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martedì 15 agosto 2017

Peccato e redenzione n.9


Che il "Big Bang", la grande esplosione che ha creato l'universo, non sia avvenuto per intervento divino, ma come conseguenza inevitabile delle leggi della fisica, non è l'unica prova a negare l'esistenza di Dio. Ce n'è un'altra: la certezza scientifica che il nostro universo non è l'unico esistente ma solo uno di una serie di universi nei quali altre forme di vita sono possibili. Ciò «rende meno straordinarie le condizioni del nostro pianeta» ed elimina la certezza che «la Terra sia stata creata apposta a beneficio degli esseri umani», come tutte le religioni ci fanno credere in base al dogma antropocentrico dei creazionisti. Quindi l''universo non ha bisogno di un creatore come afferma perentoriamente Stephen Hawking, l'erede di Newton, e il Big Bang fu "una conseguenza inevitabile delle leggi della fisica".

Oggi la migliore offerta degli scienziati è la M-Teoria, che comprende in sé la teoria della supergravità e quella delle stringhe, che, secondo Hawking, essendo autosufficiente, di un creatore non ha più bisogno. Già Simone Laplace, due secoli fa, aveva escluso la necessità di Dio per spiegare l'origine dell'universo. Quando egli presentò il suo “Trattato di meccanica celeste” a Napoleone Bonaparte, l’imperatore osservò: «Signor Laplace, mi hanno detto che in quest’opera sull’Universo il Creatore non è citato neppure una volta». «Sire, non ho bisogno di questa ipotesi», fu la risposta di Laplace. E a Napoleone che gli faceva osservare che quella di Dio era una bella ipotesi, che spiegava molte cose, Laplace ribatté prontamente: «Certo, spiega tutto. Ma non permette di predire niente».

Alle stesse conclusioni cui è giunta ora la scienza approda anche la filosofia che si basa sullequazione indeterminista che propone il dilemma: «O c’è Dio e non può esserci il caso, oppure, c’è il caso e non può esserci Dio». In base alla equazione indeterminista si arriva a riconoscere che il caso determina la fisica subatomica, l'astrofisica e la cosmologia e soprattutto la biologia evolutiva. Quindi l'ammissione del caso in tutte queste discipline implica l'impossibilità del divino.

Ma altri studi concordano nell'escludere l'esistenza di Dio. Ricercando le origini della religiosità nella mente umana, alcuni scienziati americani sono arrivati addirittura a concludere che Dio è solo una creazione del cervello. È la nuova frontiera delle neuroscienze negli Usa. A San Diego e in North Carolina, neurologi studiano come l'epilessia e gli allucinogeni producano apparizioni mistiche; e in Canada un neuroscienziato sperimenta un casco magnetizzato, “l'elmetto di Dio”, che provoca in chi lo indossa «esperienze spirituali». Infatti, nel Campus della Laurentian University in Canada, il neuroscienziato Michael Persinger facendo indossare a centinaia di volontari un casco che emette dei campi magnetici complessi a frequenza molto bassa (il casco Koren o elmetto di Dio) è riuscito a provocare nei loro lobi temporali dei micro-attacchi di epilessia che inducono epifanie divine, apparizioni, sensazioni extracorporee ed altre forti allucinazioni. Tutti i partecipanti all'esperimento, in base al loro retroterra religioso, hanno visto Gesù, la Madonna, lo Spirito Santo, Maometto e altre divinità; in taluni casi perfino Satana. Persinger, a seguito di questi suoi numerosissimi esperimenti è giunto a concludere che tutte le esperienze spirituali altro non sono che semplici allucinazioni collegate a forme epilettiche. (Persinger, M.A. e Koren, S.A. “Esperiences of spiritual visitation”, Perceptual and Motor Skills, 2001)


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)