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venerdì 8 novembre 2013

La tesi della totalità della salvazione 86

Il castigo dell'inferno non ammette redenzione ed è la forma più spietata di punizione divina mai immaginata da nessun'altra religione. Talmente spietata che per molti credenti è ritenuta "un assurdo morale" e rappresenta la negazione di Dio stesso in quanto gli attribuisce sentimenti di odio e di vendetta, assolutamente incompatibili con un Essere Supremo, considerato sommamente giusto e misericordioso e che sempre ama, perdona e riconcilia.

Un Dio giudice inappellabile nega quindi categoricamente che “Dio sia un Padre infinitamente buono e misericordioso", come predicano i Vangeli, e contrasta col Gesù evangelico che invitava i suoi discepoli a perdonare settanta volte sette, cioè sempre.

Anche nella Chiesa delle origini alcuni importanti dottori sostenitori della totalità della salvazione e dell’universalità della riconciliazione negavano l'eternità dell'inferno affermando che esso, con l'arrivo della Parusia, avrebbe avuto termine per tutti, anche per i demoni. Era soprattutto la celebre dottrina dell’Apokatastasis di Origene a sostenere che lo scopo ultimo della storia sarebbe stata la ricostituzione di tutte le cose in Dio.

Tesi sostenuta in forme un po’ diverse anche dai Padri della Chiesa Gregorio di Nazianzio e Gregorio di Nissa, dai più accesi seguaci della Riforma protestante (Gli Anabatisti), da molti Pietisti, e, al giorno d'oggi, da tutta una serie di teologi moderni.



Il nobile Origene, al quale il pensiero che gli uomini dovessero soffrire in eterno appariva non solo inaccettabile, ma anche inconciliabile con l’amore e l’onnipotenza di Dio, proprio a causa di questo suo rifiuto dell’eternità dell’Inferno venne condannato dalla Chiesa e considerato un eretico. In effetti, dove sarebbe andata a finire la Chiesa senza il minaccioso ricatto di un Inferno perpetuo?

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)