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venerdì 21 febbraio 2014

Contrasti tra la Chiesa d'Oriente e d'Occidente sulla validità del canone neotestamentario. 116

Sulla validità del canone neotestamentario fino al IV secolo non ci fu unanimità tra la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente. In Oriente, gli uni annoverando nel «verbo divino» documenti che in Occidente venivano respinti e perfino condannati. Ad esempio, la Chiesa occidentale inseriva l’Apocalisse nel Canone, mentre quella orientale no. D’altra parte, questa accettava il Vangelo degli Ebrei, rifiutato nettamente dalla Chiesa occidentale.

Fu solo intorno alla fine del IV secolo, precisamente nei Sinodi di Roma del 382, di Hippo Regius del 393 e di Cartagine del 397 che vennero definitivamente determinati il contenuto e la dimensione del Nuovo Testamento. Da allora vennero considerati ispirati dallo Spirito Santo, divini e quindi privi di errori, soltanto 27 documenti e si sostenne inoltre,spudoratamente, che la loro origine era apostolica. Col termine di "apocrifo" fu etichettato tutto ciò che non vi era stato compreso ee anche ciò che la Chiesa rifiutava della tradizione scritturale veterocristiana.

Tuttavia, nemmeno in seguito mancarono incertezze e tentennamenti. L’Apocalisse, che in Oriente godeva in principio di grande considerazione, a partire dal IV secolo e fino all’VIII venne messa da parte. Riuscì a stento a occupare l’ultimo posto fra gli scritti neotestamentari perchè rifiutata da figure importanti della Chiesa, quali il vescovo Dionisio di Alessandria, che ne misconosceva totalmente la derivazione giovannea, e il vescovo Eusebio di Cesarea, ciambellano di Costantino e autore di una storia della Chiesa.

Il Nuovo Testamento, quindi, divenne libro canonico e ispirato solo dopo un tormentato percorso durato alcuni secoli. È esso chiaramente una creazione della Chiesa e non la Chiesa una creazione del Nuovo Testamento. Il dottore della Chiesa Atanasio, che la storiografia critica ha smascherato come falsario, fu forse il personaggio più determinante a stabilire con decisione i limiti del Nuovo Testamento, e a sostenere contemporaneamente, ma falsamente, che il Canone fosse stato creato dagli Apostoli e dai Dottori dell’età apostolica.



Anche l’ampiezza del Vecchio Testamento fu incerta per lungo tempo. Nel I secolo d.C. gli Ebrei, soprattutto quelli della casata Hillel e, non ammettevano chee Salomone e il profeta Ezechiele fossero parte della Sacra Scrittura. Anche il Cantico dei Cantici venne posto aspramente in discussione. Le dimensioni e i contenuti del Vecchio Testamento furono stabiliti definitivamente in modo ufficiale nel Sinodo ebraico di Jamnia nel 95 d.C. La defmizione di «Vecchio Testamento deriva, poi, solo ed esclusivamente dal Nuovo Testamento

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)