farà quel che vorrà». In Siria, un altro vescovo si incamminò verso il deserto con tutta la comunità dei fedeli, bambini compresi, per andare incontro al Signore, che ormai s’appressava. Rischiarono di morire tutti difame e di sete se la polizia pagana non fosse intervenuta in tempo.

Secondo Tertulliano (De Patientia, 2) fu enorme la massa dei cristiani che dopo essersi stancati di levare gli occhi al cielo, sulle cui nuvole attendevano Gesù in carne e ossa, abbandonarono la fede in un Signore così poco puntuale. Allora la Chiesa, per salvare capra e cavoli, e giustificare la sua istituzione, con mirabili contorsioni teologiche trasferì la Parusia nell'adilà trascendente e il Regno di Dio in cielo.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)