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venerdì 1 marzo 2013

Il sostrato semitico del Nuovo Testamento 18


Della questione si sono occupati in particolare nei tempi più recenti Jean Carmignac, Claude Tresmontant, Robert Lindsey e altri studiosi di fama mondiale. J. Carmignac (1914-1986) è stato uno dei più grandi esperti mondiali di studi biblici. Nel 1958 fu il fondatore della prestigiosa Revue de Qumran e probabilmente uno dei maggiori conoscitorial mondo della lingue ebraica ed aramaica utilizzate al tempo di Gesù dal momento che fino dagli anni ’50 si è occupato per moltissimi anni dello studio dei manoscritti rinvenuti nelle grotte di Qumran compiendone varie traduzioni.

Claude Tresmontant è stato professore alla Sorbona e un grande conoscitore della lingua ebraica antica; in particolare ha lavorato per anni alla redazione di un dizionario ebraico-greco. Robert Lindsey, un esperto di ebraico antico ed aramaico, fu tra i fondatori della Jerusalem School of Synoptic Research.
Recentemente, poi, è apparso in internet un lavoro completamente gratuito, scritto da C. Lancaster, che si occupa della questione portando numerose prove interne di tipo linguistico ed esplorando la possibilità che l’aramaico (stile Peshitta) fosse il linguaggio originario del Nuovo Testamento.

Nonostante l’indubbio prestigio di questi ed altri eminenti studiosi e il valore dei loro lavori occorre però segnalare che le loro posizioni sono oggi considerate minoritarie nel mondo accademico.

Tenendo conto che leggendo il testo dei Vangeli e del NT in genere non ci si deve attendere di trovare il greco classico, l’indagine dei semitismi presenti nel testo mette in evidenza che il greco usato presenta anomalie non spiegabili soltanto ed esclusivamente facendo appello alle differenze tra greco classico e greco koinè ma riferibili ad un curioso slang ebraico-greco, oppure a giochi di parole, rime ed assonanze che sono evidenti soltanto se si traduce il testo greco in ebraico.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)