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venerdì 25 novembre 2016

88– Il falso Jahvè. La riforma di Giosia (639-586 a.C.) e la nascita della Bibbia 2

Giosia si presenta dunque agli ebrei come il re riformatore per eccellenza. Tutta la legge mosaica venne riveduta e confermata, punto per punto, nonché ampliata e resa assolutamente obbligatoria. Il Tempio e l'intera Gerusalemme vennero considerati la dimora di Dio, quindi dichiarati santi. Il culto sacrificale fu interamente concentrato a Gerusalemme e nel suo Tempio, e tutti i sacerdoti di Jahvè furono richiamati dal resto del paese e destinati a celebrare, a turno, i sacrifici. "Il re ordinò al sommo sacerdote Chilkjàhu [Hilqiyya], ai sacerdoti aiutanti, ai custodi della soglia di tirare fuori dal santuario del Signore tutti gli oggetti che erano stati fatti per il Baal, per l'ascerà [Ashera] e per tutta la schiera celeste, e li bruciò fuori di Gerusalemme nei campi del Kidron e ne portò le ceneri a Bethel. Rimosse i sacerdoti idolatri che avevano istituito i re di Giuda per offrire incenso sulle bamoth nelle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme e quelli pure che offrivano incenso a Baal, al sole, alla luna, allo zodiaco e a tutte le schiere celesti. Trasse dalla casa del Signore la figura di Astarte trasportandola alla valle del Kidron, li la bruciò, la ridusse in cenere gettando la cenere sui sepolcri del popolo. Demoli le case di prostituzione che erano nel tempio del Signore dove le donne tessevano le tende per la dea Astarte" (2 Re 23,4-7). Contemporaneamente all'epurazione di tutti i culti pagani e sincretici, dei loro altari, arredi, immagini e insegne, in base alla riaffermazione drastica e rigorosa del secondo comandamento, anche l'intera liturgia israelitica, e soprattutto quella della festa della pasqua, furono restaurate secondo i canoni dell’antica purezza cultuale. In conclusione, la riforma di Giosia, di carattere politico-religioso, s'incentrò nel segno dell'elezione e dell'Alleanza. L'elezione venne intesa in senso religioso ma anche marcatamente nazionalista nei confronti degli altri popoli: Israele non soltanto era il popolo eletto di Dio, ma l'unico tra tutti i popoli della Terra a godere di tale privilegio divino. L'Alleanza s'identificò con un codice legislativo assolutamente coercitivo e quasi irrealizzabile, però rivestito, per la prima volta, anche di caratteristiche umane. Quando gli scribi e i sacerdoti di Giuda misero mano alla stesura della Bibbia, ricostruirono l'intera storia d'Israele proiettando retrospettivamente fatti e avvenimenti, in parte accaduti e in parte inventati, in funzione della nuova teologia nata dal Deutoronomio di Giosia.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)