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venerdì 26 settembre 2014

Le prime comunità cristiane. 172

Le prime comunità cristiano-ellenistiche che si svilupparono dapprima in Oriente (Siria e Turchia attuali) e poi nel restante impero romano, erano libere, autonome e indipendenti l'una dall'altra. Giudicando la fine del mondo ormai prossima vivevano appartate dalla società, applicando un rigoroso comunismo, basato sulla proprietà comune dei mezzi di produzione e di consumo. Tertulliano nel suo Apologo, raccontando la vita dei cristiani del suo tempo, osserva: "ogni cosa è in comune tra noi, tranne le donne; perché la comunanza da noi si ferma dove inizia presso gli altri.”

Chi guidava le prime comunità cristiane non veniva imposto dall'alto o eletto dai fedeli ma derivava la sua autorità per il carisma spirituale che sapeva emanare. Era chiamato Profeta ed era considerato in grado di avere visioni e di comunicarle alla comunità. Paolo era uno di questi e tutti i suoi seguaci credevano ciecamente ai suoi rapimenti. Il cristianesimo più antico fu dunque carismatico e profetico.

Assieme al Profeta c'era anche un altro personaggio importante nella comunità, chiamato Maestro, il cui compito consisteva nell'istruire i fedeli su Dio. Accanto a queste due guide spirituali c'erano altre persone, incaricate di funzioni prevalentemente economico-amministrative e sociali: raccolta delle offerte, assistenza dei bisognosi, allora molto numerosi, servizio alle mense e così via.

Godevano di un prestigio notevolmente inferiore rispetto ai Profeti e ai Maestri ma erano indispensabili. Ricorrendo alla terminologia pagana, erano chiamati diaconi (gli inservienti più comuni), presbiteri (quelli di rango più importante) e vescovi (i controllori).


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)