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venerdì 22 febbraio 2013

L'arte sacra della menzogna 16


La Chiesa fa passare i quattro Vangeli come opera dei primi Apostoli e dei loro discepoli, gettando così le fondamenta della loro autorità. In realtà, essi non derivano dall’attività di nessun apostolo. Neppure il pubblicano Matteo può essere l’autore del cosiddetto Vangelo di Matteo, in quanto l’opera non venne composta in ebraico, secondo la tesi della più antica tradizione ecclesiastica , bensì in greco; e inoltre non può risalire a un testimone oculare.

Questa è la posizione di quasi tutta l’esegetica biblica non-cattolica, mentre la Chiesa cattolica attribuisce questo vangelo all’apostolo Matteo. Ma gli esegeti cattolici sono costretti ad ammettere che non è mai esistito il presunto Vangelo originale in aramaico, tradotto poi in greco, e che non esistono tracce di alcun genere di sue citazioni.

La Chiesa ha collocato tutto ciò che ha potuto sotto il manto protettivo degli Apostoli, al fine di conferire alle scritture una maggiore autorevolezza e di far credere che discende da loro. Ad esempio, ha sempre sostenuto un'ininterrotta successione di vescovi a partire dall’epoca apostolica onde dimostrare il trasferimento da Dio a Gesù, da Gesù agli apostoli e da questi ai vescovi e ai papi delle cariche ecclesiastiche. Una successione del genere non è mai esistita. Ma la Chiesa, procedendo a falsificazioni di ogni genere, ha colmato i vuoti tra gli apostoli e i vescovi monarchi inventando tutta una serie di nomi fasulli. Il termine «apostolico» è diventato per essa un collante universale. La dottrina, i dogmi, le forme di culto, il canone, la Chiesa stessa e quant'altro, tutto secondo essa è di origine apostolica. Ma in realtà si tratta soltanto di un cumulo di falsi. Nel Cristianesimo è sempre stato consentito l’inganno in nome e in onore di Dio.

Le falsificazioni, iniziate già in epoca neotestamentaria, non sono mai cessate e continuano al giorno d'oggi. La liceità dell’inganno e della menzogna come «strumenti di salvezza» fu sostenuta già da Paolo (Romani 3,7 e Filippesi 1,15) e in seguito da molti Padri della Chiesa tra i quali san Crisostomo e perfino Origene, forse il più eminente e autorevole dottore cristiano dell’antichità. Sono diventate l'arte sacra della menzogna , come afferma Nietzsche.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)