Visualizzazioni totali

martedì 29 agosto 2017

Peccato e redenzione n.13


Le successive pagine della Genesi poi ci presentano altre mirabolanti storie del tutto inverosimili, cominciando da quella del diluvio, un'altra leggenda presa, di sana pianta, dalla mitologia babilonese.

Per cominciare, sono passate appena nove generazioni dalla creazione di Adamo e già il genere umano è riuscito a popolare gran parte della Terra. Come avranno fatto? Gli ominidi, nostri veri antenati, hanno impiegato milioni di anni per evolvere e popolare il nostro pianeta. Nella Bibbia bastano nove generazioni. A questo punto, Dio si pente della sua creazione perché l'umanità è diventata corrotta e malvagia e decide di sterminarla con un diluvio che coprirà l'intero globo.

Anche qui ci troviamo davanti alla leggenda quasi identica, fin nei minimi particolari, dell'epopea di Gilgamesh, creata a Babilonia nel 1600 a.C. (James George Frazer, Folk-lore in the Old Testament, vol. I, pagg. 104-136). Sul racconto del diluvio le amenità bibliche si sprecano anche se ancor oggi milioni di americani dalla Bible Belt, indifferenti al ridicolo, lo credono veritiero.

Anzitutto, Noè costruisce l'arca in pieno deserto con l'aiuto di pochi familiari, e la costruisce così grande (150 metri di lunghezza, 25 di larghezza e 15 di altezza) da uguagliare la stazza di un moderno transatlantico. Come avrà fatto e come si sarà procurato l'immenso materiale occorrente? Alcuni Padri della Chiesa (Origene e Sant'Agostino), non sapendo darsi una risposta, hanno supposto che la costruzione sia durata cent'anni. Il che sembra davvero poco verosimile! La durata delle piogge poi è controversa. Secondo la Genesi è durata quaranta giorni e quaranta notti ma in altre parti della Bibbia la durata si allunga da sessantun giorni ad un anno e dieci giorni.

E che dire degli animali? Chi li radunò davanti all'arca e in numero così grande? "D'ogni animale mondo prendine con te sette paia, il maschio e la sua femmina; degli animali che non sono mondi un paio, il maschio e la sua femmina. Anche degli uccelli mondi del cielo, sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza su tutta la terra " (Genesi 7,23). Un numero stratosferico! E per il nutrimento di quel giardino zoologico galleggiante? I teologi non si sono scoraggiati, e dando fondo a tutta la loro amena fantasia hanno calcolato anche questo. Per Athanasius Kircher, stravagante ecclesiastico del 1600 che si piccava di aver decriptato i geroglifici ed era seguace dell'occultismo teologico, Noè imbarcò anche 4562 pecore per sfamare gli altri animali carnivori.

E per gli erbivori? E per accudire quella massa d'animali? Facevano pure i loro bisogni! Qualcuno ha pensato di risolvere ogni cosa ricorrendo all'ibernazione che elimina tutti i problemi. E i pesci? Vennero imbarcati nell'arca o rimasero fuori e s'arrangiarono da soli? Infine, ma i quesiti potrebbero continuare, gli animali e Noè cosa trovarono per sfamarsi una volta usciti dall'arca, dal momento che ovunque c'era solo fango! E pensare che molti, nonostante quello che abbiamo detto, ancora ai nostri giorni sono convinti che sul monte Ararat ci siano i resti dell'arca di Noè!

Quanto raccontato dimostra in modo lapalissiano che tutta la Genesi è un condensato di miti infantili privi di ogni veridicità.

Purtroppo la stupida favoletta di Adamo ed Eva inventata, come quella greca del Vaso di Pandora, per spiegare, a livello infantile e allegorico, l'origine del male, venendo inserita in un libro, considerato sacro come la Bibbia, si è tramutata in parola di Dio e quindi creduta ciecamente attraverso i secoli fino ai nostri giorni, determinando immani sciagure e funeste conseguenze a tutti i livelli per gran parte dell'umanità.



Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)