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martedì 18 febbraio 2014

Il canone muratoriano del 1740 e altri canoni neotestamentari. 115

Il titolo di "Nuovo Testamento", per definire le scritture cristiane, appare per la prima volta alla fine del 200. Ciò è chiaramente dimostrato dall’abbozzo formalmente più antico degli scritti neotestamentari, cioè dal Canone rinvenuto nel 1740 dal bibliotecario milanese Ludovico Muratori, di cui prese il nome (Canone Muratori).

È questo, sotto molti aspetti il documento più significativo in assoluto della storia del canone neotestamentario. Creato a Roma intorno al 200, esso rappresenta la posizione ufficiale della Chiesa Romana del tempo e attesta, in un latino estremamente rozzo e assai prossimo a forme dialettali plebee, che la comunità cristiana di Roma non annoverava fra gli scritti del Nuovo Testamento i testi seguenti: l’Epistola agli Ebrei, la Prima e la Seconda Epistola di Pietro, l’Epistola di Giacomo e la Terza Epistola di Giovanni, che oggi ne costituiscono parte integrante ma che per la teologia critica sono testi falsi, aggiunti nel IV secolo.

Nel Canone del Dottore della Chiesa e Vescovo di Lione Ireneo, uno dei più importanti teologi del cristianesimo primitivo, redatto all’incirca nello stesso periodo, mancano l’Epistola agli Ebrei, l’Epistola di Giacomo, la Seconda Epistola di Pietro, quasi certamente anche l’Epistola di Giuda e la Terza Epistola di Giovanni, che oggi fanno parte del Nuovo Testamento.



Il Padre della Chiesa Clemente Alessandrino fra il 190 e il 210, annoverava fra le Sacre Scritture il Vangelo degli Ebrei e il Vangelo degli Egizi, la Prima Epistola di Clemente, quella di Barnaba, la Didaché, numerose lettere apostoliche oggi considerate apocrife, e molto probabilmente il Pastore di Erma, che anche Ireneo, Tertulliano, Origene ed altri considerarono parte del Nuovo Testamento.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)