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martedì 21 gennaio 2014

L’insegnamento di Gesù era già prefigurato nel Giudaismo. 107

In generale, il Gesù dei Sinottici, pur con tutta la sua ostilità verso l’uso farisaico
della Legge, non vi si allontana mai del tutto. Anzi, spesso si si trovano dei paralleli (addirittura letterali) nella letteratura rabbinica.

Le parole di Gesù «Sarete misurati con lo stesso metro, col quale avrete misurato» trova riscontro letterale in una parte del Talmud. Nella letteratura giudaica del tempo troviamo letteralmente o quasi la parabola di Gesù del trave e della pagliuzza; e ancora la sua osservazione, secondo cui era sufficiente la pena che ogni giorno reca con sé; oppure il detto sul tesoro celeste che né tignole nè ruggine potranno corrodere (Mt.7, 3 sgg.; 6, 34; 6, 19).

Il suo ammonimento: «Chi guarda una donna con concupiscenza, ha già commesso adulterio nel proprio cuore» (Mt.5,28) si ritrova nel Talmud nella forma seguente:«Chi osserva intentamente una donna dev’essere giudicato come se avesse usato con lei un commercio sessuale». Quando Gesù dice «E’ meglio per te che vada in rovina una sola delle tue membra, piuttosto che venga scagliato nell’inferno tutto il tuo corpo» (Mt.5, 29), l’ammonimento corrisponde all’insegnamento giudaico:«E’ meglio che il tuo ventre scoppi, piuttosto che precipiti nell’abisso della perdizione».

All’ammonimento di Gesù: «Ma io vi dico: chiunque vada in collera col fratello, sarà sottoposto al giudizio; e chi dice “sciocco” al proprio fratello sarà sottoposto al giudizio del Sinedrio; e chi gli dice “stolto” sarà sottoposto al fuoco dell’inferno»,fa eco il parallelo rabbinico: «Chi dice al suo prossimo “servo”, colui sarà sottoposto al bando; chi gli dice ‘bastardo”, colui riceverà le quaranta [frustate]; chi gli dice “empio”, colui potrà dire addio alla propria vita». La predicazione di Gesù appare, dunque, prefigurata nel Giudaismo e solo in questo contesto diventa completamente intelligibile.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)