Questo
spiega perché in seguito all'uscita del libro di Darwin vi fu da
parte dei teologi cattolici e protestanti una grande demonizzazione
della teoria darwiniana e lo stesso Darwin venne tacciato di
eresia. La quasi totalità della stampa laica dell'epoca si schierò
apertamente con il clero oscurantista ed i vignettisti si
scatenarono a ridicolizzare lo scienziato.
Nessuno
voleva accettare che l'uomo, ritenuto fino allora creato ad immagine
di Dio e posto al centro dell'universo (dogma antropocentrico dei
creazionisti) come tutte le religioni lo avevano lusingato a credere,
fosse semplicemente il prodotto di un mix di caos e determinismo
che lo ha assemblato, con molto ciarpame inutile del resto,
ereditato da pesci, girini e serpenti come affermano i nostri
biologi. Addirittura, avrebbe potuto essere assemblato in qualcosa di
molto diverso da quello che è. Quindi l'evoluzionismo per loro
declassava l'uomo da creatura forgiata da Dio, a sua immagine e
somiglianza, a mammifero pensante inteso come variazione casuale
nell'esplosione del vivente.
La
Chiesa anglicana d'Inghilterra in particolare si scagliò contro
Darwin cercando in tutti i modi di delegittimare la sua teoria
reazionista. Solo dopo quasi un secolo e mezzo si è ricreduta e ha
formulato delle scuse postume all'illustre scienziato. Un recente
comunicato della Chiesa anglicana afferma “La
gente e le istituzioni commettono errori e i cristiani e le Chiese
non sono un’eccezione. Quando spunta una nuova grande idea che
cambia la visione del mondo, è facile sentire che le vecchie
certezze sono sotto attacco e che bisogna combattere le novità”.
Meglio
tardi che mai, visto che la Chiesa cattolica si è ben guardata da
fare altrettanto e le Chiese pentecostali d'America sono ancora
ferocemente abbarbicate al creazionismo biblico. Per loro Adamo ed
Eva sono gli unici progenitori dell'intero genere umano e gli
ominidi e i cavernicoli sono soltanto bufale inventate dagli
scienziati miscredenti e atei, e l'evoluzionismo una teoria satanica.
Oggi
nessun scienziato, degno di questo nome, solleva dubbi sulla validità
dell'evoluzionismo perché le prove che lo suffragano sono
schiaccianti e incontrovertibili. Con la teoria di Darwin si riesce
brillantemente a decifrare fenomeni naturali che il creazionismo non
può spiegare. Ad esempio, il ritrovamento di fossili di animali non
più esistenti. Se è vero, come afferma tassativamente la Bibbia,
che l'universo fu creato 6000 anni fa, nessun essere vivente può
essere più antico dell'anno 4000 a.C.
Invece
coi metodi di datazione per decadimento radioattivo oggi dimostriamo
che la nostra Terra geologicamente ha 4.5 miliardi di anni e i primi
fossili (monocellulari) risalgono già a 3.5 miliardi di anni fa.
Tali metodi di datazione si basano, per la geologia, sul decadimento
di isotopi radioattivi di Uranio 238, che possono datare fino a 13.9
miliardi di anni fa. Per i composti organici invece si usa il metodo
del carbonio 14, capace di datare fino a 58.000 anni fa. Quindi la
teoria di Darwin vanta innumerevoli prove paleontologiche,
bio-geografiche, matematico/informatiche nonché prove direttamente
osservabili via esperimento sulle attuali forme di vita (ad esempio
la resistenza dei batteri agli antibiotici). Chiunque su
Internet può approfondire ogni
aspetto dell'evoluzionismo.
Anche se oggi milioni di
cristiani continuano a credere ciecamente e puerilmente al vecchio
creazionismo, è lapalissiano che l'uomo non è stato creato da un
Dio ma discende da esseri arboricoli terrestri che, a causa di
mutamenti climatici, si sono spostati prima dalla foresta alla
savana, colonizzando questo nuovo ambiente e adattandosi (per
selezione naturale) ad esso, poi nelle altre zone del pianeta.
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