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martedì 28 gennaio 2014

Anche la scuola cinica era diffusa in Galilea. 109

È sicuramente dimostrato che nei pressi della Nazareth attuale, esisteva una scuola filosofica cinica dal III secolo a.C. che perdurò fino ad epoca cristiana inoltrata. D’altra parte, i predicatori cinici erano presenti dappertutto: anche nelle regioni intorno alla Galilea. Essi, come Gesù, si muovevano da una località all’altra, parlando nelle piazze e nei vicoli. Sarebbe davvero assai strano che Gesù, nel suo continuo peregrinare nei villaggi della Galilea, non ne avesse mai sentito parlare.

Il cinismo, fenomeno culturale ben diverso dallo stravolgimento assunto nell’uso linguistico moderno, presenta non poche affinità col cristianesimo. Nel cinismo veniva particolarmente evidenziato, rispetto a tutte le altre scuole filosofiche greche, il concetto di monoteismo e la condanna del culto degli dèi. 

Esso, inoltre, proclamava l’ideale etico della autarcheia, che combatteva aspramente la ricerca di onori e ricchezze, il lusso e la corruzione, e concedeva ben poco credito alle conoscenze e alle scienze tradizionali. I suoi predicatori vaganti, spesso uomini di profonda saggezza e pieni di dignità e denominati già allora episkopoi (vescovi), percorrevano l'intero mondo antico, rivolgendosi preferibilmente al popolino, ai poveri e agli schiavi, e non si peritavano di frequentare i più diseredati e i malfamati.

Come Gesù affermò una volta che non sono i sani ad aver bisogno del medico, bensì i malati, allo stesso modo il discepolo di Socrate, Antistene, fondatore del cinismo, all’accusa di frequentare cattive compagnie, ribatté con queste parole: «Anche i medici stanno vicini ai malati, ma non per questo hanno la febbre». Non era poi raro il caso di cinici, che talvolta godevano di notevole prestigio presso le comunità cristiane, scambiati per cristiani e, viceversa, di cristiani scambiati per cinici.




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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)