Che
il "Big Bang", la grande esplosione che ha creato
l'universo, non sia avvenuto per intervento divino, ma come
conseguenza inevitabile delle leggi della fisica, non è l'unica
prova a negare l'esistenza di Dio. Ce n'è un'altra: la certezza
scientifica che il nostro universo non è l'unico esistente ma solo
uno di una serie di universi nei quali altre forme di vita sono
possibili. Ciò «rende meno straordinarie le condizioni del nostro
pianeta» ed elimina la certezza che «la Terra sia stata creata
apposta a beneficio degli esseri umani», come tutte le religioni ci
fanno credere in base al dogma antropocentrico dei creazionisti.
Quindi l''universo non ha bisogno di un creatore come afferma
perentoriamente Stephen Hawking, l'erede di Newton, e il Big Bang
fu "una conseguenza inevitabile delle leggi della fisica".
Oggi
la migliore offerta degli scienziati è la M-Teoria, che comprende in
sé la teoria della supergravità e quella delle stringhe, che,
secondo Hawking, essendo autosufficiente, di un creatore non ha più
bisogno. Già
Simone Laplace, due secoli fa, aveva escluso la necessità di Dio per
spiegare l'origine dell'universo. Quando
egli presentò il suo “Trattato di meccanica celeste” a Napoleone
Bonaparte, l’imperatore osservò: «Signor
Laplace, mi hanno detto che in quest’opera sull’Universo il
Creatore non è citato neppure una volta».
«Sire, non ho bisogno di
questa ipotesi»,
fu la risposta di Laplace. E a Napoleone che gli faceva osservare
che quella di Dio era una bella ipotesi, che spiegava molte cose,
Laplace ribatté prontamente: «Certo,
spiega tutto. Ma non permette di predire niente».
Alle
stesse conclusioni cui è giunta ora la scienza approda anche la
filosofia che si basa sull’equazione
indeterminista che
propone il dilemma:
«O c’è Dio e non può esserci il caso, oppure, c’è il caso e
non può esserci Dio». In base alla equazione
indeterminista
si arriva a riconoscere che il caso determina la fisica subatomica,
l'astrofisica e la cosmologia e soprattutto la biologia evolutiva.
Quindi l'ammissione del caso in tutte queste discipline implica
l'impossibilità del divino.
Ma
altri studi concordano nell'escludere l'esistenza di Dio.
Ricercando
le origini della religiosità nella mente umana, alcuni scienziati
americani sono arrivati addirittura a concludere che Dio è solo una
creazione del cervello.
È
la nuova frontiera delle neuroscienze negli Usa. A San Diego e in
North Carolina, neurologi studiano come l'epilessia e gli
allucinogeni producano apparizioni mistiche; e in Canada un
neuroscienziato sperimenta un casco magnetizzato, “l'elmetto di
Dio”, che provoca in chi lo indossa «esperienze spirituali».
Infatti, nel
Campus della Laurentian University in Canada, il neuroscienziato
Michael Persinger facendo indossare a centinaia di volontari un casco
che emette dei campi magnetici complessi a frequenza molto bassa (il
casco Koren o elmetto di Dio) è riuscito a provocare nei loro
lobi temporali dei micro-attacchi di epilessia che inducono
epifanie divine, apparizioni, sensazioni extracorporee ed altre forti
allucinazioni. Tutti i partecipanti all'esperimento, in base al loro
retroterra religioso, hanno visto Gesù, la Madonna, lo Spirito
Santo, Maometto e altre divinità; in taluni casi perfino Satana.
Persinger, a seguito di questi suoi numerosissimi esperimenti è
giunto a concludere che tutte le esperienze spirituali altro non sono
che semplici allucinazioni collegate a forme epilettiche.
(Persinger, M.A. e Koren, S.A. “Esperiences of spiritual
visitation”,
Perceptual and Motor Skills,
2001)
Nessun commento:
Posta un commento