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martedì 12 marzo 2013

L'ipotesi di Robert Lindsey 21


Studi sulla derivazione semitica dei Vangeli e la questione sinottica sono stati
condotti anche da Robert Lindsey e dal suo staff della Jerusalem School of Synoptic Research. Lindsey ha evidenziato molti semitismi in tutti i Vangeli
canonici, ma ciò sarebbe evidente soprattutto in ampie porzioni del Vangelo di Luca che egli considera di fatto il più semitizzante di tutti. Lindsey – come
Carmignac – giunse alla conclusione che i testi in greco erano una traduzione letterale di testi preesistenti scritti in ebraico piuttosto che aramaico.

Secondo Lindsey nessuno scrittore greco ha mai scritto deliberatamente un testo nuovo in greco preoccupandosi di mantenere la struttura e alcune frasi della lingua ebraica mentre ci furono degli ebrei che a partire da due secoli prima di Gesù si preoccuparono di tradurre l’Antico Testamento dall’ebraico al greco (ottenendo così la Bibbia dei LXX) mantenendo lo stesso ordine della grammatica ebraica nella traduzione.

Una operazione analoga, secondo Lindsey, sarebbe stata fatta nel I secolo o all’inizio del II secolo con il Nuovo Testamento. Le tesi di Lindsey sono state sostenute anche da David Flusser (1917-2000), professore di Religione comparata all’Università Ebraica di Gerusalemme e da Shamuel Safrai (1919-2003) dell’Università Ebraica di Gerusalemme. Lindsey e Flusser hanno fondato nel 1985 la Jerusalem School of Synoptic Research un consorzio di studiosi cristiani ed ebrei che si occupa dello studio dei Vangeli (soprattutto i tre sinottici) e del Nuovo Testamento in generale nel contesto della lingua e della cultura ebraica ai tempi di Gesù.

Anche Claude Tresmontant, filosofo ed epistemologo francese, professore di filosofia della scienza e di filosofia medievale alla Sorbona nonché grosso esperto di ebraico antico (ha lavorato per anni a un dizionario ebraico-greco antico) si è occupato dello studio del sostrato semitico nei Vangeli. Nel 1983 ha pubblicato in Francia il libro Il Cristo ebreo, lingua ed età dei Vangeli che riassume – nella sostanza – posizioni del tutto analoghe a quelle di Carmignac e Lindsey.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)